tag:blogger.com,1999:blog-81268055071878837312024-03-13T11:30:56.970+01:00Ciak Si Trema - Il blog di Daniela CatelliNotizie, curiosità e commenti sul cinema horror e non solo, di Daniela Catelli, di "Ciak si trema - guida al cinema horror", "Friedkin. Il brivido dell'ambiguità" e "L'esorcista. 25 anni dopo"Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.comBlogger104125tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-1528259408303287022023-04-30T16:07:00.009+02:002023-04-30T17:22:51.176+02:00<h1 style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: trebuchet;">L'ARTE E GLI ARTISTI CI SALVERANNO</span></h1><h3 style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: trebuchet;">RIFLESSIONI SU DUE SPETTACOLI TEATRALI</span></h3><h3 style="text-align: center;"><span style="color: red; font-family: trebuchet;"><br /> </span></h3><h2 style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0MS84Zg0p6DFgVdXIXnAowjr3NlFaZqa8tmVUI4Cknh7opdyIjZ2tSZJAp9TZGXLWlamLCD_mUSF96NQv0aRHL2NK7_60fPGL5TBTWsmiUcrfKrgCXSUvMYtdif5a1Rqmr9H-2dao1vo6zY3qGuVC1Qbl_738rAgEJGHkIvhMIrz_PdoFHhhtcpr6qQ/s1259/ab84de_7974694f2cae44b78ed450a18a270669~mv2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="944" data-original-width="1259" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0MS84Zg0p6DFgVdXIXnAowjr3NlFaZqa8tmVUI4Cknh7opdyIjZ2tSZJAp9TZGXLWlamLCD_mUSF96NQv0aRHL2NK7_60fPGL5TBTWsmiUcrfKrgCXSUvMYtdif5a1Rqmr9H-2dao1vo6zY3qGuVC1Qbl_738rAgEJGHkIvhMIrz_PdoFHhhtcpr6qQ/s320/ab84de_7974694f2cae44b78ed450a18a270669~mv2.jpg" width="320" /></a></div><br /><span style="color: red; font-family: trebuchet;"> </span><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="font-weight: normal;">Alla mia non più tenera età – che cerco comunque di affrontare con la stessa giovanile freschezza di sempre, se non nel corpo, di sicuro nel cuore e nello spirito – mi sono riavvicinata allo spettacolo dal vivo, che ho frequentato tantissimo in gioventù e un po' meno in età adulta, per i vari casini della vita. La lettura rimane il mio spazio privilegiato di gioia in solitaria e col cinema ho avuto una serie di alti e bassi, un rapporto a volte di odio/amore, anche se resta insieme ai libri la mia principale passione. Quest'anno ho assistito a spettacoli piccoli come dimensioni ma bellissimi e stimolanti, riscoprendo la Roma dei teatri off, vitale più che mai, con attori straordinari (come <b>Tommaso Ragno</b> e <b>Iaia Forte</b>) che si esibiscono davanti a un pubblico ristretto per il puro piacere di farlo e certo non per guadagno. Un po' come quando, giovanissima, il mio fidanzato dell'epoca mi portò a vedere <b>Molly cara</b>, con quella grande attrice di <b>Piera Degli Esposti</b>, dove mi ritrovai seduta col cuore che mi batteva accanto a <b>Pino Micol</b>, una delle mie principali cotte artistiche dell'epoca, dopo il <b>Cyrano</b> di <b>Maurizio Scaparro</b>, visto in pre-prima al Teatro del Giglio di Lucca, dove ancora vivevo. Tagliando corto - con gli aneddoti potrei riempire un libro e probabilmente anche più di uno - torno all'oggi, per parlare di due spettacoli diversissimi tra loro, tra i molti che ho visto quest'anno, uniti per me da un comune denominatore. <br /><br /></span></span></span></h2><h4 style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="color: red;">ESEMPIO 1: MENO DI DUE</span></span></span></h4><h4><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="font-weight: normal;"></span></span></span></h4><h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="font-weight: normal;"><br />Nel marzo scorso sono andata in uno di quei teatri di cui dicevo prima, <b>Carrozzerie n.o.t.</b> (non guidando, spendo sempre più di taxi che di biglietto...) a vedere uno spettacolo di <b>Teatrodilina</b> scritto da <b>Francesco Lagi</b>, <b>Meno di due</b>. Me ne aveva parlato, in occasione della presentazione alla stampa della seconda stagione di <b>Christian</b>, un attore che ammiro moltissimo, <b><a href="https://www.comingsoon.it/cinema/interviste/francesco-colella-ovvero-l-educazione-sentimentale-di-un-attore-la-nostra/n157261/" target="_blank">Francesco Colella</a></b>, ed essenzialmente sono andata per avere il piacere, finalmente, di vederlo su uno spazio che gli è connaturato - visto che c'è nato come artista - come il palcoscenico. Il teatro ha questo di bello rispetto al cinema: gli attori sono lì, li puoi sentire respirare, assisti col fiato sospeso a una messinscena che è come la vita, a volte peggio e altre meglio, ridi e ti emozioni di fronte a storie vecchie che grazie alla magia dello spettacolo si rinnovano ogni volta o che, come stavolta, sono interamente inedite. Dire che è stata una serata speciale è dir poco: sono uscita allegra e contenta come da tempo non mi accadeva dopo aver visto una piccola pièce che però mi ha parlato, tanto che ci ho messo un po' prima di decidermi a scriverne. <br /><br /></span></span></span></h2><h2 style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI6zqnTcv2DvOmQvd7MgwU3yucvdX3Fwn0U2ArrIEOI9Ed3xVpYXHHZndyxc-CNnm-Rce6EwqSG74xeJ68EcpdgrCUfW_Cn-42yZrkgDQHfUdZ4p94Aos8hTx3Tw6owYqQXqoxEtSZFL50gMCHp4u6FdDB9iZFp2w-L7DR50uEKVNf9ftEkfIyoadklw/s268/Senza%20titolo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="188" data-original-width="268" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI6zqnTcv2DvOmQvd7MgwU3yucvdX3Fwn0U2ArrIEOI9Ed3xVpYXHHZndyxc-CNnm-Rce6EwqSG74xeJ68EcpdgrCUfW_Cn-42yZrkgDQHfUdZ4p94Aos8hTx3Tw6owYqQXqoxEtSZFL50gMCHp4u6FdDB9iZFp2w-L7DR50uEKVNf9ftEkfIyoadklw/s1600/Senza%20titolo.jpg" width="268" /></a></div><br /><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span></span></h2><h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="font-weight: normal;">In scena, inizialmente, ci sono solo due attori, <b>Francesco Colella</b> e <b>Anna Bellato</b> (a cui prima della fine se ne aggiunge un terzo, <b>Leonardo Maddalena</b>), che diventano immediatamente persone in cui possiamo riconoscerci. Si comincia con un incontro in una stazione tra questi due sconosciuti, impacciato e denso di timidezze e imbarazzi come molte prime volte, in cui parlando capita di interrompersi a vicenda e perfino la scelta di qualcosa da bere può dare vita a goffe gag. Lei è andata a prendere lui, arrivato col treno. Scopriremo presto chi sono questi due adulti non più giovanissimi, ma cosa possono avere in comune un professore calabrese di latino e greco, separato e apprensivo, e una donna single veneta (è nella sua regione che lui è arrivato dopo un interminabile viaggio), titolare di un'azienda di mangimi per animali, tanto demodé da innaffiarsi del profumo d'obbligo degli anni Settanta, l'onnipresente patchouli? La solitudine e la mancanza di un partner con cui condividere la vita è il loro comune denominatore. Quel vuoto che al giorno d'oggi molti colmano coi rapporti spesso ingannevoli e a volte gratificanti sui social, che gli adulti usano in modo spesso inadeguato e che in una società come la nostra ci permettono di entrare in contatto con persone che non incontreremmo mai, allontanandoci al tempo stesso dalla possibilità di incontri <b>reali</b>.</span></span></span></h2><h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="font-weight: normal;">(<b>Nota personale</b>: tanti anni fa è successo anche alla sottoscritta di intraprendere una storia nata sul web, un errore che ancora non mi perdono, ma conosco altri, tra cui uno sceneggiatore di fumetti della mia età, padre di figli adulti, che ha felicemente sposato una donna conosciuta su Twitter, dopo aver discusso animatamente con lei sul social). Per tornare ai nostri protagonisti, lui ha affittato un bed & breakfast dalle parti di lei, perché in queste cose non si può mai sapere, meglio andarci piano. Il loro, in auto, è un viaggio di conoscenza, dove gli imbarazzi continuano, tra osservazioni del paesaggio, commenti sulla guida di lei e telefonate a lui in merito ad un pigiama party a cui la figlia vuole partecipare. C'è poi la visita ad una grotta dove qualcuno in epoche remote ha tracciato un graffito di due persone, forse un uomo e una donna, accanto a un fuoco. Lì, nel silenzio e nel buio come i loro omologhi delle caverne, i due provano l'effetto eco, che funziona a fasi alterne, e lei, come è tipico di noi donne, va nel panico quando perde le chiavi della macchina. Quando arrivano finalmente a casa di lei (che a un certo punto gli ha detto anche che dorme coi suoi cani), la tensione inizia a sciogliersi, i due si mettono in pantofole e, complice uno scatenato ballo improvvisato (uno dei momenti più divertenti dello spettacolo in cui si ride molto: <b>Colella</b> è un gran ballerino, ha dei tempi comici perfetti ed è perfettamente affiatato con <b>Bellato</b>), sembra che stiano per baciarsi. </span></span></span></h2><h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="font-weight: normal;"> E proprio allora arriva il terzo incomodo, che ha le chiavi di casa e si comporta come un marito tradito e geloso. L'imbarazzo raggiunge vette altissime quando l'intruso racconta che quella casa è il suo rifugio da una famiglia con troppi figli rumorosi, e lei per lui è una specie di moglie surrogata, tanto che è solito appisolarsi sul suo divano al ticchettio dei ferri da calza con cui la donna si rilassa. Quando l'intruso se ne va, dopo aver rivelato il peso di un'altra solitudine, i due si chiedono a vicenda se si piacciono. Galante, o forse solo poco sincero o più disposto ad accontenarsi, lui le risponde di sì, mentre lei invece dice “non tanto”. Ma quando l'uomo si prepara ad andare al bed & breakfast per ripartire il mattino dopo, inizia a piovere e lei – nonostante quello che gli ha appena detto – gli chiede se resta a dormire lì. Sul sì di lui finisce lo spettacolo, lasciandoci in sospeso sul futuro di questo bizzarro incontro.<br /><br />Una storia in apparenza semplice ma profonda, una drammaturgia che con malinconica leggerezza parla di noi, del nostro presente sempre più isolato e della solitudine del cuore, quando dopo un matrimonio finito o a conclusione di una vita di incontri sbagliati si può cedere alla tentazione (molti/e lo fanno) di dire comunque di sì, per essere insieme più di uno ma pur sempre meno di due. Perché l'amore non è l'aggrapparsi ciecamente a una zattera per non affogare, anche se oggi sembriamo averlo tutti dimenticato. Tutto questo raccontato tra le righe con grazia e delicatezza, coi due protagonisti (più uno) che non hanno oggetti di scena, su un pavimento disseminato di foglie morte, parole e suggestioni sonore che ci fanno vedere quello che succede come se stessimo assistendo a un film. Per me è stata la prima volta col <b>Teatrodilina</b> - dove lavorano, da anni, anche altri attori di talento come <b>Silvia D'Amico</b> - ma sicuramente non sarà l'ultima. <br /><br /></span></span></span></h2><h4 style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="color: red; font-weight: normal;">ESEMPIO 2: LA VEDOVA ALLEGRA DELLA COMPAGNIA GUARNERBROS</span></span></span></h4><h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="font-weight: normal;"><br />Anche in questo caso devo partire dall'aneddotica personale. L'anno che sono venuta a vivere a Roma, nel 1990, ho vissuto in un appartamento a via di Donna Olimpia con Luigi, il mio compagno del tempo e futuro padre di mia figlia, in subaffitto col suo compagno di studi al Centro Sperimentale di Cinematografia <b>Ferdinando Vicentini Orgnani</b>, oggi regista, e <b>Annalena Lombardi</b>, attrice di grande bellezza, simpatia e talento, dotata di grande verve e di una splendida voce, soubrette in una Domenica In con Pippo Baudo, che si sarebbe imposta come interprete di operette con <b>Sandro Massimini</b> prima e con <b>Edoardo Guarnera</b> poi. Col tempo, ci siamo perse di vista ma mai del tutto e l'ho rivista in scena diverse volte. Poi, tra la pandemia, i figli e il caos delle vite di noi precari trapiantati a Roma, non ci siamo viste per qualche anno, fino a che giorni fa lei mi ha mandato su whatsapp l'annuncio della messa in scena de <b>La vedova allegra</b>, la celebre operetta di <b>Franz Lehar</b>, al Teatro Manzoni, per soli tre giorni. </span></span></span></h2><h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="font-weight: normal;">Chi mi conosce sa che sono donna dai molteplici interessi e dalle passioni in apparenza contrastanti: amo l'horror e mi piace indagare il lato oscuro dell'umanità, ma adoro i musical classici e le operette (sull'hard disk conservo tutte quelle televisive di <b>Vito Molinari</b>). Anche se la vita mi ha tolto molte (tutte le?) illusioni in merito, sono rimasta dentro la ragazzetta che sognava di incontrare uno come <b>Gene Kelly</b>, col suo smagliante sorriso, o un ballerino come <b>Fred Astaire</b> capace di farti volteggiare con leggerezza sulle asperità della vita. Dato il mio fisico "ingombrante", non me la sono mai sentita di dedicarmi al ballo ma per un lungo periodo ricordo che ho desiderato di imparare il tip tap e ho sempre ammirato moltissimo gli artisti capaci di cantare e, all'occorrenza, di ballare.</span></span></span></h2><h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2G2NQkx9O52FUKQRmjTbzwzKM1XDat1rI9YGMQ5QjLM4dWPWgcCApv4IvUyxMU7gREYDU5zyyeDd-H9wuUql-q4tTyTzACs0SPkL85O_EHomXJ-I8TFWGX58O0Kow3lfG5FvleQjkbBBwFJzOV2h2kYMZhHMl2VVgdZrMsGQ5WRlJ08-WYgyFeMxvSA/s4000/IMG_20230429_193929.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3000" data-original-width="4000" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2G2NQkx9O52FUKQRmjTbzwzKM1XDat1rI9YGMQ5QjLM4dWPWgcCApv4IvUyxMU7gREYDU5zyyeDd-H9wuUql-q4tTyTzACs0SPkL85O_EHomXJ-I8TFWGX58O0Kow3lfG5FvleQjkbBBwFJzOV2h2kYMZhHMl2VVgdZrMsGQ5WRlJ08-WYgyFeMxvSA/s320/IMG_20230429_193929.jpg" width="320" /></a></div><span style="font-weight: normal;">Tornando a bomba dopo le divagazioni, sono stata felicissima di andare a vedere <b>La vedova allegra</b>, una creatura di <b>Edoardo Guarnera</b> scomparso purtroppo prematuramente lo scorso ottobre e portata avanti con incredibile cura e devozione dai suoi fratelli, il mezzosoprano <b>Mariella Guarnera</b>, che interpreta Valencienne ed ha adattato il testo, e il baritono <b>Piero Guarnera</b>, che sostituisce il fratello nel ruolo di Danilo Danilovitch. In più, c'è anche la figlia di Mariella, <b>Michela Pavese</b>, che ricopre un doppio ruolo ed è autrice di una bella coreografia. La storia della bella ereditiera Hanna Glawari, interpretata da una perfetta e solare <b>Annalena Lombardi</b>, brillante come la ricordavo e forse anche di più, dovreste conoscerla tutti, sennò per una volta vi rimando a Wikipedia, ma questa versione <b>osa la contaminazione, e con successo</b>: così a un certo punto le ballerine del Moulin Rouge, le Grisettes, danno vita a una coinvolgente coreografia sulle note di <b>All That Jazz</b>, mentre ospite d'onore del ballo nella residenza dell'ambasciatore dell'immaginario Pontevedro a Parigi, arriva <b>Giuseppe Verdi</b>, la cui moglie, <b>Giuseppina Strepponi</b>, delizia il pubblico con l'aria <b>“Sempre libera degg'io”</b> (lo so che state pensando a <b>Frankenstein Jr</b>., maliziosi!) da <b>La Traviata</b>. </span></span></span></h2><h2 style="text-align: left;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: trebuchet;"><span style="font-weight: normal;">Mondi lontani tra loro che si incontrano e che appartengono allo stesso universo del sogno e dell'arte. Più di 20 attori e cantanti in scena (citarne uno sarebbe fare un torto a tutti gli altri), un corpo di ballo che esegue anche uno scatenato cancan e un pubblico trasversale (i numerosi bambini presenti ridevano e si divertivano e siamo certi che questo impatto col mondo teatrale resterà impresso nella loro memoria), ma soprattutto l'idea di un vero gruppo dal grande affiatamento anche umano. Anche qua ci siamo divertiti tutti insieme, cantando sottovoce le celebri arie e battendo le mani a tempo, fino al bellissimo finale. Abbiamo assistito a uno spettacolo difficile e faticoso per chi lo fa con tanta passione, che meriterebbe palchi e mezzi più grandi e che riesce ad onorare non solo la memoria di chi non c'è più, ma anche a gettare un ponte tra le musiche e le armonie del passato e la sensibilità contemporanea, a conferma che <b>l'arte e gli artisti sono l'unica cura che abbiamo, da sempre, per i mali del mondo</b> e per questo motivo dovremmo esser loro riconoscenti, a differenza delle anime aride dei nostri politici che continuano a penalizzare lo spettacolo e la cultura, indispensabili nutrimenti dell'anima. </span><br /></span></span></h2><p><br /></p>Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-7220919668335476232020-11-02T19:23:00.006+01:002020-11-05T10:20:46.967+01:00<h1 style="text-align: center;"> <span style="color: red;"><span style="font-family: times;">IL MIO PROIETTI</span></span></h1><h1 style="text-align: center;"><span style="color: red;"><span style="font-family: times;"></span></span><span style="color: red;"><span style="font-family: times;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red;"><span style="font-family: times;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-eZPieAP9u0Q/X6BNzooOcAI/AAAAAAAANcw/OmBCAMPgfx885BE9tK_GjUg4WQ1lpImJwCLcBGAsYHQ/s1280/foto-generiche-123512.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://1.bp.blogspot.com/-eZPieAP9u0Q/X6BNzooOcAI/AAAAAAAANcw/OmBCAMPgfx885BE9tK_GjUg4WQ1lpImJwCLcBGAsYHQ/w400-h225/foto-generiche-123512.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: black;"> </span></div></span></span></div></span></span></h1>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Stamani mi sono svegliata
con una di quelle notizie che ti stendono: <b>Gigi Proietti ci ha
lasciato il giorno del suo 80esimo compleanno</b>, quando tutti ci
preparavamo a fargli gli auguri e a innalzare peana per la lieta
ricorrenza. Ci ha fatto un ultimo, beffardo scherzo, sottraendosi ai
festeggiamenti e andando via alla chetichella, dopo aver raccolto gli
ultimi applausi. Proprio ieri, a Lucca, avevo sfogliato in libreria
sorridendo il suo <b>Decamerino</b>. Non per il libro in sé, anche se
divertente, ma perché – e sicuramente questo valeva per tutti -
<b>quando pensavi a Proietti, quando all'improvviso ti venivano in mente
il suo viso, la sua voce e il suo sorriso, senza nemmeno accorgertene
cominciavi a sorridere, e ti si apriva davanti agli occhi una
cornucopia di ricordi, tutti belli e divertenti</b>. Mentre rientravo a
Roma, sul treno che mi portava a Firenze, due signore perfino più
grandi di me ne parlavano. Con dolore. “Lo adoravo” ha detto una.
Ed esprimevano stupore per questo addio così improvviso e così
ingiusto. Poi, nel treno semivuoto che mi riportava nella Roma
amata e odiata che è ormai casa mia, pensavo che stavo rientrando in
una città più vuota e più triste: anche il cielo sembrava
corrucciato e spento e perfino il sole, che qua splende anche quando
altrove diluvia, si è rifiutato di brillare. L'impressione era che
anche loro fossero un po' arrabbiati con lui, che per la prima volta
ha deciso di farci piangere.</span></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Scelgo di scriverne sul
mio blog perché voglio raccontare appunto “il mio” Proietti,
perché ognuno ha il suo</b>. Quando un artista è così grande ed
eclettico, ogni generazione lo ama per qualcosa di diverso. Ho letto
in rete omaggi di maniera e altri commoventi (il più bello e
toccante quello di <b>Marco Damilano sull'Espresso</b>), un profluvio di
parole nate da sentimenti sinceri ed aride elencazioni scritte per
dovere di cronaca, in cui il cronista non ha avuto difficoltà a
pescare ricordi, documenti e testimonianze, perché <b>Proietti non era
solo un genio multiforme ma era anche generoso</b>, si dava allo stremo,
negli spettacoli e nelle interviste, non si concedeva mai ai salotti
ma non perdeva occasione di illuminarci la mente con le sue
riflessioni sempre dritte al punto, in questo <b>vero intellettuale</b>. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"> </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-XH_kUz191E0/X6BKXxUiwOI/AAAAAAAANb8/HqgGam82SPc0vBiNokN67E6QBGh0AiinwCLcBGAsYHQ/s1502/allelujabravagente5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1043" data-original-width="1502" height="278" src="https://1.bp.blogspot.com/-XH_kUz191E0/X6BKXxUiwOI/AAAAAAAANb8/HqgGam82SPc0vBiNokN67E6QBGh0AiinwCLcBGAsYHQ/w400-h278/allelujabravagente5.jpg" width="400" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> </span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><b>Il mio incontro con Gigi Proietti</b> (che tenerezza dolce in
quel diminutivo, come se appartenesse davvero a tutti, ci fosse
amico, fratello, parente) avvenne quando avevo 13 anni, in televisione, nella <b>Canzonissima
del 1971</b>, quella della mitica sigla <b>"Chissà se va"</b> cantata dalla
<b>Carrà</b>, e con l'indimenticabile <b>Corrado</b> (e <b>Noschese</b>). Nella stessa
puntata, pensate un po', c'erano il leggendario <b>Jacques Tati</b> e
<b>Modugno</b> che cantava <b>“La lontananza”</b>. Avevo 13 anni e mi colpì
moltissimo questo <b>giovanotto barbuto</b> che con quell'altro “mostro”
di <b>Renato Rascel </b>si scatenava in un numero coi coperchi, tratto da
<b>“Alleluja brava gente”</b>. Anzi, ora che ci penso meglio, forse lo avevo già visto prima, rendendomene conto però dopo, ne <b>Il
circolo Pickwick</b> di quell'altro fantastico personaggio che era <b>Ugo
Gregoretti</b>, dove interpretava il truffatore Jingle. Poi ci fu il
triplo ruolo di Pattume, Colombino e La morte in <b>Brancaleone alle
crociate</b> di Mario Monicelli, col suo grande amico <b>Vittorio Gassman</b>,
con cui avrebbe lavorato di nuovo in <b>La Tosca</b>, del 1973,
improvvisando poi con lui nel ruolo del fratello una memorabile
litigata nel 1978, in <b>Un matrimonio</b> di <b>Robert Altman</b>. </span>
</p><span style="font-size: medium;">
</span><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Nel 1976 mi innamorai del
<b>Casanova di Federico Fellini</b>, dove la sua splendida voce – che
nello stesso anno avrei sentito gridare “Adrianaaaaa” in <b>Rocky</b> -
doppiava <b>Donald Sutherland</b>, nobilitandone la performance. Nel 1978,
finito il liceo a Lucca, seguii un primo fidanzato a Roma, dove
iniziai a frequentare l'università. Non riuscìì purtroppo a vedere
<b>A me gli occhi please</b> (recuperato in seguito) ma a lui – e gliene
sono grata – grande amante del teatro, devo la visione di una
stagione indimenticabile della migliore prosa italiana sperimentale e non, dal
divertente e spettacolare <b>S.A.D.E. ovvero il libertinaggio e
decadenza del complesso bandistico della gendarmeria salentina:
spettacolo in due aberrazioni</b> al teatro Tenda con <b>Carmelo Bene</b> (un
altro suo sodale) e <b>Cosimo Cinieri</b>, e quella meraviglia di <b>Molly cara</b>
con <b>Piera degli Esposti</b> (in un teatro off con le panche di legno dove
con grande emozione mi trovai seduta accanto alla mia cotta celebre
del momento, <b>Pino Micol</b>). <span style="font-family: times;">Con quel fidanzato andai anche a vedere </span><span style="font-family: times;">al
Brancaccio (che poi Gigi avrebbe diretto), <b>La commedia di Gaetanaccio</b>
di <b>Luigi Magni</b>, con <b>Luisa De Santis</b> e <b>Daria Nicolodi</b>, dove lui era un
personaggio molto romano, un burattinaio morto di fame in seguito a
un editto che sembra oggi profetico, che diceva: <b>“Vengono soppresse
tutte quelle attività culturali le quali che, quando va bene, non
servono a <i>gnente”.</i> </b> Canzoni come <b>“Patisce
er core mio”</b> e <b>“Tango della morte”</b> le so ancora a memoria,
visto che comprai subito la musicassetta delle canzoni, tutte
bellissime, innamorata della voce di Proietti. </span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"> </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-OC9JqpDGFng/X6BK00aiM6I/AAAAAAAANcE/9I4ltniHHCkQakfEo-kchdBgRq95z6xQgCLcBGAsYHQ/s1502/gaetanaccio2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1043" data-original-width="1502" height="278" src="https://1.bp.blogspot.com/-OC9JqpDGFng/X6BK00aiM6I/AAAAAAAANcE/9I4ltniHHCkQakfEo-kchdBgRq95z6xQgCLcBGAsYHQ/w400-h278/gaetanaccio2.jpg" width="400" /></a></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span><p></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: times;"> </span></span><span style="font-size: medium;">E dopo <b>Bordella</b>, il cult
<b>Febbre da cavallo</b> (amato da tutti ma soprattutto dai romani) e
<b>Casotto</b>, dove recitò con una giovanissima <b>Jodie Foster</b>, per la tv fu <b>Fregoli</b>, in uno
sceneggiato dove ebbe modo di rifulgere con la sua abilità
trasformistica e la sua straordinaria mimica comica (in famiglia
divenne mitica la battuta “e ora... il number del palloncino”!).
Come poi non restare ammirati e scompisciarsi dal ridere di fronte al
meraviglioso e accorato grammelot napoletano inventato dal suo
accaloratissimo Curtatone in <b>FF.SS.</b>, di un suo altro grande amico e
compagno di marachelle, <b>Renzo Arbore</b>, <b>nei cui programmi fu spesso
ospite (e viceversa). Vedere questi due ironici, intelligenti,
irriverenti ed eterni giovanotti ricordare insieme le esperienze dei
night con l'inglese maccheronico per gli americani, il contrabbasso finto e le canzoni col doppio senso è una delle cose più belle e
divertenti che si siano mai viste in tv. </b></span>
<span style="font-size: medium;">
</span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">Per quanto lo sapessimo
tutti legatissimo alla compagna <b>Sagitta</b>, con cui è stato unito per
tutta la vita, non potevamo noi ragazze non sognare di incontrare un
compsgno così affascinante e simpatico. Nel 1981 mi innamorai di un
uomo che aveva 10 anni più di me e che a prima vista avevo giudicato
un deficiente: a conquistarmi fu il suo irresistibile sorriso alla
Proietti. Purtroppo per me, le somiglianze, fisiche e caratteriali,
finivano lì. Nel 1992, dopo aver visto <b>Aladdin</b> in originale con la
voce di <b>Robin Williams</b>, pensai che nessuno sarebbe stato in grado di
farne una versione italiana, se non lui, che fu all'altezza dell'originale
grazie all'incredibile velocità del suo eloquio, capace di star
dietro ai funambolismi vocali di un attore leggendario. E a pensarci,
per fortuna senza l'autolesionismo, le droghe e gli stravizi, Robin e
Gigi si somigliavano molto, per generosità, talento e felicità che hanno regalato al pubblico. </span></p><p style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"> </span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-txeM5gI0Uf0/X6BLDDebiaI/AAAAAAAANcI/Eu6YQHRccYYLT9PbBUs7VU-y3SBEHJbBwCLcBGAsYHQ/s1440/MV5BMGQ1OTMyYzctODUyMS00Yzg1LWE0YzctMzIyODFhMDc0MGVhXkEyXkFqcGdeQXVyMTQ3Njg3MQ%2540%2540._V1_SY1000_CR0%252C0%252C1440%252C1000_AL_.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="1440" height="278" src="https://1.bp.blogspot.com/-txeM5gI0Uf0/X6BLDDebiaI/AAAAAAAANcI/Eu6YQHRccYYLT9PbBUs7VU-y3SBEHJbBwCLcBGAsYHQ/w400-h278/MV5BMGQ1OTMyYzctODUyMS00Yzg1LWE0YzctMzIyODFhMDc0MGVhXkEyXkFqcGdeQXVyMTQ3Njg3MQ%2540%2540._V1_SY1000_CR0%252C0%252C1440%252C1000_AL_.jpg" width="400" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br /> Pur non avendo seguito la sua carriera
televisiva più recente e nazional popolare, che gli ha conquistato
un nuovo pubblico, e restando a volte un po' dispiaciuta nel vederlo
sprecarsi in certi film, l'ho molto amato ne <b>Il premio</b> di <b>Alessandro
Gassmann</b>, dove interpretava suo padre, un eccentrico scrittore
premiato col Nobel. In quell'unica occasione sperai di poterlo
finalmente intervistare, sia pure per i soliti maledetti 5 minuti dei
junkets televisivi. Poco prima del mio turno, però, il grande Gigi,
non ricordo se perché stanco o poco in forma, se ne andò, e dunque
questo sogno non l'ho mai potuto realizzare. Vedendo il suo <b>Cavalli
di battaglia</b> mi sono meravigliata ancora della sua inesauribile
energia, della sua memoria, del suo essere ancora e sempre mattatore
come l'amico Gassman, capace di portare avanti all'infinito una
storia, uno sketch (sono morta dal ridere con quello della <b>saùna</b>),
di cantare, intrattenere, come se invece di 80 anni o quasi
ne avesse ancora 30. Ma il cuore era stanco, e nessuno lo sapeva.
Forse il dispiacere di dover star fermo, i mille progetti arrestati
da questo immondo virus hanno gravato troppo sul<b> grande cuore di
quest'artista meraviglioso, che ha riportato in vita Petrolini e ha
saputo recitare Shakespeare e Pirandello, ma anche raccontare le
barzellette, che ci ha illuminato la via con la sua saggezza, la sua
intelligenza e la sua dolcezza</b>. <b>Come ha scritto qualcuno, sono felice
di essere vissuta nella stessa epoca di quest'uomo buono e giusto, a
cui tutti noi volevamo un gran bene, qualunque sia stato il Proietti
di ognuno di noi. Oggi, in lacrime, non possiamo che dire a colui che è stato uno dei nostri parenti più
cari: grazie di essere esistito, Gigi, e di averci dato tanta gioia</b>.</span><p></p>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-4455205639357259492020-09-05T17:57:00.004+02:002020-09-06T11:40:30.258+02:00<div style="margin-bottom: 0cm;">
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;">IL MIO AMICO JOSE' DE ARCANGELO </span></span></h2>
<br />
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: medium;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-WRqw-oA60V0/X1OwpcaZA9I/AAAAAAAAAxw/cfGQhI53AHUEFck4ukIsWqRsmeikEL0zgCLcBGAsYHQ/s1600/Jos%25C3%25A9%2B12%2Bmarzo%2B2013%2BCinecitt%25C3%25A0.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-WRqw-oA60V0/X1OwpcaZA9I/AAAAAAAAAxw/cfGQhI53AHUEFck4ukIsWqRsmeikEL0zgCLcBGAsYHQ/s640/Jos%25C3%25A9%2B12%2Bmarzo%2B2013%2BCinecitt%25C3%25A0.jpg" width="480" /></a></span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Eccomi qua. Oggi è il <b>5
settembre</b>, giorno del mio compleanno. A una certa età si tende a
smettere di festeggiare gli anni e a celebrare la sopravvivenza: ci
pensano gli amici (veri) coi loro messaggi a ricordarti quanto sei
stata fortunata ad essere arrivata a questa meta (62, lo posso anche dire), pur con tutti i
problemi che rendono la vita complicata, faticosa eppure
terribilmente veloce. È ovvio che tra i chili di troppo, le rughe e
i sogni di gloria ormai dietro le spalle una non si riconosca più, ma
per fortuna ci sono le amiche (nel mio caso) di vecchia e vecchissima
data a sapere chi sei, a volerti bene per come sei e a ricordarti
ancora com'eri. Col tempo la leggerezza è diminuita ed è sempre più
difficile ridere del presente e di se stessi, come un tempo veniva
naturale fare. Oggi poi mi sento ancora meno incline del solito a
celebrare questa ricorrenza. Un anno fa – e io non lo sapevo, lo
avrei saputo solo il giorno dopo – <b>il mio amico e collega José de
Arcangelo</b> - che tra l'altro seguiva e commentava con arguzia questo mio discontinuo blog –
mi ha fatto lo scherzo atroce di andarsene all'improvviso, quando
solo pochi giorni prima, io da poco tornata da una felice settimana a Praga, ci
eravamo sentiti per telefono e dati appuntamento, al solito, alla
ripresa delle attività stampa di lì a pochi giorni. <br /><b>Quindi
adesso il mio compleanno è legato indissolubilmente al giorno della
scomparsa di una delle poche persone nel mio ambiente di lavoro a cui
abbia davvero voluto bene e che me ne abbia voluto</b>.<br />Ci siamo
conosciuti, credo, a qualche festival, nei primi anni Novanta: non
ricordo se Torino, Riminicinema o Cattolica, anche se li abbiamo
fatti tutti insieme divertendoci un mondo. Probabile che ci abbia fatto incontrare nel 1990 <b>Giovanna Arrighi</b>, anche lei scomparsa
prematuramente, la prima persona che ho conosciuto nell'ambiente
quando mi sono trasferita a Roma. José era un amico vero. Nel 1996
<b>Marina Misiti</b> conoscendo la nostra passione per il genere ci chiese
di scrivere insieme un libro sull'horror per Theoria, proprio quel due volte infelice <b>Ciak si trema</b> che dà il titolo a questo blog. Poi accadde
qualcosa che non mi sembra giusto raccontare e io fui costretta a
scrivere in dieci giorni anche la parte che sarebbe spettata a lui.
Un'altra persona si sarebbe offesa, mi avrebbe messo il muso, ci
sarebbe rimasta male. Lui, dopo un comprensibile dispiacere
iniziale, no. Perché l'amicizia per lui era più forte di qualunque
cosa. Abbiamo condiviso tanto, momenti belli e brutti e fisicamente
pesanti come duei traslochi, il mio e il suo, i festival quando erano belli e goderecci, e ho tante allegre foto in testimonianza di queste esperienze. </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Ricordo anche le feste insieme,
a base di empanadas, balli e carni argentine e le ore passate a
discutere del vecchio cinema hollywoodiano, ma anche del nuovo, su
cui spesso ci trovavamo in perfetta accordo. Lui era <b>un'enciclopedia
vivente</b>, non aveva bisogno di internet: sul cinema classico sapeva
tutto, attori, attrici, storia, titoli. <b>L'agosto scorso, il 12</b>,
eravamo a cena spensierati a casa di un amico, una casa che da allora
ha lasciato, nei pressi di piazza Vittorio: in terrazza, dopo cena,
a fumare, ridere, raccontarci e star bene, per una volta felici di essere a Roma
(lui che per motivi economici si era dovuto trasferire a Cerveteri,
con enormi problemi di stress per gli spostamenti). Poi era venuto
una sera a San Lorenzo, per un aperitivo all'Apartment e poi da me,
dove avevamo sfogliato insieme una rivista hollywoodiana degli anni
Cinquanta che avevo trovato qua al mercatino. </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Con lui potevo sfogarmi
anche delle ingiustizie e frustrazioni sul lavoro: ne aveva subite
talmente tante che bastavano due parole per comprenderci.
Ma per lo più si rideva e si scherzava, e proprio quando, dopo due
anni terribili senza un euro per campare, grazie alla pensione finalmente ottenuta era
tornato a viaggiare, a visitare i parenti argentini
regolarmente e a comprarsi quello che gli serviva, nonché a pagare
il mutuo per la casa che aveva con fatica acquistato, l'ultima beffa.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>Sono rimasta male per non
averlo saputo prima e non esserci stata, per non averlo sentito
un'ultima volta al telefono, e peggio ancora per il dopo, con la
famiglia lontana e assente e il tanto tempo passato prima di potergli
dare sepoltura</b>. Da allora andare alle proiezioni – prima ancora
dell'arrivo di questa peste del covid, che almeno lui si è
risparmiato – è diventato anche meno piacevole di quanto già
non lo fosse prima: sapere che per quanto a lungo gli avrei potuto tenere il
posto, non sarebbe mai arrivato trafelato ad occuparlo mi fa ancora
male. Sembra stupido ma mi ha parzialmente consolato sapere che
l'ultimo film che ha visto e adorato come me è stato <b>C'era una
volta... a Hollywood</b> di Tarantino. Sento ancora la sua voce pacata
con quell'inconfondibile accento, la sua risata, le sue battute a
volte surreali a cui era il primo a ridere, e so che <b>José de
Arcangelo dalla vita, dai colleghi e dall'ambiente non ha avuto il
giusto riconoscimento per la sua bontà e la sua incapacità a farsi
valere nel mondo stronzo, ignorante e prepotente che qualcuno
(“grazie” Berlusconi) ha creato 40 anni fa e in cui entrambi ci sentivamo a disagio</b>.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Adesso è passato un anno
e ancora non mi par vero e voglio ricordarlo proprio oggi, quando non
riceverò più i suoi auguri, sorridente come in questa foto di un
finto inverno con neve a Cinecittà che gli scattai durante una
visita su un set nel 2013. Sono certa che dovunque si trovi adesso sta ancora
sorridendo e si vede un sacco di bei film con attrici meravigliose,
di quelle che oggi non nascono più. Ciao caro José e grazie per esser stato un amico disinteressato e sincero!</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;">P.S. Ho ancora la rosa di Gerico che mi hai regalato, unico fiore capace di sopravvivere a tutto e anche al mio pollice nero! A volte si chiude ma con l'acqua si riapre e vederla mi fa pensare a te. </span>
</div>
<h2>
</h2>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-50228274030644873312020-05-20T08:47:00.001+02:002020-07-25T19:56:07.783+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;"> <span style="font-size: x-large;"><span style="color: red;">DARK SHADOWS</span></span></span></b></span></h2>
<div style="text-align: center;">
<h4>
<span style="font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;"> <span style="font-size: x-large;">FOCUS SU UNA SERIE LEGGENDARIA</span></span></b></span></h4>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: left;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ojeTui2Cy2g/XsTGq6uTvII/AAAAAAAAAvQ/2ElLZjbd0e81lDkj_xaoxv7bkzn2IKIswCLcBGAsYHQ/s1600/dark-shadows-logo.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="891" data-original-width="1234" height="287" src="https://1.bp.blogspot.com/-ojeTui2Cy2g/XsTGq6uTvII/AAAAAAAAAvQ/2ElLZjbd0e81lDkj_xaoxv7bkzn2IKIswCLcBGAsYHQ/s400/dark-shadows-logo.jpg" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;">“<span style="font-family: "times new roman", serif;"><b>My
name is Victoria Winters...”</b> comincia così, con la voce off di
<b>Alexandra Moltke</b>, dopo l'annuncio del ciak, del numero della
puntata e della data, fatto dallo speaker direttamente sul set, ogni
episodio di <b>Dark Shadows</b>, la soap gotica creata nel 1966 dalla
mente geniale del regista e produttore <b>Dan Curtis</b>. Comincia
senza sapere che diventerà una leggenda, come una soap-opera
qualsiasi, con l'arrivo di una giovanissima governante, <b>Vicky
Winters</b>, chiamata a istruire un ragazzino pestifero in una ricca,
antica e misteriosa famiglia, i Collins, in una cittadina di
pescatori del Maine che in loro onore si chiama Collinsport. Nella
prima puntata conosciamo la bella e volitiva <b>Elizabeth "Liz"
Stoddard Collins</b>, che da 18 anni, da quando il marito se n'è
andato, non mette mai piede fuori da quella lugubre e antica dimora
sulla scogliera, chiamata ovviamente Collinwood, dove il vento soffia
sempre triste e minaccioso e spesso infuria la tempesta. Insieme a
miss Winters, che arriva da un orfanotrofio di New York per prendere
servizio (e non si capirà mai perché la signora Collins abbia
voluto proprio lei, uno dei misteri irrisolti della serie), arriva
con lo stesso treno <b>Burke Devlin</b>, un uomo che ha passato
cinque anni in carcere ingiustamente e torna ricco come il conte di
Montecristo e in cerca di vendetta proprio sul fratello di Elizabeth,
<b>Roger</b>, snob e senza scrupoli, padre di <b>David</b>, che
detesta, e che vive sostanzialmente alle spalle della sorella. E poi
c'è la figlia di Elizabeth, <b>Carolyn Stoddard</b>, bellissima,
biondissima e capricciosa, che fa ammattire il povero <b>Joe Haskell</b>,
innamorato di lei, ma di una classe decisamente inferiore.</span></span></div>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-I_TPXhNxNM4/XsRXviw2eQI/AAAAAAAAAso/9kmFAZb1Y8sd5U7okij8UGohZa_rzG-JwCLcBGAsYHQ/s1600/c081bf26040170edcc17f30f8e3cf312.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="796" data-original-width="1025" height="496" src="https://1.bp.blogspot.com/-I_TPXhNxNM4/XsRXviw2eQI/AAAAAAAAAso/9kmFAZb1Y8sd5U7okij8UGohZa_rzG-JwCLcBGAsYHQ/s640/c081bf26040170edcc17f30f8e3cf312.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">ELIZABETH STODDARD COLLINS, ROGER COLLINS E VICKY WINTERS</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Inizialmente <b>Dark Shadows</b>
si dipana, nei venti minuti di ogni puntata, con una certa lentezza,
ma ci affezioniamo subito agli attori, che hanno voci bellissime e
sono molto credibili nel rappresentare il carattere dei loro
personaggi, per quanto quasi tutti - alcuni più di altri - si impappinino spesso. Ed è
questo un altro elemento che ci fa subito affezionare alla serie: il ritmo di produzione
velocissimo e da <b>"buona la prima"</b> ha lasciato tracce memorabili. Non
solo gli <b>spassosi errori</b> degli attori che leggono le battute sul
gobbo, ma <b>strani rumori metallici, tombe che si muovono, pareti che
si spostano, elementi di scenografia che cadono, porte che si ostinano a restare chiuse nonostante
l'attore cerchi di uscire di scena, colpi di tosse e sussurri di provenienza ignota</b>... tutto questo, a differenza di quel che forse
speravano gli attori, non è scomparso e solo in seguito è stato
estrapolato e raccolto nei cosiddetti bloopers, ma con gran
divertimento di chi le vede è rimasto all'interno delle puntate,
perché i rifacimenti erano considerati troppo costosi per un
programma pomeridiano. Nonostante questo, la qualità della scrittura e della recitazione, il suggestivo tema musicale, gli effetti sonori e la
fotografia rendono pregiato un prodotto realizzato in modo frettoloso
perfino per gli standard dell'epoca. E quando lo si comincia a
vedere, come le ciliegie, un episodio tira l'altro.</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-3rNPzW0aB7A/XsRZFGXd0AI/AAAAAAAAAs4/8JmOTR6JAlsGDy8EcsrMlBfK0WrabvneACLcBGAsYHQ/s1600/dark%252Bshadows%252B2.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="419" data-original-width="702" height="379" src="https://1.bp.blogspot.com/-3rNPzW0aB7A/XsRZFGXd0AI/AAAAAAAAAs4/8JmOTR6JAlsGDy8EcsrMlBfK0WrabvneACLcBGAsYHQ/s640/dark%252Bshadows%252B2.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">MAGGIE EVANS E VICKY WINTERS</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Inizia come una soap,
dicevamo, con poche location tra cui il mitico e unico bar ritrovo
del posto, <b>il Blue Whale</b>, dove il jukebox suona sempre una sola
musichetta pseudo yé yé (con a volte qualche azzardato accenno di
<b>Ciliegi Rosa</b> o <b>Brazil</b>), le ragazze dai capelli supercotonati indossano minigonne
e stivali e gli ubriaconi del luogo si ritrovano per affogare i
propri dispiaceri. Come il <b>padre di Maggie</b>, la gentile e curiosa
cameriera dell'unica locanda della città, che è il pittore fallito,
vedovo e sopraffatto dai sensi di colpa <b>Sam Evans</b>. A proposito, <b>si
beve tantissimo in questa serie</b>: nel salotto di Collinwood
un'elegante bottiglia sempre piena di brandy è l'abbeveratoio serale
di Roger Collins e dei numerosi ospiti, più o meno benvenuti, della
casa. E se Sam Evans è un vero alcolizzato, lo era purtroppo anche il bravissimo attore che
lo interpretava, <b>David Ford</b>, morto a soli 57 anni di infarto, dopo una vita a combattere con questa dipendenza. Ford aveva anche sposato nel 1966 <b>Nancy Barrett</b>,
la bella attrice che interpretava Carolyn Stoddard, da cui lo
dividevano 18 anni di età, ma il matrimonio era durato solo due
anni. Anche <b>Mitchell Ryan</b>, che <b>oggi ha 94 anni</b> e dopo essersi
disintossicato ha avuto una brillante carriera cinematografica, alzava
spesso il gomito. In alcuni episodi il suo stato di alterazione è
evidente e a un certo punto gli è costato il licenziamento dalla
serie e l'affidamento ad altri attori del personaggio di <b>Burke Devlin</b>
(di sicuro il nome più citato e col maggior numero di intonazioni
nelle prime cento puntate).</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-iF_OJV4K9wk/XsRihsb543I/AAAAAAAAAuM/uzgRblIGYgIu6MGRXPHhxnkWxoOb5V4ywCLcBGAsYHQ/s1600/Burke%2BDevlin%2B01.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="737" height="500" src="https://1.bp.blogspot.com/-iF_OJV4K9wk/XsRihsb543I/AAAAAAAAAuM/uzgRblIGYgIu6MGRXPHhxnkWxoOb5V4ywCLcBGAsYHQ/s640/Burke%2BDevlin%2B01.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">BURKE DEVLIN</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><b>L'aneddotica che circonda Dark Shadows è
ricchissima</b>: la dolce <b>Alexandra Moltke</b> a un certo punto lasciò la
serie per mettere su famiglia (e venne sostituita da <b>Betsy Durkin</b> e
<b>Carolin Groves</b>, prima che Vicky Winters fosse fatta sparire
definitivamente). Ricordate il caso <b>von Bulow</b>, da cui è stato tratto
anche un film con <b>Jeremy Irons</b> e <b>Glenn Close</b>? Bene, era proprio
Alexandra l'amante per cui Claus Von Bulow (morto l'anno scorso a 92 anni) fu accusato di aver tentato di avvelenare la
moglie, una ricca ereditiera. </span></span>
</div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">
</span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Come in tutte le serie che
vanno avanti a lungo (<b>Dark Shadows, in onda sulla ABC, terminerà nel 1971 con un totale
di 1225 episodi: avete letto bene</b>!) alcuni attori, oltre a svolgere
più ruoli nella parti ambientate in epoche diverse della trama, vengono
sostituiti, spesso senza spiegazioni. Ad esempio <b>Matthew Morgan</b>, il
folle bruto che inspiegabilmente è l'uomo di fiducia della raffinata
<b>Liz Stoddard Collins</b>, viene interpretato da <b>George Mitchell</b> in soli 3
episodi, per essere poi cambiato con il più efficace <b>Thayer David</b>
(che tornerà anche in altri ruoli, dopo la morte di Morgan). <b>Burke
Devlin</b> dopo il licenziamento di Ryan verrà affidato ad <b>Anthony
George</b>. Prima dell'arrivo di <b>David Ford</b>, <b>Sam Evans</b> per sette episodi ha avuto il volto di <b>Mark Allen</b>. Poi c'è il caso del viscido <b>Willy Loomis</b>, compagno di
malefatte del ricattatore di Liz Stoddard, <b>Jason McGuire</b>, che per
cinque puntate è stato il perfetto teddy boy di <b>James Hall</b>,
sostituito dal bravissimo <b>James Karsten</b> che diventerà il servo del
vampiro <b>Barnabas Collins</b>.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-fK7eNoIuOuM/XsRiz-uXgmI/AAAAAAAAAuU/-s76XHODNckydVm3ibpyP3JBFZN9TTa7gCLcBGAsYHQ/s1600/DnKk7beW4AEklRX.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1200" height="480" src="https://1.bp.blogspot.com/-fK7eNoIuOuM/XsRiz-uXgmI/AAAAAAAAAuU/-s76XHODNckydVm3ibpyP3JBFZN9TTa7gCLcBGAsYHQ/s640/DnKk7beW4AEklRX.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">MAGGIE EVANS E BARNABAS COLLINS</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Ecco, non abbiamo
ancora introdotto <b>l'elemento più importante, il soprannaturale</b>.
All'inizio si parla molto e si vede poco, si racconta delle leggende del posto, delle due donne precipitate dal Picco delle Vedove e della terza che le seguirà, e naturalmente di presenze spettrali. Poi fa la sua apparizione nella Vecchia Casa (la dimora
originaria in rovina della famiglia Collins, dove si stabilirà Barnabas) il benevolo <b>fantasma di Josette Collins </b>col suo profumo di gelsomini, che
aiuterà più volte il piccolo David, che ha un rapporto privilegiato
con l'aldilà, soprattutto quando la madre <b>Laura</b>, separata dal padre Roger e un
tempo ricoverata in manicomio torna stranamente cambiata, decisa a reclamarne la
custodia. Con lei si svolge <b>una delle sottotrame più suggestive in
assoluto della serie</b>. Ma <b>colui che la renderà immortale è appunto
l'Immortale per definizione, il vampiro Barnabas Collins</b>,
interpretato con perfetto aplomb e minaccioso fascino britannico dall'attore
canadese <b>Jonathan Frid</b>, che - liberato da quell'incauto ingordo di <b>Willy
Loomis</b> a caccia di gioielli nella cripta di famiglia - si spaccia per un cugino a tutti
sconosciuto venuto dall'Inghilterra. Tutti notano che è praticamente
identico al ritratto appeso a Collinwood di quello che lui dice
essere un suo antenato, ma ne giustificano la stranezza e il modo forbito di parlare come eccentricità europee. Il personaggio (e l'attore) che diventerà <b>la star di Dark Shadows </b>era stato inizialmente previsto per poche puntate, per ridare
un po' di linfa allo show in calo di ascolti. Nessuno avrebbe
immaginato che il suo ingresso lo avrebbe reso un <b>personaggio di
culto con cui quasi tutti oggi identificano la serie</b>, e avrebbe
aperto le porte a ogni genere di creatura soprannaturale, streghe, mostri di Frankenstein e
lupi mannari inclusi. Se non avete la pazienza di vedere <b>Dark Shadows</b>
dal principio (<a href="https://www.youtube.com/watch?v=cgm8whsYlJU&list=PLb6FwrPUfo77GVxZED4O_5zLH5W89LZoH" target="_blank"><b>la trovate qua su youtube</b></a>) sappiate che <b>Barnabas fa il suo
trionfale arrivo solo nella puntata numero 211</b>.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-t6ppqXQXvvA/XsRb8bygRwI/AAAAAAAAAtQ/o5O98f4ZiXomS9iAbGQ6-MtiJAn2j3DrQCLcBGAsYHQ/s1600/dark-shadows-jonathan-frid-public-appearance.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1282" data-original-width="1600" height="512" src="https://1.bp.blogspot.com/-t6ppqXQXvvA/XsRb8bygRwI/AAAAAAAAAtQ/o5O98f4ZiXomS9iAbGQ6-MtiJAn2j3DrQCLcBGAsYHQ/s640/dark-shadows-jonathan-frid-public-appearance.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LA FOLLA IN DELIRIO PER JONATHAN FRID</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><b>Non abbiamo mai invidiato
tanto qualcuno, come quei ragazzini americani che dal 1966 al 1971 si
precipitavano a casa subito dopo la scuola per piazzarsi davanti al
tubo catodico e assistere a un nuovo episodio di Dark Shadows</b>. Noi
piccoli amanti del brivido negli anni Sessanta abbiamo avuto <b>Belfagor</b>
e nel 1971 <b>Il segno del comando</b>, ma erano solo 11 puntate in tutto e
a dir la verità assai addomesticate rispetto alla paura che alcuni
episodi di <b>Dark Shadows</b> riescono ancora a sprigionare. Lo stesso
effetto ce lo avrebbero fatto qualche anno dopo la <b>Trilogia del
terrore </b>con<b> Karen Black</b>, con il mitico episodio del guerriero Zuni, guarda caso anche quello
dovuto a <b>Dan Curtis</b>, e il film <b>Ballata macabra</b>, sempre
firmato da lui. Da <b>Dark Shadows </b>nacquero due film per il cinema, <b>La
casa dei vampiri</b> e <b>La casa delle ombre maledette</b>, entrambi diretti da Curtis, poi libri, fumetti,
convention e un culto ancora vivo dopo 50 anni, perché quello che
vedi da bambino ti segna per tutta la vita. Non c'è da stupirsi se
uno di quei ragazzini era <b>Tim Burton</b>, che nel 1966 aveva 8 anni e nel
2012 ha voluto rendergli omaggio con la sua (purtroppo deludente)
versione, dove se non altro ci sono i cammei di alcuni dei vecchi
interpreti, tra cui <b>Jonathan Frid, scomparso proprio nell'anno
dell'uscita del film, a 87 anni</b>.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-GIKWYvgK1vI/XsRcbGPpvsI/AAAAAAAAAtY/sQgY0OmJUzEEGfCbE9v2YwYpYOsKQ3mnQCLcBGAsYHQ/s1600/dark-shadows-jonathan-frid-barnabas-collins.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="680" data-original-width="1200" height="361" src="https://1.bp.blogspot.com/-GIKWYvgK1vI/XsRcbGPpvsI/AAAAAAAAAtY/sQgY0OmJUzEEGfCbE9v2YwYpYOsKQ3mnQCLcBGAsYHQ/s640/dark-shadows-jonathan-frid-barnabas-collins.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">BARNABAS COLLINS E IL SUO RITRATTO</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Scoprire ora <b>Dark Shadows</b>, vi
assicuriamo, fa tornare bambini, spaventati dal buio e dai mostri che
si aggirano intorno a noi, nonostante gli adulti ne neghino l'esistenza.
Non sarà lo stesso piacere che avremmo provato allora, ma vedendolo
da grandi comprendiamo che <b>le belle storie di paura sono sempre state le
migliori, lo sono ancora e sempre lo saranno. Soprattutto quando alla
fine, sulla spettrale colonna sonora, lo speaker ci ricorda che si
tratta di “A Dan Curtis Production”</b>. </span></span>
</div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">
</span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><b> </b></span></span><span style="color: red;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><b>ALCUNI DEI PROTAGONISTI DI DARK SHADOWS</b></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-943rm22axP4/XsTPQpCI8DI/AAAAAAAAAvc/SNLJsVXwmU4OVNngw63IgQ_9gPS4dBLowCLcBGAsYHQ/s1600/2e8623dc6fc210d307ce4c5a0d56eb55.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1113" data-original-width="1600" height="443" src="https://1.bp.blogspot.com/-943rm22axP4/XsTPQpCI8DI/AAAAAAAAAvc/SNLJsVXwmU4OVNngw63IgQ_9gPS4dBLowCLcBGAsYHQ/s640/2e8623dc6fc210d307ce4c5a0d56eb55.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">
</span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Una piccola postilla è obbligatoria su
alcuni degli attori di cui non abbiamo parlato sopra e a cui siamo
certi vi affezionerete come a persone di famiglia. Ovviamente ci
limitiamo a <b>una piccola parte di tutti quelli che hanno partecipato</b>
anche perché, per ora, siamo ancora molto indietro con la visione.
L'interprete di <b>Maggie Evans</b> - e di altri 4 personaggi - si chiama <b>KATHRYN LEIGH SCOTT</b> e qualcuno forse la ricorderà anche nel ruolo di Nuria
in <b>Star Trek – The Next Generation</b>. Oggi ha 77 anni, possiede una casa
editrice, la Pomegranate Press, e ha scritto numerosi libri sulla televisione, tra cui più di uno
su <b>Dark Shadows</b>, oltre a romanzi ed audiolibri ispirati alla serie (e non solo). Anche lei ha avuto un cammeo nel film di <b>Tim Burton</b>. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-166HJE4SY2Y/XsRd9S5cZKI/AAAAAAAAAtk/zdezIxClo0UvrZu4MOMAhCjK84uDMRySQCLcBGAsYHQ/s1600/7b2de3714acc300e7d331db4e5286bc7.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="364" data-original-width="474" height="490" src="https://1.bp.blogspot.com/-166HJE4SY2Y/XsRd9S5cZKI/AAAAAAAAAtk/zdezIxClo0UvrZu4MOMAhCjK84uDMRySQCLcBGAsYHQ/s640/7b2de3714acc300e7d331db4e5286bc7.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">JOEL CROTHERS E KATHRYN LEIGH SCOTT</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Quello che nella serie è
stato prima il fidanzato di <b>Carolyn Stoddard</b> e poi di Maggie, <b>Joe
Haskell</b>, era interpretato da un bel ragazzo di nome <b>Joel Crothers</b>, un
attore che non ha avuto altrettanta fortuna ed è morto di Aids a
soli 44 anni. Sul set tutti sapevano che era gay anche se
pubblicamente non aveva mai fatto coming out, tanto che aveva in
programma il matrimonio con un'attrice poco prima di morire. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><br /></span></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-n1ZyIisXlCY/XsRfi8JUvKI/AAAAAAAAAtw/9OflqOV4nros1FRPmI5sj0R4EI2vY7WwgCLcBGAsYHQ/s1600/ds263.png" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="451" data-original-width="588" height="489" src="https://1.bp.blogspot.com/-n1ZyIisXlCY/XsRfi8JUvKI/AAAAAAAAAtw/9OflqOV4nros1FRPmI5sj0R4EI2vY7WwgCLcBGAsYHQ/s640/ds263.png" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">NANCY BARRETT E JOEL CROTHERS</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Era
gay anche lo straordinario <b>LOUIS EDMONDS</b>, che ha rivelato la sua
omosessualità solo nella sua biografia, <b>Big Lou</b>, quando aveva
superato i 70 anni. Oltre a incarnare l'antipatico e irascibile Roger
Collins, ha ricoperto ben 7 personaggi nella serie, apparendo sia nel
primo che nell'ultimo episodio. Premiato attore teatrale, nella vita
Edmonds era l'esatto contrario di Roger. Spiritoso e burlone, era solito, prima di girare, fare
battute che costringevano a molti sforzi Nancy Barrett e Alexandra
Moltke per non scoppiare a ridere. Edmonds è morto nel 2001 a 77
anni.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-QJVTqz9yTDo/XsRjYjbdwJI/AAAAAAAAAuc/rKiZjozGS9YxXwS9DFi0qgywwTkvsqGkACLcBGAsYHQ/s1600/22-5.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="548" data-original-width="700" height="500" src="https://1.bp.blogspot.com/-QJVTqz9yTDo/XsRjYjbdwJI/AAAAAAAAAuc/rKiZjozGS9YxXwS9DFi0qgywwTkvsqGkACLcBGAsYHQ/s640/22-5.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">LOUIS EDMONDS</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Di <b>NANCY BARRETT</b> (Carolyn
Stoddard e altri sei personaggi) come di <b>ALEXANDRA MOLTKE</b> (Vicky Winters) vi
abbiamo in parte già parlato. La prima oggi ha 76 anni e ha lasciato
la recitazione nel 1986, con qualche sporadico ritorno. È stata
nella serie dall'inizio alla fine, apparendo in 405 episodi.
Alexandra Moltke, nata in Svezia da genitori danesi, ha smesso anch'essa di recitare dopo
Dark Shadows e oggi, a 75 anni (73 secondo altre
fonti) ha all'attivo come regista alcuni interessanti documentari
storici. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-wJCEkA-6hzk/XsRkzjqeu6I/AAAAAAAAAu4/rGiad6S0aUsZcn084Yedaut95umpblqIgCLcBGAsYHQ/s1600/uIbBy-1458336021-264-lists-header_2.jpeg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="628" data-original-width="1200" height="334" src="https://1.bp.blogspot.com/-wJCEkA-6hzk/XsRkzjqeu6I/AAAAAAAAAu4/rGiad6S0aUsZcn084Yedaut95umpblqIgCLcBGAsYHQ/s640/uIbBy-1458336021-264-lists-header_2.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">IL CAST</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Il secondo e più duraturo
Willy Looman era interpretato da <b>JOHN KARLEN</b>, che aveva 26 anni all'epoca e che
purtroppo è morto proprio il<b> 22 gennaio 2020</b>, all'età di 86 anni,
dopo aver continuato una ricca carriera da caratterista in molte
serie tv. <b>JAMES HALL</b> è ancora vivo, ha partecipato a qualche
convention, è autore di un libro e attribuisce all'aver perso il
ruolo per cui era in lizza - il cowboy di <b>Un uomo da marciapiede</b>, andato alla fine a <b>Jon Voight</b> perché più alto e in maggior contrasto col personaggio
di <b>Dustin Hoffman</b> - il fatto di non essere diventato una star e avere
avuto una vita felice.</span></span></div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">
</span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><b>DAVID HENESY</b> è (o meglio
era) lo straordinario ragazzino che interpreta <b>David Collins</b>,
inizialmente odioso poi col passare del tempo sempre più maturo e
simpatico. Essendo il più giovane di tutti oggi ha “solo” 64
anni e ne aveva 11 all'inizio della sua avventura. Dopo la serie ha
lasciato la recitazione (peccato!) e attualmente vive con la moglie a
Panama dopo aver messo su una catena di ristoranti di lusso.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-kLH1De4xfDk/XsRfwl0_z2I/AAAAAAAAAt0/120mFbQ0YHccGZ1LV8YQn0ky5456FSeDwCLcBGAsYHQ/s1600/unnamed.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="362" data-original-width="512" height="452" src="https://1.bp.blogspot.com/-kLH1De4xfDk/XsRfwl0_z2I/AAAAAAAAAt0/120mFbQ0YHccGZ1LV8YQn0ky5456FSeDwCLcBGAsYHQ/s640/unnamed.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DAVID HENESY</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Abbiamo citato <b>Laura
Collins</b>, la Fenice, interpreta da <b>DIANA MILLAY</b>, dagli splendidi e
ipnotici occhi. Nel suo curriculum prima di Dark Shadows c'è il lavoro di
modella e molte apparizioni televisive in serie come <b>Operazione
U.N.C.L.E</b>, <b>Maverick</b>, <b>Bonanza</b>, <b>Perry Mason</b> e moltissime altre. Diana ha
lasciato la recitazione nel 1971, a soli 36 anni. Ha scritto diversi
libri tra cui un'autobiografia intitolata, non a caso, <b>"I'd Rather Eat
Than Act"</b>, Preferisco mangiare che recitare. Del resto è apparsa in
oltre 100 programmi televisivi, dal vivo e registrati, e <b>La casa
dalle ombre maledette</b> è stata il suo canto del cigno. Oggi ha 85
anni.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-GqQX6d59k-8/XsRgTA6U57I/AAAAAAAAAuA/EuCY2jETZj8TzwRiLiwB5P0bsw0F8mQ2wCLcBGAsYHQ/s1600/400a376a634dd7f329b6031d0dbd0a02.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="624" height="492" src="https://1.bp.blogspot.com/-GqQX6d59k-8/XsRgTA6U57I/AAAAAAAAAuA/EuCY2jETZj8TzwRiLiwB5P0bsw0F8mQ2wCLcBGAsYHQ/s640/400a376a634dd7f329b6031d0dbd0a02.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DIANA MILLAY</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><b>Dulcis in fundo</b> – ma
l'elenco sarebbe ancora lungo - vogliamo terminare col pilastro
della serie, la matriarca <b>Liz Stoddard Collins,</b> interpretata da <b>JOAN BENNETT</b>. L'attrice hollywoodiana, che gli appassionati di horror
ricordano anche come la Madame Blanc di <b>Suspiria</b> di <b>Dario Argento</b>, è
morta nel 1990 all'età di 80 anni. Aveva iniziato la sua carriera
all'epoca del muto ed era diventata un nome di punta dello star
system hollywoodiano negli anni '30 e '40. Nel 1933 era stata Amy in
<b>Piccole donne</b> di <b>George Cukor</b>, nel 1945 fu protagonista per <b>Fritz
Lang</b> dello splendido noir <b>Strada scarlatta</b>, poi recitò in <b>Non siamo
angeli</b> di <b>Michael Curtiz</b> con <b>Humphrey Bogart</b> e in tanti altri celebri
film. Nella sua carriera questa bellissima attrice non ha mai vinto
niente, se non l'affetto di un pubblico che ancora ricorda la sua Liz
piena di segreti, pronta a giurare eterno odio ma capace sempre di
cavarsi dalle peggiori situazioni con grinta e decisione. Senza di
lei, <b>Dark Shadows </b>non sarebbe stato quello che è diventato per
milioni di spettatori, che alla sua incomparabile classe ed eleganza
(che dimostra perfino quando scivola sui lunghi dialoghi della serie)
rendono ancora omaggio.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-m1_0vcxtTa8/XsRjoeaX1tI/AAAAAAAAAuk/oP6aIbpdmZkIHC6jtv89QhYbD01CrsmeQCLcBGAsYHQ/s1600/b914e108a8b8e7efb3e80deee421a3b7.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="438" data-original-width="375" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-m1_0vcxtTa8/XsRjoeaX1tI/AAAAAAAAAuk/oP6aIbpdmZkIHC6jtv89QhYbD01CrsmeQCLcBGAsYHQ/s640/b914e108a8b8e7efb3e80deee421a3b7.jpg" width="545" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">JOAN BENNETT</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">P.S. Oltre al film di Tim
Burton c'è stato <b>un tentativo di rilanciare la serie nel 1991</b>, con
<b>Ben Cross</b> nel ruolo di Barnabas Collins, <b>Joseph Gordon-Levitt</b>,
all'epoca bambino, in quello di David Collins e con la partecipazione
di <b>Barbara Steele</b> nella parte della dottoressa che cerca di guarire il vampiro. Anche se questo reboot - che in 12 episodi condensa diverse storie apparse nella serie originale - era stato accolto benissimo, ha avuto vita breve: la messa in onda è sfortunatamente
coincisa con la guerra del Golfo e la trasmissione delle puntate è stata spesso
interrotta e spostata, perdendo pubblico e costringendo la rete (NBC)
alla cancellazione. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-XgJkgbQ-4gI/XsRk2QVvVXI/AAAAAAAAAvI/bv_DBibAmnseFXDoTLAzBiZMVal_d3tvwCPcBGAYYCw/s1600/c25f1fcb078f7ea1facb20b22111058a.jpg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="655" data-original-width="800" height="524" src="https://1.bp.blogspot.com/-XgJkgbQ-4gI/XsRk2QVvVXI/AAAAAAAAAvI/bv_DBibAmnseFXDoTLAzBiZMVal_d3tvwCPcBGAYYCw/s640/c25f1fcb078f7ea1facb20b22111058a.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">DAVIS SELBY (IL LUPO MANNARO QUENTIN COLLINS), KATHRYN LEIGH SCOTT, JOHNNY DEPP, JONATHAN FRID E TIM BURTON</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td><td class="tr-caption" style="text-align: left;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">Per concludere, <b>Dark Shadows</b>, come un altro, precedente capolavoro della tv americana, <b>Ai confini della realtà</b> di <b>Rod Serling</b>, è venuta prima di tutte le altre serie che dagli anni Novanta in poi hanno invaso le nostre case con storie soprannaturali piene di mostri, mutanti e vampiri, ambientate in tranquilli posti di provincia che nascondono mondi arcaici e potenze ultraterrene. Perfino <b>David Lynch</b> deve molto alla sua commistione tra soap opera e horror. Inoltre, anche se è ovviamente un caso, è ambientata nel Maine come le storie di <b>Stephen King </b>(e quando viene citata Bangor impossibile non pensare a lui). Dobbiamo questa serie unica, iniziata in bianco e nero e terminata a colori, alla creatività di un uomo che rispondeva al nome di <b>Dan Curtis</b>, scomparso nel 2006, con cui noi amanti dell'horror e del fantastico abbiamo un grosso debito di riconoscenza. </span></span>
</div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">
</span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><br /></span></span>
</div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">
</span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><br /></span></span>
</div>
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;">
</span><span style="font-family: "times", "times new roman", serif;"><b><span style="color: #cc0000;"></span></b></span></span>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;"></span></b></span></div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-18034736196633052992018-02-09T09:04:00.000+01:002018-02-09T12:33:19.608+01:00<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="color: red;">IL CIMITERO DELLA CRITICA</span></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;">Riflessioni su una professione moribonda (I'm back)</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-A1jcagOHIcw/Wn1NCWVmxJI/AAAAAAAAAoI/DQ6l-41KbbkkgJbfhguWOoFmh9c_aokLQCLcBGAs/s1600/deaditeash.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="1200" height="210" src="https://2.bp.blogspot.com/-A1jcagOHIcw/Wn1NCWVmxJI/AAAAAAAAAoI/DQ6l-41KbbkkgJbfhguWOoFmh9c_aokLQCLcBGAs/s400/deaditeash.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: left;">
<b><span style="font-size: large;"><br /></span></b></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
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</xml><![endif]--><span style="font-size: large;">Chi mi conosce sa che come
critico, pur essendo severa, sono “buona”. Conosco la fatica che sta dietro
anche al più miserabile dei film, non sarei mai capace di girarne uno e dunque
cerco sempre di giudicare con indulgenza (il che mi procura le accuse di
buonismo su cui tornerò alla fine). Certo, mi rendo anche conto che un film non
costa quanto un libro e che spesso si buttano milioni solo per compiacere l'ego
o l'idiozia di qualcuno. Quello che mi dà veramente fastidio è la presunzione e
la mancanza di consapevolezza dei propri limiti, che, come accade a molti
ignoranti, vanno spesso a braccetto. E <b>odio</b> chi, spacciandosi per critico,
sovrappone se stesso e le proprie verità assolute a film che non riesce a vedere, perché
accecato dalla propria mania di protagonismo. Faccio questo lavoro da una vita,
più o meno stabilmente da oltre 35 anni (sigh, quest'anno sono 60, come corre
il tempo!) e – di qualcosa posso vantarmi anch’io - sempre con onestà e senso
di responsabilità verso chi mi legge. <b>Cerco sempre di essere chiara, di fornire
informazioni utili, di dare allo spettatore uno strumento, di condividere la
mia passione o i motivi del mio giudizio negativo</b>. Anche per questo n<b>on mi
piacciono le stroncature feroci, espressioni rozze e insindacabili delle
idiosincrasie di chi ha un computer sotto mano</b>, un posto dove pubblicare i
suoi deliri e non conosce l'arte dell'ironia, che permette di parlare di un film in maniera molto più tagliente rispetto a chi usa la scrittura come un'arma e si sente per questo superiore a chiunque stia
dall'altra parte. </span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: large;">Purtroppo mi rendo conto che <b>la mia professione, con
l'avvento di internet, è fortemente decaduta</b>. Intanto perché, con la
democratizzazione verso il basso tipica del web, strumento a disposizione di chiunque,
<b>ha aperto la porta della scrittura anche a chi ha scarse conoscenze della
lingua italiana e a un infinito esercito di pigri che hanno visto solo film
dell'era in cui hanno iniziato ad andare al cinema e non si curano di
recuperare gli altri o di verificare le cose che scrivono</b>. Viviamo nell'era
dell'ignoranza che si spaccia per verità assoluta, purtroppo. Il socratico “so di
non sapere” oggi non ha più senso, come non lo ha studiare, informarsi,
migliorarsi. </span>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;">Non per fare quella che “ai
miei tempi”, ma purtroppo è vero: quando si iniziava a scrivere sul cartaceo
(ma già nei primi anni Novanta si scriveva anche sul web, non eravamo così
preistorici!) si faceva una bella palestra e una lunga gavetta: le riviste di
cinema più prestigiose (<b>Segnocinema</b>, <b>Cineforum</b>, <b>Film critica</b>, <b>Cinecritica</b>, <b>Cinema Nuovo</b> e pochissime altre)
ti accettavano solo se dimostravi di sapere di cosa stavi parlando e se lo facevi
bene (poi vabbé, c’era sempre quello che copiava, ma la mamma dei furbetti è
sempre incinta). Prima di arrivarci, ricordo di aver scritto una lettera, ventenne, all'allora critico de <b>La</b> <b>Nazione</b>
<b>Sergio Frosali</b>, inviandogli dei miei pezzi di prova. Fu gentilissimo, mi
rispose con osservazioni molto pertinenti e consigli, e mi disse che per
scrivere di cinema occorreva anche conoscere il teatro, la musica, la letteratura
e tutto quel che ci circonda. Fortunatamente, essendo da sempre vorace lettrice
e appassionata di ogni forma di arte, non ho avuto problemi a fare mia quella
lezione (molti giovani “critici” oggi gli avrebbero riso in faccia, figurarsi
chiedergli consigli!), ma il punto è proprio questo: <b>puoi anche non aver letto
tutti i libri da cui sono tratti i film di cui parli, puoi non comprendere
tutti i riferimenti, ma niente ti impedisce di informarti, studiare,
approfondire, se non la fretta assurda con cui oggi si scrive sul web e
un'imperdonabile superficialità</b>. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;">Quando andavamo alle
proiezioni stampa, per fare un semplice esempio, eravamo <b>poche decine</b>: i grandi
vecchi dei quotidiani e noi giovani, che abbiamo sdoganato tutto il cinema di
genere che a loro aveva sempre fatto schifo (con l’eccezione dell'indimenticabile <b>Callisto
Cosulich</b> e in parte di <b>Tullio Kezich</b>), ma nonostante questa contrapposizione siamo
sempre stati educati, col desiderio di fare meglio e saperne di più, di
superare i (cattivi maestri). Poi è arrivato il web e le porte (dell’inferno) si
sono spalancate a tutti: alle proiezioni stampa ora ci sono centinaia di
persone, molte capitate lì per caso, altre con un blog letto da 10 persone e in
compenso belle presuntuose, che pontificano e sparano cazzate ad alta
voce, non conoscono e non amano il cinema ma si sentono in diritto di parlarne,
perché tanto che ce vo’? Vedi su questo <b>la profetica e immortale sfuriata</b> di <a href="https://www.youtube.com/watch?v=1X5jOX5ApBA" target="_blank"><b>Nanni Moretti</b> <b>in</b> <b>SOGNI D'ORO</b></a>. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<span style="font-size: large;"> </span><span style="font-size: large;">Già, il web, su cui la penso
esattamente come il compianto <b>Umberto Eco</b>. <b>Così come non basta fare delle domande
per saper fare delle interviste e conoscere le lingue per saper
tradurre, non è sufficiente avere un blog e scrivere “è bello, è brutto”, per definire
recensioni i propri deliri</b>. Scrivendo da anni ormai per una delle maggiori
testate di cinema e spettacolo online, sempre più spesso ho a che fare con
questa fretta, che richiede la notizia calda e trascura l'approfondimento, ma
<b>ho almeno la fortuna di poter scrivere di quello che mi interessa</b>. Qua, però, veniamo
al secondo punto dolente della mia professione, che mi ha spinto a scrivere
questo lungo post: <b>l'invadenza crescente del marketing nel lavoro del critico</b>.
Mi riaggancio a quanto dicevo all'inizio: se si vuole evitare un giudizio
negativo su film particolarmente brutti o mal riusciti, si potrebbe semplicemente
evitare di parlarne. Ma niente vieta una critica negativa, se motivata. </span><br />
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: large;">Però
<b>succede</b> - e <b>mi rivolgo agli ingenui là fuori</b>, che pensano che se uno è pagato
per fare un lavoro sia anche libero di farlo come gli pare - <b>che i film che a uno fanno schifo li recensisce qualcun altro e che a volte venga chiesto da esterni
di attenuare certi giudizi o di ritardare la pubblicazione di recensione
negative</b>, e siccome non scrivi per “<b>il mio blog dove dico quel che cacchio mi
pare tanto alle proiezioni mi invitano lo stesso, non mi pagano e sono libero
di dire che un film è una merda e di offenderne l’autore”</b>, ma vivi del tuo
lavoro per quanto precario, non puoi certo permetterti – ammesso che lo
faresti – di sparare giudizi tranchant dall’alto della tua presunta
superiorità. Dovrebbe essere ovvio che non sei “libero”
come vorresti. Ma puoi comunque scriverne male, e <b>lo fai</b>, motivando. L’eccezione
sono i festival, dove dei film puoi dire quello che vuoi, ma io non ci posso
andare, per cui, a parte il festival di Roma, capitolo
limitato ai film che escono in sala e che non sono già recensiti da chi invece
ci va.</span>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;">Ora, un utente di <b>Twitter</b>,
unico social che sopporto, mi scrive: “pensa che su un forum (ne
esistono ancora? Io li frequentavo già negli
anni Novanta e mi sembrano ampiamente superati) uno ha scritto che <b>alla Catelli
piacciono tutti i film</b>”. E lì devi rispondere, visto che sei chiamata in causa.
Ancora una volta si tratta di ignoranza, nel senso di <b>ignorare una serie di
cose</b>: da qualche anno (e non per mia scelta) recensisco quando va bene due film
al mese. Potendo sceglierli, vedo quelli che mi interessano per argomento,
autore o altro, e che sono poco ambiti. E’ nel cinema indipendente che si
trovano ancora sorprese non certo in quello mainstream. In genere i film che
detesto, per i motivi di cui sopra (festival ecc) sono già recensiti e non ha
senso scriverne ancora. Ciò detto, <b>non mi piacciono tutti i film e ho una lunga
serie di artisti e opere che detesto e che non ho potuto affrontare o che ho
scelto di ignorare per manifesta incompatibilità</b>. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;">Volete i nomi? Presto detto: dei film degli Oscar l’anno
scorso <b>non me ne è piaciuto nemmeno uno</b>, a partire dall’insopportabile
<b>Lagnaland</b>, per proseguire con l’orribile <b>Manchester by the Sea</b>, l’insignificante
<b>Moonlight</b> ecc. <b>Chiamami col tuo nome</b> non mi è piaciuto affatto, ho detestato
<b>Arrival</b>, non sopporto lo stile di <b>Christopher Nolan</b> e di <b>Paolo Sorrentino</b> e di
tutti quelli di cui si dice che “però sa girare”, non sono una fan di <b>Clint Eastwood</b> di cui mi
sono piaciuti 3 o 4 film in tutto, da qualche anno non reggo <b>Woody Allen</b>
(sempre inteso come cineasta), mi sono disamorata di <b>Spielberg </b>che era uno dei miei registi preferiti, <b>Wes Anderson</b> mi dà l'orticaria, detesto fin dal
primo film la saga di <b>Star Wars</b> e trovo inutile - a dir poco - il 90 per cento del
cinema italiano (e lì per forza devi scegliere il meno peggio). Vogliamo
parlare di “capolavori” come <b>Lo chiamavano Jeeg Robot</b> o <b>Veloce come il vento</b>? Ma anche no, grazie! L’unico film italiano di cui ho parlato bene perché meritava è <b>La
stoffa dei sogni</b>, che ovviamente non ha visto quasi nessuno. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: large;"><b>Per mia sfortuna, poi, amo e
conosco il cinema horror</b>, per cui sono condannata a parlarne e lì sì che son
dolori, visto che quasi tutto quello che arriva sui nostri schermi fa schifo e quelli
belli, che esistono, te li vedi online ed escono direttamente in home video. E
pure lì ci sono richieste di attenuare i giudizi o di non parlarne affatto. Ho
adorato <b>Get Out</b> senza riserve e mi divertono i low budget come la serie di <b>Purge</b>. Metà dei film che vedo non mi piacciono o mi lasciano indifferente e <b>ora come ora
preferisco di gran lunga le serie tv</b>, ma, siccome la gente non sa leggere tra le
righe, ecco che vieni accusato dell’esatto contrario. Se è per questo, non sono facile neanche a usare usare la parola capolavoro, visto che ho visto<b> quelli veri</b>, dal muto in poi. <b>Quindi, sappiatelo, ormai la
critica non ha più ragione di esistere</b>. Io detesto i boia e le esecuzioni
sommarie, per cui sono felice che il mio lavoro mi permetta anche di poter
scrivere approfondimenti sul cinema, programmi televisivi, tradurre interviste
e backstage e fare tante cose che per fortuna, per esperienza, cultura ed età
sono in grado di fare. Ma se volete stroncature gratuite siete pregati di
rivolgervi altrove, visto che l’offerta certo non manca. </span></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
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</span></b><b><span style="font-size: large;"> </span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-78968855500552968482015-12-22T22:38:00.000+01:002015-12-29T16:38:53.523+01:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: large;"><b><span style="font-size: x-large;">LA COLTA OPERA BUFFA DI VINICIO CAPOSSELA</span></b></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: large;"><b><span style="font-size: x-large;">(ovvero: da quanto tempo!) </span></b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-ZRC5bFYm4PY/Vnm2NugNk_I/AAAAAAAAAlY/U13SuYtyVVA/s1600/capossela.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="253" src="http://1.bp.blogspot.com/-ZRC5bFYm4PY/Vnm2NugNk_I/AAAAAAAAAlY/U13SuYtyVVA/s400/capossela.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Mia figlia, appassionata
di musica, mi ha chiesto un giorno perché io non la ascolto mai. Ci
ho riflettuto e mi sono accorta che è vero. Eppure fin da piccola è stata una presenza fondamentale nella mia vita. Se
l'ho abbandonata in questi ultimi anni è per mancanza di tempo.
Perché per vedere un film o leggere un libro puoi trovare le due ore
al giorno necessarie per farlo, ma la musica – a meno che tu non
ascolti solo canzonette – ti chiede molto di più. <b>L'ascolto non
può essere distratto, episodico, perché la musica è un'amante
gelosa, richiede tutta la tua attenzione, chiede calma e totale
dedizione.</b> </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Ma ieri, finalmente, ho
avuto modo di immergermi totalmente per ben 3 ore in un mondo fatto
di musica nella sua accezione più alta. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Una piccola premessa: nel
1999 ho lavorato con <b>Marina Fabbri</b> nell'organizzazione della prima e unica edizione di un festival
cinematografico a Reggio Calabria che si chiamava <b>XX Secolo</b> in onore
della prossima fine del '900. Tra i molti ospiti di quella bellissima
e per me indimenticabile kermesse c'erano <b>Tim Roth</b> e <b>Vinicio
Capossela</b>, che all'epoca non masticava una parola di inglese così come l'attore non ne capiva una di italiano. Eppure ricordo una cena in cui loro due
comunicavano benissimo e dove ho cercato di intromettermi il meno
possibile, se non su richiesta, affascinata nel vedere come due
uomini di talento riuscissero a farsi capire senza, in effetti,
capirsi. Erano due personaggi così particolari che vederli insieme
era giù uno spettacolo. Al festival poi<b> Capossela </b>si esibì con la
gitana <b>Kocani Orkestar</b>, in un'esplosione di musiche balcaniche che
mandò in ebollizione il pubblico. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-QxtXcKfZJYA/Vnm0ar114nI/AAAAAAAAAlI/9v5cxK0QspQ/s1600/o-VINICIO-CAPOSSELA-facebook.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-QxtXcKfZJYA/Vnm0ar114nI/AAAAAAAAAlI/9v5cxK0QspQ/s640/o-VINICIO-CAPOSSELA-facebook.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"> </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"> Dopo tanti (troppi) anni,
il <b>21 dicembre</b> sono riuscita a riascoltare dal vivo questo
chansonnier et musicien extraordinaire in uno spettacolare concerto al
<b>Teatro dell'Opera di Roma</b>. Mi erano sempre sfuggite, per un motivo o
per l'altro, le sue esibizioni, spesso eventi unici o in date che non
mi trovavano mai libera la sera in questione. Avevo ascoltato e amato
molto alcune canzoni ma non mi ci ero mai dedicata con l'impegno che
meritano.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Ieri finalmente ho
rimediato a questa mancanza e ne sono stata immensamente felice. Sul
palco lui con la sua naturale estensione, il pianoforte, alcuni suoi
collaboratori storici (tra cui il mitico <b>Vincenzo Vasi</b> capace di
trarre dal suo <i>theramin</i> voci umane e ultraterrene) e l'arrangiamento
e accompagnamento dell'orchestra d'archi Maderna diretta dal <b>Maestro
Stefano Nanni</b>. Ad assistere a questo evento che festeggia i suoi 25
anni di carriera e che si chiama, appunto, <b>Qu'art de siècle</b>, o <b>Fantasmagorie</b>, arrivato in Italia dopo un tour europeo, c'erano almeno 1600 persone,
ovvero il teatro strapieno in ogni ordine di posti da un pubblico
eterogeneo, di varie generazioni, preparato, appassionato ed
entusiasta (quello dei palchi a volte anche troppo). </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Alla fine della serata ho
pensato che avevo assistito a uno spettacolo che valeva almeno il
doppio di quanto avevo pagato: 3 ore di storie, viaggi, emozioni,
canzoni ed elegie, bestiari e caravanserragli, profeti, balene e
marinai, tra poesia e letteratura, mito greco e cinema contemporaneo,
con una profondità e un'intensità che hanno rapito tutti i
presenti. Il bis è durato quasi un'ora e ha presentato anche due
inedite <b>Canzoni della Cupa</b>, che attingono al repertorio di <b>Matteo
Salvatori</b> e hanno al centro mostri tipici delle zone pugliesi, come
lupi e porci mannari che hanno ululato e grugnito alla luna dopo aver ceduto ai loro istinti bestiali e carnali. C'è
stato spazio e l'occasione giusta anche per festeggiare i <b>Saturnali </b>(16/23 dicembre), condotti<b> </b>con la maschera del <b>Minotauro</b>, con l'accompagnamento di campanacci ed eseguito con una selvaggia
e dionisiaca energia, dove a bruciare invece di Troia era giustamente Roma. Ho pensato a quanto quest'uomo, questo artista,
sia cresciuto nei 16 anni da quando lo avevo ascoltato per la prima
volta. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-i9NasI2iRJI/Vnm59yi7h9I/AAAAAAAAAlg/3KyxXVgpwBI/s1600/1167400535-Vinicio1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-i9NasI2iRJI/Vnm59yi7h9I/AAAAAAAAAlg/3KyxXVgpwBI/s1600/1167400535-Vinicio1.jpg" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"> </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Con ogni cambio di
copricapo è stato (è) capace di attraversare, portandoci con sé, paesi e
storie del nostro mondo, attingendo a suggestioni suscitate da film
come <b>Toro Scatenato</b>, <b>C'era una volta in America</b> e <b>Birdman</b>. In tre ore
ha cantato boleri nelle vesti di un <b>picaro</b>, è stato <b>Dickens</b> e il
<b>capitano Achab</b> in lotta contro il mostro <b>Moby Dick</b>, <b>Giona </b>nella
pancia del Leviatano, il cantastorie di paese con l'organetto di
Barberia; con la voce struggente dei violini, una piccola pianola, la chitarra e il pianoforte, ora
sussurrando ora gridando, ha raccontato storie, celebrato l'amore tra due pianoforti
abbandonati in un magazzino di Lubecca dopo la guerra, evocato lo
sfarzo pacchiano dei nostri <b>Marajà</b>, il difficile ritorno di <b>Ulisse</b>,
il viaggio nella conoscenza di <b>Dante</b> con la sua Commedia,
ha dato voce alla civettuola sirena <b>Pryntil </b>dello <b>Scandalo negli Abissi </b>di <b>Céline</b> e ci ha benedetto con la
splendida preghiera laica <b>Ovunque proteggici</b>. </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-aMpRNXnJ4q0/Vnm7R3DIMnI/AAAAAAAAAls/17Hoj1UEP1o/s1600/maxresdefault.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="http://3.bp.blogspot.com/-aMpRNXnJ4q0/Vnm7R3DIMnI/AAAAAAAAAls/17Hoj1UEP1o/s640/maxresdefault.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Con la sua arte <b>Vinicio Capossela</b>
ha tenuto avvinte come un prestigiatore le anime di persone di ogni età, riunite in un teatro per uno splendido rito
pagano e ne ha avuto in cambio un amore appassionato e sincero.</span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Oggi, leggendo cose in
Internet su di lui, mi sono anche imbattuta in due articoli i cui autori – uno in specie – sfoggiavano una bella e spiritosa prosa
per demolirne la figura e le capacità, cercando di dimostrare che si
tratta di una moda, un falso, un ubriacone neanche originale.
A questi signori vorrei dire che tutto - anche l'esser bravi giornalisti - si può fingere, tranne la cultura e la sensibilità.
L'invidia per un grande talento è perfino più triste di quella
meschina tra vicini di pianerottolo. Ma del resto siamo in Italia,
dove un artista come <b>Vinicio Capossela</b>, apprezzato in tutta Europa,
rischiamo di non meritarcelo. </span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">La <b>Musica</b>,
quella che ha parole e armonie che vengono da molto lontano, ci chiede solo
di aprire l'anima e ascoltare, in uno scambio che arricchisce chi la
riceve, come la bella letteratura e il buon cinema (o viceversa). </span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">E dunque <b>Buone Feste</b> ai miei pochi e fedeli lettori, con l'augurio di avere sempre voglia di
viaggiare in territori sconosciuti e di seguire la voce delle sirene a testa alta e con passo deciso, senza paura di finire nella pancia del mostro.</span>
</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-18344228662737260122015-10-27T17:14:00.000+01:002015-10-27T17:15:57.654+01:00<!--[if gte mso 9]><xml>
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<div style="text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;">25 ANNI DOPO UGO TOGNAZZI, </span></b></span></h2>
</div>
<div style="text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;">UN RICORDO DI 15 ANNI FA</span></b></span></h2>
</div>
<div style="text-align: center;">
<h2>
<span style="font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;">Dagli archivi perduti di Coming Soon Television</span></b></span></h2>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/--dGb4bXlv00/Vi-ilVzOm6I/AAAAAAAAAkc/jW4Zf3Fgw6M/s1600/Ugo-Tognazzi-Corna.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="255" src="http://3.bp.blogspot.com/--dGb4bXlv00/Vi-ilVzOm6I/AAAAAAAAAkc/jW4Zf3Fgw6M/s400/Ugo-Tognazzi-Corna.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: #cc0000;"><span style="color: black;">Nel 2000, dopo anni di critica cinematografica per riviste e collaborazioni a festival, iniziava per me un'avventura televisiva che si è da poco conclusa, l'esperienza di <b>Coming Soon Television</b>, oggi trasformata in sito. Uno dei primi servizi che feci - ai tempi beati in cui le interviste duravano mezz'ora e gli speciali tv quanto ci pareva - fu dedicato proprio ad <b>Ugo Tognazzi</b>, e venne anche piuttosto bene. Ricordo che durava 12 minuti, era pieno di scene dei suoi film e chiudeva con lui che faceva volare l'aquilone per <b>Vittorio Gassman</b> sulla spiaggia, splendido finale dell'episodio <b>La nobile arte</b>, citato alla fine. Proprio oggi ho ritrovato lo speaker e, cambiando le date, mi sembra che sia la commemorazione più giusta che ancora oggi potrei fare a questo grande talento. <b>Immaginatevi... le immagini, e questo è il testo:</b></span></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ricordare un attore a dieci anni dalla sua scomparsa non è
difficile, se il patrimonio cinematografico che ci ha lasciato è ricco come
l’eredità di <b>Ugo Tognazzi</b>. Ugo Tognazzi, nato a Cremona il 23 marzo del 1922,
ha infatti interpretato, in una carriera iniziata nel 1950<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con <i><b>I cadetti di Guascogna</b></i> di <b>Mario Mattoli</b>,
e stroncata dalla morte 40 anni dopo, qualcosa come 150 film. Ma quel che
colpisce e impressiona, è la straordinaria qualità di questa filmografia: <b>Marco
Ferreri, Bernardo Bertolucci, Dino Risi, Ettore Scola, Roger Vadim, Pierpaolo
Pasolini, Luciano Salce, Mario Monicelli</b>, sono solo alcuni dei registi con cui
ha lavorato, anche più volte.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Fin dalle sue mitiche macchiette televisive in <i><b>Un due tre</b></i> al
fianco di <b>Raimondo Vianello</b>,<b>Tognazzi</b> si è rivelato non solo comico dai mille
volti, ma anche artista capace di infondere alle sue interpretazioni un senso
più amaro, la malinconia sanguigna e completamente agnostica derivante dallo
smarrimento molto umano di vivere su una terra che, al di là di piaceri terreni
come il cibo e il sesso, non sembra disposta a riempire la nostra sete di
assoluto. Tanto quanto era solare ed amato nella vita privata, tanto i suoi
personaggi migliori parlavano il linguaggio tragico dell’anima moderna.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Tra i tanti personaggi che <b>Tognazzi</b> ci ha regalato, nella
nostra galleria del cuore spiccano la tragica <b>Madame Royale</b>, <b>il conte Lello
Mascetti di <i>Amici miei</i>,</b> <b>l’umanissimo Renato Baldi de <i>Il vizietto</i></b>, <b>il soave
sarto sordomuto di <i>Straziami ma di baci saziami</i></b>. Era proprio in queste
caratterizzazioni che la sua arte si elevava a livelli altissimi, e duetti come
quello con <b>Vittorio Gassman</b> in <i><b>La nobile arte</b></i>, episodio de <i><b><span style="mso-bidi-font-style: normal;">I mostri</span> </b></i>di <b>Dino Risi</b><i style="mso-bidi-font-style: normal;">, </i>ancora
oggi ci coinvolgono e ci commuovono, facendoci realizzare quanto il cinema
italiano abbia perso con la loro scomparsa.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Attore per tutti i generi e per tutte le stagioni, come solo
i grandi interpreti sanno essere, dieci anni dopo la sua morte <b>Ugo Tognazzi</b>,
con la sua presenza un po’ carogna e molto tenera ci manca ancora moltissimo.
Lui è uno dei pochi, con gli amici <b>Gassman</b> e <b>Mastroianni</b>, che avrebbe saputo
portare sullo schermo il Duemila come si merita, col tono annoiato e un po’
schifato, ironico e sornione, beffardo e disilluso, che tanto ce lo ha fatto
amare.</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-9986266496133157742015-08-30T14:22:00.000+02:002016-09-15T21:55:44.469+02:00<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "times" , "times new roman" , serif;"><span style="font-size: x-large;"><b><span style="color: #990000;">COME LACRIME NELLA PIOGGIA</span></b></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #990000;">Dato che nel web panta rei, ripropongo qua alcuni miei articoli per Comingsoon</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-1mV9oQZtBQE/VeLsjhbOxXI/AAAAAAAAAiY/vQEe9QTa63g/s1600/index.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-1mV9oQZtBQE/VeLsjhbOxXI/AAAAAAAAAiY/vQEe9QTa63g/s400/index.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
Non so se abbiate mai riflettuto sulla precarietà di internet. Sì, tracce di noi resteranno anche quando noi ce ne saremo da tempo andati, ma molte delle cose che pubblichiamo e che ci piacerebbe restassero, vengono travolte da quelle che vengono dopo e finiscono per sparire per sempre. Il web è grande ed è il regno dell'ORA. Ricordo quando da ragazzina ho iniziato a tenere e ad accumulare ritagli: articoli, critiche, foto, interi archivi di quello che mi interessava e che ho conservato fino ad oggi. Ora questo è impensabile: se leggi qualcosa che ti interessa su internet lo metti tra i preferiti ma non puoi stamparlo (neanche ti conviene, la carta occupa spazio e attira polvere) e spesso te ne dimentichi. Io credo che tutto quello che ho scritto per il sito di <b>Comingsoon</b> negli anni sia deperibile e non memorabile, ma ad alcune cose sono affezionata e mi dispiacerebbe un po' che andassero perdute come lacrime nella pioggia, appunto. Per cui ho deciso di linkare qua alcuni dei miei articoli più recenti, soprattutto i pezzi sulle ricorrenze, liete e tristi (purtroppo sempre più spesso queste ultime!), nel mondo del cinema, e i profili di attori e registi che amo e che ho avuto spesso la fortuna di conoscere di persona, anche per mettere un po' d'ordine nel mio personale caos primigenio. In futuro, se avrò tempo e voglia, vedrò di creare un vero e proprio
archivio virtuale delle mie recensioni e delle interviste pubblicate in rete. <b> </b>Intanto cominciamo con queste:</div>
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=28677" target="_blank"><b>JOSH BROLIN, UN ATTORE CHE AMO MOLTO. 09/12/2013</b></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-hxfg_3duAVc/VeL2sZj7CPI/AAAAAAAAAio/wfjLBGHMj4Q/s1600/Josh-Brolin.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="425" src="https://4.bp.blogspot.com/-hxfg_3duAVc/VeL2sZj7CPI/AAAAAAAAAio/wfjLBGHMj4Q/s640/Josh-Brolin.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=36861" target="_blank"><b>I 40 ANNI DI JOAQUIN PHOENIX 28/10/2014</b></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-c8wqpsdQluw/VeL2w2F96zI/AAAAAAAAAiw/kFDgd-y8N5I/s1600/joaquin_phoenix2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="420" src="https://4.bp.blogspot.com/-c8wqpsdQluw/VeL2w2F96zI/AAAAAAAAAiw/kFDgd-y8N5I/s640/joaquin_phoenix2.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=40692" target="_blank">LA SCOMPARSA DI LEONARD NIMOY, 27/02/2015</a> </b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-RTvQZYHVDkw/VeL21i5jUII/AAAAAAAAAi4/-Gow2JGOQpU/s1600/hrc102.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="576" src="https://4.bp.blogspot.com/-RTvQZYHVDkw/VeL21i5jUII/AAAAAAAAAi4/-Gow2JGOQpU/s640/hrc102.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=43045" target="_blank">CENTENARIO DI MARIO MONICELLI 16/05/2015</a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-gB_S5NPK5Hs/VeL3DovX0ZI/AAAAAAAAAjA/FqfTCW0bUIc/s1600/Mario_Monicelli_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-gB_S5NPK5Hs/VeL3DovX0ZI/AAAAAAAAAjA/FqfTCW0bUIc/s640/Mario_Monicelli_1.jpg" width="640" /></a></div>
<b> </b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=46923" target="_blank">ADDIO AL GRANDE CHRISTOPHER LEE 11/06/2015 </a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-CqbhqhBXKxA/VeL3RoUqRSI/AAAAAAAAAjI/ziy5uY_9KKk/s1600/Christopher-Lee_2687915b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://2.bp.blogspot.com/-CqbhqhBXKxA/VeL3RoUqRSI/AAAAAAAAAjI/ziy5uY_9KKk/s640/Christopher-Lee_2687915b.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=47681" target="_blank">80 ANNI DI DONALD SUTHERLAND 17/07/2015</a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-TUelHPMQGO8/VeL3XwLP0jI/AAAAAAAAAjQ/YVjBEiVFL3Y/s1600/donald_sutherland_68143.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://2.bp.blogspot.com/-TUelHPMQGO8/VeL3XwLP0jI/AAAAAAAAAjQ/YVjBEiVFL3Y/s640/donald_sutherland_68143.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=47842" target="_blank">BILLY BOB THORNTON COMPIE 60 ANNI 04/08/2015 </a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-nQW2FTeQAx8/VeL3bp2DfgI/AAAAAAAAAjY/sM_DhY6rca0/s1600/billy-bob-thornton.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="396" src="https://1.bp.blogspot.com/-nQW2FTeQAx8/VeL3bp2DfgI/AAAAAAAAAjY/sM_DhY6rca0/s640/billy-bob-thornton.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=49444" target="_blank">CENTENARIO INGRID BERGMAN 29/08/2015 </a></b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-8DuFFcf3b2U/VeL3gCDQo3I/AAAAAAAAAjg/6WtNgZQdBgk/s1600/Ingrid-in-Casablanca-ingrid-bergman-29563073-700-547.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="500" src="https://1.bp.blogspot.com/-8DuFFcf3b2U/VeL3gCDQo3I/AAAAAAAAAjg/6WtNgZQdBgk/s640/Ingrid-in-Casablanca-ingrid-bergman-29563073-700-547.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=49897" target="_blank">AUGURI A BILLY FRIEDKIN, 80 ANNI 29/08/2015</a> </b><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-IRxgGscqJL8/VeL3kdDpv4I/AAAAAAAAAjo/Hil996D2i3Y/s1600/42-21110716-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="478" src="https://3.bp.blogspot.com/-IRxgGscqJL8/VeL3kdDpv4I/AAAAAAAAAjo/Hil996D2i3Y/s640/42-21110716-1.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=49929" target="_blank"><b>ADDIO A WES CRAVEN, MAESTRO DELL'HORROR 31/08/2015</b></a><br />
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-PBw5Nw5ia-I/VeQwf7Le_BI/AAAAAAAAAj4/ySADqIsF_zo/s1600/wes-craven-new-nightmare.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="https://3.bp.blogspot.com/-PBw5Nw5ia-I/VeQwf7Le_BI/AAAAAAAAAj4/ySADqIsF_zo/s640/wes-craven-new-nightmare.jpg" width="640" /></a></div>
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=50668" target="_blank"><b>ROCK HUDSON, 30 ANNI DOPO 2/10/2015</b></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-NerCzZGGldY/Vi-j_SbSPKI/AAAAAAAAAko/7pC9utge0y0/s1600/maxresdefault.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://4.bp.blogspot.com/-NerCzZGGldY/Vi-j_SbSPKI/AAAAAAAAAko/7pC9utge0y0/s640/maxresdefault.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: center;">
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=51563" target="_blank">PIER PAOLO PASOLINI 2/11/2015</a></b></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-73BfRwgGNvQ/VjeTdMy0boI/AAAAAAAAAk4/Bm0pGZxTaRc/s1600/Pier-Paolo-Pasolini-intervenido-por-Villavicencio-Descontexto-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="459" src="https://1.bp.blogspot.com/-73BfRwgGNvQ/VjeTdMy0boI/AAAAAAAAAk4/Bm0pGZxTaRc/s640/Pier-Paolo-Pasolini-intervenido-por-Villavicencio-Descontexto-2.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: center;">
<br />
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=53297" target="_blank">DAVID BOWIE 11/01/201</a>6</b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-11ugXbqjkVA/VpPD3Fl-0hI/AAAAAAAAAl8/y1RLoG0kZSM/s1600/David-Bowie-Where-Are-We-Now.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-11ugXbqjkVA/VpPD3Fl-0hI/AAAAAAAAAl8/y1RLoG0kZSM/s640/David-Bowie-Where-Are-We-Now.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: center;">
<b><a href="http://www.comingsoon.it/news/?source=cinema&key=53419" target="_blank">ALAN RICKMAN 14/01/2016</a></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-TXsnP42ojNo/VpetNTtYkOI/AAAAAAAAAmM/k3-QnqofbNU/s1600/Alan-Rickman-alan-rickman-13116369-2560-1684.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="419" src="https://1.bp.blogspot.com/-TXsnP42ojNo/VpetNTtYkOI/AAAAAAAAAmM/k3-QnqofbNU/s640/Alan-Rickman-alan-rickman-13116369-2560-1684.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
</div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.comingsoon.it/cinema/news/tanti-auguri-picchiatello-jerry-lewis-compie-90-anni/n55033/" target="_blank"><span style="font-size: small;"><b>JERRY LEWIS COMPIE 90 ANNI 16/03/2016</b></span></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-DXUzODCaQaY/Vup4P0ZYWjI/AAAAAAAAAmc/f84RftuKNEIhS0pqQ5wilPKeBQX27lJLw/s1600/Docteur-Jerry-et-Mister-Love1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="361" src="https://4.bp.blogspot.com/-DXUzODCaQaY/Vup4P0ZYWjI/AAAAAAAAAmc/f84RftuKNEIhS0pqQ5wilPKeBQX27lJLw/s640/Docteur-Jerry-et-Mister-Love1.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><a href="http://www.comingsoon.it/cinema/news/olivia-de-havilland-compie-100-anni-il-nostro-omaggio-in-parole-e-immagini/n57618/" target="_blank">OLIVIA DE HAVILLAND COMPIE 100 ANNI 01/07/2016</a></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-0b7VaHpLjpc/V41ErSLP3nI/AAAAAAAAAms/l3WXnB4DouQrOh4d1SEQr3SSb8hPs2VjACLcB/s1600/wpolivia01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-0b7VaHpLjpc/V41ErSLP3nI/AAAAAAAAAms/l3WXnB4DouQrOh4d1SEQr3SSb8hPs2VjACLcB/s640/wpolivia01.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b><a href="http://www.comingsoon.it/cinema/news/harry-dean-stanton-90-anni-250-film-e-25-indimenticabili-performance/n57980/" target="_blank">90 ANNI DI HARRY DEAN STANTON 14/07/2016</a></b></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-NIGTseETQ54/V41FcWjEn-I/AAAAAAAAAm0/n7BQWEsBDMg0B6e6dNn9ZE6sIrU1bcR7gCLcB/s1600/harry-dean-stanton-2015.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="364" src="https://3.bp.blogspot.com/-NIGTseETQ54/V41FcWjEn-I/AAAAAAAAAm0/n7BQWEsBDMg0B6e6dNn9ZE6sIrU1bcR7gCLcB/s640/harry-dean-stanton-2015.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.comingsoon.it/cinema/news/benedict-cumberbatch-auguri-ad-un-attore-unico-e-inimitabile-per-i-suoi/n57930/" target="_blank"><b>BENEDICT CUMBERBATCH COMPIE 40 ANNI 19/07/2016</b></a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hBbeMhd6t48/V430udUEh4I/AAAAAAAAAnE/_2cp5EY7iO4JAJMaP8EgNVId77ezXvUFwCLcB/s1600/o-BENEDICT-CUMBERBATCH-facebook.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://1.bp.blogspot.com/-hBbeMhd6t48/V430udUEh4I/AAAAAAAAAnE/_2cp5EY7iO4JAJMaP8EgNVId77ezXvUFwCLcB/s640/o-BENEDICT-CUMBERBATCH-facebook.jpg" width="640" /></a></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: center;">
<b><a href="http://www.comingsoon.it/cinema/news/oliver-stone-70-anni-alla-ricerca-della-verita/n59401/" target="_blank">70 ANNI DI OLIVER STONE 15/09/2016</a></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-JWrk63uSSSI/V9r74EVO2MI/AAAAAAAAAnY/ixTFb92Fm-oy5oTLIPHP7HfOv_tFfmcUgCLcB/s1600/oliver-stone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="426" src="https://4.bp.blogspot.com/-JWrk63uSSSI/V9r74EVO2MI/AAAAAAAAAnY/ixTFb92Fm-oy5oTLIPHP7HfOv_tFfmcUgCLcB/s640/oliver-stone.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: center;">
<b><a href="http://www.comingsoon.it/cinema/news/i-beatles-al-cinema-i-film-e-i-documentari-su-e-con-i-fab-four-da-soli-o/n59508/" target="_blank">I BEATLES AL CINEMA 12/09/2016</a></b></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-TUaXeldeMOY/V9r8oU3il1I/AAAAAAAAAnc/OFonYG0Pw-oX3KMMTXqX3gPpGHBkICa3wCLcB/s1600/the_beatles___moustaches_by_felipemuve-d6cpu07.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="360" src="https://2.bp.blogspot.com/-TUaXeldeMOY/V9r8oU3il1I/AAAAAAAAAnc/OFonYG0Pw-oX3KMMTXqX3gPpGHBkICa3wCLcB/s640/the_beatles___moustaches_by_felipemuve-d6cpu07.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-11234285489548089632015-08-22T16:47:00.000+02:002015-08-30T16:10:53.506+02:00<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><b><span style="color: #cc0000;">ANNIBALE CANNIBALE TERRIBILE</span></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: large;"><span style="color: #cc0000;">La stagione del mio disamore per Hannibal</span></span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-6BlZ9U2SVwg/Vdh4k_Qx9eI/AAAAAAAAAhE/0G5Vn1Oljb8/s1600/hannibal_3_-_cast_gallery_-_image_1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="http://4.bp.blogspot.com/-6BlZ9U2SVwg/Vdh4k_Qx9eI/AAAAAAAAAhE/0G5Vn1Oljb8/s400/hannibal_3_-_cast_gallery_-_image_1.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<br />
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</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Nella vita le delusioni abbondano: deludono i fidanzati, gli amici, i figli, figuriamoci se
non può deludere una serie tv che riempie una minima parte – certo meno importante
- della nostra vita. Confesso di esser
stata presa dalla serialmania da cui mi ritenevo immune e di aver guardato un po'
di tutto, negli anni, spesso anche per futili motivi. Ad esempio ho guardato
due stagioni del (per me) insensato <b>Sleepy Hollow</b> perché ci recitava il mio
amico <b>John Noble</b>, straordinario attore, e ho tirato un sospiro di sollievo
quando ho saputo che se n'è andato e non sarò costretta a veder la terza. A
volte dò una chance anche alle sitcom ma l'unica che mi è rimasta appiccicata negli
anni è <b>The Big Bang Theory</b> a cui si aggiunta la purtroppo sporadica ma fantastica gay-com inglese <b>Vicious</b>.
</span></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Per motivi di lavoro e di
interesse cerco poi di vedere almeno le prime puntate di <b>tutte </b>le serie horror e
fantastiche e nell'ordine dopo un po' per vari motivi ho scartato <b>Dexter, The
River, Under the Dome, Penny Dreadful e Lost Girl</b>, mentre resto per ora fedele
a <b>The Walking Dead </b>(ma <u><b>non vedrò Fear the Walking Dead</b></u>) e a <b>Grimm</b>. E poi
naturalmente c'è <b><span style="color: #cc0000;">Hannibal</span></b>, che fino all'anno scorso, come molti sanno, era
nella mia top ten e anche piuttosto in alto. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Amo e stimo da sempre <b>Bryan Fuller
</b>(adoravo <b>Pushing Daisies</b>!) ed ero quindi piuttosto curiosa di vedere quale
sarebbe stato il suo approccio alla saga di <b>Hannibal Lecter,</b> diventata sempre
più mediocre libro dopo libro e film dopo film, con l'eccezione de <b>Il silenzio
degli innocenti</b> e <b>Manhunter</b> e dei primi due romanzi. Non sono rimasta
delusa. Le prime due stagioni, scandite da pranzi e cene gourmet a base di
carne umana, hanno portato Hannibal a un livello superiore, quello di un vero e
proprio demone, anzi, del Diavolo in persona, come lo stesso autore e <b>Mads
Mikkelsen</b> hanno da subito dichiarato. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: small;"></span><a href="http://4.bp.blogspot.com/-aBb3CWEZ4g8/Vdh_-599sCI/AAAAAAAAAhU/lUG-rDrmvDw/s1600/tumblr_n41iz7s1gt1rjob3bo3_1280.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="http://4.bp.blogspot.com/-aBb3CWEZ4g8/Vdh_-599sCI/AAAAAAAAAhU/lUG-rDrmvDw/s400/tumblr_n41iz7s1gt1rjob3bo3_1280.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Era dunque bello vedere la tensione e l'evolversi del rapporto tra
lui e il <b>Will Graham</b> di <b>Hugh Dancy</b>, l'uomo capace di immedesimarsi nella mente
dei serial killer, e il fatto che quest'ultimo avesse problemi mentali in partenza e
fosse affidato proprio alle arti manipolatorie del dottor Lecter dava il via a
suggestioni e intrichi psicologici raramente presenti nei superficiali serial
americani. Era, insomma, <b>una serie intellettuale, non facile</b>, in cui la morte
veniva messa in scena come un'opera d'arte, congelata nella sua atroce bellezza
e dove le metafore visive (anche se assai ripetute, come quella del cervo)
abbondavano, arricchendola di visionarietà. Hannibal era un artista del male,
chirurgico nel dispensare la sua beffarda giustizia terrena e <b>determinato a
crearsi una famiglia psicotica di suoi pari</b>. Era l'intelligenza del male spinta
all'estremo, capace di giocare con la mente dei suoi interlocutori/vittime come il gatto col topo, sornione e in perenne attesa. E
c'era anche molta ironia, che
alleggeriva i momenti più raggelanti della storia. Più astratto dei romanzi e
dei film, dai quali volutamente si distaccava, <b>Hannibal</b> aveva creato un mondo, in cui, pur richiamando le visioni dell'Inferno dantesco e quelle di Milton e di William
Blake, portava avanti in modo originale una storia coerente. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-UpsERsNHP7U/VdiBHygdJXI/AAAAAAAAAhc/0c-Zl44PvlI/s1600/hannibalgraham.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="297" src="http://3.bp.blogspot.com/-UpsERsNHP7U/VdiBHygdJXI/AAAAAAAAAhc/0c-Zl44PvlI/s400/hannibalgraham.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">L'attrazione tra Grahan e
Lecter, <b>fortemente intrisa di omoerotismo</b>, funzionava anche come esasperazione del
tema dello specchio e del mito di Narciso, mentre l'inserimento tra i due di un
attore dalla concretezza e dalla fisicità di <b>Laurence Fishburne </b>nel ruolo di
<b>Jack Crawford </b>faceva da sponda al gioco tra di loro, magnificando le
geometrie dei loro rapporti. C'è da dire che i personaggi femminili, a partire dalla
dottoressa <b>Alana Bloom</b> che è infatutata di <b>Will Graham</b>, va a letto con Hannibal e si scopre poi
lesbica fidanzandosi con la ricchissima <b>Verger</b> (?) per arrivare all'insulsa giornalista di <i>true crime</i> <b>Freddie Lounds</b>, trasformata in donna per esigenze
di... boh, forse per equilibrare i personaggi maschili, sono quelli che ci hanno sempre
convinto meno. Comunque, dopo una serie di episodi in cui <b>Hannibal</b> sembrava
aver preso una <b>SUA</b> strada originale, c'è stata la necessità di tornare ai libri
di cui la produzione di <b>Martha De Laurentiis</b> detiene i diritti. Ecco così che la parte relativa a
<b>Mason Verger</b>, una di quelle potenzialmente più interessanti, dopo un interessante inizio nella seconda, è stata
sbrigativamente (e goffamente) liquidata all'inizio della terza stagione,
così come la (inutile) storia delle origini di Hannibal, con l'inserimento di un
personaggio femminile, l'inutilissima Chiyo, che sembra uscito da <b>Kill Bill </b>o da <b>Sin City</b>, sostituisce la zia che educa Hannibal nei libri e agisce da deus ex
machina in entrambe le storie prima di sparire (o sparare?) per sempre. </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-biNdyPenPo0/VdiDbthfhDI/AAAAAAAAAho/4Eulco298F0/s1600/hannibal-303.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="http://2.bp.blogspot.com/-biNdyPenPo0/VdiDbthfhDI/AAAAAAAAAho/4Eulco298F0/s400/hannibal-303.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-size: large;"></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-size: large;">L'inizio della terza stagione intreccia a
piacer suo varie trame non tutte sulla stessa linea temporale, ed è non
solo brutalmente
spiazzante, ma perde per strada anche quel minimo (un
minimo!) di plausibilità, necessario anche nelle narrazioni più
fantasiose.
Personaggi insignificanti appaiono e senza il minimo approfondimento
vengono
velocemente spacciati dopo cene che non somigliano per niente alle
raffinate
preparazioni delle prime stagioni, si passa dalla Sicilia a Firenze nel
volgere di un episodio, con tutti
che inseguono tutti, si sfiorano, si perdono, si ritrovano e si lasciano
bigliettini amorosi (sotto forma di cadavere, of course), con
l'irritazione
supplementare, <b>in una serie così ricca e curata</b>, di vedere tradotte in modo ridicolo con Google
traduttore delle scritte in “italiano” e il fastidio dell'incongrua liaison e
complicità tra Hannibal e la sua psicanalista schizzata, <b>Bedeli</b>a (che purtroppo sostituisce in
molti episodi della vicenda l’insostituibile <b>Clarice Sterling)</b> interpretata con
un continuo tono sussurrato e monocorde dalla pur brava <b>Gillian Anderson</b>
(no tartuffi bianchi for me, please!). Dopo il pessimo sfruttamento
delle location e degli attori italiani, in una Firenze surrealmente
deserta, con
dialoghi sempre più pretenziosi e vacui che esprimono concetti già detti
e ridetti, immagini al ralenty e dettagli in macro messi lì tanto per
riempire il
lentissimo tempo della narrazione, Hannibal si consegna
spontaneamente a <b>Jack Crawford</b> e<b> nella puntata numero 8 (su 13)
</b>ritorniamo finalmente nel solco della narrazione "regolare", con un balzo avanti nel tempo, per
raccontare la storia di <b>Red Dragon</b> in modo molto simile al libro e al film, ma con un paio di differenze sostanziali che non spoleriamo.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-OC9uOj87_H8/VdiG_R0gSLI/AAAAAAAAAh8/1-iheoiImNs/s1600/hannibal-serie-tv-stagione-284063-1280x720.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="http://3.bp.blogspot.com/-OC9uOj87_H8/VdiG_R0gSLI/AAAAAAAAAh8/1-iheoiImNs/s400/hannibal-serie-tv-stagione-284063-1280x720.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Sono passati tre
anni e <b>Will Graham</b> è accasato con una insignificante sconosciuta e col figlio undicenne
di lei con cui vive nella solita casa circondata da nevi perenni e la sua muta di
cani, ma non sa resistere al richiamo del caso della Fatina dei Denti/Grande
Drago Rosso (ben impersonato dal fin troppo bello <b>Richard Armitage</b>, al quale
però comunque continuiamo a preferire <b>Tom Noonan</b> e <b>Ralph Fiennes</b>). E anche in questa
parte, comunque assai migliore dei primi episodi, ci sono cose così
implausibili che richiedono un livello di sospensione dell’incredulità
prossimo allo stratosferico. Torna anche la sussurrante <b>Bedelia</b>, ancora
inspiegabilmente in libertà, e rientra non si capisce bene bene a che titolo nell’FBI
quell’altra poco affidabile strizzacervelli di <b>Alana Bloom</b> (poi dice uno non si fida della categoria!).</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-QcvdmEFpvE8/VdiLEyplUqI/AAAAAAAAAiI/D0tTCyl4EcE/s1600/hannibal-season-3-recap-5-things-you-might-have-missed-in-episode-2-primavera-kill-it-452183.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="225" src="http://2.bp.blogspot.com/-QcvdmEFpvE8/VdiLEyplUqI/AAAAAAAAAiI/D0tTCyl4EcE/s400/hannibal-season-3-recap-5-things-you-might-have-missed-in-episode-2-primavera-kill-it-452183.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">E' come se <b>Fuller</b>,
incoraggiato dai risultati ottenuti con una serie tanto anomala, avesse deciso
di premere il pedale dell'acceleratore convinto che tutti lo seguissero nella
sua corsa contro il muro, e dopo averci affascinato e orripilato con le
sculture cadaveriche di Hannibal e i suoi incredibili <b>tableau mourants</b>,
quando è stato costretto a rientrare nell'alveo di una narrazione più classica, col fiato del network sul collo, si fosse
trovato impreparato, fino a perdere il controllo del materiale. So che – così come ci sono moltissime persone che si sono disamorate della
serie - ce ne sono altrettante se non di più che continuano ad amarla e ad esaltarla, anche tra i
critici. Il problema nel mio caso non è la comprensione dei “messaggi” e delle metafore: è tutto così insistito e ripetuto che neanche lo spettatore più distratto può evitare di
capire, e se così non fosse nella puntata nr. 12 tutto viene esplicitato in
parole). Il problema è la fastidiosa sensazione di assistere alla
confusione mentale di un autore di grande talento che, impegnato su più fronti,
ha lasciato che la perfetta architettura delle prime due stagioni prendesse
derive inutili e sbilenche, mostrando crepe enormi in un edificio altrimenti
perfetto. </span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;">Resta ancora una puntata alla
fine (pare definitiva) della serie, perciò potrei tornare sul discorso ma al momento
preferirei dimenticare almeno la prima metà di questa stagione e ricordare solo
le due precedenti. </span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-75009740257565444602015-05-19T15:10:00.001+02:002015-08-30T20:41:12.901+02:00<h3 style="text-align: center;">
<span style="color: #cc0000; font-size: large;"><span style="font-family: Times,"Times New Roman",serif;">CRITICA SI', CRITICA NO, SE FAMO DU' SPAGHI?</span></span></h3>
<div style="text-align: center;">
<b><span style="color: #cc0000; font-size: large;">E' APERTO IL DIBATTITO</span></b></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-lwxZGSkKRDQ/VVsxiBcaXSI/AAAAAAAAAgk/WkTPStX7xak/s1600/filmcrit.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-lwxZGSkKRDQ/VVsxiBcaXSI/AAAAAAAAAgk/WkTPStX7xak/s400/filmcrit.jpg" width="378" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
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<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">In questo periodo si fa un
gran dibattere su testate online, cartacee e convegni, su una questione vecchia
come Matusalemme: <b>la critica cinematografica è viva, morta, svenuta, ha
traslocato, sai per caso se ha lasciato un nuovo indirizzo?</b> Siccome un po' di esperienza sul tema ce l'ho - anche se mi sono patentata solo di recente - ho deciso di
esprimermi in merito, visto che questo spazio è mio e non è sponsorizzato da
nessuno, per cui la mia coscienza può dormire tra quattro guanciali (lo so che
sono due ma a me piace stare comoda). </span></span></div>
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Ho provato a scrivere un
pezzo serio ma veniva chilometrico, dati gli anni che ho sulle spalle e la mia
<b>notoria incapacità di sintesi</b>, per cui ho pensato che invece potrei dare
ai <b>ggiovani</b> qualche <b>consiglio non richiesto</b>, come quelli che io invece nei bei tempi della mia gioventù ho
chiesto a critici già affermati e che mi sono stati molto preziosi. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Fatene
quello che vi pare (gli articoli sul web hanno lo svantaggio che per incartarci il pesce vanno prima stampati): qua le due pillole di saggezza di un cane sciolto che ha
iniziato il suo percorso su riviste specializzate all’epoca dei Grandi Vecchi, passando
poi a pubblicazioni meno cattedratiche,
ai libri e alla tv tematica per approdare infine al Web, massima livella
democratica (verso il basso). </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-nvTzQn0KBZY/VVsz9XUvCnI/AAAAAAAAAgw/ockS_RqwU-w/s1600/index.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="102" src="http://4.bp.blogspot.com/-nvTzQn0KBZY/VVsz9XUvCnI/AAAAAAAAAgw/ockS_RqwU-w/s320/index.jpg" width="320" /></a></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
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ASPIRANTI CRITICI O CRITICI DILETTANTI</span></b></span></div>
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<br /></div>
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</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";"><span style="mso-list: Ignore;">1)<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-size: small;"><b>Conoscere il
cinema</b>, possibilmente almeno i capisaldi dal muto al sonoro. Il cinema non è
iniziato con voi né col vostro regista preferito e se è vero che nulla si distrugge
e tutto si trasforma potrebbe sorprendervi scoprire da dove il tale o il
talaltro ha preso gli ingredienti che costituiscono le vostre pietanze
preferite.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-size: small;">2)<span style="font-family: "Times New Roman"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;"> <b>
</b></span><b>Conoscere la
grammatica e la lingua italiana</b> sarebbe un requisito necessario, o almeno un
tempo lo era.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-size: small;">3)<span style="font-family: "Times New Roman"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span><b>Fidatevi non solo
di quello che sapete ma anche delle vostre sensazioni</b>: spesso sono quelle che permettono
di entrare in sintonia con l’autore e quando succede è molto bello.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-size: small;">4)<span style="font-family: "Times New Roman"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span><b>Mai lasciarsi
condizionare dalle proprie idiosincrasie</b> per un autore o un genere: basta dire
“no, non posso, lo scriva qualcun altro”. Io, ad esempio, non recensisco i film
di <b>Paolo Sorrentino</b> perché so che non gli renderei giustizia.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-size: small;">5)<span style="font-family: "Times New Roman"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span><b>Non annoiare il
lettore e scrivere in modo chiaro</b> (<b>mise en abyme</b>, <b>post-moderno</b> e altre
parole passe-partout spesso usate a sproposito sono la copertina di <b>Linus</b> del
critico insicuro o che ha poco da dire). <b>Si scrive per tutti</b>, non per la cricca che parla in gergo e
se si cattura l’interesse di chi legge gli si possono aprire nuove prospettive
e punti di vista.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-size: small;">6)<span style="font-family: "Times New Roman"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span><b>Non sovrapporre
mai</b>, senza prove, <b>le proprie letture o opinioni del film a quelle degli autori</b>,
attribuendo loro volontà che non avevano o significato a scene magari
realizzate per caso per ovviare a qualche difficoltà sul set.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-size: small;">7)<span style="font-family: "Times New Roman"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span><b>Avere una buona
cultura generale</b>: non è obbligatorio diventare delle Treccani viventi, ma se un
film è ambientato in un certo periodo o è tratto da un libro o mette in scena
la vita di un personaggio famoso, conoscere il background aiuta parecchio. Del
resto il cinema comprende in sé tutte le arti e non ammette l’ignoranza.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-size: small;">8)<span style="font-family: "Times New Roman"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span><b>Non essere pigri</b>:
un tempo a noi toccava aspettava anni per rivedere un film, e avevamo solo le retrospettive
dei circoli del cinema o dei festival, oggi <b>TUTTO è disponibile sul web in
qualsiasi momento</b>. Dunque, invece di
pensare solo al futuro, date la giusta attenzione anche al
passato.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-size: small;">9)<span style="font-family: "Times New Roman"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span><b>Come diceva il
vecchio (e maschilista) Clint</b>: le opinioni sono come le palle, ognuno ha le
sue. La critica <b>totalmente oggettiva NON ESISTE</b>, è una balla inventata dagli
accademici per rompere le scatole agli studenti, così come la bellezza classica che non deve piacere a tutti e per molti è mortalmente noiosa. Ma, come dicevamo prima, <b>dovete
motivare tutto</b>. <b>Non vale</b> scrivere, dire, far capire: “a me questo non piace
perché preferivo quell’altro film” o “vorrei che questo regista tornasse a fare
i film che faceva vent’anni fa”, perché non ha alcun senso e non serve a
nessuno. Niente vieta di personalizzare le vostre recensioni, anzi, è bello
vedere che chi scrive ha una personalità, ma <b>non siete voi i protagonisti</b>.</span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="font-size: small;">10)<span style="font-family: "Times New Roman"; font-feature-settings: normal; font-kerning: auto; font-language-override: normal; font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font-style: normal; font-synthesis: weight style; font-variant: normal; font-weight: normal; line-height: normal;">
</span><b>Le stroncature
acide non servono e non fanno onore a nessuno</b>. Sparare sulla Croce Rossa è uno
sport facile e assai stronzo. Un giudizio negativo è più difficile da motivare
di uno positivo, ma se ci riuscite sono quelle le critiche che vi daranno più
soddisfazione. </span></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<span style="font-size: small;">
</span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt;"><span style="font-size: small;">Infine, se avete un blog, vi
state facendo le ossa, non scrivete su testate giornalistiche e non aspirate a
diventare critici di professione e vi diverte spararle grosse, a dire che un
film è bello, un altro brutto e un terzo noioso, magari invece di recensioni le
vostre opinioni chiamatele “mi piace/mi fa schifo”. E’ più onesto e vi
renderete più simpatici, distinguendovi per di più dalla <b>massa dei cialtroni
pagati che non capirete mai come hanno fatto ad arrivare dove sono</b>.</span> </span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<span style="font-size: small;"><b><span style="color: #cc0000;"> </span></b></span>
</div>
<div style="text-align: center;">
</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-78328174921367463912015-02-18T00:00:00.001+01:002015-02-18T00:00:38.951+01:00<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #cc0000;">IO E GLI ANDERSON</span></span></span></div>
<span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><br /></span></span>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="font-family: Georgia,"Times New Roman",serif;"><span style="color: #cc0000;">(intesi come Paul Thomas e Wes)</span></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-_Q_7HKkPpj4/VOO7MKYx7eI/AAAAAAAAAfE/GPJJGojjx8U/s1600/PicMonkey%2BCollage.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-_Q_7HKkPpj4/VOO7MKYx7eI/AAAAAAAAAfE/GPJJGojjx8U/s1600/PicMonkey%2BCollage.jpg" height="320" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Credo
di essermi <b>innamorata</b> del cinema di <b>Paul Thomas Anderson</b> dal primo
film che ho visto, che se non ricordo male era <i><b>Boogie Nights</b></i>. Anche
se l'argomento era il mondo del porno negli anni Settanta, mi fu
subito chiaro di avere di fronte un narratore prodigioso, capace di
gestire in modo infallibile set colmi di persone, situazioni, azioni,
dialoghi, scenografie, oggetti di scena, costumi e acconciature e
farne scaturire dei perfetti spaccati di vita americana. Il fatto che
avesse solo <b>28 anni</b> e già un film all'attivo (il bellissimo <i><b>Sydney</b></i>,
recuperato in seguito) me lo incise a lettere di fuoco nel cuore. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-s6CWaMzZ1-g/VOO7oT06r_I/AAAAAAAAAfM/INBNWCMguBw/s1600/DI-Boogie-Nights-4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-s6CWaMzZ1-g/VOO7oT06r_I/AAAAAAAAAfM/INBNWCMguBw/s1600/DI-Boogie-Nights-4.jpg" height="223" width="400" /></a></span></span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Poi
arrivò <i><b>Magnolia</b></i>, splendido come il fiore della pianta che gli dà il
titolo, una corolla che si apriva per dare spazio a personaggi
tormentati e lacerati, cattivi ed egocentrici, disperati e soli,
innamorati e lascivi, rancorosi e moribondi, un film sulla vita, le coincidenze e il caso che la determinano, con rane che piovevano dal cielo in
un'apoteosi biblica per sempre inscindibile dalle musiche di <b>Aimee
Mann</b>. Soltanto i primi film dei <b>fratelli Coen</b> mi avevano coinvolto tanto,
<b>trasmesso</b> tanta emozione e adrenalina e un'idea di cinema <b>larger than
life</b> su schermi già troppo ristretti. Poi ci furono tutti gli
altri, lo splendido, romantico e pazzo <i><b>Ubriaco d'amore</b></i>, <i><b>Il petroliere</b></i> - forse l'unico su cui ho delle riserve, non a caso il più apprezzato
dall'<b>accademia</b> - e il maestoso <i><b>The Master</b></i>, di cui ho scritto proprio <b>in
questo blog</b> e che resta per me al vertice della sua filmografia, per giungere a un altro, diverso <b>capolavoro</b> che è <i><b>Vizio di forma </b></i>e di cui ho
scritto <a href="http://www.comingsoon.it/film/vizio-di-forma/49833/recensione/" target="_blank"><u><b>qua</b></u></a> (anche se su ogni suo film in realtà <b>potrei/dovrei</b> e a volte anche vorrei scrivere un
libro).</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-4O5mV1EqVOU/VOO9TUHR7TI/AAAAAAAAAfY/bw8m9n5VCuw/s1600/inherentvice6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-4O5mV1EqVOU/VOO9TUHR7TI/AAAAAAAAAfY/bw8m9n5VCuw/s1600/inherentvice6.jpg" height="200" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Poi
c'è quello che per me è <b>l'altro Anderson</b>, <b>Wes</b> (in realtà ci sarebbe anche <b>Paul W. S.
Anderson</b>, che però è <b>inglese</b>, è sposato con <b>Milla Jovovich</b> e ha
fatto i film di <b>Resident Evil</b>, ma qua non ci interessa).
Dicevamo, appunto <b>Wes</b>, texano, <b>di un anno maggiore di Paul Thomas</b>,
faccia da irrimediabile nerd, di cui nel <b>2001</b>, spinta dalle lodi dei
colleghi e dal cast stellare in cui c'era anche quel genio di <b>Gene
Hackman</b>, vidi <i><b>I Tenenbaum</b></i>, che mi lasciò
totalmente <b>fredda</b>. Intendiamoci, non che fosse brutto, ma era come se
uno si fosse sforzato tanto - un po' come l'oggi <b>giustamente obliato M. N.
Shyamalan</b> - dando l'impressione di un miracoloso parto plurigemellare, per poi sfornare un topolino. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-fmeCovQmU3I/VOO-ZV0n-yI/AAAAAAAAAfg/oXLQgPmHh8Y/s1600/lafamille-tenenbaum-2002-02-g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-fmeCovQmU3I/VOO-ZV0n-yI/AAAAAAAAAfg/oXLQgPmHh8Y/s1600/lafamille-tenenbaum-2002-02-g.jpg" height="236" width="400" /></a></span></span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Spinta comunque dalla
curiosità e dall'amore per <b>Bill Murray </b>recuperai anche <i><b>Rushmore</b></i> e le
cose andarono anche peggio: lo trovai assolutamente <b>insopportabile</b>,
forse anche per la presenza del suo amico e sceneggiatore <b>Owen
Wilson</b>, l'uomo che non riesce a chiudere la bocca e la cui fisionomia
mi irrita da sempre, a pelle (ironia della sorte:
solo l'altro <b>Anderson</b>, <b>Paul Thomas</b>, è riuscito a rendermelo
tollerabile in <i><b>Vizio di forma</b></i>). Comunque niente da fare, l'impressione
di uno che facesse centrini all'uncinetto e venisse scambiato per
<b>Benvenuto Cellini</b> mi restava. Andando avanti col tempo, si è
aggiunta una sgradevole sensazione – e cito <i><b>Moonlight Kingdom</b></i>, che
tutto sommato è il suo <b>film che ho preferito</b> – di tristezza, ma
non di quella dolce e malinconica, proprio di quella brutta e un po' squallida.
Insomma, tanto spreco di scenografie, costumi, fotografia, effetti
ottici e quant'altro alla fine veniva messo a servizio di case di
bambola costruite coi fiammiferi e i contenuti, se pure c'erano,
erano deprimenti. E poi è arrivato lui, <i><b>Grand Budapest Hotel</b></i>, un
divertissement anche parecchio presuntuoso. Se c'è qualcosa che
conosco bene, per vecchia passione a lungo coltivata, sono la storia e la letteratura della <b>Mitteleuropa</b>, <b>Stefan Zweig</b> incluso. Dire di essersi ispirati ai
suoi lavori quando già citare <b>Lemony Snicket</b> e <b>Guy Maddin</b> sarebbe
stato esagerato, non mi ha di certo ben disposto. Il problema, forse, è
che a me piace la passione al cinema, e io nel cinemino bellino e
costruito a tavolino di <b>Wes Anderson</b> non ce ne vedo. O forse è la
passione di chi gioca a scacchi o costruisce modellini, un piacere
cerebrale che non mi coinvolge e di sicuro non mi appaga. </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-u0CBroLV2T0/VOO_qI0zRZI/AAAAAAAAAfw/-lsmlmplF58/s1600/gb1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-u0CBroLV2T0/VOO_qI0zRZI/AAAAAAAAAfw/-lsmlmplF58/s1600/gb1.jpg" height="266" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"> </span></span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">A
questo punto, probabilmente, entrano in gioco <b>altri fattori</b> e una
<b>diversa sensibilità</b> perché vedo tanto amore per un film che non
mi ha strappato neanche un sorriso e piuttosto mi ha annoiato,
nonostante gli attori fantastici e le musiche bellissime, dandomi la sensazione di </span></span><span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">sfogliare un album di cartoline
colorate a mano o di </span></span>guardare <b>all'infinito</b> uno di quei <b>diorami natalizi</b>
in movimento che compaiono nelle vetrine di <b>Vertecchi</b> ogni dicembre e che
puoi ammirare per massimo <b>cinque minuti</b>. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-hu72NC9dh6Y/VOPFKztCjeI/AAAAAAAAAgA/sXsjO6OwXjs/s1600/vertecchi_natale-960x540.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-hu72NC9dh6Y/VOPFKztCjeI/AAAAAAAAAgA/sXsjO6OwXjs/s1600/vertecchi_natale-960x540.jpg" height="225" width="400" /></a></span></span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Questo <b>non significa</b> che io odi <b>Wes Anderson</b> - che anzi credo sia intelligente e simpatico - o i suoi film:
semplicemente, che esistano o non esistano, il mio rapporto con la vita e con il cinema non ne viene minimamente scalfito, influenzato, arricchito. E
la pioggia di candidature che l'<b>Academy</b> – e non solo – gli ha
riversato addosso continuo a non capirla, soprattutto quella per una
sceneggiatura in cui non ho trovato niente di originale.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Qua, però, è
proprio il mio amato <b>Paul Thomas</b> a fregarmi: quando è venuto a Roma lo scorso gennaio, a domanda su chi <b>avrebbe dovuto vincere l'Oscar
per la sceneggiatura originale</b> ha risposto senza esitare: <b>Wes
Anderson!</b> Purtroppo è stata l'ultima risposta e non ho avuto modo di
chiedergli spiegazioni, ma mi sorge un dubbio: non è che magari sono
<b>secondi cugini</b>? </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Se così fosse, magari da piccoli, diciamo </span></span><span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">all'età di <b>9 anni</b>, quando <b>entrambi - </b>dice la storia<b> -</b><b> </b>già <b>giravano i loro primi film,</b></span></span> i genitori si
incontravano per le festività (mi piace immaginare gli <b>Anderson texani</b> in visita dagli eccentrici <b>Anderson losangelini</b> per Natale) e il più grande e saputello <b>Wes</b>
incantava il più ingenuo <b>Paul Thomas</b> costruendogli fortini di
cartone e dando vita a epiche battaglie,
convincendolo una volta per tutte di essere un grande narratore. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Lo
so: dalla loro biografia non risultano parentele di sorta, ma una spiegazione
razionale deve pur esistere! </span></span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-51518592645881973242014-11-12T13:25:00.000+01:002014-11-15T23:22:39.459+01:00<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: Consolas, monospace; font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;">SEMAFORI VERDI, FAMIGLIE ATOMICHE <br />E<br />FALCHI MALTESI</span></b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: Consolas, monospace; font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;"><br /></span></b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Lao8znJZTMI/VGNNMYSLsaI/AAAAAAAAAeE/wlfMorFyPfU/s1600/Depositphotos_2401886_M.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="254" src="https://2.bp.blogspot.com/-Lao8znJZTMI/VGNNMYSLsaI/AAAAAAAAAeE/wlfMorFyPfU/s320/Depositphotos_2401886_M.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-size: small;"><b><span style="color: #cc0000;">
</span></b></span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Lo
confesso: sono – chi ci crede dice che sia una prerogativa della
Vergine – una che fa le pulci, spacca il capello in quattro, soffre
per gli errori altrui, nota tutti i refusi, i sottotitoli
sbagliati, le espressioni grammaticalmente e sintatticamente
scorrette. Sono una che prova un vero e proprio fastidio fisico per il
pressapochismo e la superficialità imperante di questi tempi. Sono
così perché <b>non sono perfetta</b> e soffro tantissimo per i miei errori
per cui mi colpevolizzo al di là del giusto e del necessario. Vorrei
essere diversa ma non ci riesco. Ormai l'abitudine al controllo
minuzioso di ogni parola (è delle/con le parole che vivo, dopotutto)
ha operato in me una mutazione orribile, che mi rende insofferente a
cose cui la maggior parte della gente, beata, non fa nemmeno caso.
Nell'era di internet, quando chiunque può scrivere qualsiasi cosa,
la mia sofferenza aumenta a dismisura. Sono un mostro, lo so, ma
questo è il mio antro. Non siete obbligati a entrarci e se lo fate è
a vostro rischio e pericolo.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Da
tempo una conseguenza della mia mutazione è che provo un'enorme
difficoltà a leggere libri tradotti e vedere serie tv e film
doppiati. Perché <b>NOTO TUTTO</b> e ogni minima imperfezione mi distrae e
mi estranea dalla storia, innescando un corto circuito senza ritorno.
Se poi le imperfezioni non sono minime, allora è il dramma puro.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Anni
e anni di ascolto, lettura, traduzione e revisione della lingua
inglese me l'hanno resa quasi più familiare dell'italiano. Forse per
questo il mio radar anticazzate capta anche frequenze ultrasoniche.</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Qualche
esempio? Mi è capitato un paio di anni fa di vedere per lavoro una
puntata doppiata di una sfigatissima serie tv con l'altrettanto
sfigato <b>Christian Slater</b>, <b>The Forgotten</b>. Non sono neanche a
metà di una storia insensata quando sento una dei protagonisti
rivolgersi con tono accusatorio a una donna: “tu non sei di (paese
a caso) <b>sei di Foster Care</b>! <b>Sei nata a Foster Care!</b>”. Lì per lì
penso ad un'allucinazione auditiva ma è tutto vero. In pratica chi
ha tradotto la lista dialoghi ha scambiato la pratica dell'affido,
l'essere cresciuti in affidamento, per una località degli Stati
Uniti! Del resto agli albori di <b>Coming Soon Television</b> una
traduttrice che a suo dire lavorava da tempo per la Rai e traduceva
imperterrita “dutch” con “tedesco”, tradusse <b>Sunset Strip</b>, il
celebre viale hollywoodiano, con un romantico “<b>una striscia di
tramonto</b>”. </span></span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-g9CYRxSPoE0/VGNOvsGaXpI/AAAAAAAAAeQ/5YLWRoF5sLA/s1600/Alex-Donovan-the-forgotten-8178249-1024-768.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://2.bp.blogspot.com/-g9CYRxSPoE0/VGNOvsGaXpI/AAAAAAAAAeQ/5YLWRoF5sLA/s400/Alex-Donovan-the-forgotten-8178249-1024-768.jpg" width="400" /></a></span></span></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Altro
esempio, più recente e meno grave, ma ugualmente significativo.
Vedo, doppiato, <b>Guardiani della Galassia</b>. A un certo punto Peter
Quill o chi per lui dice “è come il falco maltese”. Ora, lo so
benissimo che Falcon in italiano è falco, ma quello che può
sfuggire allo spettatore è che gli autori fanno qui riferimento a un
libro di <b>Dashiell Hammett </b>e a un film, famosi da decenni in Italia col
titolo di <b>Il falcone maltese</b>. E c'è anche <b>Il mistero del falco</b>
di <b>John Huston</b>, dove si parla comunque della statuetta di un falcone
maltese. Ho poi scoperto che in una nuova traduzione del romanzo di
<b>Hammett</b> il mitico falcone è diventato un falco per cui pazienza: in
questo caso, lo ammetto, ho esagerato. Passa un po' di tempo e nello
stesso film sento la frase: “ha distrutto intere civilizzazioni”.
No, il <b>civilization</b> inglese in italiano è <b>CIVILTA'</b>, perché la
civilizzazione è il processo di costruzione di una civiltà e non
può essere distrutto, casomai - se fosse questo il caso - interrotto. Passa un altro po' di tempo e si parla di
“<b>negoziazioni</b>”, un termine con cui si traduce da tempo
erroneamente la parola "<b>negotiations</b>", che sarebbe in realtà “trattativa” o “negoziato”. Le
negoziazioni esistono ma sono tipiche del linguaggio legale, che in
questo caso non c'entra un tubo.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-6sgVFcqPyEI/VGNPmm_7qZI/AAAAAAAAAeY/JGrUZDt_vZQ/s1600/Guardiani-della-Galassia-banner-e1413927716857.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="https://1.bp.blogspot.com/-6sgVFcqPyEI/VGNPmm_7qZI/AAAAAAAAAeY/JGrUZDt_vZQ/s400/Guardiani-della-Galassia-banner-e1413927716857.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">E
ora gli esempi scritti, che coinvolgono anche case editrici di
prestigio. Il problema, credo, è che non solo i traduttori sono
sottopagati e devono lavorare in fretta sotto la sferza di editor a
loro volta stressati, ma che è scomparsa la figura del supervisor,
una persona che conosce la lingua ed è in grado di individuare gli
errori più vistosi. <br />Avendo tradotto per anni, so che la
<b>traduzione</b> a volte è anche un <b>tradimento</b> e una libera
interpretazione. Ho avuto proprio oggi un chiarimento con la <b>Rizzoli Libri</b> su una cosa che avevo notato nella traduzione di <b>Gone Girl
</b>(<b>L'amore bugiardo</b>) e che non mi aveva convinto. Verso la fine del
libro, Amy (<b>NO SPOILER</b>, non temete) vagheggia rapita sulla futura
“nuclear family” (il classico "nucleo famigliare": marito, moglie e
un figlio) che sta per formare. La traduttrice ha scelto di rendere
l'espressione con “<b>famiglia atomica</b>”, mi hanno spiegato, per
rendere il gioco di parole americano. Secondo me questo gioco <b>non
esiste</b> (al limite, se proprio lo si vuol vedere, poteva andar bene "famiglia nucleare" ma "famiglia atomica" in italiano non vuol dir niente). L'ironia - evidente nella frase dell'autrice - nasce dal contrasto tra la follia del
tutto e l'apparente normalità delle aspirazioni della protagonista.
Ma, come si diceva, le licenze poetiche esistono e anche se non le si
condivide stiamo comunque parlando di interpretazioni per cui me la faccio andar bene e ringrazio <b>la Rizzoli</b> per avermi gentilmente risposto.</span></span><br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-TfegKuzmzb8/VGNRKBaBAYI/AAAAAAAAAek/xSLpfy28lNw/s1600/vlcsnap-2014-04-15-10h07m56s216.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://2.bp.blogspot.com/-TfegKuzmzb8/VGNRKBaBAYI/AAAAAAAAAek/xSLpfy28lNw/s400/vlcsnap-2014-04-15-10h07m56s216.png" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"></span></span><br />
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Però c'è un però. Di <b>Gone Girl</b> in italiano avevo
letto solo il finale visto che il libro l'avevo letto mesi prima in
inglese. Sto leggendo invece <b>Divorati</b>, il primo romanzo di <b>David
Cronenberg</b>, con enorme fatica. Si sa che l'inglese fa ampio uso di
avverbi, che in italiano appesantiscono non poco lo stile e che in
alcuni casi (a me - che avevo la tendenza a usarli spesso - l'ha insegnato il grande <b>Gianpiero Brunetta</b>) si
possono e devono trasformare. Ecco qualche esempio: “il viso della
donna era <b>imbarazzantemente</b> (ma esiste questo avverbio?) vicino al
suo”, “<b>inquietantemente</b> asettico”, “una dozzina
<b>sconvolgentemente </b>veloce”, “si era trasformata in una
<b>vibrantemente, ebbramente </b>appassionata arosteguyana” eccetera. </span></span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">E
poi ci sono delle strane traduzioni miste: se in America si dà il
<b>greenlight</b> da noi <b>non si dà il semaforo verde</b>, si dà <b>il via libera</b>.
Sono piccole cose, certo, in una traduzione complessa, ma se si
aggiunge a questo la difficoltà dello stile dell'autore, stracolmo
di termini tecnici, certo non si fa un bel servizio al romanzo in
questione.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-oPhy1R4GuCg/VGNRZDhG_VI/AAAAAAAAAes/VtMkwTNCpDA/s1600/d786692b48beed56f82170a1eaac541e.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-oPhy1R4GuCg/VGNRZDhG_VI/AAAAAAAAAes/VtMkwTNCpDA/s400/d786692b48beed56f82170a1eaac541e.jpg" width="285" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"></span></span><br />
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;">Quello che so per certo è che i traduttori oggi come
oggi vengono pagati poco e le scadenze ravvicinate possono mettere in
crisi anche uno bravo. Ma se lui/lei non ha il tempo per rivedere con
calma tutto il lavoro, a maggior motivo servirebbe una figura di
controllo finale. Probabilmente, nella necessità di tagliare sempre
più, si eliminano professionalità importanti e così si finisce pure per
mettere in copertina di un libro la foto di un altro autore. Vorrei
che fosse chiaro, in conclusione, che non ce l'ho con gli schiavi ma
sempre coi padroni. Se qualcuno poi avesse un antidoto per la mia
malattia gliene sarei eternamente grata. A volte sarebbe davvero
bello poter riuscire di nuovo a rilassarsi e godersi un libro o un
film in italiano senza far caso alle note stonate. </span></span>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
<span style="font-family: Consolas, monospace;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-size: small;"><b><span style="color: #cc0000;"> </span></b></span> </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-68264474700098966902014-11-05T21:51:00.001+01:002023-05-04T11:04:50.307+02:00<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><b><span style="color: red;">RIAPRO PERCHE' SI'</span></b></span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-SMV5BAVNLGw/VFqH6Phyt1I/AAAAAAAAAd0/-PAlgptYJnQ/s1600/open_again.gif" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="http://3.bp.blogspot.com/-SMV5BAVNLGw/VFqH6Phyt1I/AAAAAAAAAd0/-PAlgptYJnQ/s1600/open_again.gif" width="320" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
</div>
<br />
Ma sì, perché no? Come diceva Olivia di Braccio di Ferro "sono una donna, ho il diritto di cambiare idea"! E io di questo diritto ne ho fatto sempre ampiamente uso. Solo gli imbecilli non lo fanno. E poi, sì, va bene il posto incontaminato e tutto il resto, ma in fondo chi se ne frega? <br />
<div style="text-align: left;">
Questa è casa mia e qui comando io per dirla con Milva (o era la Cinquetti? Boh) e in questo mondo di <b>blogghisti per forza </b>chi sono io per togliermi dalla massa? Ci scrivo, non ci scrivo, sono cavoli miei. Perdo tempo, parlo di serie tv, di cinema, di libri, delle cose che vorrei fare/leggere/vedere/scrivere/vivere e che so che non farò mai? Saranno pure fatti miei. Diciamo che questo sarà d'ora in poi un blog anarchico senza scadenze e forse anche senza interesse, ma che ho deciso di tenere aperto. Perché in fondo, con tutte le stronzate che si leggono in giro, io non do fastidio a nessuno, me ne sto buona buona in un angolino e magari di tanto in tanto gioco a fare la vecchia acida sfogandomi per gli orridi doppiaggi italiani, gli orrori di traduzione, chi vede 10 film e si sente un critico professionista, chi ha nerdizzato il mondo. </div>
<div style="text-align: left;">
Oppure mi esalterò per le cose che piacciono solo a me, seduta su questo scomodo divanetto virtuale a psicanalizzarmi l'anima. </div>
<div style="text-align: left;">
Sarà un delirio solipsista come è giusto che sia un blog, senza sensi di colpa e senza vanagloria. Insomma, il locale è di nuovo aperto, la birra me la sono bevuta tutta e al momento siamo un po' sguarniti. Del resto il mio sogno non è mai stato quello di gestire un locale ma di presiedere un salotto letterario, di quelli che ormai non esistono più, dove si parla di cose non legate alla sopravvivenza del corpo ma dell'anima. Per invitarci anche le persone che ho avuto la gioia e l'onore di intervistare o di ascoltare in questi ultimi tempi: <b>IgorT</b>, <b>Alejandro Jodorowsky</b>, <b>Robert Crumb</b>, <b>Gilbert Shelton</b>... tutta gente ignorata dall'<b>Italiano Medio</b> ma che qualcuno per fortuna ancora conosce e ama.<br />
Per ora è tutto. Chi vuole leggere qualcosa di leggermente più sensato della sottoscritta può scorrere tra recensioni e interviste su <b>www.comingsoon.it </b>e sul numero di <b>Mucchio Selvaggio</b> in edicola, dove parlo, da umile ospite, dell'horror e di quello che mi piace oggi e che mi fa paura. E adesso chiudo perché mi sento un po' strana a parlar da sola e ho un sacco di serie in arretrato da vedere. Vi farò sapere quando il bar sarà di nuovo fornito. Oppure no. Ve l'ho già detto quanto odio novembre?</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-75514407168931718642014-08-30T18:38:00.001+02:002014-08-30T18:38:46.051+02:00
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: #cc0000;">WARNING</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: large;">Questo blog si autodistruggerà tra 30 giorni </span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: large;">(E l'ultimo chiuda la porta)</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: medium;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-O5s60QgTFeM/VAH5agIrwxI/AAAAAAAAAdQ/qfqbnyYFINQ/s1600/original.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-O5s60QgTFeM/VAH5agIrwxI/AAAAAAAAAdQ/qfqbnyYFINQ/s1600/original.jpg" height="177" width="400" /></a></span></span></div>
<br />
Ehm.. Come qualcuno (forse) avrà notato, non aggiorno il blog dal <b>settembre 2013</b>. Dopo quell'ultimo, malinconico post, la vita nel bene e nel male mi ha travolto. Ho avuto spesso voglia di tornare a scrivere di libri, di serie tv, di gente, ma mi è sempre mancato il tempo. Mia figlia mi ha detto che non c'è niente di più triste di un blog abbandonato e io sono d'accordo con lei. Oggi quasi tutti hanno un blog, ma chi lo aggiorna spesso non è come la sottoscritta. Non riesco a scrivere solo due righe e chi s'è visto s'è visto. Per me un blog ha pari dignità di un lavoro professionale, ma è più intimo e dunque richiede un maggior coinvolgimento emotivo, che non ho al momento più voglia di impiegarci. <br /><br />Mi sono resa conto che, con l'età, divento sempre più pessimista. Sono sempre meno sono le cose che mi piacciono e sempre di più quelle che mi fanno venir voglia di incazzarmi e lamentarmi, come faccio ormai su <b>Twitter</b>. Quest'anno poi è stato tremendo: a marzo se n'è andato all'improvviso mio padre, che non vedevo da Natale, lasciandomi un vuoto enorme. Nessun dolore può avvicinarsi a quello, ma è stato brutto pure assistere alla scomparsa di personaggi che amavo e ammiravo come <b>PHILIP SEYMOUR HOFFMAN</b>, e che in qualche caso avevo incontrato più volte, come <b>ROBIN WILLIAMS.</b><br /><br />Ero a <b>Parigi nel 1978</b> quando appresi – dalla radio, che allora internet non c'era – che era morto il mio adorato <b>JACQUES BREL</b>. Ero appena arrivata a Parigi per una vacanza quando la mail di un collega, solo a presidiare il forte nella Roma ferragostana, chiedeva se qualcuno poteva scrivere qualcosa sulla <b>morte di Robin Williams</b>. La <b>MORTE</b> di <b>Robin Williams</b>? Come poteva essere morta una persona così viva, travolgente, autoironica, buona, come avevo avuto modo di constatare fin dalla prima volta in cui, a Venezia, l'intera sala si sentì male dal ridere alla conferenza stampa di <b>Good morning, Vietnam</b>? Un uomo così incontenibile, così spiritoso, che diceva di sé <i>“qualcuno dice che sono un bambino nel corpo di un uomo, io mi ritengo un uomo nel corpo di un orangutan</i>”. Come poteva esser morto l'uomo che si firmava <b>RW</b>, come se fosse l'unico proprietario di quelle iniziali? Quando poi ho saputo le modalità del suo addio mi sono sentita anche peggio.<br />I migliori di noi - ho riflettuto poi - i più sensibili, intelligenti, generosi e buoni sono quelli che se ne vanno per primi. Non ce la fanno a sopportare questo mondo falso, cattivo, perennemente in guerra, in cui a dominare sono ipocrisia, ignoranza, violenza e intolleranza. <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-2bFTXCmIJsM/VAH7gKIgrUI/AAAAAAAAAdc/V-b0J8AJB0w/s1600/Good%2BMorning%2BVietnam%2BRobin%2BWilliams%2B1987.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-2bFTXCmIJsM/VAH7gKIgrUI/AAAAAAAAAdc/V-b0J8AJB0w/s1600/Good%2BMorning%2BVietnam%2BRobin%2BWilliams%2B1987.jpg" height="272" width="400" /></a></div>
<br />Io li stimo quelli che hanno il coraggio di andarsene, anche se seminano intorno a sé un enorme dolore. Quando uno ha dato tanta allegria e felicità al mondo è come se rivendicasse il diritto di riprendersele con gli interessi, e io lo <b>rispetto</b>. <br /><br />Ma mi sono anche resa conto che il mio blog, esprimendo il mio vissuto e i miei sentimenti, avrebbe finito per assomigliare sempre più a un florilegio di necrologi, e per quanto mi trovi spesso a scriverne per lavoro non credo che sia giusto farlo anche qua. <br /><br />Film ne vedo tanti, serie tv di più, riesco ancora ad entusiasmarmi per qualcosa ma il bilancio emotivo e culturale è attualmente in rosso. <br /><br />Il tempo libero dal lavoro lo dedico a mia figlia, alla nostra sopravvivenza in questa difficile e decaduta capitale, alla lettura e agli amici. Non mi va in questo momento di scrivere parole che andranno al vento, come tutto quello che viene “pubblicato” su Internet. Magari mi concentrerò su un libro, qualcosa che mi dia più soddisfazione e mi sembri meno effimero. <br /><br />Inoltre mi sento fuori moda in un mondo dominato da ragazzetti che giocando su youtube riescono senza sforzo a conquistare anche milioni di utenti e ne fanno un mezzo di sostentamento. E' loro il futuro, non delle scribacchine come la sottoscritta. <br /><br />E poi c'è dell'altro: non escludo di recuperare in futuro una forma di scrittura veloce e blogghistica, ma <b>non in queste pagine</b>. Questo<b> non è il mio blog</b>, l'ha creato una persona a cui non ripenso volentieri (auguri e figli maschi, a proposito) ma che non ha mai saputo chi ero. E' legato a un libro che – in quella forma – non ho mai amato e di mio, a parte i post degli ultimi due anni, non c'è altro.<br />Se torno, lo farò dunque su uno spazio che sia davvero<b> incontaminato e nuovo</b>. <br /><br />
Per adesso vi ringrazio della pazienza e dell'attenzione che avete dato ai miei vaneggiamenti. Questo blog si autodistruggerà tra 30 giorni: dal 30 settembre non sarà più leggibile. Quindi, senza tristezzam addio ai miei 4 lettori: tenete d'occhio il pulsante!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-i8bg1py_0aA/VAH8QPB9ZhI/AAAAAAAAAdk/WbbKDIUQQMk/s1600/il_pulsante_per_l_armageddon_1704.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-i8bg1py_0aA/VAH8QPB9ZhI/AAAAAAAAAdk/WbbKDIUQQMk/s1600/il_pulsante_per_l_armageddon_1704.jpg" height="178" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: medium;"></span></span>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-30159107916351405122013-09-19T23:28:00.000+02:002015-08-30T20:40:03.905+02:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><i><span style="color: #990000;">Non ti ho nemmeno detto arrivederci</span></i></span></h3>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;">
<span style="color: #990000;">Mario Maldesi, un anno dopo</span></span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: #990000;"> </span></span></h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-mZURG3tN9Iw/UjtfCcc4rbI/AAAAAAAAAbk/pN97D4xRvUA/s1600/maldesi-Custom.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://2.bp.blogspot.com/-mZURG3tN9Iw/UjtfCcc4rbI/AAAAAAAAAbk/pN97D4xRvUA/s320/maldesi-Custom.jpg" width="320" /></a></div>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: #990000;"> </span></span></h3>
<br />
La vita a volte è proprio stronza. Ci sono persone che sei sicuro che sentirai e rivedrai per trascorrerci un altro po' di bel tempo insieme. Poi ti abitui a sentirle una volta ogni due o tre anni e ogni volta che ci parli è come se vi foste lasciati il giorno prima. Certe amicizie, anche se non strettissime, sono come amori: c'è una sintonia immediata e anche se ti risenti dopo tempo riprendi subito il discorso, ritrovi la stessa voglia di condividere ricordi, racconti, passioni. Ti sembra che non sia passato tanto tempo dall'ultima telefonata, poi un giorno succede qualcosa per cui ti dici “devo chiamarlo e raccontargli”.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'anno scorso, il <b>5 settembre</b>, giorno del mio compleanno, stavo ancora male per le mie stupide questioni personali. Ero al lavoro ma nemmeno in redazione, dove molti l'avevano conosciuto, arrivò quella brutta notizia. Quest'anno, quando ho saputo che avrebbero dato il <b>Leone d'oro alla carriera</b> a <b>William Friedkin</b> - di cui era amico e con cui collaborava dai tempi de <b>l'Esorcista</b> fino a <i><b>Regole d'onore</b></i>, del 2003, suo ultimo doppiaggio per lui - ho pensato di chiamarlo. Ma è stato solo quando sono tornata da Venezia che ho avuto il tempo di sentirlo per raccontargli e condividere con lui, come altre volte avevo fatto, le emozioni di quei giorni. Stavo per chiamarlo quando una strana sensazione mi ha spinto ad andare su internet e digitare il suo nome.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-neOzo0rgHjs/Ujtq9h7K0ZI/AAAAAAAAAcw/61iISVL68g4/s1600/267698.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-neOzo0rgHjs/Ujtq9h7K0ZI/AAAAAAAAAcw/61iISVL68g4/s1600/267698.jpg" /></a></div>
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<br /></div>
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E solo allora, vergognandomi di me stessa per non esserci stata, per non aver saputo, per non aver nemmeno potuto scrivere un biglietto alla moglie<b> Francesca</b> e alla famiglia, che ho appreso che <b>Mario Maldesi</b>, il più grande direttore del doppiaggio di sempre, un uomo straordinario e generoso che mi pregiavo di chiamare amico, aveva lasciato questa terra proprio il <b>5 settembre 2012</b>. E ho scoperto che di anni ne aveva tanti, 89, e che io non me ne ero mai accorta, perché aveva l'entusiasmo, la simpatia e la vivacità di un ragazzo.</div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-pODwLBX4P0A/UjthDQFPWlI/AAAAAAAAAcM/9qdNGU1z8-o/s1600/11002.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/-pODwLBX4P0A/UjthDQFPWlI/AAAAAAAAAcM/9qdNGU1z8-o/s200/11002.jpg" width="141" /></a></div>
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<br /></div>
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</div>
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L'avevo conosciuto quando preparavo il mio libro su <i><b>L'esorcista</b></i>, nel 1999. Ricordo che ebbi il suo numero di telefono dallo sceneggiatore e regista <b>Carlo Di Carlo</b>, e che quando lo chiamai per fargli alcune domande sul doppiaggio del film fu gentilissimo e disponibile. Forse la prima volta ci incontrammo – qua i ricordi sono un po' più vaghi - quando uscì il libro, che gli portai. All'epoca era appena iniziata l'avventura di <b>Coming Soon Television</b> e quando <b>Stanley Kubrick</b> morì – uno shock per tutti gli amanti del cinema – lo chiamai in studio e gli feci una lunga intervista, che poi montammo con clip e contributi in un programma intitolato <i><b>Le voci di Kubrick</b></i>, che gli piacque moltissimo. Non solo: sempre quel giorno coi colleghi avevamo preparato un servizio di montaggio lungo e bellissimo, solo coi suoni, le musiche, le voci e le immagini dei suoi film, pensato e montato col cuore (è tuttora una delle cose che mi sono più care di quelle fatte sul lavoro). Lasciammo <b>Mario</b> da solo a vederlo e quando finì lo ricordo asciugarsi gli occhi col fazzoletto, commosso, e ringraziarci.<br />
<b>Mario</b> era così: amava il suo lavoro, amava le persone, e se ti voleva bene te lo dimostrava.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-HGQvPIZWQ2s/UjtisDssdpI/AAAAAAAAAcU/Syjp7Sc-iq0/s1600/kubrick.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="271" src="http://2.bp.blogspot.com/-HGQvPIZWQ2s/UjtisDssdpI/AAAAAAAAAcU/Syjp7Sc-iq0/s400/kubrick.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-KYWfFLz_eUI/Ujte-eImLuI/AAAAAAAAAbQ/OfhWQ7r6sTk/s1600/11_6673_L.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Ci siamo poi rivisti diverse volte: nel <b>2000</b> mi coinvolse nella revisione delle scene aggiunte de <i><b>L'esorcista</b></i> per l'uscita del <b>cosiddetto director's cut</b> e anche se non compaio neanche nei ringraziamenti so che grazie a lui c'è anche un pezzettino di me. Poi lo stesso anno, o forse il successivo,<b></b> fui ospite nella villa-agriturismo che aveva con la famiglia in provincia di Arezzo, dove il pomeriggio rivedevamo i dialoghi di <i><b>Regole d'onore</b></i> di <b>Friedkin</b>, tradotti splendidamente da <b>Susanna Javicoli</b> (grande attrice e dialoghista prematuramente scomparsa) e la sera giocavamo tutti con i villeggianti belgi e francesi ad assurdi ma divertenti giochi in lingua, in cui nonostante la mia timidezza mi facevo coinvolgere volentieri. Erano persone che tornavano ogni anno, affezionate come parenti, e come tali venivano trattate, non come clienti.L'atmosfera di gioia e divertimento di quelle serate la ricorderò a lungo.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-MHZ1oU4Tk_I/Ujte_Bx-qAI/AAAAAAAAAbw/PiGO_DKNPtk/s1600/fellini4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-MHZ1oU4Tk_I/Ujte_Bx-qAI/AAAAAAAAAbw/PiGO_DKNPtk/s1600/fellini4.jpg" /></a></div>
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</div>
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</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quante cose mi raccontò <b>Mario</b> in quella e altre occasioni, quanti aneddoti, quante storie divertenti, quanti succosi dietro le quinte! Mi disse che avrebbe potuto fare un libro parlando di tutti i maestri con cui e per cui aveva lavorato e ancora rimpiango di non aver registrato le sue storie e non averglielo scritto io, quel libro prezioso. L'elenco dei suoi lavori è troppo lungo, ma se volete l'ho trovato <a href="http://www.mariomaldesi.it/" target="_blank"><b>qua, nel suo sito ufficiale</b></a>, e qua ho trovato <b><a href="http://www.youtube.com/watch?v=9SraqxQlacg" target="_blank">la sua ultima intervista</a> </b>che ancora non riesco a vedere senza piangere. Si vede che stava male eppure parla a lungo e racconta cose meravigliose col consueto spirito. Devo a lui le voci dei film che proprio io, che non sopporto più il doppiaggio, ho tanto amato: film come <i><b>Quel pomeriggio di un giorno da cani</b></i>, <i><b>Frankenstein Jr.</b></i>, <i><b>Amarcord</b></i>, <i><b>L'esorcista</b></i>, <i><b>Arancia Meccanica</b></i>... Davvero tutti i film che mi hanno segnato da ragazzina, cementando il mio amore per il cinema, avevano le voci scelte e dirette da lui. Grande perfezionista, dotato di un orecchio perfetto (sono anche andata a trovarlo in sala di missaggio, una volta), sul lavoro aveva fama di essere impietoso e di far piangere la gente, pur di ottenere il massimo. Ma nella vita era spiritoso, affettuoso e allegro, aveva una voce squillante e una risata contagiosa. Mi chiamava “Danielina”, io che sono alta un metro e 80 e non sono certo esile.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-900WgYdgldY/UjtfD1kr1EI/AAAAAAAAAcA/CmthizJLVVw/s1600/mario_maldesi_lab_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-900WgYdgldY/UjtfD1kr1EI/AAAAAAAAAcA/CmthizJLVVw/s1600/mario_maldesi_lab_2.jpg" /></a></div>
<br />
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</div>
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Ho ancora qua il dvd di <b>Le voci di Kubrick</b> che mi ero fatta fare per sostituire la videocassetta che gli avevo dato all'epoca. Ricordo di avergli parlato della lunga intervista fatta all'amico, autista e factotum di <b>Kubrick</b>, <b>Emilio D'Alessandro</b>, dal quale lui stesso mi aveva indirizzato. In quell'occasione, mi disse quanto era amareggiato dal comportamento di <b>Jan Harlan</b>, cognato di <b>Kubrick</b>, che nelle riedizioni dei dvd aveva tolto tutti quei meravigliosi dettagli che il regista pretendeva e per cui amava tanto i doppiaggi italiani. A questo proposito ecco la storica, calorosa lettera scritta a mano con cui Kubrick lo ringrazia calorosamente per il doppiaggio di <i><b>Full Metal Jacket</b>.</i> </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-yvEb8OH7itU/UjtfBl4cZfI/AAAAAAAAAb8/cSD6JW7UsGw/s1600/lettera_kubrik_3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-yvEb8OH7itU/UjtfBl4cZfI/AAAAAAAAAb8/cSD6JW7UsGw/s320/lettera_kubrik_3.jpg" width="224" /></a></div>
Scomparso <b>Kubrick</b>, Harlan è diventato il curatore della sua memoria e si è affrettato a togliere dai dvd le cose che lui amava tanto e su cui l'adattatore dei dialoghi <b>Riccardo Aragno</b> e <b>Mario</b> avevano tanto faticato: via le scritte tradotte in italiano, via <b>“il mattino ha l'oro in bocca”</b> da <b>Shining</b>, via la bellissima <b>"Marcia di Topolino”</b> nel finale di <i><b>Full Metal Jacket</b></i>, via - per gelosia e spirito di rivalsa, come i collaboratori italiani ritengono – i <i>credits</i> di chi ha reso giustizia a questi film meravigliosi, in un oltraggio non solo a loro ma soprattutto al genio di <b>Kubrick</b>.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Pacj6qj_rOw/Ujte_2L94eI/AAAAAAAAAbc/BnxcPF_NpXE/s1600/fmj-mickey-mouse.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-Pacj6qj_rOw/Ujte_2L94eI/AAAAAAAAAbc/BnxcPF_NpXE/s1600/fmj-mickey-mouse.jpg" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Quella volta, abbiamo sicuramente parlato di rivederci, e facendo un po' di conti ora mi accorgo che deve essere stato almeno nel 2010, in uno dei periodi più deprimenti della mia vita. Adesso sono qua a piangerlo e a condividere questo dolore con voi, perché per me è come se fosse morto oggi e mi manca davvero non poterlo più chiamare al telefono. Era una delle poche persone con cui era veramente un piacere intellettuale parlare e uno degli uomini più intelligenti e acuti che abbia mai conosciuto. <b>Ciao caro</b> <b>Mario</b>, non so cosa ci sia di là ma mi piace pensare che sia un bel posto e che tu ci abbia ritrovato <b>Federico</b>, <b>Stanley</b> e gli altri amici e che i cori degli angeli si vergognino ad esibirsi davanti a te. <b>Grazie</b> di tutto, grazie per avermi dato ascolto e fiducia e perdonami per questa assenza per cui non mi dò pace. Ti porterò nel cuore e ti sentirò nelle voci di ogni film a cui hai prestato la tua arte. E dedico a te questa foto con <b>Billy Friedkin</b> che entrambi amavamo, scattata in un momento felice in cui per me eri vivo e sorridente come ti ho sempre visto e come sempre resterai. <b>Ciao Mario! La tua Danielina</b><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-3qvigeKaFao/UjtoQjiBUWI/AAAAAAAAAck/rgkZ6NCYJiQ/s1600/foto2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-3qvigeKaFao/UjtoQjiBUWI/AAAAAAAAAck/rgkZ6NCYJiQ/s320/foto2.jpg" width="308" /></a></div>
<b> </b>
<br />
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</div>
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</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-65923914959875137532013-05-12T23:33:00.000+02:002013-05-12T23:33:38.896+02:00
<h2 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<i><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><span style="color: #990000;"> </span></span></i><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><span style="color: #990000;">A VOLTE RITORNANO</span></span></span></h2>
<h3 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><i><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><span style="color: #990000;"> Pensieri seriali di una blogger in affanno</span></span></i></span></h3>
<h2 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: #990000;"> </span></h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-3C4fpetQrVo/UZAEhoynMRI/AAAAAAAAAaU/lUCBheR4GU8/s1600/Hannibal-TV-Show-e1361191699262.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="211" src="http://4.bp.blogspot.com/-3C4fpetQrVo/UZAEhoynMRI/AAAAAAAAAaU/lUCBheR4GU8/s400/Hannibal-TV-Show-e1361191699262.png" width="400" /></a></div>
<h2 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<br /></h2>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Mamma mia, quanto tempo che non ci
vediamo! Com'è che si dice in questi casi? Ho avuto tanto da fare. E in effetti è così. Ho scritto di più per il sito di <b>Coming Soon</b> e
qualche piccola cosa, con mia grande soddisfazione, anche per <b>"Film
Tv"</b>, oltre alla solita lotta contro il tempo che manca, i mezzi pubblici e la
sopravvivenza quotidiana in una Roma sempre più matrigna, i problemi
della figlia preadolescente e i soliti casini assortiti, e siamo già arrivati a metà maggio.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Probabilmente per portare avanti un
blog con una certa continuità non bisogna scrivere per lavoro. Dal
momento che io, nel mio pochissimo tempo libero, devo vedere film e
serie tv, leggere, scrivere e tenermi informata, alla fine il
blog-diario è il primo a essere sacrificato. Ma a me piace
condividere le mie passioni, e questo è il mio spazio privilegiato
per farlo, per cui cerco di riprendere le fila del discorso, se non
vi dispiace.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-bzZD8myWDrI/UZAEcGHqPWI/AAAAAAAAAaE/M7YqBiTu1lc/s1600/friedkin_brivido.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-bzZD8myWDrI/UZAEcGHqPWI/AAAAAAAAAaE/M7YqBiTu1lc/s1600/friedkin_brivido.jpg" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E sono lieta di iniziare con un
annuncio ufficiale, che alcuni di voi già hanno ascoltato: per un
puro caso, quasi in contemporanea con <a href="http://www.amazon.it/The-Friedkin-Connection-A-Memoir/dp/0061775126/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1368393261&sr=8-1&keywords=the+friedkin+connection" target="_blank">l'autobiografia di William Friedkin </a>e il <b>Leone d'Oro</b> alla carriera che riceverà finalmente a
Venezia, a <u><b>gennaio 2014</b></u> uscirà in ebook e ad un prezzo assolutamente
economico, la mia monografia a lui dedicata, aggiornata e con delle
novità. Per tutti quelli che me l'hanno chiesto nel corso degli
anni, dunque, ecco qua: <b>"Friedkin. Il brivido dell'ambiguità"</b>,
prossimamente su tutti i Kindle e gli iPod.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E dal momento che i cadaveri a forza di
aspettare sulla riva del fiume iniziano a passare, sono tornata in
possesso anche dei diritti del mio <b>"Ciak si trema"</b>, proprio quello che
ha dato origine a questo blog, che inizierò ad aggiornare in
previsione di un'uscita in ebook che mi permetterà finalmente di
correggere tutti gli errori storici e quello che non posso vedere
dell'edizione cartacea: a partire dalla copertina e dalla dedica a
una persona che non la meritava. Detto questo, torniamo a parlare di
visioni.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-PuVSrJu697s/UZAEgRmqERI/AAAAAAAAAaM/kroEERsZw7E/s1600/bates-motel-norman-bates-picture.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="http://3.bp.blogspot.com/-PuVSrJu697s/UZAEgRmqERI/AAAAAAAAAaM/kroEERsZw7E/s400/bates-motel-norman-bates-picture.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Allora, le mie passioni televisive
principali in questi 2 ultimi mesi sono state sicuramente <i><b>Bates Motel</b></i>
e <b>Hannibal</b>. Su quest'ultimo leggerete un pezzo introduttivo su <b>"Film
TV</b>", mentre ne parlerò più approfonditamente alla fine della prima
stagione, che spero vivamente non sia l'ultima, visto che <b>Bryan
Fuller</b> (<i><b>Dead Like Me</b></i>, <i><b>Pushing Daisies</b></i>, <i><b>Waterfalls</b></i>, insomma ci siamo
capiti no?) è perseguitato – come molta gente troppo creativa - da
una specie di maledizione per cui gliene concedono al massimo due.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sono poi arrivata alla fine della
sesta, ottima stagione di <i><b>The Mentalist</b></i> (<i>Red John ti mette le ali</i>), e
sto seguendo la seconda, altrettanto ottima, di <i><b>Grimm</b></i>. E poi c'è
stata la riscoperta di <i><b>Game of Thrones</b></i>, che dopo due stagioni per me
non entusiasmanti, pare aver preso veramente il volo con le prime sei
puntate della terza, diventando al tempo stesso più cattiva, più
appassionante, più sorprendente: <i>chapeau</i>! E' stato bello poi
ritrovarci <b>Iwan Rheon</b>, dopo <i><b>Misfits</b></i>, nel ruolo di un sadico
torturatore. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-v1LwN5dOmLA/UZAEiYOKWYI/AAAAAAAAAac/PM7JcEkabw0/s1600/tumblr_inline_mm6xecOCU41qz4rgp.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="335" src="http://1.bp.blogspot.com/-v1LwN5dOmLA/UZAEiYOKWYI/AAAAAAAAAac/PM7JcEkabw0/s400/tumblr_inline_mm6xecOCU41qz4rgp.png" width="400" /></a></div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E a proposito di quest'ultimo attore
(salto di palo in frasca, ma così sarà quasi tutto questo post,
come una serie di appunti) lo abbiamo rivisto anche nella sitcom
inglese <i><b>Vicious</b></i>, nel ruolo del vicino di casa etero, vestito con
improbabili pullover aderenti anni Settanta.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ecco, anche su questo show voglio
spendere due parole, anche perché non ho ancora capito se mi piace o
no, però continuerò a guardarlo, e ora vi dico il perché. La
struttura è quella della tipica sitcom: 20 minuti di durata, unico
ambiente o quasi, e protagonista è una coppia attempata, <i>bitchy</i> e
<i>grumpy</i> che non si risparmia cattiverie tremende. Nulla di che, se non
fosse che il duo in questione è composto da <b>Sir Ian McKellen</b> e <b>Sir
Derek Jacobi</b>, due grandissimi attori inglesi ultrasettantenni, che
con gusto perverso mettono in scena una coppia di gay che vive
insieme da 48 anni senza più sopportarsi. Sono tanto cattivi e sopra
le righe che a volte viene da chiedersi come sarebbe stato
accolto lo show se a interpretarlo fossero stati due attori etero e non due
dichiarati omosessuali come loro. Gusto rétro e cattivo gusto si
sposano in un matrimonio agrodolce che lascia un po' di imbarazzo in
chi ride, visto che sembra di assistere, non invitati, alle diatribe
private di due persone condannate a condividere la vita senza nulla
in comune (come in un normale matrimonio medio, insomma).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-ew1GM_wd3z8/UZAEh9chuYI/AAAAAAAAAaY/Ao-59dMtjqM/s1600/mckellen_jacobi_2546615b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="249" src="http://2.bp.blogspot.com/-ew1GM_wd3z8/UZAEh9chuYI/AAAAAAAAAaY/Ao-59dMtjqM/s400/mckellen_jacobi_2546615b.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma torniamo a bomba, al fantastico e al
discorso dei prequel. Al cinema non funzionano quasi mai: c'è poco
tempo e modo di approfondire, e quindi nella migliore delle ipotesi
si resta insoddisfatti, ma in tv è tutto un altro paio di maniche.
Dicevamo di <i><b>Bates Motel</b></i>, creato da <b>Carlton Cuse</b> per <b>A&E</b>, e
ispirato sia al personaggio di <b>Robert Bloch</b> che al film di <b>Hitchcock</b>, e
che mi ha piacevolmente sorpreso. Chi se ne frega se è ambientato ai
tempi nostri, in un'altra località, e se Norman e la madre usano il
cellulare. Il Motel è proprio quello e gli autori hanno fatto un
grande sforzo di immaginazione nel mostrarci un adolescente
problematico e nel dipingere il suo rapporto con la madre e il
fratellastro maggiore. </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-vBOIpQOHQsQ/UZAIzCY3hQI/AAAAAAAAAaw/sRuy9c9iEx8/s1600/UQqt.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="263" src="http://2.bp.blogspot.com/-vBOIpQOHQsQ/UZAIzCY3hQI/AAAAAAAAAaw/sRuy9c9iEx8/s400/UQqt.jpeg" width="400" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
La storia è semplice: dopo la misteriosa morte
del violento marito, la bella vedova <b>Norma Bates</b> si trasferisce col
figlio a White Pine Bay, una cittadina costiera dell'Oregon, dove ha
comprato coi soldi dell'assicurazione del defunto un motel dall'aria
sinistra e piuttosto malandato, che inizia a ristrutturare. Non è la
prima volta che la piccola famigliola cambia residenza, e Norma è
iperprotettiva nei confronti del figlio diciassettenne, mentre non
vuole saperne del maggiore che a un certo punto li raggiunge. </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma
anziché l'inizio di una nuova vita, il trasferimento segna una
discesa nell'incubo per i tre. Senza spoilerare niente, vi diciamo
solo che la pacifica cittadina nasconde mostri alla <i><b>Twin Peaks</b></i> (le
cui atmosfere sono volutamente ricordate), c'è un giro pesante di
droga e schiavitù sessuale, <b>Norman </b>conosce in senso biblico la sua
prima bionda, ha un'amica gravemente malata ma piena di vita, impara
la tassidermia. E molto, molto altro. Gli attori sono davvero bravi e
belli, da <b>Vera Farmiga</b> (un'attrice che ci è sempre sembrata
antipatica e che mette a servizio della storia questa sua
caratteristica) al protagonista <b>Freddie Highmore</b>, alto, magro e
impacciato come <b>Anthony Perkins</b>, tanto da sembrare davvero una sua
versione giovanile. E' un piacere vedere che gli attori bambini non
sempre diventano dei mostri, crescendo, e l'ex interprete di
<i><b>Neverland</b></i>, <i><b>La fabbrica di cioccolato</b></i> e gli <i><b>Arthur</b></i> di <b>Besson</b> è
diventato veramente, ma veramente bravo. 10 episodi nella prima
stagione, già rinnovata per una seconda.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E' bello che questi serial killer
letterari e cinematografici tornino, di tanto in tanto, a farci
visita, e che la tv sia capace di fare quello che al cinema non
riesce: immergerli nei nostri tempi senza mancare di rispetto a loro,
ai loro creatori e ai fan. E per stavolta è davvero tutto, passo e chiudo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-43356772817883186932013-03-06T06:49:00.001+01:002013-03-06T08:25:22.608+01:00<h2 style="text-align: center;">
<span style="color: #990000; font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: x-large;"><b>Ragazze molto cattive</b></span></h2>
<h3 style="text-align: center;">
<span style="color: #990000;"><b><i>Letture e visioni in attesa dell'Apocalisse prossima ventura</i></b></span></h3>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-lufPnTLvrDg/UTZnHjcveOI/AAAAAAAAAZI/D7fK5EqmvWo/s1600/the-walking-dead-3x08-michonne-promo-13.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="265" src="http://2.bp.blogspot.com/-lufPnTLvrDg/UTZnHjcveOI/AAAAAAAAAZI/D7fK5EqmvWo/s400/the-walking-dead-3x08-michonne-promo-13.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Mentre la gente continua a visitare
questo silenzioso blog, spinta dalle ingannevoli sirene della rete (a
volte vorrei poter <b>NON</b> vedere cosa cercano gli individui sicuramente
insospettabili spinti alle mie rive), io lo diserto da un po'. Ci
sono momenti, nella vita, in cui semplicemente decidi di arrenderti,
e - se tanti segnali fanno un indizio - ti metti comodamente seduto
in prima fila, dotato di generi di conforto, in attesa dello spettacolo
dell'apocalisse prossima ventura, come i viaggiatori del tempo in
quello splendido racconto di fantascienza che è "<b>Tempo di vendemmia"</b> di <b>Catherine L. Moore</b>.<br />
<br />
Meteoriti,
Papi che abbandonano il soglio a gambe levate prima di
finire sommersi dagli scandali e dalle congiure di palazzo, uomini e
donne qualunque che invadono il Parlamento armati di buone intenzioni
ma privi di qualsiasi conoscenza del nemico (e le vie dell'inferno si
preparano a una bella rilastricatura), musei in fiamme e così via.
Allora tu speri che i tuoi 4 anni di guai stiano per terminare con un
big bang generale, e certo non vuoi perderti lo spettacolo per
lasciare due stronzate scritte, a lettori presto carbonizzati e
dissolti nell'etere. </div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-Aw8k5OPbgVo/UTZoJumF7dI/AAAAAAAAAZY/nIVM4BwTzII/s1600/The-Walking-Dead-44-Michael-Rooker.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="http://2.bp.blogspot.com/-Aw8k5OPbgVo/UTZoJumF7dI/AAAAAAAAAZY/nIVM4BwTzII/s320/The-Walking-Dead-44-Michael-Rooker.jpg" width="320" /></a></div>
Il mondo che immagino somiglia in
maniera sempre più inquietante a quello impietoso di <b><i>The Walking
Dead</i></b>, dove non ci si ferma per dare soccorso a un essere umano ma per
raccoglierne lo zaino dopo che il suo proprietario è stato divorato, e dove
piccoli gruppi cercano di difendersi da orde di morti viventi e di vivi morenti.<br />
<br />
E allora chi se ne frega, no?
Toglietevi dalla visuale e lasciatemi guardare! L'unica consolazione
è che con me e i miei (pochissimi) cari scompariranno anche tutti i
Filistei e gli ignavi che tanta rovina hanno portato nella mia vita.
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-Zb9h40GXuY0/UTZogUj9nGI/AAAAAAAAAZo/DLL3e38k0TE/s1600/gone+girl+cover.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/-Zb9h40GXuY0/UTZogUj9nGI/AAAAAAAAAZo/DLL3e38k0TE/s320/gone+girl+cover.jpg" width="217" /></a></div>
E poi ci sono ancora i libri e le serie tv, unico prodotto del
cervello umano (quello che nutrirà gli zombi di qui a poco) a darmi
ancora un po' di conforto. E dunque torno qua a scrivere - anche solo
per me stessa - qualcosa su una di quelle scoperte che fanno tornar
voglia di leggere anche a un lettore annoiato, distratto o pentito.
<br />
<br />
Come molte donne sono attratta dal lato oscuro della realtà:
quello che fa sì che una madre uccida i suoi figli o sia complice attiva di
uno psicopatico, ad esempio. E per quanto sia ben consapevole che le
donne sono per lo più tragicamente vittime in questo mondo maschile, non sono tanto ingenua da pensare che il <b>Male</b>, quello che gli
anglosassoni chiamano <b>Evil</b>, non alberghi anche dentro di noi.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Per questo il mio incontro con <b>Gillian
Flynn</b> era inevitabile. Anche se ho accumulato una quantità di libri
che non sarò in grado di leggere nella mia vita terrena, a volte la
curiosità mi spinge a comprarne di nuovi. Qualche settimana fa ho
scritto per <b>Coming Soon</b> la notizia che <b>David Fincher</b> forse avrebbe tratto un film
da un best-seller intitolato <b>"Gone Girl"</b>, e, incuriosita dalla trama e
dalla struttura del romanzo (ogni capitolo racconta un punto di vista
e una storia diversa) l'ho comprato e letto di un fiato.<br />
<br />
E ho
conosciuto così la prima delle fantastiche <i>bitches </i>che popolano l'universo
di questa scrittrice bionda, bella e angelica, che ha lasciato il suo
lavoro decennale come reporter sui vari set mondiali per <b>"Entertainment Weekly"</b> (beata lei!) per dare corpo alle sue fantasie su carta.<br />
In quello che da noi hanno pubblicato col titolo <b>"L'amore bugiardo"</b>, la mattina del quinto anniversario del
matrimonio di una coppia in crisi (lei bionda, bella, ricca e
newyorkese, figlia di autori di grande successo di libri per bambini,
e lui bel giovanotto del profondo Sud) lei all'improvviso scompare, in apparenza rapita. Al marito ha lasciato l'ennesima caccia al tesoro che lui frustrato non è
mai riuscito a risolvere negli altri 4 anniversari, e a noi un diario che ci
racconta la sua storia. Lui appare subito sospetto,
lei in apparenza innamorata, sdolcinata e persa dietro un sogno,
abbandonato per lasciare la dorata vita della metropoli e scendere nella
terra rurale di <b>Mark Twain</b>. Due visioni contrapposte della realtà, entrambe
insincere, continui rovesciamenti di fronte e personaggi se Dio vuole
antipatici, che si meritano a vicenda. <br />
<br />
Come l'ha definita <b>Stephen
King</b>, <b>Flynn</b> è un talento oscuro, tagliente e acerbo. Come acerbo è
il romanzo di esordio, <b>"Sharp Objects"</b>, tradotto in italiano col titolo
<b>Sulla pelle</b>: ingenuo e immaturo certo, ma appiccicoso e denso, con le
sue donne sporche dentro, le sue madri da fiaba gotica, il sesso e
l'autolesionismo, la perversione e la crudeltà che non risparmiano
niente e nessuno. Immagini che ti restano attaccate addosso come un incubo
che si fa fatica a scrollarsi di dosso. E ancora meglio è il secondo
romanzo, "<b>Dark Places"</b> (da noi <b>"Nei luoghi oscuri"</b>), che ci regala
un'altra eroina forte ma irrimediabilmente danneggiata, sopravvissuta allo sterminio della sua famiglia e in cerca della verità, tra strafatti adoratori di Satana, la psicosi demoniaca di massa degli anni Ottanta/Novanta, ragazzine corrotte e psicopatiche insospettabili. Se <b>Gillian Flynn</b>
deve ancora affinare il suo talento ci chiediamo dove la porterà la
sua scrittura. Non ci stupisce se tra i suoi dichiarati modelli c'è quel genio assoluto di <b>Joyce Carol Oates</b>, che di donne cattive tanto ha scritto:
le sue storie ce la ricordano, ma in un connubio lascivo e
leggermente disgustoso con i personaggi e le atmosfere di <b>Tennessee Williams</b>, <b>Joe
Lansdale e Stephen King</b>. <br />
<br />
Insomma, <b>Gillian</b> è bella, ricca, ha talento, ha un
marito che descrive come una specie di dio greco, un figlio piccolo e
dei genitori (insegnante di cinema lui, di letteratura lei) che le
hanno dato un'infanzia felice, ma non si vergogna di confessare le
sue pulsioni (leggete <a href="http://gillian-flynn.com/for-readers/" target="_blank">QUI</a>) e dimostra di conoscere molto bene un
femminile legato a <b>Lilith</b> che a molti uomini fa - giustamente - paura. 3 libri, 3 titoli di due sole parole e un talento che
deve ancora esplodere a pieno ma che ha portato nel mondo della
letteratura di genere la voce femminile forte, giovane e spudorata
che ancora mancava.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-TsjgDh0csl4/UTZodJPjCpI/AAAAAAAAAZk/lH2_f0VFsog/s1600/Lost-Girl-lost-girl-30295244-1600-1200.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-TsjgDh0csl4/UTZodJPjCpI/AAAAAAAAAZk/lH2_f0VFsog/s200/Lost-Girl-lost-girl-30295244-1600-1200.jpg" width="200" /></a></div>
<br />
Poi, per una singolare
coincidenza, ho
recuperato proprio ora una serie tv canadese partita nel 2010 e molto simile,
come temi e struttura, a <b><i>Grimm</i></b> (e in parte anche a <b><i>Angel</i></b>, se qualcuno
ancora se la ricorda). Si intitola <b><i>Lost Girl </i></b>ed è – anche se il
genere non vi piacesse - interpretata da alcuni degli attori più belli
e sensuali che abbiamo mai visto, per di più frequentemente
impegnati in scene di sesso. <b>Bo</b> è una <b>Fae</b>, una creatura soprannaturale, una
<b>Succubus</b>, che emana una forte energia sessuale e si nutre
dell'eccitazione che provoca negli umani, che uccide dopo o durante il
sesso, togliendo loro l'energia vitale. In fuga dopo 10 anni di
incidenti di percorso, dovuti al fatto che non sa controllare il suo
potere, dopo aver salvato una giovane sbandata, Kenzi, da un predatore sessuale, forma con lei una strana amicizia e una forte alleanza che fondano le basi per una agenzia investigativa privata. Ma <b>Bo</b>, come<b> </b>in ogni fantasy che si rispetti<b>,</b> è in cerca del
segreto della sua nascita e della propria identità, e decide tra mille difficoltà di restare
neutrale e indipendente in un mondo diviso tra umani, Fae della luce
e Fae dell'oscurità. Ad aiutarla ci sono anche il detective <b>Dyson</b>,
un Fae spettacolare in grado di trasformarsi in lupo, e una bionda
scienziata umana, <b>Lauren</b>, che lavora per i Fae e che diventa parte di
un bizzarro e tormentato triangolo amoroso.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-0LSS2KJHCmk/UTZthvXwz3I/AAAAAAAAAZw/kWNMc3stgs0/s1600/melancholia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="291" src="http://4.bp.blogspot.com/-0LSS2KJHCmk/UTZthvXwz3I/AAAAAAAAAZw/kWNMc3stgs0/s640/melancholia.jpg" width="640" /></a></div>
<b><i>Lost Girl </i></b>non sarà il massimo
dell'originalità, ma è divertente, ben fatta, recitata
benissimo, e Bo è un personaggio femminile che fa quello che molte
di noi sognano di fare (si chiama <i>fantasy </i>proprio per questo, ohibò).
E' più adulta e più attraente di <b>Buffy</b>, è una donna libera a cui
piace il sesso (per lei <i>sexual healing</i> è un'espressione da intendersi in senso letterale) e
che cerca di dominarne il potere distruttivo. Ci piace questa
via canadese al genere, come ci è piaciuto l'approccio francese di
un'altra bellissima serie, <b><i>Les revenants</i></b>. Ma magari ne parliamo un'altra volta. Sempre che <b>Melancholia</b> non ci sorprenda arrivando a
tradimento, come ogni fine del mondo degna di questo nome.</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-48738499946535128482013-02-10T01:07:00.000+01:002013-02-10T23:04:44.446+01:00<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-uox1FWmjdHk/URbaWSfJYiI/AAAAAAAAAYo/C2aYcqWzsIc/s1600/theater-of-blood1-568x342.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="192" src="http://2.bp.blogspot.com/-uox1FWmjdHk/URbaWSfJYiI/AAAAAAAAAYo/C2aYcqWzsIc/s320/theater-of-blood1-568x342.png" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: #990000;">SERIAL KILLER E KILLER DI SERIE</span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<h2>
<i><span style="font-size: large;"><span style="color: #990000;">The Following</span></span></i></h2>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Già nel lontano <b>1996</b>, all'epoca
della prima pubblicazione di <b>Ciak si trema</b>, dedicai un
capitolo ai <b>serial killer</b>. Il cinema ne aveva infatti
raccontato le crudeli gesta fin dai primordi con film d'autore come
<b>M il Mostro di Dusseldorf</b> di <b>Fritz Lang</b>, l'<b><i>exploitation</i></b>
le aveva poi esaltate negli anni Sessanta e Settanta, e nei Novanta c'era
stata una vera e propria inflazione cinematografica della figura. Subito
dopo <b>Il silenzio degli innocenti,</b> capolavoro e<b> </b>film spartiacque del filone, iniziarono a nascere cloni che si
distaccavano sempre più dalla realtà, virando verso una
romanticizzazione del personaggio, che diventava un vero e proprio
superuomo, colto e <i>bigger than life</i>. Il libro di <b>Thomas
Harris</b> nasceva dall'incontro con un vero e proprio eroe dei
nostri tempi, il <i>profiler</i> dell'FBI <b>John Douglas</b>,
allievo di <b>Robert Ressler</b>, pioniere nel campo degli studi sui
serial killer. Ed è vero che tra gli omicidi seriali ce ne sono
stati di intelligentissimi (è il caso ad esempio di <b>Ted Bundy</b>
e <b>Ed Kemper</b>) ma la maggior parte degli psicopatici ha
un'intelligenza media se non decisamente inferiore. Se sembrano
e a volte risultano imprendibili, è perché conoscono le arti della
dissimulazione, si confondono nella folla, non si mettono in mostra,
tranne in casi di acuto narcisismo che li conduce quasi sempre alla
cattura.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-ikwuTUPjpio/URbaVcmX-WI/AAAAAAAAAYU/FpCKWeQ6swQ/s1600/The-Silence-of-the-Lambs-hannibal-lector-5080615-1020-576.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="180" src="http://4.bp.blogspot.com/-ikwuTUPjpio/URbaVcmX-WI/AAAAAAAAAYU/FpCKWeQ6swQ/s320/The-Silence-of-the-Lambs-hannibal-lector-5080615-1020-576.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Il cinema, invece, dopo <b>Hannibal
Lecter,</b> ha scelto di renderli invincibili e ha creato una vera e
propria mitologia – l'eterno scontro tra <b>Bene </b>e <b>Male</b>, che spesso si confondono - attorno al confronto tra l'uomo che cerca
di entrare nel cervello del predatore e mettersi nei panni delle
sue vittime, per carpirne i segreti e catturarlo, e colui che
dispensa morte e sofferenza per il proprio sadico piacere. Dopo un
po', gli agganci anche minimi alla realtà sono andati a farsi
benedire. E' così che sono nati <b>Dexter</b> e, ultimo della
progenie, il <b>Joe Carroll</b> di <b>The Following</b>.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-Cd1o3UaGlIg/URbaU3H_mcI/AAAAAAAAAYI/a824Pb7DXTI/s1600/102312_the_following.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://3.bp.blogspot.com/-Cd1o3UaGlIg/URbaU3H_mcI/AAAAAAAAAYI/a824Pb7DXTI/s320/102312_the_following.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non so a voi, ma i veri serial killer a
me fanno paura, mentre quelli del cinema spesso mi fanno ridere. A meno
che, ovviamente, non si tratti dell'<b>Henry</b> di <b>John
McNaughton</b> col fantastico <b>Michael Rooker,</b> film liberamente
ispirato alle gesta della coppia pluriomicida formata da <b>Henry Lee
Lucas</b> e <b>Ottis Toole</b><span style="font-weight: normal;"> (furono proprio le confessioni “esagerate” del primo negli anni
Ottanta a dare il via alla mania per i <b>sk</b>)</span>. Per interpretare
un sociopatico ci vuole un'aura di normalità dietro cui l'attore sia
in grado di far trapelare, con la forza della sua arte, la follia più
agghiacciante e assoluta. Se fu straordinario <b>Anthony Hopkins</b>
nella sua prima incarnazione di Hannibal, ed era
credibile e inquietante nella prima stagione <b>Michael C. Hall</b> nel ruolo di Dexter Morgan,
non troviamo né carismatico né affascinante il <b>Joe Carroll </b>di
<b>James Purefoy</b>, scelto probabilmente dalla produzione perché
unico attore <b>inglese</b> ancora disponibile, tra i suoi impegnatissimi
colleghi. Ma la colpa, poverino, non è neanche sua, così come non è
colpa di <b>Kevin Bacon</b> se sembra uno stoccafisso (verrebbe quasi
voglia di rispolverare la geniale definizione data da <b>Stefano
Benni</b> di <b>Warner Bentivegna</b> nel televisivo <b>Una tragedia
americana</b>: boccheggiante come una carpa, espressivo come un
cocomero al buio). Il fatto è che <b>Kevin Williamson</b> passa
ancora per genio dopo <b>Dawson's Creek</b> e i primi due <b>Scream</b>,
che avevano in effetti almeno una levità di tocco che poteva dare
respiro anche a materie oscure come queste<b>. </b>Ma quella di Williamson è una reputazione immeritata (l'avete visto il quarto <b>Scream</b>?!)<b>
</b><span style="font-weight: normal;">E' per questo che</span> ha scelto di riprendere il filone <i>serial-killer
messianico-letterario-organizzato-pianificatore-sadico-vendicativo</i>
– che comprende anche <b>Se7en</b> - senza dimostrare un
briciolo di consapevolezza del genere e d'ironia.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-WoTaf8Ht6xo/URbaUlHZdsI/AAAAAAAAAYA/sQL_mhQtfuk/s1600/The-Following-1x02.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="110" src="http://2.bp.blogspot.com/-WoTaf8Ht6xo/URbaUlHZdsI/AAAAAAAAAYA/sQL_mhQtfuk/s200/The-Following-1x02.jpg" width="200" /></a></div>
Insomma, <b>questa serie è troppo
seria</b>, se ci passate il <b><i>calembour</i></b>, e troppo monocorde.
Passi l'idea della setta/famiglia (e anche il leader poco carismatico, segno di tempi in cui anche il Male ha un volto più banale), ma che ha fatto di male il povero <b>Edgar
Allan Poe -</b> pretesto del disegno poetico-criminale di Carroll - per vedere il suo volto ridotto a un'orrenda maschera di
gomma, indossata dai suoi scellerati discepoli? L'autore avrebbe dovuto tenere a mente la lezione del grande <b>Vincent Price,</b> che agli incubi di
<b>Poe</b> ha dato vita nello splendido ciclo di film realizzati da <b>Roger Corman</b>, e che ha scatenato la sua vendetta macabra e divertente in <b>L'abominevole dottor Phibes</b> e <b>Oscar insanguinato,</b> usando le 7 piaghe d'Egitto e le opere di <b>William Shakespeare</b>. Senza colpevolizzare né la Bibbia né il Grande Bardo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<b>The Following</b> si limita a punire i veri amanti
del geniale scrittore e riesce nella quasi
impossibile impresa di offendere perfino i veri <i>serial-killer</i>.Come ho detto prima, a me quelli veri fanno molta paura, e
proprio perché li temo li rispetto. E se ci credo mi spavento. Ma, per quanto mi sia sforzata, al
<i>serial-killer</i> di <b>The Following</b>, al suo diabolico piano contro il proprio doppio/rivale, ai
suoi assistenti pisquani e all'uomo condannato a combatterlo, non riesco proprio a
credere. E se l'Uomo Nero non fa paura, che gusto c'è a guardarlo?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-46716495051424559542013-01-22T23:11:00.000+01:002013-01-22T23:21:49.177+01:00<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-8xUxql1s51w/UP8Gg9W_G0I/AAAAAAAAAVc/jsL90gIJvO0/s1600/Marlon+e+Winner.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="http://3.bp.blogspot.com/-8xUxql1s51w/UP8Gg9W_G0I/AAAAAAAAAVc/jsL90gIJvO0/s320/Marlon+e+Winner.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></div>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: #990000;">UOMINI E COCCODRILLI</span></span></h2>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><span style="color: #990000;">Addio a Michael Winner, gourmet extraordinaire</span></span> </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">C'è
una premessa indispensabile a quanto scriverò stasera. Nella
redazione di <b>Coming Soon Television</b>, dove, da oltre 12 a<span style="font-size: small;">nni</span>, espleto le
variegate funzioni che mi permettono di portare a casa la pagnotta,
mi conoscono come “la donna dei coccodrilli”. Se non sono io ad
accorgermene per prima, i miei colleghi mi guardano con l'espressione
sorniona di chi sottintende – e a volte ci scherziamo pure su -
“guarda che anche oggi ti tocca il <b>Morto</b>”. Ora, vorrei che fosse
chiaro che non mi piace scrivere coccodrilli, o meglio: non mi piace
farlo per artisti che non mi hanno mai detto niente, che non hanno
toccato con la loro opera la mia vita, le mie esperienze giovanili o
della maturità. Qualcuno mi ha detto che i miei necrologi piacciono
perché sono scritti col cuore: ma questo mi è possibile solo per
chi questo cuore ha fatto battere e questa passione suscitato. A
volte si tratta di “brevi incontri” che mi hanno lasciato
qualcosa, altre di amori lunghi una vita, e come si fa a non dirgli
addio? Io non ne sono capace. Però, se il <b>Morto</b> non lo conosco bene
o non mi sembra uno di famiglia, odio scrivere poche righe frettolose
citando il meglio della sua filmografia, anche se a volte lo devo
fare e lo faccio.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-pLFp25FitIY/UP8GkFqBOmI/AAAAAAAAAWM/PJ2IRD7ifo4/s1600/michael-winner-camera--z.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://4.bp.blogspot.com/-pLFp25FitIY/UP8GkFqBOmI/AAAAAAAAAWM/PJ2IRD7ifo4/s320/michael-winner-camera--z.jpg" width="288" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Ieri
sera, prima di andare a letto dopo una giornata al solito frenetica,
morta di sonno e assai rincoglionita, mi era sembrato di leggere su
<b>Twitter</b> un tweet che diceva “<b>Michael Winner</b> RIP”, ma il mio
cervello si è rifiutato di registrarlo. <b>@MrMichaelWinner</b> nel suo
account su Twitter – oggi ancora attivo – si descriveva così:
“<i>sono un regista cinematografico, scrittore, produttore,
smacchiatore di camicie di seta completamente pazzo, dal pessimo
carattere, un esemplare profondamente ridicolo di umanità <b>in deep
shit</b></i>” (non serve traduzione anche di questo, no?). </span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Stamani
arrivo in redazione e un collega mi dice che purtroppo è proprio
vero, perciò mi accingo a scriverne ma i Morti non aspettano, e un
veloce necrologio era già stato pubblicato ieri sul sito mentre io
ero impegnata in altre cose. E quindi nulla. Ma a me dispiaceva
lasciarlo così, come il regista della serie de <b>Il giustiziere della
notte</b>, perché su Twitter lo avevo, per così dire, “conosciuto”
umanamente, ne avevo apprezzato il caustico senso dell'umorismo,
scoprendo la persona dietro l'immagine di cattivo ragazzo che gli
piaceva tanto dare di sé e che ne aveva fatto, come personaggio
pubblico, un uomo detestato da gran parte degli inglesi e amato da
una parte altrettanto consistente. Qualche volta gli avevo scritto e
mi aveva anche risposto, sempre con cortesia, come quando gli avevo
dato notizia che un amico italiano, <b>Fabio Zanello</b>, aveva curato un
libro di saggi, il primo, dedicato al suo cinema. Ne era stato molto
felice. Eccolo <a href="http://www.ilfoglioletterario.it/Catalogo_Cinema_Winner.htm" target="_blank">QUA</a>. </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-xP3u9NGU9Yo/UP8GyPxW0iI/AAAAAAAAAWg/xkAGJRCcrlQ/s1600/MArgaret.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-xP3u9NGU9Yo/UP8GyPxW0iI/AAAAAAAAAWg/xkAGJRCcrlQ/s200/MArgaret.jpg" width="128" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">A proposito di libri, sulla mia copia usata ma
come nuova di <b>Unbelievable!</b>, una delle autobiografie di Michael
Winner, c'è un fumetto di suo pugno con dedica autografa a tale
Margaret. Ma come, dico io, uno compra un libro, se lo fa dedicare
per poi rivenderlo intonso? Sono strani questi britanni! </span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-lm7-FMsbcME/UP8I0iqG6xI/AAAAAAAAAXA/1p4GRXl1DaI/s1600/improvvisamente_un_uomo_nella_notte_marlon_brando_michael_winner_005_jpg_qzmu.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="132" src="http://4.bp.blogspot.com/-lm7-FMsbcME/UP8I0iqG6xI/AAAAAAAAAXA/1p4GRXl1DaI/s200/improvvisamente_un_uomo_nella_notte_marlon_brando_michael_winner_005_jpg_qzmu.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/--HOcGVsLA28/UP8GjmduMGI/AAAAAAAAAV8/kZLpMFlw1Eg/s1600/winner22f-2-web.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="153" src="http://3.bp.blogspot.com/--HOcGVsLA28/UP8GjmduMGI/AAAAAAAAAV8/kZLpMFlw1Eg/s200/winner22f-2-web.jpg" width="200" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Definire
<b>Michael Winner </b>solo come regista dei tre film di <b>Il giustiziere della
notte </b>è riduttivo. Ha fatto anche l'horror<b> Sentinel</b>,
<b>Improvvisamente, un uomo nella notte</b> (bella versione de <b>Il giro di
vite</b> di <b>Henry James</b> interpretata dal suo grande amico <b>Marlon Brando</b>),
una serie di pellicole con l'altro suo grande sodale e compatriota
<b>Oliver Reed</b>, iniziata con <b>The System</b> nel 1964. Ha lavorato con <b>Burt
Lancaster</b>, <b>Sophia Loren</b>,<b> Roger Moore</b>, <b>Michael Caine</b>, <b>Robert Mitchum</b>
(nel bel <b>Marlowe indaga</b>), <b>Ava Gardner</b>. </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-JHH3btgNTno/UP8LJ4kkU9I/AAAAAAAAAXg/CKWIQTfOvCE/s1600/charles-bronson-il-giustiziere-della-notte.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Nel 1972, con <b>Chato</b>, avviene
l'incontro con un altro attore e uomo a lui carissimo, Charles
Bronson. Di lui, e della moglie <b>Jill Ireland</b>, offre un vivido
ritratto, così come degli altri attori, nelle pagine delle sue
ricche e godibilissime autobiografie (<b>Winner Takes All: A Life of
Sorts</b>, 2004, <b>Unbelievable! My Life in Restaurants and Other Places</b>,
2010, e <b>Tales I Never Told</b>, 2011). Con lui realizza appunto il suo
film più famoso, nel 1974, e due sequel. Quando <b>Il giustiziere della
notte</b> arrivò in Italia, io avevo 16 anni. Ricordo benissimo i
dibattiti<span style="font-size: small;"> e</span> le accuse feroci di fascismo che gli vennero rivolte.
Erano anni così. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-JHH3btgNTno/UP8LJ4kkU9I/AAAAAAAAAXg/CKWIQTfOvCE/s1600/charles-bronson-il-giustiziere-della-notte.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://2.bp.blogspot.com/-JHH3btgNTno/UP8LJ4kkU9I/AAAAAAAAAXg/CKWIQTfOvCE/s200/charles-bronson-il-giustiziere-della-notte.jpeg" width="200" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Gli schieramenti erano netti e definiti e su tutto
si discuteva (avevi voglia di urlare<span style="font-size: small;">: "<i>no, il dibattito no</i>!")</span>. E forse era meglio, visto che quando è arrivato <b>Io vi
troverò</b> con <b>Liam “Spaccaculi” Neeson</b> (copyright Domenico
Misciagna), nessuno ha speso una sola parola su un film che faceva
sembrare il giustiziere di Bronson una versione particolarmente
tenera del cacciatore di Biancaneve. Comunque sia, all'epoca non lo
vidi, nonostante l'amore che nutrivo già per l'attore dalla faccia di pietra.</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
L'ho rivisto di recente, trovandolo un action più che degno, quando
ho “scoperto” l'uomo <b>Michael Winner</b>, che fi<span style="font-size: small;">no ad allora </span>neanche sapevo che
faccia avesse, e, come al solito, mi è venut<span style="font-size: small;">a</span> voglia di conoscerne
l'opera<span style="font-size: small;"> omnia</span>. </span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-fr9hcEF7P_w/UP8GVvalqUI/AAAAAAAAAVE/DvjjN51sUs0/s1600/WINNER+TAKES+ALL.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="145" src="http://4.bp.blogspot.com/-fr9hcEF7P_w/UP8GVvalqUI/AAAAAAAAAVE/DvjjN51sUs0/s200/WINNER+TAKES+ALL.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-C842aoaO5j0/UP8Gh8E7NAI/AAAAAAAAAVw/3MkRsBNpJXE/s1600/Michael-Winner-at-the-Rit-010.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="120" src="http://4.bp.blogspot.com/-C842aoaO5j0/UP8Gh8E7NAI/AAAAAAAAAVw/3MkRsBNpJXE/s200/Michael-Winner-at-the-Rit-010.jpg" width="200" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Ricordo
la mia sorpresa nel sapere che tra i suoi connazionali era ormai
praticamente più famoso per l'attività a cui si era dedicato quando
aveva lasciato il cinema: quella di <i>restaurant and food critic</i>, prima
con una rubrica sul <b>Sunday Times</b>, <b>Winner's Dinners</b>, poi con un
reality show in cui stroncava senza pietà le cattive pietanze che
alcuni concorrenti lo invitavano a mangiare a casa loro, offrendo
però in cambio la sua leggendaria ospitalità e conquistandoli con
la sua generosa personalità. Aveva pubblicato libri anche su questo
argomento: più che un critico gastronomico preferiva definirsi un
semplice amante del buon cibo, un dilettante senza pretese. Un altro
tipo di fama l'aveva avuto come testimonial delle assicurazioni esure
(“calm down, dear”) per cui si era anche vestito da fatina con
tanto di ali. </span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-ggsgoShRfUM/UP8Gj9xc6FI/AAAAAAAAAWA/m9C3qqvM6o8/s1600/michael-winner-wedding-sha-k.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">Ieri
<b>@mrMichaelWinner</b> è scomparso da questa terra, all'età di 77 anni,
nella sua meravigliosa e antica dimora all'interno di Holland Park
(che aveva di recente messo in vendita). Aveva al fianco la compagna
<b>Geraldine</b>, conosciuta e amata all'inizio della sua carriera, tradita
mille volte con donne sempre giovani e bellissime, e sempre
ritrovata. <span style="font-size: small;">R</span>educe dall'intossicazione alimentare da cui si era
salvato a stento ma che gli ha divorato il fegato e l'ha pian piano
portato alla morte, con lei si era fidanzato ufficialmente nel 2007 e
sposato a Londra nel settembre del 2011. Testimone di nozze l'amico
di una vita, sir <b>Michael Caine</b>, con la moglie Shakira. Tutte queste
cose le aveva, con gioia, condivise su Twitter.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-ggsgoShRfUM/UP8Gj9xc6FI/AAAAAAAAAWA/m9C3qqvM6o8/s1600/michael-winner-wedding-sha-k.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="143" src="http://4.bp.blogspot.com/-ggsgoShRfUM/UP8Gj9xc6FI/AAAAAAAAAWA/m9C3qqvM6o8/s200/michael-winner-wedding-sha-k.jpg" width="200" /></a></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">E'
stato proprio il cibo che amava tanto a uccidere <b>Michael Winner</b>: le
ostriche avariate che gli erano toccate in sorte alle Barbados e poi
la passione per la <b>steak tartare</b>, mangiata troppe volte con un
sistema immunitario già molto indebolito. Sembrava immortale,
quest'uomo ricchissimo, conservatore ma illuminato, che aveva solo
amici famosi e altolocati e che nei suoi Tweet parlava volentieri
delle uscite con una delle sue auto - in genere la Rolls Royce - per
andare a pranzo nei migliori ristoranti, e del suo cinema privato <i>state-of<span style="font-size: small;">-the<span style="font-size: small;">-art</span></span></i> in
cui da sempre si faceva proiettare in pellicola i film che voleva
vedere, quando non erano ancora usciti in sala<span style="font-size: small;">.</span> </span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><br /></span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-EMaLiiaVmcY/UP8GfVOJHDI/AAAAAAAAAVQ/8GSx2nBdnmI/s1600/FATINA.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-EMaLiiaVmcY/UP8GfVOJHDI/AAAAAAAAAVQ/8GSx2nBdnmI/s1600/FATINA.jpg" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">A
volte aggressivo, ma solo coi tanti imbecilli senza senso
dell'umorismo che girano per la rete e che doveva periodicamente
bloccare, era perfino diventato suo malgrado un paladino dei gay
quando, durante un talk show in cui si discuteva di matrimonio tra persone
dello stesso sesso, aveva elegantemente ed eloquentemente difeso due
signore lesbiche sottolineandone l'estrema dignità, che faceva
apparire il conduttore come lo stronzo che era. Aveva detto più o
meno così. Le controversie lo divertivano, e quando negli anni
Settanta partecip<span style="font-size: small;">ò a un dibattito</span> in cui ven<span style="font-size: small;">ne</span> offeso pesantemente da una femminista, solo per aver osato dirigere un film misogino come
<b>Il giustiziere della notte</b>, si limitò a ridere con gli occhi<span style="font-size: small;">: non si s<span style="font-size: small;">arebbe mai abbassato a r<span style="font-size: small;">ispondere a</span></span></span> una cattiveria con una perfidia. </span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;">
</span></span>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: small;">Ecco,
non avevo intenzione di dedicare tutte queste parole e questo spazio
a un uomo che non ho nemmeno mai incontrato e con cui, a ben vedere,
non ho nulla in comune. Ma è anche questa una prova del suo fascino.
<b>Michael Winner</b> mi piaceva perché era un signore nel vero senso della
parola, innamorato della vita e delle cose belle, generoso senza
fanfare e aperto nei confronti delle persone interessanti, di
qualsiasi estrazione sociale. Un uomo d'altri tempi, che <b>John Landis</b>
nel suo <b>Ladri di cadaveri</b> aveva fatto precipitare in carrozza giù
per un precipizio, senza capire, nemmeno lui, perché c'era gente che
dopo aver visto il film si complimentava per avergli fatto
fare una fine del genere. Di certo <b>Winner</b> si era divertito come un
matto, e, per quanto triste e dolorosa sia una morte (e la sua lo è
stata, se aveva anche considerato di andare in una struttura che lo
assistesse nel trapasso), ci piace ricordarlo con quella faccia da vecchio cattivo, mentre gli occhi ne tradiscono il buonumore. Il suo sembra<span style="font-size: small;">va l</span>'incontenibile
sorriso di chi ha da <span style="font-size: small;">tempo </span>sc<span style="font-size: small;">operto</span>, ma non te lo dirà neanche se lo ammazzi,
l'inafferrabile<span style="font-size: small;"> </span>senso della vita. </span></span>
</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-61069692663205926592013-01-16T18:39:00.001+01:002013-01-16T23:22:27.485+01:00<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: #990000;">CADAVERI CALDI </span></span></h2>
<h3 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: #990000;">A Survivor's Tale</span></span></h3>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-tpOyaZGfors/UPbhGOyszAI/AAAAAAAAAUE/OQDgNfSw-gs/s1600/nicholas-hoult-warm-bodies.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="http://4.bp.blogspot.com/-tpOyaZGfors/UPbhGOyszAI/AAAAAAAAAUE/OQDgNfSw-gs/s320/nicholas-hoult-warm-bodies.jpg" width="320" /></a></div>
<h3 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: #990000;"> </span></span></h3>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Salve, miei amabili lettori, e dico
proprio a tutti, anche allo sparuto drappello che approda a queste
sponde desolate digitando “porno gay serial blogspot” o similia,
tutte cose in grado di allietare le notti sicuramente più delle mie
futili riflessioni sul cinema e sull'immaginario horror. Sono ancora
viva, reduce da una delle giornate più deliranti che mi sia capitato
di vivere da abitante di Roma, grazie ad un acquazzone che ha come al
solito reso un'impresa degna di essere scolpita nel marmo la
seguente: uscire di casa e arrivare in tempo utile alla destinazione
a pochi chilometri di distanza, vedere un film (in questo caso, in anteprima mondiale, <b>Warm
Bodies</b>, e non iniziate a fare facce strane che ne parleremo
dopo), intervistare il talent di turno (<b>Nicholas Hoult</b>, il
bambino che ci ha straziato le orecchie in <b>About a Boy</b> ma
anche il <b>Beast</b> degli <b>X-Men</b> e l'interprete della serie
cult <b>Skins</b> e del film di Tom Ford <b>A Single Man</b>) e
tornare a casa.
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tutto questo dopo una notte insonne da
<b>meteoropatia</b>, visto che, a quanto ho sentito, sono stata solo una dei tantissimi abitanti di Roma colpiti da questo morbo improvviso, che mi ha
obnubilato il cervello al punto da farmi tentare la creazione di
spericolate sinapsi sintattiche in inglese, nello stesso modo in cui
R, nel film, cerca di articolare le parole da zombie. Forse per via
del suo allenamento, il buon <b>Nicholas</b> è riuscito comunque a capirmi,
e mi ha concesso una lunga intervista che non pubblicherò qua,
confondendo penso la mia confusione mentale per un lusinghiero
tentativo di emulazione del suo lavoro da attore. Mi sento, davvero,
<b>una sopravvissuta</b>, e visto che siamo solo a <b>mercoledì</b>,
mi chiedo quando mai riuscirò a mettermi in pari con serie, letture
e film. Forse mai. Forse, vista la strana epidemia di insonnia appena
passata, è ora di cominciare a prepararsi sul serio, come fanno in
America, per la <b>Zombipocalypse</b> o come cavolo la vogliamo chiamare.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-_TQY0jq2YOM/UPbhqbPBw1I/AAAAAAAAAUg/lxP0ZyrBfHw/s1600/warm-bodies-poster06.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-_TQY0jq2YOM/UPbhqbPBw1I/AAAAAAAAAUg/lxP0ZyrBfHw/s200/warm-bodies-poster06.jpg" width="134" /></a><br />
Comunque, dicevamo, <b>Warm Bodies</b>, di cui non vi faccio qua
una recensione perché la farò sul sito di <b>Coming Soon Television
</b>quando il film arriverà nelle sale il <b>7 febbraio</b> con un
esercito di ben <u><b>400 copie</b></u>: intanto c'è da dire che - anche se ne condivide i produttori - questo film non è affatto
parente stretto di <b>Twilight</b>. Che questo sia un male o un bene
lo decideranno i <i>teenager </i>a cui è principalmente rivolto, ma, questo
ve lo posso anticipare, il film ha più livelli di lettura ed un'intelligenza e un'eleganza di confezione che non mi aspettavo da
una storia del genere e che – credo proprio – siano
principalmente merito del regista <b>Jonathan Levine</b>. Il libro
l'ho qua e lo leggerò quanto prima, ma la mano del regista di <b>50/50
</b>è inconfondibile. Ed è sicuramente sua l'idea del gradito
omaggio a <b>Zombi 2</b> (in Italia, <b>Zombi</b> all'estero) del grande <b>Lucio Fulci</b>, che ha mandato in solluchero
tutti i fan e i nerd presenti (che si moltiplicano per partenogenosi
ad ogni proiezione).
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-htReD4nclC4/UPbhqOCobzI/AAAAAAAAAUc/f1iRTCp0dgA/s1600/Warm-Bodies-03.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-htReD4nclC4/UPbhqOCobzI/AAAAAAAAAUc/f1iRTCp0dgA/s200/Warm-Bodies-03.jpg" width="134" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Suppongo che le battute facessero più
ridere in inglese, ma questo <b>Romeo e Giulietta</b> tra zombi e umani non
è assolutamente stupido, la coppia protagonista – <b>Hoult</b> e <b>Teresa
Palmer</b> – fa scintille (chissà che <b>Jennifer Lawrence</b> non si sia
ingelosita, vedendolo) e alcune idee ci sono piaciute molte. Altre
meno, ma ci sembra che questo sia un <i>teen-movie</i> (ahimé, so che ora arriverete
anche voi, cultori delle Lolite, fuorviati dalle sirene dei motori di
ricerca) che non sottovaluta, per una volta, il suo pubblico di
riferimento.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-v1W_g4rfpYA/UPbhDtWI5cI/AAAAAAAAAT4/ree40T1YgQg/s1600/FURYO.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-zrfSNx4-VGo/UPbhGcdqLiI/AAAAAAAAAUI/OyseyWqCR08/s1600/frankenweenie2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="108" src="http://3.bp.blogspot.com/-zrfSNx4-VGo/UPbhGcdqLiI/AAAAAAAAAUI/OyseyWqCR08/s200/frankenweenie2.jpg" width="200" /></a>Nel periodo in cui non ci siamo
sentiti, inoltre ho rivisto <b>Frankenweenie</b> e ho scritto <a href="http://www.comingsoon.it/News_Articoli/Recensioni/Page/?Key=19336" target="_blank">QUESTO</a>,
ed è morto <b>NAGISA OSHIMA</b>. Ho scritto anche <a href="http://www.comingsoon.it/News_Articoli/News/Page/?Key=19643" target="_blank"><u>questo</u></a>, anche se
non è firmato, visto che è solo un piccolo e frettoloso
coccodrillo, per ricordare un regista di cui ho adorato almeno due
film: <b>Furyo</b>, meraviglioso, e <b>Tabù-Gohatto</b>, ancora sul
tema dell'omosessualità, che nel 2000 vidi a Cannes, e di cui
seguii, emozionata, la conferenza stampa. Perché, anche se i suoi
film forse più famosi in Occidente, <b>Ecco l'impero dei sensi</b> e
<b>L'impero della passione</b>, non sono tra i miei preferiti, e non
sono una cultrice del cinema giapponese tout court, quelli che ho
citato prima mi hanno davvero commosso e toccato. <b>Oshima</b> era
un <b>Maestro</b>, il problema è che nessuno vuole più essere allievo, visto
che proprio oggi un giovane critico si vantava – o così pareva -
di non aver mai visto un suo film. Come se l'amore per la
fantascienza e l'horror dovesse per forza escludere tutto il resto.
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-v1W_g4rfpYA/UPbhDtWI5cI/AAAAAAAAAT4/ree40T1YgQg/s1600/FURYO.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="124" src="http://4.bp.blogspot.com/-v1W_g4rfpYA/UPbhDtWI5cI/AAAAAAAAAT4/ree40T1YgQg/s200/FURYO.jpg" width="200" /></a>Vabbé, non cominciamo con le prediche sennò non ne esco.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Non voglio chiudere in tristezza, però,
perché sono contenta di essere sopravvissuta anche oggi e di essermi
comunque divertita. Domani, se ho culo, tornerò umana come <b>R</b>
in <b>Warm Bodies</b>, parlerò di nuovo un fluente inglese (magari
ti faccio una sorpresa e ti telefono, Nicholas) e a Roma non pioverà
né nevicherà e la giornata sarà perfino noiosa. Ah, ma dimenticavo
la cosa più importante. Nel periodo in cui ero fuori radar, ho anche
ricevuto una bellissima telefonata dal mio amico <b>Egidio Eronico
</b>(che ha tra l'altro diretto <b>Charlton Heston</b> nella sua
ultima grande performance in <b>My Father</b>, e scusate se è
poco!). Non solo bellissima perché mi augurava un buon anno, ma
soprattutto perché nelle sue parole ho avvertito l'assoluta urgenza
di darmi un salutare calcio in culo. Lui sa di cosa parlo. Io volevo
solo dirgli pubblicamente grazie. Davvero, ne avevo bisogno e
prometto che non andrà sprecato. E adesso vediamo quanti nuovi
“lettori” mi porteranno questi scabrosi argomenti.
</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-48674284628916012302013-01-05T16:17:00.000+01:002013-01-07T06:40:21.047+01:00<h2 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: #990000;"><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"> </span></span></span></h2>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-hEL-jDMlfig/UOhBkWC469I/AAAAAAAAASc/h4NbR2d-sTY/s1600/beam_me_up_scotty1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="279" src="http://2.bp.blogspot.com/-hEL-jDMlfig/UOhBkWC469I/AAAAAAAAASc/h4NbR2d-sTY/s320/beam_me_up_scotty1.jpg" width="320" /></a></div>
<h2 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: #990000;"><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"> Buon
2013</span></span></span></h2>
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: #990000;">
</span></span></h2>
<h2 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: small;"><span style="color: #990000;"><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;">Per
arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima</span></span></span></h2>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Ben
ritrovati, spero abbiate passato delle feste serene, e che siate
pronti, a differenza della sottoscritta, a prendere a calci in culo
il nuovo anno. </span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">
</span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Lasciando
da parte i convenevoli e riprendendo le fila di questa specie di blog
(dove non si parla di cucina, di politica e di calcio, cioé delle
uniche cose che a quanto pare interessano gli italiani), poche cose
mi divertono di più del vedere come i motori di ricerca rispondano
alle richieste più strane del web, indirizzando sti poveretti sulle
strade sbagliate del mio <b>Ciak si trema</b>. Così, dopo il "bambino
sfregiato col bisturi", i "video porno di signore seguite
da sc..." (Scavatore? Scippatore? Scrittore? Scopatore? Come
vorrei poter leggere tutto!), "trema tutto e possibile che
prende" e vari accenni anche lontani a cose di cui magari parlo
davvero, c'è anche qualcuno che ci è arrivato con questa domanda:
"Sasha Roiz è gay?" </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-e1C-LGBXiI4/UOhBj-Q6kcI/AAAAAAAAASQ/IFEEJvFYVbU/s1600/12838676_ori.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="162" src="http://4.bp.blogspot.com/-e1C-LGBXiI4/UOhBj-Q6kcI/AAAAAAAAASQ/IFEEJvFYVbU/s200/12838676_ori.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Ora, per chi non lo sapesse, cioè la
maggioranza di quanti mi leggono, <b>Sasha
Roiz</b>
è l'attore canadese – <b>molto</b>
sexy – che interpreta il <b>Capitano
Renard</b>,
misterioso esponente di una famiglia reale di <b>Wesen</b>,
nella bella serie tv <b>GRIMM</b>.
E se così fosse? E' vero che per gli etero sarebbe uno spreco, ma è
anche molto probabile che nessuno di noi abbia occasione di
verificarlo, e in ogni caso questo non diminuirebbe il suo fascino.
Mi chiedo perché ci sia gente che presuppo<span style="font-size: small;">n</span>e che internet abbia TUTTE le <b>risposte
</b>quando
ha tutt'al più TUTTE le <b>insinuazioni</b>.
Vabbé, comunque leggere questi dati mi diverte, e mi fa venir voglia
di scrivere (ovviamente non di quello che interessa a queste
persone). So che scrivere più spesso la parola <b>porno</b>
mi porterebbe più lettori, e del resto sono convinta - e ho sempre
detto - che il porno e l'horror sono due generi strettamente
imparentati perché mettono in scena lo sfruttamento del corpo umano,
la sua dissezione teoretica e pratica, e sono entrambi basati sulle
pulsioni più elementari. Ma il primo non lo frequento da tempo e
quando l'ho fatto mi ha in genere annoiato, mentre il secondo mi
sfugge, da un po' di tempo a questa parte.</span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">
</span></span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Sto
meglio – mi sono sfogata e sfogarsi fa SEMPRE bene, specie se si ha
ragione – e tra le mille cose che voglio leggere, vedere, scrivere
e VIVERE in questo 2013, credo che il proposito numero 1 sia quello
di studiare me stessa e i miei simili. Ho in mente un libro in parte
autobiografico e voglio impiegare il tempo che passo sui mezzi a
"osservare" l'umanità depressa costretta a prenderli,
invece che concentrata su me stessa e sulle cose che mi piace leggere
e ascoltare. </span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">
</span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-74a6Bp0-rCo/UOhBk5caZoI/AAAAAAAAASY/RCu2-iBBU4U/s1600/charles-durning.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-74a6Bp0-rCo/UOhBk5caZoI/AAAAAAAAASY/RCu2-iBBU4U/s200/charles-durning.jpg" width="155" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Mi
dispiace cambiare totalmente tono, per salutare da queste pagine
alcuni dei <b>grandi
scomparsi di fine anno</b>
(ce ne sono sempre, mi piace pensare che lo facciano apposta per
guastare le feste a chi resta), a partire da <b>Rita
Levi Montalcini, </b>che
non ho mai capito cosa abbia fatto anche se so che è un genio
riconosciuto, ma che, diciamolo, il suo bel secolo di vita se l'è
vissuto. Poi se n'è andato <b>Charles
Durning</b>,
un attore corpulento e corposo che ho sempre adorato, con quello
sguardo tra l'affabile e il perfido, perfetto sia per ruoli da buono
che da villain. Mi è piaciuto tanto in film che ho amato molto: <b>La
stangata</b>,
<b>Quel
pomeriggio di un giorno da cani</b>,
<b>I
ragazzi del coro</b>,
<b>Il
più bel casino del Texas</b>,
<b>Lo
spaventapasseri e Mr. Hula Hoop. </b><span style="font-weight: normal;">E</span>ra
uno di quei caratteristi che lasciano il segno, come ne nascono
sempre più di rado. Ci ha lasciato per sempre la vigilia di Natale,
a 89 anni. Della sua morte qualcuno si è accorto, mentre ha avuto
purtroppo meno risalto quella del regista italiano <b>Emidio
Greco</b>, </span></span><a href="http://1.bp.blogspot.com/-XixDJwsI0vM/UOhBlaRCA_I/AAAAAAAAASg/bCOISxaHhUw/s1600/emidio-greco-02.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="135" src="http://1.bp.blogspot.com/-XixDJwsI0vM/UOhBlaRCA_I/AAAAAAAAASg/bCOISxaHhUw/s200/emidio-greco-02.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-G5-cfQKeP0s/UOhBmkOHRfI/AAAAAAAAASw/2htwAedKsgI/s1600/morelw.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="130" src="http://4.bp.blogspot.com/-G5-cfQKeP0s/UOhBmkOHRfI/AAAAAAAAASw/2htwAedKsgI/s200/morelw.jpg" width="200" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">scomparso a soli 74 anni lo scorso 22 dicembre. Autore di un
importante film fantastico come <b>L'invenzione
di Morel</b>,
del 1974, dal racconto di <b>Adolfo
Bioy Casares</b>,
con uno straordinario <b>Giulio
Brogi</b>,
di <b>Una
storia semplice</b>
con <b>Gian
Maria Volonté</b>,
e del recente <b>Notizie
degli scavi</b>,
avevo avuto occasione di intervistarlo a lungo in una vecchia
edizione del <b>Bellaria
Film Festival</b>.
Era un uomo molto colto, interessante, autore di 7 soli film, una
persona di raro valore, un intellettuale disponibile e acuto, forse
troppo schivo per una società da sempre amante dei caciaroni e degli
urlatori. </span></span>
</div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">
</span></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-hmDAK5Hclgc/UOhBj4SCJeI/AAAAAAAAASM/tPgUthOHn4c/s1600/anderson_custom-0311d46d727bd1f71aaf0b6e02ceea5bfb5b4dab-s6-c10.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="156" src="http://4.bp.blogspot.com/-hmDAK5Hclgc/UOhBj4SCJeI/AAAAAAAAASM/tPgUthOHn4c/s200/anderson_custom-0311d46d727bd1f71aaf0b6e02ceea5bfb5b4dab-s6-c10.jpg" width="200" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">E'
morto poi anche il creatore di due serie che non ho mai amato molto,
<b>Spazio
1999</b>
e <b>Ufo</b>,
nonché dei <b>Thunderbirds</b>
che mi hanno sempre fatto impressione: <b> </b></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;"><b>Gerry
Anderson</b>,
autore della sci-fi di culto per molti dei ragazzi degli anni
Sessanta/Settanta, ha preso il volo a 83 anni il 26 dicembre. </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/--Q_v5aGIkaA/UOhBmAUjHJI/AAAAAAAAASs/Z89fnN2X9BY/s1600/lisiero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/--Q_v5aGIkaA/UOhBmAUjHJI/AAAAAAAAASs/Z89fnN2X9BY/s200/lisiero.jpg" width="161" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Ma la
scomparsa che mi ha colpito di più è quella di un personaggio assai
meno famoso: <b>Alberto
Lisiero</b>,
fondatore dello <b>Star
Trek Italian Club</b>,
l'<b>Ammiraglio</b>
della nostra flotta spaziale, che se n'è andato all'improvviso,
troppo presto, a 48 anni. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-2-ztOyXRpI4/UOhBipj7HVI/AAAAAAAAASA/pvLvu7Qq8Ac/s1600/220px-Trekkies_VideoCover.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/-2-ztOyXRpI4/UOhBipj7HVI/AAAAAAAAASA/pvLvu7Qq8Ac/s200/220px-Trekkies_VideoCover.png" width="140" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">Durante le vacanze di Natale ero finalmente
riuscita a guardare <b>Trekkies</b>,
lo splendido documentario sui fan dell'universo creato da <b>Gene
Roddenberry, </b><span style="font-weight: normal;">quello</span>
libertario, pacifista, hippy, aperto e tollerante di <b>Star
Trek</b>. </span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-JM0hsoZnY08/UOhBoa21itI/AAAAAAAAATE/ywnc83Ea3-U/s1600/scotty1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-JM0hsoZnY08/UOhBoa21itI/AAAAAAAAATE/ywnc83Ea3-U/s200/scotty1.jpg" width="153" /></a><span style="font-size: small;"><span style="font-family: "Trebuchet MS",sans-serif;">E attorno ai valori di questo mondo si è costruito proprio per
questo un <i>fandom </i>colorito, divertente, a volte estremo, ma sempre
interessante e umano. Ricordo di essere andata, molti anni fa, a una
delle prime convention dello <b>Sticcon</b>,
che si teneva a Viareggio, e in quell'occasione ho sicuramente
incontrato Alberto, che era un punto di riferimento imprescindibile,
assieme alla moglie <b>Gabriella Cordone</b>, anche per le pubblicazioni e
le versioni italiane dei film e telefilm della serie. Non me lo
ricordo, ma mi piace la sua passione, il fatto che sia stato sepolto
con l'uniforme della <b>Federazione</b> e che per i suoi funerali siano
arrivati a Bibione centinaia di fan in divisa. A qualcuno farà
sorridere. A me, in tempi in cui non si riesce ad accendere la tv
senza vedere gente priva di valori umani, che pietisce voti e
consenso, commuove questa vita e questo addio affettuoso, e spero che
a dargli il benvenuto, su nell'<b>Ultima
Frontiera</b>,
sia stato il burbero ingegnere scozzese interpretato da <b>James
Doohan</b>, e che Alberto abbia avuto il tempo di dirgli, prima di lasciare
bruscamente questo mondo, "<b>beam
me up, Scotty</b>".
</span></span>
</div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-78422735266802459182012-12-24T16:03:00.001+01:002012-12-29T20:33:46.771+01:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-nmWpB8DrRjs/UNhZ8l0DpMI/AAAAAAAAAQ4/xTTuEmHUwLA/s1600/master_ensemble_660.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="191" src="http://3.bp.blogspot.com/-nmWpB8DrRjs/UNhZ8l0DpMI/AAAAAAAAAQ4/xTTuEmHUwLA/s320/master_ensemble_660.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<h2 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: #cc0000;">Buone feste dalla fine del mondo</span></span></h2>
<h4 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: #cc0000;">THE MASTER e i giorni dell'Apocalisse</span></span></h4>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-96J0qYSKoGY/UNhdoQkrVAI/AAAAAAAAARk/5WQHyqomDe8/s1600/Melancholia1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
E' un po' che non scrivo. Di nuovo. Qualcuno di tanto in tanto ancora capita a leggere questo blog, e mi fa piacere. Aspettavo la fine del mondo, e sono rimasta delusa. Poi ho capito che i Maya non si erano sbagliati, ma che il mondo è davvero finito. E' finita la civiltà, la pietà, la voglia di credere e di combattere, la speranza.<br />
Capirete dunque che questo post non sarà tanto natalizio e festivo. La mia nuova vita, che aspettavo con tanta gioia, stenta a partire e, contro ogni logica, provo ancora rancore nei confronti di un uomo che<b> probabilmente non è mai esistito così come lo pensavo </b>(ed è quell'odio stupido che ti rende peggiore di quello che sei). E questo solo sul versante personale. <br />
Poi c'è il mondo fuori: un ragazzo di 20 anni fa strage di bambini, torna la <b>Mummia</b> con la sua corte di nani, ballerine, calippare, senza palle e leccaculo, dopo aver fatto fare ai banchieri il lavoro sporco, Roma sembra un campo di battaglia e <b>la metro B</b>, che prendo quotidianamente, è un'esperienza da brivido. Non andrò in analisi, non prenderò psicofarmaci e ritroverò da sola la gioia di vivere, prima o poi, ma è ovvio che tutto quanto scrivo adesso sia autoreferenziale, e purtroppo nemmeno masochisticamente divertente come le pagine autobiografiche di <b>David Sedaris</b>. Per cui, se volete abbandonare questa lettura e andare a leggere il blog brillante di quell'altra maggiorata più famosa e fortunata che risponde al nome di <b>Selvaggia Lucarelli</b>, sappiate che vi capisco e vi approvo.<a href="http://3.bp.blogspot.com/-96J0qYSKoGY/UNhdoQkrVAI/AAAAAAAAARk/5WQHyqomDe8/s1600/Melancholia1.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="84" src="http://3.bp.blogspot.com/-96J0qYSKoGY/UNhdoQkrVAI/AAAAAAAAARk/5WQHyqomDe8/s200/Melancholia1.jpg" width="200" /></a><br />
<br />
Ciò detto, è d'obbligo un post horror per le feste e per un <b>2013</b> che spero porti via definitivamente tutti i residui di questa orribile fine del mondo, che avrei preferito bella, straziante e malinconica come quella di <b>Melancholia</b>, film meraviglioso come il suo regista, al quale, prima o poi, dedicherò tutto lo spazio che merita. <br />
<br />
Per fortuna c'è un altro autore che, in questi tempi superficiali e vuoti, va per la strada su cui lo porta il suo erorme talento e parla dei grandi temi della vita: <b>Paul Thomas Anderson</b>.. La visione di <b>The Master</b> mi ha lasciato - come sempre mi capita coi suoi film - avvolta da un cumulo di sensazioni così forti e profonde che per un pezzo non sono neanche riuscita a parlarne. E per fortuna non dovevo scriverne subito. Scordatevi tutti i discorsi su Scientology e affini: la setta è solo un pretesto per raccontare una storia d'amore tra due uomini che sono l'uno l'opposto dell'altro.<a href="http://1.bp.blogspot.com/-pVsEXUtQgzs/UNhZyPt2lTI/AAAAAAAAAQY/znG10J2q0gc/s1600/festival-di-venezia-2012-in-cartellone-anche-the-master-di-paul-thomas-anderson.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="124" src="http://1.bp.blogspot.com/-pVsEXUtQgzs/UNhZyPt2lTI/AAAAAAAAAQY/znG10J2q0gc/s200/festival-di-venezia-2012-in-cartellone-anche-the-master-di-paul-thomas-anderson.jpg" width="200" /></a> Il <b>Maestro</b> ha fatto del controllo delle proprie emozioni la base del suo carisma, che esercita senza problemi sulla gente semplice e in cerca di certezze e risposte nel secondo Dopoguerra americano. Poi c'è <b>Freddie</b>, una scheggia impazzita, un reduce di guerra che risponde solo col corpo, reagendo a stimoli che gli sono stati impiantati e che, come il buon selvaggio di <b>Rousseau</b>, viene scelto dal primo come oggetto di una sorta di esperimento per trasformarlo nell'erede sperato.<a href="http://4.bp.blogspot.com/-0fxU_oqaKE8/UNhZ6KD6uVI/AAAAAAAAAQw/_X5JdDo7OwA/s1600/joaquin-phoenix-the-master.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="128" src="http://4.bp.blogspot.com/-0fxU_oqaKE8/UNhZ6KD6uVI/AAAAAAAAAQw/_X5JdDo7OwA/s200/joaquin-phoenix-the-master.jpg" width="200" /></a> Il tutto raccontato nell'epico splendore di una fotografia iperrealista a 65 millimetri, scandito dalle musiche ossessive, urgenti, violente della colonna sonora capolavoro di <b>Jonny Greewood</b> dei <b>Radiohead</b> (se non gli danno l'Oscar è una vergogna). E loro, <b>Philip Seymour Hoffman</b> e <b>Joaquin Phoenix</b>, sfoderano due performance meravigliose, portando l'arte della recitazione a livelli raramente visti prima. Il primo recita soprattutto con lo sguardo, il sorriso, la mimica impercettibile del volto, anche se diventa fisico in una splendida, gioiosa scena di lotta. Il secondo con la postura innaturale del corpo, il sogghigno sempre presente sul viso, la risata imbarazzata e "idiota", gli scatti scordinati del corpo (da brividi la scena della distruzione della cella e della cuccetta). E naturalmente entrambi recitano con la voce, per cui vi prego, vi scongiuro, di vederlo ove sia possibile in lingua originale. <b>The Master </b>è un film che chiede a tutti noi di compiere quella che è la scelta più basilare della vita: essere liberi o sottomettersi, cercarsi un padrone o affidarsi al proprio corpo animale senza remore e timori. In fondo anche <b>The Master</b> è un horror, perché cosa può fare più paura dello sbagliare il proprio percorso in quella che è l'unica vita che abbiamo?<br />
<br />
Parlando invece di visioni horror più canoniche, ho provato a vedere <b>V/H/S</b> ma dopo venti minuti ero già satura del tutto e ho fatto nostalgicamente ricorso al fast-forward. Non so voi, ma io sono arcistufa di questi finti video e <i>found footage</i>, che con l'eccezione di <b>The Blair Witch Project</b> e <b>Chronicle</b>, non hanno mai prodotto niente degno di nota (e per favore non mi citate Balaguerò). Aspetto con una certa curiosità <a href="http://www.youtube.com/watch?v=7Am7i7uM9r0" target="_blank">MAMA</a> un film che nasce da questo <a href="http://www.youtube.com/watch?v=sD9AZF8aJvQ" target="_blank">CORTO SPAGNOLO</a> e che mi sembra se non altro interessante, ma per il resto non mi viene in mente altro che non sia il magnifico horror televisivo di <b>American Horror Story </b>e <b>The Walking Dead</b>.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-xfFqVFPJ_u0/UNhZ1dFeE-I/AAAAAAAAAQg/ogwp9J6sKf4/s1600/ian-mcshane-american-horror-story.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="127" src="http://4.bp.blogspot.com/-xfFqVFPJ_u0/UNhZ1dFeE-I/AAAAAAAAAQg/ogwp9J6sKf4/s200/ian-mcshane-american-horror-story.jpg" width="200" /></a></div>
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-eXyZGYQVRIM/UNhZ3M9PtFI/AAAAAAAAAQo/KPwx2OPHTSQ/s1600/img_3807392_620.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a>E allora riparliamone, no? Leggete solo se seguite le serie perché non mi va di scrivere la parola SPOILER ogni 3x2. La puntata “natalizia” del primo,<b> Unholy Night</b>, è stata incredibilmente bella, blasfema, cruenta e divertente. <b>Ian McShane</b> ha dato vita a un serial <b>Santa Claus</b> memore di tutti gli <i>holiday splatter </i>che ricordiamo, da <b>Un Natale rosso sangue</b> alla serie di <b>Silent Night, Deadly Night</b>. Ma è stato tutto splendidamente sopra le righe, dall'inizio con lo sterminio della famiglia pronta a celebrare il Natale, a "<b>sister Satan</b>" che addobba l'albero di Natale con le dentiere, le flebo, i cateteri, i capelli e le padelle dei poveri dementi, alla pessima fine di alcuni dei protagonisti, ai colpi di scena e al ritorno del magnifico <b>Dylan McDermott</b>. Grande serie, stracolma di citazioni, amore per il genere, rovesciamenti di prospettive e attori da amare, sui quali quest'anno spiccano la "solita" <b>Jessica Lange</b>, <b>Sarah Paulson</b>,<b> Zachary Quinto</b>, <b>Lily Rabe</b> e l'incredibilmente potente <b>James Cromwell</b> (visto quest'anno in un piccolo ruolo anche in <b>Boardwalk Empire</b>). <br />
<br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-eXyZGYQVRIM/UNhZ3M9PtFI/AAAAAAAAAQo/KPwx2OPHTSQ/s1600/img_3807392_620.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="111" src="http://1.bp.blogspot.com/-eXyZGYQVRIM/UNhZ3M9PtFI/AAAAAAAAAQo/KPwx2OPHTSQ/s200/img_3807392_620.jpg" width="200" /></a><b>The Walking Dead</b> ci lascia nel <i>mid-season</i> e lo ritroveremo a febbraio, con una spettacolare<i> reunion </i>all'ultimo sangue tra i magnifici fratelli <b>Dixon</b>, <b>Merle e Dary</b>l, che non si vedevano da una vita, si cercavano da sempre, e sono diversi come il giorno e la notte. Il primo noi spettatori l'abbiamo ritrovato dopo ben tre stagioni. E col Governatore dello splendido <b>David Morrissey</b>, mezzo cieco e più fuori di testa che mai, che, come il <b>Conte Olaf</b> di <b>Lemony Snicket</b> vuole vedere sangue e violenza. Che dire? Io adoro entrambi gli attori, <b>Michael Rooker</b> dai tempi del terrificante <b>Henry pioggia di sangue</b>, e <b>Norman Reedus</b> da quando l'ho scoperto in questa serie per cui, contro tutte le apparenze, spero che sopravvivano entrambi e ammazzino tutti i cattivi. Che poi forse sono i buoni. Che poi magari sono gli zombi. Che poi probabilmente siamo noi. Sono tempi confusi, e se sopravviviamo ai nostri disastri pubblici e privati e scegliamo di essere liberi, che la sorte ci sia benigna. Se vogliamo essere Maestri, manipolatori e dominare chi sta peggio di noi, che il cielo ci strafulmini. Io ho già scelto. Un bel giorno questa guerra finirà. Basta non lasciare mai questa questa barca del cazzo.<br />
<br />Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-82616174895143875602012-11-30T14:59:00.002+01:002012-12-09T13:21:22.881+01:00<a href="http://3.bp.blogspot.com/-AbBUF_tLfEE/ULfd1svYGYI/AAAAAAAAAOU/8Iz8moX6IXk/s1600/Lee,+Friedkin+and+Jack+Cardiff,+Courmayeur+1997.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-NDLWPpqUMF8/ULffLbUgQEI/AAAAAAAAAO4/uH5qV1pWv3k/s1600/SantaLand_0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="176" src="http://3.bp.blogspot.com/-NDLWPpqUMF8/ULffLbUgQEI/AAAAAAAAAO4/uH5qV1pWv3k/s320/SantaLand_0.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<h3 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: #990000; font-size: x-large;"><span style="font-weight: normal;">PARLIAMO UN POCO DI ME</span></span></h3>
<h3 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
Io, David Sedaris e il Kindle Sorpresa</h3>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
A parte gli amici e i conoscenti che
leggono regolarmente questo blog, immagino che la maggior parte di
quelli che ci capitano per caso non mi abbia mai sentito nominare e
sia troppo pigra o disinteressata per googlare il mio nome e trovare
informazioni sulla sottoscritta (che non sta su Facebook perché è
una maledetta snob, ma su Twitter ci passa le giornate). E cosa puoi
aspettarti da gente che ci arriva cercando frasi come “bambino
sfregiato con un bisturi”? Brrr. Siccome la gente che legge questo
blog è assai pochina, diciamo che mi sento sufficientemente a mio agio, come succede tra amici di
vecchia data, per mettermi in libertà e togliermi un po' di sassolini
dalla scarpa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Chi ero lo trovate <a href="http://blog.dovealucca.it/interviste/daniela-catelli-da-lucca-al-mondo-dei-libri-del-cinema-della-scrittura.html" target="_blank"><span style="font-size: small;">QUA</span></a>, grazie alla
gentilezza di <b>Enrico Zoi</b> che mi mette in compagnie assai più
illustri di me. Chi sono... non essendo mai stata riservata e non
avendo niente da nascondere, basta chiedere e vi racconto tutto
quello che vale la pena di sapere. Ad esempio, che in questo periodo
sono molto - ma proprio molto - arrabbiata, annoiata e scontenta. A
volte anche in modo irrazionale.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Sono troppe le cose che non mi
piacciono: l'aria che si respira in questo paese, la gente che vedo
in giro, il cinema che mi tocca recensire, i colleghi che tirano a
campare perché ormai sanno di essere condannati, la scuola pubblica
inadeguata, lo stato della
cultura, la decadenza della città che tanto amavo e in cui ho scelto
di vivere, i miei che invecchiano e me, che – a differenza di
troppe donne e uomini senza qualità, capaci di vendersi per quello
che non sono e di convincere gli altri delle proprie inesistenti doti
- non trovo neanche un acquirente per quelle che <b>so</b> di avere.
E siccome io non mi accontento mai di me stessa e di quello che
faccio, <b>odio</b> chi si siede, chi si adagia, chi “tira via”, in
qualsiasi campo, accontentandosi di dare il minimo sindacale, o
magari solo incapace di superare la propria mediocrità. Vivo in un
mondo in cui <b>chi non sa</b> pensa di sapere, e <b>chi sa</b> si rende conto di
non sapere abbastanza. E a vincere sono sempre i primi.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Non mi piace neanche rimpiangere il
passato: so, parafrasando <b>Nanni Moretti</b>, che “non torneranno
più i festival e i lavori gratificanti di una volta”. So che devo
essere orgogliosa di avere vissuto quei periodi di pura, perfetta e
sconsiderata felicità, di aver avuto la fortuna di sedermi a tavola
con <b>William Friedkin</b> e <b>Christopher Lee</b> e di aver
sentito il primo raccontare con gusto dei divertenti aneddoti sui suoi film e
il secondo fare imitazioni di colleghi e cantare arie d'opera con la sua profonda, splendida voce. <a href="http://1.bp.blogspot.com/-Yk20dFcJeJs/ULfdL9AnffI/AAAAAAAAAOI/8CN4X68JspE/s1600/Courmayeur+97+con+Billy+e+Argento.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="137" src="http://1.bp.blogspot.com/-Yk20dFcJeJs/ULfdL9AnffI/AAAAAAAAAOI/8CN4X68JspE/s200/Courmayeur+97+con+Billy+e+Argento.jpg" width="200" /></a>So che devo essere felice per
gli anni del <b>Mystfest</b> e per le amicizie che ci ho fatto, per
aver lavorato al <b>Noir in Festival </b>con gente che stimavo e
stimo e che mi ha insegnato molto, e per aver parlato, in interviste
<b>lunghissime</b> e umanamente coinvolgenti, prima dei tempi lampo della
tv, con attori e registi che hanno fatto la storia del cinema.
Confesso che ho vissuto e così sia.
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-AbBUF_tLfEE/ULfd1svYGYI/AAAAAAAAAOU/8Iz8moX6IXk/s1600/Lee,+Friedkin+and+Jack+Cardiff,+Courmayeur+1997.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="135" src="http://3.bp.blogspot.com/-AbBUF_tLfEE/ULfd1svYGYI/AAAAAAAAAOU/8Iz8moX6IXk/s200/Lee,+Friedkin+and+Jack+Cardiff,+Courmayeur+1997.jpg" width="200" /></a><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma possibile che adesso sia tutto
passato, perso per sempre, come lacrime nella pioggia? Forse sì ed è
giusto che sia così. Magari in futuro pubblicherò qua alcune di
quelle interviste, di quei ricordi e di quelle storie. Quando uno,
nella vita privata e nel lavoro, per un certo periodo di tempo non
può usare il cervello al massimo, questo si atrofizza, è fatale. Ma
io devo dargli aria ogni tanto, perché in fondo è un bel cervello e
ci sono affezionata, anche se mi ha sempre complicato la vita.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-LOXIIMAVP1o/ULffOrWx0HI/AAAAAAAAAPU/_C8pYJvAb-w/s1600/world-war-z-by-max-brooks.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-LOXIIMAVP1o/ULffOrWx0HI/AAAAAAAAAPU/_C8pYJvAb-w/s200/world-war-z-by-max-brooks.jpg" width="130" /></a> Ricordate la lista delle cose per cui
vale la pena vivere, stilata da un <b>Woody Allen</b> depresso in
<b>Manhattan</b>? Io quelle liste ho iniziato a farle da adolescente (quando ancora <b>Fabio Fazio</b> giocava coi soldatini),
solo che le chiamavo “<b>amo</b>” e “<b>odio</b>”. Ora quello che odio l'ho
già detto, e per quelle che amo la lista è troppo lunga, però la
cosa che preferisco su tutte è, da sempre, <b>leggere</b>. Di tutto, di
continuo, in ogni momento libero dalle incombenze della vita
quotidiana e dalle visioni di film e telefilm, a letto e sui mezzi,
incrociando senza sosta i flussi (roba da fare invidia a Doc).
Ultimamente, però, mi ero inceppata anche lì: in contemporanea
pretendevo di leggere il ponderoso e bellissimo tomo di <b>Oliver
Stone</b> <a href="http://1.bp.blogspot.com/-MhHruZfYoXc/ULfelvP0COI/AAAAAAAAAOc/HdCkfM95HCI/s1600/STONE.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://1.bp.blogspot.com/-MhHruZfYoXc/ULfelvP0COI/AAAAAAAAAOc/HdCkfM95HCI/s200/STONE.jpg" width="200" /></a>sulla storia segreta degli Stati Uniti assieme a un saggio
sull'arrivo della mafia italiana in America, a <b>World War Z</b> di
Max Brooks (noia mortale) e a vari autori per me sconosciuti,
scaricati “aumm aumm” sul <b>Kindle</b> <b>Sorpresa</b>, come lo chiama
mia figlia. Ah, e nel mezzo ci avevo messo pure <b>Gli sfiorati</b>
di <b>Sandro Veronesi</b>, trovato in redazione e prontamente
restituito dopo averne letto una cinquantina di pagine (senza
offesa).
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-3GN_1cheGqY/ULip6Ec6NNI/AAAAAAAAAP8/4bWkCeQ5VwQ/s1600/DSC06744.JPG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-3GN_1cheGqY/ULip6Ec6NNI/AAAAAAAAAP8/4bWkCeQ5VwQ/s200/DSC06744.JPG" width="200" /></a>Comunque, io adoro annusare, toccare e
sfogliare i libri di carta e ho sempre guardato con disprezzo il loro
misero surrogato, tra l'altro ultimo regalo, come quasi tutta la
roba elettronica utile (e superflua) che ho in casa, del mio generoso
ma poco romantico ex. Alla fine, però, per me condannata a passare
ore infelici sulla <b>metro B</b> e su quelli che <b>Gigi Proietti</b>
definiva i “lenti pubblici” romani, si è rivelato utile. Anche
perché contiene già duemila libri, come quelli che mi hanno
riempito la casa e sfondato le librerie, che lì dentro non pesano e
non si vedono. Ne ho approfittato per buttarci tutto quello che avrei
sempre voluto leggere ma non ho mai avuto voglia di comprare, oltre a
libri che ho già di carta ma che voglio portare con me e autori a
cui dare una seconda possibilità (ad esempio so che dovrei leggere
di nuovo <b>Chuck Palaniuk</b>). Ah, tutto rigorosamente in inglese,
senza il filtro della traduzione. E che cavolo, già che posso lo
faccio, no?
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-IeywVKAoGpY/ULffIf8RNCI/AAAAAAAAAOk/kiwId3Sg4Go/s1600/COP+VALENTINA+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/-IeywVKAoGpY/ULffIf8RNCI/AAAAAAAAAOk/kiwId3Sg4Go/s200/COP+VALENTINA+3.jpg" width="136" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E' così che, dopo essermi goduta su
carta gli splendidi, cinematografici disegni di <b>Fragile</b> e
<b>Sarah</b>, del mio amico <b>Stefano Raffaele</b> (vedere per
credere <a href="http://blog.stefanoraffaele.com/" target="_blank">QUA</a>) e la raccolta di tutte le storie di <b>Valentina Mela
Verde</b> della grandissima <b>Grazia Nidasio</b>, ho aperto a caso
il kindle e - sorpresa ! - ho scoperto <b>David Sedaris</b>. Per
qualcuno sarà anche la scoperta dell'acqua calda, ma è una di
quelle cose che mi hanno riconciliato con la vita (che quest'anno,
come già sapete, è stata davvero stronza con me).
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I racconti di questo straordinario
scrittore, che confonde ad arte autobiografia e realtà, narrando con
senso del grottesco e naturalezza le storie imbarazzanti dei nonni greci,
delle sorelle, dei genitori, dei propri tic adolescenziali e della propria omosessualità, sono un ritratto acutissimo, divertente e
intelligente della società in cui viviamo.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-d1GdTvJpRaY/ULipojMQ9ZI/AAAAAAAAAP0/n8gj-9U8TvU/s1600/DSC06743.JPG" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-d1GdTvJpRaY/ULipojMQ9ZI/AAAAAAAAAP0/n8gj-9U8TvU/s200/DSC06743.JPG" width="200" /></a>Perché le storie migliori, quando sono
personali, sono universali.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ho iniziato dal suo primo lavoro, senza
saperlo, il meraviglioso <b>The Santaland Diaries </b><span style="font-weight: normal;">(1992)</span>,
in cui David racconta la sua esperienza di elfo ai celebri Magazzini
Macy's nel periodo natalizio. E' assolutamente fantastico il panorama
umano che passa come un fiume in piena nel villaggio di Babbo Natale,
ricreato con mille magie all'interno del tempio del consumo, e che
Sedaris descrive con impietoso senso dell'ironia. Così come sono
incredibili i vari elfi e Santa Claus che partecipano alla recita, il
cui fine è vendere le foto fatte ai marmocchi (ricordi che arriveranno in casa degli acquirenti, in molti casi,
nell'agosto dell'anno dopo, visto che all'epoca non esistevano ancora le foto
digitali). Dice di più questo racconto sui guasti che il capitalismo
e il consumismo hanno arrecato alla gente, di mille pesanti saggi di
economia.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<b><a href="http://2.bp.blogspot.com/-KDcyqRrE-cs/ULffMcVl8kI/AAAAAAAAAPA/umE81_YcatU/s1600/mE+TALK+PRETTY.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-KDcyqRrE-cs/ULffMcVl8kI/AAAAAAAAAPA/umE81_YcatU/s200/mE+TALK+PRETTY.jpg" width="128" /></a></b>Dopo questa autentica perla, sono
passata agli altri racconti, uno più bello dell'altro, tutti
totalmente <i>outrageous</i>, come quelle serie inglesi che mi
piacciono tanto. Come succede ad esempio in <b>Next of Kin</b>, dalla
raccolta <b>Naked</b>, in cui Sedaris parla di un libro pornografico che racconta di incesti e sesso pedofilo, letto da lui e dal resto della famiglia, dagli 8 anni in su. Anche da questo capitolo scabroso del suo Lessico Famigliare, l'autore riesce a trarre una storia a modo suo pura, spassosa
e credibile. <b>Sedaris</b> è stato anche molto attento ad
alimentare il suo mito. Quando <b>Wayne Wang</b> acquistò i diritti
cinematografici e trasse una sceneggiatura dalla sua raccolta <b>Me
Talk</b> <b>Pretty One Day</b> (in italiano <b>Me parlare bello un
giorno</b><span style="font-weight: normal;">, visto l'altro giorno su
una bancarella a 3 euro</span>), David ci ripensò e gli chiese di
non farne di niente, perché
preoccupato di come la sua famiglia sarebbe apparsa sullo schermo. Fu un
peccato ma dà da pensare, no? <a href="http://4.bp.blogspot.com/-XX1XLTPWacY/ULfhoDrmZcI/AAAAAAAAAPc/Fk7NkIPlxKo/s1600/talesofthecity.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/-XX1XLTPWacY/ULfhoDrmZcI/AAAAAAAAAPc/Fk7NkIPlxKo/s200/talesofthecity.jpg" width="128" /></a>L'unico problema nel leggere uno come
<b>Sedaris</b> è che ci si ritrova, come raramente accade (a me è
accaduto con i <b>Tales of The City</b> di <b>Armistead Maupin</b> e
con <b>Il tradimento di Rita Hayworth</b> di <b>Manuel Puig, </b><span style="font-weight: normal;">vero e proprio libro test: dovevo rendermi </span>conto che il mio ex non era
l'uomo giusto per me quando mi disse che non riusciva a capirlo), a
ridere d'un tratto ad alta voce, dimentichi di dove ci si trova. <a href="http://4.bp.blogspot.com/-QHGqFmMh2fI/ULffNaiY3oI/AAAAAAAAAPM/-lDlZkiXghM/s1600/tradimentritakv.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/-QHGqFmMh2fI/ULffNaiY3oI/AAAAAAAAAPM/-lDlZkiXghM/s200/tradimentritakv.jpg" width="171" /></a>Ma
chi se ne frega, aggiungo. Ridere allenta la tensione e riscalda il
cuore, e dal momento che <b>Woody Allen</b> è "morto" e neanch'io mi
sento tanto bene, ben vengano queste rare e preziose occasioni di
abbandonarsi al piacere puro dell'intelligenza e dell'ironia. Mi sa
che non è un caso che <b>David Sedaris</b>, come i due scrittori
succitati, sia gay. Solo chi appartiene a qualche minoranza sa
descrivere tanto bene i propri difetti e l'imbecillità dei più. Mi
piace pensare che sarà una risata come queste, irrefrenabile e di
pancia, che un giorno seppellirà tutti gli ipocriti, i farisei, i benpensanti e gli idioti di questo mondo. <br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-25507720022964874552012-11-27T16:39:00.002+01:002012-11-27T16:39:16.909+01:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-rs9fimKPoCM/ULJMF1tjzsI/AAAAAAAAANI/wZ72ggbpYbE/s1600/lord-of-the-rings-73676.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://3.bp.blogspot.com/-rs9fimKPoCM/ULJMF1tjzsI/AAAAAAAAANI/wZ72ggbpYbE/s320/lord-of-the-rings-73676.jpg" width="320" /></a></div>
<h2 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: #990000;"><span style="font-size: x-large;">V<span style="font-size: x-large;">i pia<span style="font-size: x-large;">ce il fantasy</span></span>?<br /><span style="font-size: large;"> </span></span></span></h2>
<h2 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: #990000;"><span style="font-size: small;">Confessioni di una Tolkieniana quasi pentita</span></span></h2>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Già vi sento: “ma qua non si doveva
parlare solo di horror? Che c'entrano elfi, orchi e principesse? Che
noia!”. Apettate un momento: so che in genere chi ama il
fantasy non ama l'horror, e viceversa. Ma sono due argomenti che
hanno qualcosa in comune, perché suscitano le reazioni più estreme,
di segno opposto e contrario. E il successo di una serie come <b>Il
trono di spade</b> mi ha spinto a riaffrontare l'argomento.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-EwNUu9DRJE4/ULJNvPtoaoI/AAAAAAAAANY/6nyKXNKaBxs/s1600/1977.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://3.bp.blogspot.com/-EwNUu9DRJE4/ULJNvPtoaoI/AAAAAAAAANY/6nyKXNKaBxs/s200/1977.jpg" width="126" /></a></div>
Nell'estate dei miei 20 anni o giù di
lì, lessi <b>Il signore degli Anelli</b> nella vecchia edizione
Rusconi. Lessi è inesatto: diciamo che per un mese dimenticai tutto
quello che avevo intorno e mi immersi in un mondo di incredibile
interesse e profondità. Da allora lessi tutto quello che Tolkien
aveva lasciato di edito e di inedito, in qualche caso non capendoci
un accidenti, data la frammentarietà del materiale rimasto. Rilessi
due o tre volte in lingua originale <b>The Lord Of The Rings</b>, poi
anche l'<b>Edda di Snorri</b> e tutto quello che aveva a che fare col
mondo degli dei nordici a cui J. R.R. Tolkien si era ispirato. Quando
a Roma fondarono la Società Tolkieniana ovviamente non potevo
mancare. Andai all'incontro di presentazione, dove - erano altri tempi ed ero più sanamente incazzereccia - contestai il critico Gianfranco De Turris, che
non faceva che ripetere che Tolkien l'aveva scoperto la destra (In Italia purtroppo è vero, ricordate i campi Hobbit? No? Fatevi una ricerca su google) e faceva parte della loro cultura. Siccome si sapeva benissimo che Tolkien odiava
il nazismo e in America, guarda caso, era stato preso come simbolo
della controcultura libertaria, a un certo punto intervenni e dissi la mia su questa appropriazione indebita dello scrittore. Ricordo che dopo aver parlato mi guardai intorno e vidi che ero l'unica donna in una stanza
piena di baldi giovani aderenti di Forza Nuova o Ordine Nuovo o
qualche cavolo di organizzazione di destra: pensai che l'avevo
scampata bella e che quello non era il posto per me.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Nonostante questo incidente di percorso, l'amore per l'opera tolkieniana proseguì,
e quando scoprii che <b>Peter Jackson</b>, uno dei miei registi preferiti,
l'avrebbe finalmente trasposta sullo schermo in una trilogia (non
parliamo della deludente versione animata di <b>Ralph Bakshi</b>),
pensai che avevo un motivo in più per vivere. Amai i primi due film,
e per il terzo ebbi la gioia di andare a Berlino a incontrare attori e regista
in occasione dei junkets europei. Poi gli Oscar, l'entusiasmo per le
<i>extended editions</i> ecc.Infine, pian piano, tutta questa passione mi è
un po' passata.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Amavo talmente tanto il fantasy da
avere iniziato a scrivere un romanzo di genere, una cosa penosa che
ha letto solo qualche amica e che sono felice di non aver concluso. E
avevo letto, sulla scia di quest'amore, altre saghe bellissime come
quella di <b>Taran di Prydain</b> (quella del disneyano<b> Taron e la
pentola magica</b>), oltre a tutte le varianti possibili e immaginabili
del ciclo arturiano: i romanzi di <b>Mary Stewart</b>, quelli di <b>Mary
Zimmer Bradley</b>, <b>The Once and Future King</b> di <b>T.H. White</b>,
ecc. ecc.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-TOeS5RAH54o/ULJM2HfL_4I/AAAAAAAAANQ/xZLaJdAJjbM/s1600/gameofthrones_INT_p154-155_400x300.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Alla fine, lo confesso, il <i>fantasy</i> in quanto tale<i> </i>mi ha un po' stuccato, come mi capita regolarmente di fronte alle pietanze con troppi ingredienti. E – qui lo dico e qui lo nego - al momento non ho nessuna
voglia di vedere la trilogia de <b>Lo Hobbit</b>. Temo che, a Peter
Jackson, Tolkien stia facendo lo stesso effetto che a George Lucas ha
fatto il mondo di <b>Star Wars</b>, che ha tra l'altro inventato lui
stesso: quando si crede troppo ad un universo di fantasia, si finisce
per gonfiarlo a dismisura, con il rischio che ti esploda in mano. Se
da un libro di poco più di 300 pagine, dichiaratamente per ragazzi,
si decide di trarre tre film, a mio avviso c'è qualcosa che non va.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-TOeS5RAH54o/ULJM2HfL_4I/AAAAAAAAANQ/xZLaJdAJjbM/s1600/gameofthrones_INT_p154-155_400x300.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://3.bp.blogspot.com/-TOeS5RAH54o/ULJM2HfL_4I/AAAAAAAAANQ/xZLaJdAJjbM/s200/gameofthrones_INT_p154-155_400x300.jpg" width="200" /></a> Comunque, lasciando a Jackson il beneficio del dubbio (e se non lo lasciamo a lui a chi altri?)<b></b>, spinta dall'entusiasmo
generale ho visto le due prime
stagioni di <b>Il trono di spade</b>, e l'ho trovato un prodotto estremamente ben fatto, recitato
benissimo e con alcune delle morti più realistiche e spettacolari
mai viste sullo schermo. Per curiosità, ho deciso di leggere anche
il romanzo di <b>George R.R. Martin</b> e mi sono stupita moltissimo
nel vedere come, sul modello dei film da <b>Harry Potter</b> di <b>J.K.
Rowling</b>, gli autori avessero trasposto sullo schermo
fedelissimamente intere scene e dialoghi, pagina per pagina, tanto
che mi sembrava quasi di leggere il libro tratto dalla serie, e non
viceversa.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-M9LtdHLQDII/ULJoHg1J7lI/AAAAAAAAANw/zUxNevBvaiQ/s1600/CerseiLannister.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="http://1.bp.blogspot.com/-M9LtdHLQDII/ULJoHg1J7lI/AAAAAAAAANw/zUxNevBvaiQ/s200/CerseiLannister.jpg" width="200" /></a></div>
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
E poi, per quanto ci si sforzi di
creare nuovi mondi, la <b>Terra di Mezzo</b> resta il modello ancora
ineguagliato. Lo stesso Martin non sfugge alle citazioni e agli
omaggi, creando ad esempio con Sam e Jon una coppia analoga a quella
formata da Sam e Frodo. Certo c'è anche molto altro in questo caso, le figure femminili sono più presenti e importanti,
e dunque vedrò sicuramente anche la terza serie. Ma quanto si può ricamare
e variare sul tema del Medioevo prossimo venturo? Sotto le sfarzose
vesti e i sanguinari complotti dei Lannister, batte lo stesso cuore
nero che ha dato vita ai Borgia e a tutte le spietate famiglie della
storia. Non so a voi, ma a me, dopo un po', il senso di <i>déjà-vu</i> lascia spazio alla noia.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<br />Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8126805507187883731.post-73470753782515673322012-11-24T21:11:00.000+01:002013-01-01T21:17:48.387+01:00<h2 class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-D2pyknK1qUQ/ULEkiJfGS7I/AAAAAAAAALM/5WDmbwqcShk/s1600/dracula3d_354.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://3.bp.blogspot.com/-D2pyknK1qUQ/ULEkiJfGS7I/AAAAAAAAALM/5WDmbwqcShk/s320/dracula3d_354.jpg" width="320" /></a></span></h2>
<h2 class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-KhNk2Tov_wc/ULEkErZjBeI/AAAAAAAAALE/KLelmS2-eNM/s1600/dario-argento-mentre-dirige-il-suo-dracula-3d-208824.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></span></h2>
<h2>
</h2>
<h2 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><span style="color: #990000;">Riassunto delle puntate precedenti...</span></span></h2>
<span style="color: #990000;">
</span>
<br />
<h3 style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="color: #990000;">Life Sucks, Vampires suck</span></h3>
<span style="color: #990000;">
</span>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Eccomi, arrivo, arrivo! Mi scuso con i
miei 200 lettori – ora posso dirlo – per la latitanza, ma è uno
di quei periodi della vita in cui speri fortemente che i Maya non
abbiano sbagliato i calcoli e che tra neanche un mese tutto lo schifo
che ti circonda venga cancellato per sempre. Peccato per Sansone, ma
i filistei valgono bene una fine del mondo!</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
In secondo luogo, non appartengo alla
razza - i cui esponenti si diffondono con la stessa letale rapidità
di un'epidemia di zombi – di coloro che scrivono solo perché hanno
un pc, anche se non hanno nulla da dire. E non sono neanche così
presuntuosa da pensare che al mondo manchi il mio punto di vista.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Però, se ho riacceso questo blog, non
è<span style="font-size: small;"> certo stato solo per una meschina vendetta co</span>ntro Stanislao e Gertrude (chi mi conosce sa a chi mi riferisco), ma
soprattutto per parlare di cose belle, quelle che mi fanno sentire
meglio. E ultimamente in giro non c'è granché, concedetemelo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ho visto <b>Dracula 3D</b> di <b>Dario
Argento</b>, e incontrato il Maestro himself. Che dire? Mi aspettavo
di peggio e l'ho apprezzato, come film muto: se non ci fossero stati
gli effettacci digitali, la sceneggiatura barcollante e un <b>Rutger
Hauer</b> che sembrava appena uscito dall'osteria senza ricordare
dov'era e cosa stava facendo, in certi momenti avrei pensato di
vedere un film di <b>Mario Bava</b> o della <b>Hammer</b>. Merito
della fotografia di <b>Luciano Tovoli</b>, certo, ma anche della mano
del regista, ancora riconoscibile. Sono stata contenta di rivederlo e
di parlarci. E' lui che ha firmato all'epoca l'introduzione al mio
libro su <b>Friedkin</b>, e come lui, di cui è molto amico e quasi
coetaneo, sembra assai più giovane della sua età. In fondo, anche
se ora non è ai suoi livelli, è consolante sapere che un tempo lo è
stato, e che le cose che ha fatto restano e fanno ancora scomparire
il nostro cinema attuale, di genere e non.
</div>
Al cinema per il resto calma
piattissima, per quel che mi riguarda.<br />
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-hBnyHbkcH2o/ULEl1-8P-3I/AAAAAAAAAMQ/Gr6qE1elfco/s1600/The+Governor.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tra le serie, invece, sono ancora in
visibilio per gli ultimi sviluppi di <b>American Horror Story</b>,
<b>The Walking Dead</b>, <b>Boardwalk Empire</b> e <b>Fringe</b>, e
vorrei stringere in un abbraccio ideale gli autori di tutte e
quattro. Vi voglio bene, voi che sapete sacrificare le vostre
creature e rovesciare le aspettative, che riuscite a toccare, sotto
le vesti effimere dell'entertainment, il cuore nero dell'umanità.
Senza presunzione, senza pretendere di fare altro se non spettacolo,
ma con l'incisività di un Dostoevskij dei nostri giorni.</div>
Plaudo ai vostri personaggi da amare
senza riserve, uniti in una sarabanda di creativa irriverenza, a
rappresentazioni del Male capaci di farci credere nel Diavolo, alla
fusione perfetta di realtà e immaginario che forma creature capaci
di rispecchiare l'infinita contraddittorietà dell'essere umano:
<b>Sorella Jude</b><a href="http://4.bp.blogspot.com/-0mvk6RvXjAE/ULEl0Fxv2UI/AAAAAAAAAMA/8JmXNp_J6zI/s1600/Sister+Jude.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="123" src="http://4.bp.blogspot.com/-0mvk6RvXjAE/ULEl0Fxv2UI/AAAAAAAAAMA/8JmXNp_J6zI/s200/Sister+Jude.jpg" width="200" /></a>, <b>Sorella Mary Eunice</b><a href="http://3.bp.blogspot.com/-1wa-xLAprDc/ULEl1NUs_NI/AAAAAAAAAMI/1nURJHjEkrc/s1600/Sr_Mary_Eunice_and_Jenny.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="137" src="http://3.bp.blogspot.com/-1wa-xLAprDc/ULEl1NUs_NI/AAAAAAAAAMI/1nURJHjEkrc/s200/Sr_Mary_Eunice_and_Jenny.jpg" width="200" /></a>, il dottor <b>Arden</b>
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-sxmr1bZRnso/ULElxoRVvJI/AAAAAAAAALo/jIn_7c0gSOY/s1600/Dr+Arden.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="111" src="http://3.bp.blogspot.com/-sxmr1bZRnso/ULElxoRVvJI/AAAAAAAAALo/jIn_7c0gSOY/s200/Dr+Arden.jpg" width="200" /></a>e il dottor <b>Thredson </b><a href="http://2.bp.blogspot.com/-nnXLd44bh4o/ULElsdVzNiI/AAAAAAAAALY/sNRqBddbFGs/s1600/DR+THREDSON.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="143" src="http://2.bp.blogspot.com/-nnXLd44bh4o/ULElsdVzNiI/AAAAAAAAALY/sNRqBddbFGs/s200/DR+THREDSON.jpg" width="200" /></a>di <b>American Horror Story</b>, <b>Daryl
Dixon</b> <a href="http://3.bp.blogspot.com/-p7_L7eYNjRE/ULElwvcSBpI/AAAAAAAAALk/FAv4EmQnWDE/s1600/Daryl-Dixon-daryl-dixon-32297689-5000-3333.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" src="http://3.bp.blogspot.com/-p7_L7eYNjRE/ULElwvcSBpI/AAAAAAAAALk/FAv4EmQnWDE/s200/Daryl-Dixon-daryl-dixon-32297689-5000-3333.jpg" width="200" /></a>e il <b>Governatore</b> di <b>The Walking Dead</b>, <b>Nucky
Thompson</b> e <b>Gyp Rosetti</b> di <b>Boardwalk Empire</b>, <b>Peter
e Walter Bishop</b>, <b>Etta</b> e <b>Olivia</b> di <b>Fringe</b><b>.</b><b> </b><span style="font-weight: normal;">Sono
grata per queste serie tv e i loro personaggi che raccontano e rappresentano, in
tutte le loro possibili gradazioni, morti dolorose,
impressionanti mutilazioni, crudeli parti cesarei, follia e disperazione, atroci psicopatie,
possessioni diaboliche, sadismo nazista, nobilità e spirito di
sacrificio, avidità e terrore, senso del bene comune e
individualismo asso</span>luto.<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-weight: normal;">E
così, mentre in Italia la televisione, nella totale assenza di
qualsiasi sperimentazione creativa, sprofonda sempre più
nell'impietosa rappresentazione di se stessa e cessa di essere il
salotto buono per diventare il tinello di gente coatta, dall'estero
arrivano segnali di vita, di rabbia, di ribellione al sistema. Pagine
di un manuale di sopravvivenza per l'Apocalisse prossima ventura, con
una sola avvertenza: </span><b>Not for the squeamish</b><span style="font-weight: normal;">.</span></div>
Ciak si tremahttp://www.blogger.com/profile/04667998399576586489noreply@blogger.com0