tag:blogger.com,1999:blog-76352794204223381662020-11-18T12:17:02.818+01:00Pianeta ScienzaLa biologia è per l'uomo la più significativa di tutte le scienze, quella che ha contribuito, forse più di ogni altra, alla formazione del pensiero moderno. (Jacques Monod) Dalla biologia ci muoveremo nel campo della chimica, dell'astronomia e delle scienze della Terra. Pianeta Scienza è un blog alla portata di tutti dove potete trovare appunti ed approfondimenti vari.Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.comBlogger43125tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-66890551361944548522012-07-06T15:19:00.000+02:002012-07-06T15:19:43.527+02:00Acqua, anidride carbonica, luce, ossigeno e glucosio. Questa è la fotosintesi? Dietro c'è molto di più...<br /><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">La fotosintesi. Un processo così semplice, direte.. serve un po’ di acqua, anidride carbonica e luce ed ecco uscire fuori per magia glucosio ed ossigeno! :) La fotosintesi costituisce un insieme di reazioni davvero affascinanti ed è per questo motivo che ho pensato di dedicarle una lezione.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-Os48-pXogiU/T_bj9949MQI/AAAAAAAAAPg/Dwa0qxWaFcs/s1600/6305341-sole-e-foglia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="133" src="http://1.bp.blogspot.com/-Os48-pXogiU/T_bj9949MQI/AAAAAAAAAPg/Dwa0qxWaFcs/s200/6305341-sole-e-foglia.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Cominciamo! La fotosintesi rappresenta un insieme di reazioni che trasformano l’energia luminosa in energia chimica; all’interno delle piante vengono distinte, in maniera particolare, due fasi:<br />- <i><u>fase luminosa</u></i>, comporta la produzione di ATP e NADPH<br />- <i><u>fase oscura</u></i> o ciclo di Calvin, con produzione terminale di glucosio<br /><!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br /><!--[endif]--><o:p></o:p></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt; line-height: 115%;">6 CO<sub>2</sub><span class="apple-converted-space"> </span>+ 6 H<sub>2</sub>O +<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background: white; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">Luce<span class="apple-converted-space"> </span></span><span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">→</span><span style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt; line-height: 115%;"> C<sub>6</sub>H<sub>12</sub>O<sub>6</sub><span class="apple-converted-space"> </span>+ 6 O<sub>2</sub></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 10.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></b></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">▪ </span></b><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Fase luminosa.</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br />La fase luminosa avviene sulle membrane tilacoidali dei cloroplasti (plastidi deputati alla fotosintesi). In questa fase svolgono un ruolo fondamentale i cosiddetti “fotosistemi”, complessi all’interno dei quali viene convogliata l’energia luminosa. I fotosistemi sono due:<br />- <b>fotosistema I</b>, capace di assorbire lunghezze d’onda pari a 700 nm<br />- <b>fotosistema II</b>, capace di assorbire lunghezze d’onda pari a 680 nm<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"></span></div><a name='more'></a><br /><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">La luce solare viene captata da particolari sistemi antenna (<b><i>Lhc</i></b>) e poi convogliata al centro di reazione del fotosistema mediante risonanza. L’assorbimento della luce avviene grazie alla presenza di determinati pigmenti fotosintetici, prima di tutti la “<b><i>clorofilla a</i></b>”, che costituisce un pigmento essenziale. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">La clorofilla è composta da un anello porfirinico, al cui interno si trova un atomo di magnesio, e da una coda idrocarburica chiamata “fitolo”. Il fitolo consente la disposizione ordinata, parallela degli anelli porfirinici in modo tale da facilitare le varie associazioni tra le clorofille. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Una volta convogliata l’energia luminosa al centro di reazione avviene la fotolisi dell’acqua che porta alla formazione di ossigeno e di elettroni.<br />Gli elettroni, per mezzo dell’energia luminosa, vengono eccitati e compiono un vero e proprio “salto”, denominato “salto elettronico”. Così, dal fotosistema II l’elettrone viene ceduto ad una catena di trasportatori costituita da: <b><i>feofitina</i></b>, <b><i>plastochinone</i></b>, <b><i>citocromo</i></b><b><i>b<sub>6/</sub>f</i></b>, <b><i>plastocianina</i></b>.<br />Segue così una serie di ossidoriduzioni, poiché ogni molecola, acquistando un elettrone, si riduce, ma poi cedendolo si ossida.<br />La plastocianina cede, infine, il suo elettrone al fotosistema I. Attraverso i sistemi antenna, anche questa volta l’energia luminosa, captata dai tessuti fotosintetici, viene convogliata al centro di reazione, dove l’elettrone viene nuovamente eccitato e ceduto ad un’altra catena di trasportatori. <br />Il primo trasportatore è la <b><i>ferridossina</i></b> che cede l’elettrone all’enzima <b><i>ferridossina NADP<sup>+</sup> riduttasi</i></b> che riduce il NADP<sup>+</sup>, convertendolo in NADPH. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">La produzione di ATP avviene grazie alla formazione di un gradiente di concentrazione di protoni. Infatti la fotolisi dell’acqua e il trasporto di elettroni dal plastochinone al citocromo bf6 comporta la perdita di protoni che vanno tutti a confluire a livello dello lumen. Alta concentrazione di protoni nello lumen e poca nello stroma. Così i protoni vengono fatti passare all’interno di un sistema proteico transmembrana che prende il nome di <b><i>ATPsintetasi</i></b>, comportando, grazie anche la presenza di ADP, alla formazione di ATP.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">(Per vedere l'immagine ingrandita cliccate sulla foto)</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-3dj1aG64OsE/T_blah7jA4I/AAAAAAAAAPo/o4iyFJGV2So/s1600/fase+luminosa.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="162" src="http://4.bp.blogspot.com/-3dj1aG64OsE/T_blah7jA4I/AAAAAAAAAPo/o4iyFJGV2So/s400/fase+luminosa.PNG" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></b></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></b></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">▪ </span></b><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Fase oscura (Ciclo di Calvin).</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br />Avviene all’interno dello stroma. Il fatto che si chiami oscura non significa che avvenga necessariamente di notte, al buio.. soltanto non è necessaria la luce solare, come nella prima fase.<br /><br /></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Nel ciclo di Calvin assume un ruolo di fondamentale importanza un enzima, la <b>RUBISCO</b>. La rubisco ha una grande affinità con l’anidride carbonica e si lega a questa, portando alla formazione di una molecola a 6 atomi di carbonio. Questa molecola è però fortemente instabile, perciò viene divisa in due molecole a 3 atomi di carbonio: <b><i>3-fosfoglicerato</i></b>. Il ciclo di Calvin viene chiamato anche “ciclo C<sub>3</sub>” proprio perché la prima molecola stabile che si forma è costituita da 3 atomi di carbonio.<br />Al 3-fosfoglicerato si lega poi un gruppo fosfato proveniente dalla scissione della ATP, portando alla formazione dell’ <b><i>1,3-difosfoglicerato</i></b>. Questa nuova molecola viene successivamente ridotta dall’ NADPH, producendo la 3-fosfogliceraldeide. <br />Siamo ormai giunti al termine: una parte della <b><i>3-fosfogliceraldeide</i></b> esce dal cloroplasto andando poi a costituire zuccheri, acidi nucleici… dunque, composti organici; mentre quella rimanente viene riconvertita nella rubisco.</span></div><br /><br />Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-75273205839901388262012-03-23T09:55:00.000+01:002012-03-23T09:55:59.358+01:00Trascrizione e sintesi proteica<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/--WHPai8vLfU/T2w4EsNGagI/AAAAAAAAAPI/B5P4R1owDjk/s1600/pffnr.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="187" src="http://4.bp.blogspot.com/--WHPai8vLfU/T2w4EsNGagI/AAAAAAAAAPI/B5P4R1owDjk/s200/pffnr.jpg" width="200" /></a></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">Le proteine, ovvero composti organici costituiti da amminoacidi, vengono formate in seguito ad un processo che prende il nome di “<b>sintesi proteica</b>”. Le strutture cellulari deputate a questa funzione sono i <b><i>ribosomi</i></b>, composti da rRNA e proteine. Ogni ribosoma è costituito da due subunità: una maggiore ed una minore; tra le due subunità scorre la catena di <b><i>mRNA</i></b>, che viene tradotta dando origine ad una proteina.<o:p></o:p></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-EvyLuNbK5HA/T2w4Ng0dw7I/AAAAAAAAAPQ/0EFIGGZCWfU/s1600/mrna.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="185" src="http://4.bp.blogspot.com/-EvyLuNbK5HA/T2w4Ng0dw7I/AAAAAAAAAPQ/0EFIGGZCWfU/s200/mrna.jpg" width="200" /></a></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">L’mRNA viene precedentemente sintetizzato all’interno del nucleolo. <br />La molecola di DNA viene aperta per mezzo dell’enzima elicasi poi, grazie all’azione di un altro enzima, <b><i>RNA polimerasi</i></b>, il DNA viene trascritto in direzione 5’-3’dando origine alla catena dell’RNA messaggero. Prima di entrare nella fase della sintesi il trascritto primario deve subire delle modificazioni strutturali, questo processo si chiama “<b>splicing</b>”, ovvero si tratta della maturazione del mRNA: vengono rimossi i tratti intronici (non codificanti), lasciando soltanto quelli esonici (codificanti). A questo punto la catena dell’ mRNA è pronta a dare inizio alla sintesi proteica.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"></span></div><a name='more'></a><br /><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">La </span><b style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><i>sintesi proteica</i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">, o traduzione, è un processo che è possibile divederlo in tre fasi:</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"> </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"></span><b><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">1.</span></b> <b><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: 11pt; line-height: 115%;">Fase di inizio. </span></span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">È presente un fattore di inizio che si lega al </span><b style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><i>tRNA</i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"> iniziatore, portatore del primo amminoacido, la </span><b style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><i>metionina</i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"> (riconosciuta della tripletta </span><b style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">AUG</b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"> dell’mRNA), che a sua volta spinge il tRNA a legarsi alla subunità minore del ribosoma. Quando a questi viene a legarsi anche la subunità maggiore si forma il cosiddetto “</span><b style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><i>complesso di inizio</i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">” (mRNA, subunità maggiore e minore del ribosoma, tRNA).</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"> </span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;"><br /></span></b></div><div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">2.</span></b> <b><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: 11pt; line-height: 115%;">Fase di allungamento. </span></span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">Il tRNA si reca nel </span><b style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><i>sito A</i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"> del ribosoma dove avviene il riconoscimento tra il suo anticodone e il codone dell’mRNA, successivamente si sposta nel </span><b style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><i>sito P</i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"> dove avviene, invece, la formazione del legame peptidico. Una volta formato il legame, il tRNA si stacca ed un altro tRNA, portatore di un nuovo amminoacido, va ad inserirsi nel sito A e dopo, ancora in quello P. La catena di mRNA intanto scorre verso l’estremità 3’ di tripletta, in tripletta grazie all’idrolisi di una molecola di GTP.</span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-HMMyqxwObBU/T2w4WWOh3oI/AAAAAAAAAPY/Qy_a5dhFjA8/s1600/DNA_Elongation1+-+Copia.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="230" src="http://2.bp.blogspot.com/-HMMyqxwObBU/T2w4WWOh3oI/AAAAAAAAAPY/Qy_a5dhFjA8/s320/DNA_Elongation1+-+Copia.gif" width="320" /></a></div><div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">3.</span></b> <b><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: 11pt; line-height: 115%;">Fase di stop. </span></span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">Quando gli anticodoni dei tRNA incontrano dei particolari codoni dell’mRNA, denominati “<b><i>codoni di stop</i></b>” </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">(<b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #222222;">UAA</span></b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #222222;">, <b>UAG</b>, <b>UGA</b>) allora la sintesi proteica si arresta e la nuova proteina che si è formata sarà libera di andare a svolgere la sua funzione. </span></span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #222222; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">N.B.</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #222222;"> Le proteine destinate al reticolo endoplasmatico rugoso, ai lisosomi o anche alla membrana plasmatica, una volta state sintetizzate, devono seguire anche un processo di maturazione all’interno dell’apparato di Golgi.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #17365d; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><br /></span></div><div class="MsoNormal"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #222222; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #17365d; font-family: Forte; font-size: 11pt; line-height: 115%;">E adesso… PROVA TU!</span><b style="background-color: transparent;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #17365d; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;"> </span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 11pt; line-height: 115%;">:-)</span></b> <br /></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"><a href="http://learn.genetics.utah.edu/content/begin/dna/transcribe/">http://learn.genetics.utah.edu/content/begin/dna/transcribe/</a><br /></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #222222; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">Vi metto il link per un gioco interattivo in inglese che affronta proprio il tema della trascrizione e della successiva sintesi proteica. L’applicazione interattiva si articola in tre parti: </span></div><div class="MsoNormal"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #222222; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">- nella prima, bisogna scrivere le basi azotate complementari del DNA che porteranno alla formazione del filamento di mRNA (tenete conto che nel RNA, al posto della timina, è presente l’uracile); </span></div><div class="MsoNormal"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #222222; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"> – nella seconda, bisogna identificare la sequenza dell’mRNA che codifica per il primo amminoacido, la metionina; </span></div><div class="MsoNormal"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: white; background-image: initial; background-origin: initial; color: #222222; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">- nella terza, bisogna associare alle rispettivi codoni dell’mRNA gli anticodoni del tRNA con il loro amminoacido corrispondente, fino a quando si arriverà ad un codone di stop che determinerà la fine della sintesi. <o:p></o:p></span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-7889043917707341592012-02-23T16:46:00.001+01:002012-02-23T16:46:25.582+01:00Come si divide una cellula? Mitosi & Meiosi.<br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-tLMRklz1LGk/T0ZdBWqLWBI/AAAAAAAAAOo/bmgEnIBMZhg/s1600/ciclo+cellulare+blog_definit.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="246" src="http://4.bp.blogspot.com/-tLMRklz1LGk/T0ZdBWqLWBI/AAAAAAAAAOo/bmgEnIBMZhg/s320/ciclo+cellulare+blog_definit.jpg" width="320" /></a></div><div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p> </o:p></span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Ciclo cellulare</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">: tutto un insieme di eventi che avvengono in una cellula eucariote tra una divisione cellulare e quella successiva. Il ciclo cellulare avviene in tutte le cellule eucariote, ma ha durata diversa.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Script MT Bold'; font-size: 14pt;">Fasi_<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">G<sub>1</sub>, S, G<sub>2</sub>, M<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Si può uscire dalla fase G<sub>1</sub> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> G<sub>0</sub>, fase delle <b><i>cellule stabili</i></b>. Questo è uno staio non permanente, poi la cellula riprende il ciclo.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Però, da G<sub>0</sub>, posso andare anche in G<sub>TD</sub> (<b><i>cellule perenni</i></b>) </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> una volta entrate in questa fase le cellule perdono per sempre la capacità i dividersi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Fase G<sub>1</sub>.</span></b><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: black; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-color: black; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 1pt; border-image: initial; border-left-color: black; border-left-style: none; border-left-width: 1pt; border-right-color: black; border-right-style: none; border-right-width: 1pt; border-top-color: black; border-top-style: none; border-top-width: 1pt; font-size: 0pt; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;"> </span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Fase dove la cellula è metabolicamente attiva:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">aumento del volume citoplasmatico;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">sintesi della <i><u>ciclinaG</u></i><sub>1</sub> che si lega alla <i><u>p34</u></i>(protein-chinasi) e forma il complesso “<b><i>start-chinasi</i></b>”. Quando il complesso ha raggiunto la concentrazione massima entra in fase S;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">termine fase G<sub>1</sub> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> duplicazione dei centrioli.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Fase S.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Duplicazione del DNA e del centrosoma, centro organizzatore dove si formano i microtubuli non solo del citoscheletro ma anche del fuso mitotico.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Fase G<sub>2.</sub><o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Si effettuano delle sintesi proteiche per determinati scopi:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><i><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">tubulina</span></u></i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> per i microtubuli del fuso mitotico (fuso mitotico costituito da microtubuli + centrioli)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><i><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">componenti di membrana</span></u></i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> per formare parte delle membrane delle cellule figlie<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Nella seconda metà della fase G<sub>2 </sub>si incominciano a produrre dei fattori di induzione (<b><i>induttori</i></b>) per la divisione cellulare. La <i><u>ciclina M</u></i> si lega alla p34 formando il complesso <b>MPF</b> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> fattore che promuove la fase mitotica. Inoltre si verificano dei cambiamenti morfologici e funzionali della membrana: <u>struttura di bolle</u> o <u>fillopodi</u>, indica che la cellula è pronta per iniziare la mitosi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><a name='more'></a><br /><div class="MsoNormal"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Script MT Bold'; font-size: 14pt;">Apparato mitotico_</span><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">L’apparato mitotico è costituito da:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">l’apparato della sfera<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">il fuso mitotico<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Apparato della sfera.</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Composto da:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS';">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">coppia di centrioli;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS';">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">centrosoma (materiale amorfo attorno ai centrioli);<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS';">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">centrosfera;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS';">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">astro sfera<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Fuso mitotico.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Composto da:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS';">●</span><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">fibre cromosomiche</span></u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> partono dall’apparato della sfera. Il loro nome allude al fatto che andranno a legarsi, a livello della regione centromerica, ai cinetocori;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS';">●</span><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">fibre mantellari</span></u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> anch’esse hanno origine dall’apparato della sfera. Si proiettano verso il centro e si sovrappongono; la posizione è mantenuta da delle proteine leganti.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Script MT Bold'; font-size: 14pt;">La mitosi__<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La mitosi comporta una divisione della cellula madre in due cellule figlie identiche ad essa.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Nella mitosi vengono distinte alcune fasi particolari:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">profase<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">metafase<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">anafase<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">telofase<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 9pt;">-<span style="font-size: 7pt;"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">citodieresi<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Profase.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-26hyv5wv4mY/T0ZdsA8h0PI/AAAAAAAAAOw/7kqf-MJoQUM/s1600/mitosi_blog.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://2.bp.blogspot.com/-26hyv5wv4mY/T0ZdsA8h0PI/AAAAAAAAAOw/7kqf-MJoQUM/s400/mitosi_blog.jpg" width="126" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">In questa prima fase la cromatina si spiralizza dando origine ai cromosomi e le <b><i>lamìne</i></b>(filamenti intermedi che compongono la lamina fibrosa periferica del nucleoscheletro) vengono fosforilate, provocando la dissoluzione dell’involucro nucleare e la conseguente formazione delle fibre del <b><i>fuso mitotico</i></b>. Inoltre il nucleolo scompare, per essere più corretti è andato a finire all’interno dei cromosomi e pertanto non risulta più visibile.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Metafase.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il fuso mitotico si è ormai formato e i cromosomi si dispongono in maniera ordinata sulla cosiddetta “<b><i>piastra equatoriale</i></b>”. La metafase rappresenta la fase migliore dove possono essere studiati al meglio i cromosomi per la loro disposizione ordinata e perché si trovano nel grado di spiralizzazione maggiore. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Anafase.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Adesso la cellula si sta allungando e i <b><i>cromatidi</i></b>, che compongono il cromosoma si stanno separando, dirigendosi rispettivamente verso i due apparati della sfera. Per questo motivo vengono distinte due anafasi: anafase A e anafase B.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">L’<b><i>anafase A</i></b> coinvolge le fibre cromosomiche, per cui i cromatidi, spostandosi verso gli apparati della sfera comportano ad un accorciamento delle fibre (si verificano pertanto fenomeni di depolimerizzazione); mentre l’<b><i>anafase B</i></b> coinvolge le fibre mantellari: dato che la cellula si sta anche allungando le fibre devono allungarsi, per questo motivo si verificano fenomeni di polimerizzazione, ossia aggiunta di monomeri di tubulina.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Telofase.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I cromatidi si spostano definitivamente verso i due poli della cellula, i cromosomi si despiralizzano e si ricostituisce il nucleolo.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Citodieresi. <o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Questa fase consiste nella separazione del citoplasma con conseguente formazione delle due cellule figlie identiche alla cellula madre.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Script MT Bold'; font-size: 14pt;">La meiosi__</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La meiosi è una particolare tipo di divisione cellulare che comporta alla formazione di cellule figlie con un corredo genetico aploide. Una cellula madre <i>diploide</i> (2n) si dividerà generando 4 cellule <i>aploidi</i> (n).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La meiosi si divide in due divisioni cellulari: la meiosi I dove avviene la separazione dei cromosomi omologhi e la meiosi II dove, invece, si separano i cromatidi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La <b><i>meiosi I</i></b> è caratterizzata, come per la mitosi, da alcune fasi (profase, metafase, anafase, telofase), ma con qualche particolarità riguardo la profase.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"></span></b><br /><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><b style="color: red;"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Profase I.</span></b></span></b><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La profase I si divide, infatti, in: leptotene, zigotene, pachitene, diplotene e diacinesi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-uomNKa7xXXQ/T0ZeNXlFU4I/AAAAAAAAAPA/PUmd6pxfgiw/s1600/biologia_appunti_parte_3_clip_image023.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="http://4.bp.blogspot.com/-uomNKa7xXXQ/T0ZeNXlFU4I/AAAAAAAAAPA/PUmd6pxfgiw/s400/biologia_appunti_parte_3_clip_image023.gif" width="256" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Nella fase di leptotene avviene la spiralizzazione della cromatina con formazione dei cromosomi omologhi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">In <b><i><u>zigotene</u></i></b>comincia la formazione del cosiddetto “<b><i>complesso sinaptinemale</i></b>”, costituito da molecole di coesina, attraverso il quale avverrà l’appaiamento dei cromosomi omologhi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">In <b><i><u>pachitene</u></i></b>termina la formazione del complesso sinaptinemale, i cromosomi omologhi si appaiono costituendo le <b><i>tetradi</i></b>, congiunte tramite chiasmi, attraversi i quali avviene lo scambio di tratti genici di DNA tra i cromosomi omologhi (processo che prende il nome di “<b><i>crossing over</i></b>”).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">In <b><i><u>diplotene</u></i></b>i cromosomi omologhi tendono a separarsi ma rimangono uniti proprio dalla presenza dei chiasmi, che sono per questo motivo visibili in questa fase.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Infine, nell’ultima fase della <b><i><u>diacinesi</u></i></b> i chiasmi si dissolvono permettendo ai cromosomi omologhi di muoversi liberamente; l’involucro nucleare si dissolve (il nucleo scompare) permettendo la formazione del fuso mitotico.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Metafase I</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Le tetradi si dispongono sulla piastra equatoriale.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Anafase I</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Questa volta, a differenza di come abbiamo visto nella mitosi, non sono i cromatidi a separarsi, ma i cromosomi omologhi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Telofase I & Citodieresi.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I cromosomi rimangono spiralizzati, avviene la divisione del citoplasma e la cellula rientra nell’interfase dove non avviene la duplicazione del DNA (fase S).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La <b><i>meiosi II</i></b> viene descritta dalle stesse fasi che abbiamo visto per la mitosi (profase, metafase, anafase con migrazione di cromatidi, telofase e citodieresi), ma con la formazione finale di quattro cellule aploidi.</span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-67172371794179873682012-01-22T17:43:00.000+01:002012-01-22T17:43:42.828+01:00"Chimicando" in cucina!<br /><div class="MsoNormal"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-gLZsaQj1ekY/Txw73z4TdEI/AAAAAAAAAOY/mvbR5LC5h4c/s1600/pentola.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="171" src="http://1.bp.blogspot.com/-gLZsaQj1ekY/Txw73z4TdEI/AAAAAAAAAOY/mvbR5LC5h4c/s200/pentola.jpg" width="200" /></a></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">Quante volte ci troviamo di fronte a dei fenomeni chimici studiati a scuola e non ce ne rendiamo nemmeno conto? La cucina è un ottimo campo per testare ed apprendere qualche nozione scientifica, per esempio le proprietà colligative. Vi sembrerà strano.. ma vedrete, è un modo semplice per imparare qualcosa in maniera alternativa :-) </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;">Come prima cosa vediamo che cosa sono le proprietà colligative.</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%;"> </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Per proprietà colligative si intendono delle proprietà di soluzioni indipendenti dalla natura del soluto, ma dal numero delle particelle disciolte. Sono: <o:p></o:p></span></div><div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"> ·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Abbassamento della tensione di vapore </span></div><div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"> · </span><span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span><span style="font-family: Symbol; font-size: 9pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;"><span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt; line-height: 115%; text-indent: -18pt;">Innalzamento della temperatura di ebollizione</span></div><div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"> ·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Abbassamento della temperatura di congelamento<o:p></o:p></span></div><div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="mso-list: l1 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: Symbol; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"> ·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Pressione osmotica<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">In questo articolo sperimenterò le prime due proprietà, ovvero l’abbassamento della tensione di vapore e l’innalzamento della temperatura di ebollizione, semplicemente cucinando, per esempio, un bel piatto di pasta!<o:p></o:p></span></div><div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="mso-list: l0 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Comic Sans MS"; mso-fareast-font-family: "Comic Sans MS";"> 1.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Come prima cosa si prende una pentola capiente e la si riempie d’acqua. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Comic Sans MS"; mso-fareast-font-family: "Comic Sans MS";"> 2.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Quando l’acqua raggiunge la temperatura di 100° inizia a bollire ed a questo punto versiamo all’interno della pentola un po’ del nostro sale da cucina (NaCl). Che cosa si osserva? L’acqua non bolle più e questo perché l’aggiunta del NaCl ha portato ad un abbassamento della tensione di vapore. </span></div><div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"> Era la fine dell’800 quando si arrivò alla conclusione che la tensione di vapore veniva abbassata dall’aggiunta di un soluto non volatile.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="mso-list: l0 level1 lfo2; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: "Comic Sans MS"; mso-fareast-font-family: "Comic Sans MS";"> 3.<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">A questo punto, la nuova soluzione che si è formata bollirà ad una temperatura maggiore dei 100° di prima, e la differenza di temperatura (</span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">Δ</span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">T) rappresenta proprio l’innalzamento ebullioscopico, che possiamo calcolare attraverso la formula:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoListParagraphCxSpMiddle"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-mkV8E488eaY/Txw8Hs0rq6I/AAAAAAAAAOg/YGqSPoca7UE/s1600/Grafico+innalzamento+ebullioscopico_blog.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="206" src="http://3.bp.blogspot.com/-mkV8E488eaY/Txw8Hs0rq6I/AAAAAAAAAOg/YGqSPoca7UE/s320/Grafico+innalzamento+ebullioscopico_blog.PNG" width="320" /></a></div><div align="center" class="MsoListParagraphCxSpLast" style="text-align: center;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">Δ</span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">T= k<sub>b</sub>m<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;"><br /></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Dove k<sub>b</sub> : è la costante ebullioscopica (dipende dal solvente) Mentre “m” indica la molalità<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Dato che l’aggiunta del soluto non volatile comporta un aumento della temperatura di ebollizione, allo stesso modo la nuova soluzione congelerà ad una temperatura più bassa rispetto a quella del solvente (abbassamento crioscopico). Un esempio di questo fenomeno lo possiamo notare lungo le nostre strade di città, quando vengono cosparse di sale per impedire che si formi il ghiaccio a determinate temperature: il sale con l’acqua forma una soluzione che, come ho precedentemente spiegato, congelerà di conseguenza ad una temperatura più bassa, evitando che l’acqua si ghiacci come nella norma.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt; line-height: 115%;">Bene, adesso, ritornando all’acqua che sta bollendo nella pentola… buttateci la pasta, preparate un bel sugo e buon appetito! ;-) <o:p></o:p></span></div><br />Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-1979469519284443992012-01-10T14:11:00.000+01:002012-01-31T18:49:15.536+01:00Viaggio al centro della cellula: il nucleo<br /><div class="MsoNormal"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-Mztq47DHSBU/Tww4C3bbREI/AAAAAAAAAOI/f9MlDjy9uIs/s1600/nucleus.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-Mztq47DHSBU/Tww4C3bbREI/AAAAAAAAAOI/f9MlDjy9uIs/s1600/nucleus.gif" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il nucleo contiene il materiale genico ed ha il compito di <u>trasmettere i caratteri ereditari</u> (nella divisione cellulare) e di <u>dirigere il metabolismo cellulare</u> (nell’interfase).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Script MT Bold'; font-size: 11pt;">Che forma ha? Dove si trova?<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La <b>forma</b> del nucleo è variabile: assume la forma, nelle linee essenziali, della cellula dove è contenuto.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il <b>volume</b> è variabile, in proporzione al alle dimensioni del citoplasma.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La <b>posizione</b> del nucleo dipende dalla cellula presa in esame: per esempio in quelle staminali si trova al centro, mentre in quelle che secernano ghiandole esocrine il nucleo è spostato al polo basale.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Adesso cerchiamo di addentrarci sempre di più dentro al nucleo… partendo dall’esterno troviamo:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">l’involucro nucleare<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">il nucleoplasma<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">il nucleoscheletro<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">la cromatina<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">il nucleolo<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">L’involucro nucleare.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Costituito da due membrane parallele e concentriche: <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l2 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">1.<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">la membrana più esterna è in continuità con le cisterne del RER.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l2 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">2.<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">la membrana interna, chiamata “lamina nucleare” (fa parte del citoscheletro).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Sull’involucro nucleare sono, inoltre, presenti dei <b><i>pori nucleari</i></b>, ossia delle interruzioni delle due membrane.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il numero dei pori nucleari dipende dal metabolismo della cellula.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">All’interno dei pori c’è del materiale denso: l’<b><i>annulus</i></b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il poro + l’annulus costituiscono il <b>complesso del poro</b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Questo complesso è costituito da un anello citoplasmatico (adagiato alla membrana nucleare esterna) ed un anello nucleare ( adagiato alla membrana nucleare interna), ciascuno costituito da otto unità proteiche globulari periferiche connesse tramite raggi ad un’unità centrale.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Tutto ciò che entra nel poro è strettamente controllato da particolari sequenze segnale (sequenze di localizzazione nucleare o SLN) che riconoscono le proteine che devono essere trasferite nel nucleo. Queste proteine vengono poi trasportate mediante un meccanismo attivo, comportando un consumo di ATP.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Tutto quello che entra a contatto con il materiale genico esce dal nucleo </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> mRNA, tRNA, subunità ribosomiali.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Oltre al sistema dei pori per uscire dal nucleo si possono adottare altre vie:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">evaginazione dell’involucro nucleare e distacco di vescicole;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">formazione dei blebs, piccole vescicole prive di ribosomi;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">migrazioni di vescicole che si formano nella membrana interna e si svuotano nella membrana esterna;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">formazione di lamelle annulate (nel caso di cellule che si replicano in continuazione, come nel caso di ovociti o di cellule tumorali).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p></o:p></span></div><a name='more'></a><br /><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p> </o:p></span><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il nucleoplasma.</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">È costituito da:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">proteine istoniche e non;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">DNA;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">RNA;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">piccole molecole (coenzimi, metaboliti, ioni e H2O)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p> </o:p></span><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il nucleoscheletro.</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Questo può essere costituito in due componenti:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">1.<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">lamina fibrosa periferica</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> (lamina nucleare), adesa alla superficie della membrana interna, legata al poro nucleare.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo3; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">2.<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">rete microtrabecolare endonucleare</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> ancorata alla lamina fibrosa (sito d’ancoraggio per le attività nucleari)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Le funzioni del nucleoscheletro sono:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">determina la forma del nucleo;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">funge da impalcatura proteica (scafford);<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">regola il grado di spiralizzazione dei cromosomi;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">formazione del complesso sinaptonemale durante la meiosi<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p> </o:p></span><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La cromatina.</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">È costituita da:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">DNA;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Istoni (H1, H2A, H2B, H3, H4);<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Proteine non istoniche (strutturali, enzimatiche, ma soprattutto regolative)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-cXiKXhnnyow/Tww4T1tPSII/AAAAAAAAAOQ/RqrHltGCMdA/s1600/struttura+DNA_blog.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="240" src="http://4.bp.blogspot.com/-cXiKXhnnyow/Tww4T1tPSII/AAAAAAAAAOQ/RqrHltGCMdA/s320/struttura+DNA_blog.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p> </o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">L’<b><i>endonucleasi</i></b>comporta la frammentazione della cromatina in 200 coppie di basi o multipli; se l’operazione viene ripetuta con maggiore forza e intensità si nota che la cromatina viene frammentata in 140 coppie di basi insieme all’istone H1. In seguito a questo esperimento si è arrivata alla conclusione di come possa essere costituita la cromatina: essa viene ammassata in un’unità fondamentale che prende il nome di <b>nucleosoma</b>, composto da una parte centrale costituita da 8 istoni intorno ai quali si avvolge due volte il filamento di DNA. Ogni nucleosoma è collegato ad un altro mediante un tratto di DNA-linked.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il genoma può essere, però, ancora di più compattato: i nucleosomi si avvolgono ad elica dando origine ad una struttura a solenoide.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><br /></span><br /><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La cromatina si può trovare in forma di </span><b style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 12px;"><i>eucromatina</i></b> <span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> quando rappresenta il materiale genetico in forma attiva, oppure in forma di </span><b style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 12px;"><i>eterocromatina</i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">, che può essere di due tipi:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">costitutiva</span></u></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> la cromatina rimane in forma condensata (forma permanentemente inattiva)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">facoltativa</span></u></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> può essere attivata, o meno, a seconda delle esigenze cellulari (forma temporaneamente inattiva)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il nucleolo.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il nucleolo è una struttura priva di membrana ed è diviso in due componenti:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">componente fibrillare</span></u></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> sede dove avviene la trascrizione dell’ rRNA<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">componente granulare</span></u></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> sede della formazione delle subunità ribosomiali</span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-70519970045228091702011-11-03T18:43:00.001+01:002011-11-05T16:01:50.018+01:00Il citoscheletro<br /><div class="MsoNormal"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-SZKGZ9AqNQQ/TrLL1cudz2I/AAAAAAAAANg/EatztNG-NEo/s1600/300px-FluorescentCells.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://2.bp.blogspot.com/-SZKGZ9AqNQQ/TrLL1cudz2I/AAAAAAAAANg/EatztNG-NEo/s200/300px-FluorescentCells.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La cellula eucariote da cosa è sostenuta? A questo compito interviene il <b>citoscheletro</b>, saldamente legato alla faccia interna della membrana plasmatica. Oltre alla funzione di sostegno il citoscheletro svolge diversi ruoli di motilità all’interno della cellula.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il citoscheletro è costituito principalmente da tre tipi di filamenti:</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: black; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-color: black; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 1pt; border-left-color: black; border-left-style: none; border-left-width: 1pt; border-right-color: black; border-right-style: none; border-right-width: 1pt; border-top-color: black; border-top-style: none; border-top-width: 1pt; font-size: 0pt; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;"> </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> - microfilamenti (assenti nei procarioti)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">filamenti intermedi (assenti nei procarioti)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l1 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">microtubuli<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px;"><br /></span></span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Microfilamenti.</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Diametro: 5-7 nm<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I microfilamenti, legati alla faccia interna della membrana plasmatica, sono formati da una proteina monomerica che prende il nome di <b><i>actina G</i></b> (actina globulare), alla quale è sempre legata una molecola di ATP. L’actina G polimerizza dando origine a lunghe catene lineari: si formano così dei polimeri e la forma polarizzata dell’actina G prende il nome di <b><i>actina F</i></b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">L’actina per polimerizzarsi deve seguire tre tappe specifiche:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">1.<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">fase di latenza</span></u></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">: in questa fase si forma il primo dimero e l’aggancio di una terza molecola rafforza l’adesione del trimero con conseguente aumento della velocità di polimerizzazione. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">2.<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">fase di crescita</span></u></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">: si aggiungono altre molecole al filamento<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">3.<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">fase di equilibrio</span></u></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">: avviene un bilanciamento della polimerizzazione attraverso un meccanismo noto come “<b><i>treadmilling</i></b>” o “ruota di mulino”, attraverso il quale avvengono prevalentemente fenomeni di polimerizzazione verso il “polo +” e fenomeni di depolimerizzazione nel “polo –“. In questo modo l’aggiunta e l’allontanamento di monomeri viene equilibrata. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo2; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px;"><br /></span></span></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-bCm5JR1NDUg/TrLMCyOh5qI/AAAAAAAAANo/5g_OqR8ru38/s1600/treadmilling.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="64" src="http://1.bp.blogspot.com/-bCm5JR1NDUg/TrLMCyOh5qI/AAAAAAAAANo/5g_OqR8ru38/s320/treadmilling.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Meccanismo del <i>treadmilling</i></span></td></tr></tbody></table><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-align: left; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La velocità di polimerizzazione è influenzata dalla concentrazione delle molecole di actina G libere e dalla presenza di ioni Mg<sup>2+</sup>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Inoltre esistono diverse proteine che sono associate all’actina:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">la <b><i>profilina</i></b> e la <b><i>β-timosina</i></b> creano dei legami con i monomeri di actina G rallentando la reazione di polimerizzazione;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">la <b><i>brevina</i></b> blocca la polimerizzazione;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">la <b><i>villina</i></b> e la <b><i>fimbrina</i></b> raggruppano i microtubuli in fasci paralleli determinando l’asse di sostegno per i microvilli;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">la <b><i>miosina</i></b>, di tipo muscolare, favorisce il movimento<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I microfilamenti sono, infatti, anche importanti per la contrazione muscolare (attività contrattile inibita dalla Citocalasina B)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Il movimento può essere determinato dall’interazione dell’actina nei confronti della membrana plasmatica o mediante lo scorrimento di vescicole.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Tra i microfilamenti ricordiamo i <b>microvilli</b>. Questi sono delle particolari espansioni della membrana plasmatica e si trovano nei tipi cellulari dove è richiesta un’elevata superficie di scambio con l’esterno (come ad esempio in una cellula intestinale che ha il compito di assorbire le sostanze ingerite nello stomaco).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><br /></span></b></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Filamenti intermedi.</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Diametro: 8-10 nm.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I filamenti intermedi sono delle strutture proteiche che si associano tra di loro </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> ci sono tanti monomeri quante sono le diverse tipologie cellulari.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><br /></span></div><div class="MsoNormal"></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="MsoNormal"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-GaQ5JoNbpLE/TrVPwH5jr_I/AAAAAAAAAOA/J_lwwILZ2iY/s1600/filamenti+intermedi.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="86" src="http://1.bp.blogspot.com/-GaQ5JoNbpLE/TrVPwH5jr_I/AAAAAAAAAOA/J_lwwILZ2iY/s400/filamenti+intermedi.bmp" width="400" /></a></div><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><br /></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La funzione principale dei filamenti intermedi è quella strutturale; essi si localizzano intorno al nucleo, giungendo a contatto con la membrana plasmatica.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I filamenti intermedi (al contrario di microfilamenti e microtubuli) sono costituiti da proteine fibrose allungate.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><br /></span></b></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Microtubuli.</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Diametro: 25 nm.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I microtubuli sono strutture cilindriche costituite da <u>13 protofilamenti</u> formati da dimeri di </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: #f9f9f9; font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">α</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 12px;"> e </span><span class="Apple-style-span" style="background-color: #f9f9f9; font-family: sans-serif; font-size: 13px; line-height: 19px;">β</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 12px;"> tubulina. La formazione di un microtubulo può essere riassunta in tre momenti:</span></div><div class="MsoNormal"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-uZaopTFuABU/TrLMfbUr84I/AAAAAAAAAN4/VuYFuVL0dVg/s1600/microtubuli.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://4.bp.blogspot.com/-uZaopTFuABU/TrLMfbUr84I/AAAAAAAAAN4/VuYFuVL0dVg/s200/microtubuli.jpg" width="148" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">1. <b>Assemblaggio dei dimeri di tubulina per formare un protofilamento</b>;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">2. <b>Appaiamento dei 13 protofilamenti a lamina</b>;</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: black; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-color: black; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 1pt; border-left-color: black; border-left-style: none; border-left-width: 1pt; border-right-color: black; border-right-style: none; border-right-width: 1pt; border-top-color: black; border-top-style: none; border-top-width: 1pt; font-size: 0pt; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;"> </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">3. <b>Chiusura della lamina</b> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> formazione del microtubulo e allungamento.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La dinamica della polimerizzazione dei microtubuli è simile a quella di microfilamenti: l’unica differenza è che alla tubulina non si legano molecole di ATP, ma di <b>GTP</b>. Anche i microtubuli sono soggetti al fenomeno del treadmilling.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Ai microtubuli si legano, inoltre, delle proteine specifiche, le <b>MAPs</b>; queste sono dei peptidi che accelerano l’allungamento e stabilizzano il microtubulo.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Altre proteine associate ai microtubuli sono la <b><i>chinesina</i></b> e la <b><i>dineina</i></b>; esse hanno la funzione di trasportare vari componenti cellulari lungo i microtubuli stessi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><i><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">:::: Riassumendo ::::<o:p></o:p></span></i></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Le funzioni principali dei microtubuli sono:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">mantenere la forma della cellula;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">disposizione corretta degli organuli nella cellula;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">trasporto di vescicole </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> sedi di movimenti;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">movimento dei cromosomi;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">motilità cellulare </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">movimenti anche interni alle cellule.</span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-39355142458742938622011-10-28T21:36:00.000+02:002011-10-28T21:36:52.229+02:00Ciglia e flagelli<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-o7Lc5lYqbrs/TqsCSHANiGI/AAAAAAAAANQ/WH8rp0-q1Co/s1600/cilia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="190" src="http://4.bp.blogspot.com/-o7Lc5lYqbrs/TqsCSHANiGI/AAAAAAAAANQ/WH8rp0-q1Co/s200/cilia.jpg" width="200" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ciglia al microscopio elettronico</span></td></tr></tbody></table><br /><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Le ciglia.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Diametro</span></u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">: 0,2 micron<span> </span><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Lunghezza</span></u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">: 5-10 micron<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Quantità</span></u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">: numerose.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Funzione</span></u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">: movimento dell’organismo (ciliati), spostamento del fluido che ricopre il polo apicale delle cellule.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">▪</span></b><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">I flagelli.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Diametro</span></u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">: 0,2 micron<span> </span><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Lunghezza</span></u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">: fino a 150 micron<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Quantità</span></u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">: pochi (1 nello spermatozoo).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Funzione</span></u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">: movimento della cellula.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Ciò che accomuna le ciglia e i flagelli è la <b><i>struttura citoscheletrica</i></b> <b><i>interna</i></b>, pressoché identica, e la loro origine, infatti entrambi si originano dal corpo basale.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Le ciglia </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 9.0pt; mso-ascii-font-family: "Comic Sans MS"; mso-char-type: symbol; mso-hansi-font-family: "Comic Sans MS"; mso-symbol-font-family: Wingdings;"><span>à</span></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;"> struttura citoscheletrica di sostegno composta da <b>microtubuli</b> + sistema delle <b>radichette ciliari</b> che si raggruppano a mazzo (determinano il movimento sincrono delle ciglia).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">L’<b><i><u>assonema</u></i></b> sarebbe la struttura interna delle cilia. Proviamo a capire meglio da cosa sono costituite:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-size: 9.0pt;"><span>-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">al centro 2 microtubuli completi (13 protofilamenti) uniti da un ponte proteico<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-size: 9.0pt;"><span>-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">attorno ai microtubuli centrali è presente una <b><i>guaina proteica</i></b><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-size: 9.0pt;"><span>-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">nella zona periferica troviamo microtubuli A e B. I primi sono completi mentre i secondi no e per raggiungere la completezza devono, quindi, addossarsi ai microtubuli A.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-size: 9.0pt;"><span>-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">dal microtubulo A partono dei raggi proteici ( ponti di <b><i>nexina</i></b>, con il compito di mantenere in posizione le 9 coppie periferiche) verso il microtubulo B. Inoltre hanno origine due braccia di <b><i>dineina</i></b> (proteine motrici che si muovono sui microtubuli) che si protendono sempre verso il microtubulo B.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Se guardiamo, però, un’immagine al microscopio elettronico possiamo notare, attraverso una sezione laterale delle ciglia, che i due microtubuli centrali si interrompono e che i microtubuli laterali sembrano inspessirsi in prossimità del corpo basale: sono presenti, infatti, 9 triplette (tubulo A, tubulo B, tubulo C anch’esso incompleto e si lega al microtubulo B per completare la struttura).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Ogni cellula possiede almeno una coppia di <b>centrioli</b>, dai quali hanno origine le ciglia.<span> </span>I corpi basali della ciglia, infatti, non sono altro che i centrioli che si dispongono uno a fianco all’altro dando origine all’assonema.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">A seconda del numero di centrioli presenti nella cellula si avranno più flagelli/ciglia.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Ma qual è la funzione delle ciglia/flagelli</span></u><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">? Il movimento.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Proviamo a capire in cosa consiste…<o:p></o:p></span></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-xGCafqtaGDI/TqsDo_UkJnI/AAAAAAAAANY/z3c407atZn8/s1600/ciglio+movimento_blog.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="136" src="http://4.bp.blogspot.com/-xGCafqtaGDI/TqsDo_UkJnI/AAAAAAAAANY/z3c407atZn8/s200/ciglio+movimento_blog.jpg" width="200" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Verdana, sans-serif;">Movimento del ciglio</span></td></tr></tbody></table><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Il movimento del flagello agisce su un piano orizzontale; mentre il movimento delle ciglia, generato da molecole di dineina che sporgono dal tubulo A, si articola in tre dimensioni, possiamo distinguere due fasi di movimento denominato a “frusta”:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px;"></span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">I FASE ATTIVA (di spinta)_ il ciglio rimane teso e passa da sinistra verso destra<o:p></o:p></span></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"> <div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">II FASE DI RITORNO (di recupero)_ il ciglio si flette e torna indietro (fase più lenta). <o:p></o:p></span></div></span><br /><div class="MsoNormal"><br /></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-84502150188408139092011-08-09T16:43:00.000+02:002011-08-09T16:43:41.504+02:00L' ACQUA -Proprietà e dimostrazione della sua polarità-<br /><div class="MsoNormal"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-L3UZeeH158A/TkFDDHbaxDI/AAAAAAAAANA/POP-7ldJvRI/s1600/_blog+H2O.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-L3UZeeH158A/TkFDDHbaxDI/AAAAAAAAANA/POP-7ldJvRI/s1600/_blog+H2O.bmp" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’<b>acqua</b> rappresenta la principale fonte di vita per tutti gli esseri viventi; sulla Terra essa ricopre il 70,8 % della superficie del pianeta. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Piante, animali, uomini tutti quanti conteniamo e facciamo un grande uso di acqua; la troviamo in elevate percentuali nelle cellule, in particolare nel citoplasma e nei vacuoli.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Riguardo all’organismo umano,l’acqua è presente in base all’età, sesso e peso in percentuali variabili (in media l’uomo è composto di acqua per il 65% della massa corporea).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><i><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Ma…perché l’acqua è blu?<o:p></o:p></span></u></i></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il colore blu dell’acqua è dato dalla capacità della luce del sole di assorbire colori quali il rosso, l’arancione, quindi la luce che arriva fino a noi ci appare, per questo motivo, più blu.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Mentre per l’acqua di mare il discorso è diverso: la colorazione blu deriva dai placton, degli organismi acquatici galleggianti, che assorbono un po’ di luce rossa.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><i><u><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Che cos' è l’acqua?<o:p></o:p></span></u></i></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’acqua (<b>H<sub>2</sub>O</b>) è un composto chimico costituito da un atomo di ossigeno (O) centrale e due di idrogeno (H) legati insieme da legami covalenti.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le proprietà principali dell’acqua sono:<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">▪ </span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La coesione</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Dovuta ai <i>legame idrogeno</i> tra le molecole (attrazione tra molecole di tipo uguale). La <b><i>tensione superficiale</i></b> è una conseguenza della coesione: in uno stagno potete osservare degli insetti capaci di camminare sulla superficie dell’acqua come se non fosse liquida, ma solida. Avete anche la possibilità di verificare l’effetto della tensione superficiale appoggiando una graffetta sull’acqua, senza che affondi nel bicchiere. Per effetto della tensione superficiale i liquidi si comportano come se la loro superficie fosse costituita da una membrana elastica.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-z0voAM4hCek/TkFDXkCkB-I/AAAAAAAAANI/F6ygWfNlN44/s1600/tensione_superficiale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="153" src="http://1.bp.blogspot.com/-z0voAM4hCek/TkFDXkCkB-I/AAAAAAAAANI/F6ygWfNlN44/s320/tensione_superficiale.jpg" width="320" /></a></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">▪ </span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’adesione</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Dovuta all’azione di attrazione tra molecole diverse. L’adesione insieme alla coesione spiegano il fenomeno della <b><i>capillarità</i></b>, ossia la capacità che ha l’acqua di risalire attraverso dei tubicini molto sottili.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">▪ </span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’alto calore specifico</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Viene definito come la quantità di calore che un grammo di sostanza deve avere per aumentare la sua temperatura di un grado centigrado. Consente agli organismi di mantenere costante la loro temperatura interna.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">▪ </span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’alto calore di evaporazione</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Viene definito come la quantità di energia necessaria per convertire un grammo di liquido in vapore.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">▪ </span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La tendenza a dissociarsi</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’acqua tende a dissociarsi liberando ioni idrogeno (</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">H<sup>+</sup></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">) e ioni idrossido (</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">OH<sup>-</sup></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">▪ </span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La polarità</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">. </span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 11px;">L’acqua è una molecola polare, ossia presenta una carica parzialmente positiva (δ + ), l’idrogeno e una parzialmente negativa (δ - ), l’ossigeno. Poiché l’acqua presenta questo squilibrio di cariche viene definita come un dipolo elettrico.</span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 11px;">È possibile dimostrare la polarità dell’acqua attraverso un semplicissimo esperimento:</span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 11px;">si prende una bacchetta di vetro e la si carica elettricamente per strofinio. </span></span></div><div class="MsoNormal"><a href="http://3.bp.blogspot.com/--TINqqk4zSs/TkFEJOq7ozI/AAAAAAAAANM/ipbhjmtzFec/s1600/polarit%25C3%25A0+acqua.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="149" src="http://3.bp.blogspot.com/--TINqqk4zSs/TkFEJOq7ozI/AAAAAAAAANM/ipbhjmtzFec/s200/polarit%25C3%25A0+acqua.bmp" width="200" /></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 11px;">Con un panno di lana si strofina la bacchetta di vetro, facendola caricare positivamente. Infatti, in questo modo, si sottraggono al materiale elettroni ed esso assume, di conseguenza, una carica positiva.</span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 11px;">A questo punto, se avviciniamo la bacchetta carica all’acqua che fuoriesce, per esempio, da un rubinetto possiamo notare come il getto di acqua venga attratto dalla bacchetta.</span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 11px;">Questo accade perché l’acqua, essendo una molecola polare, presenta cariche opposte, le quali si distribuiscono a seconda delle forze che agiscono sulla molecola stessa: in questo caso la bacchetta di vetro, carica positivamente, provoca un orientamento dalla carica negativa dell’ossigeno verso di essa e perciò viene attratta.</span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 11px;">Provare per credere… :-) </span></span></div><br />Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-15325844832863298952011-06-28T13:49:00.002+02:002011-06-28T13:50:29.179+02:00TUTTI AL MARE! Ma attenti ai raggi ultravioletti…<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-fSVMaVSCyyA/Tgm_bQ45ZzI/AAAAAAAAAM8/N64suKg9n_Q/s1600/creme-solari-per-evitare-scottature%255B1%255D.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://1.bp.blogspot.com/-fSVMaVSCyyA/Tgm_bQ45ZzI/AAAAAAAAAM8/N64suKg9n_Q/s200/creme-solari-per-evitare-scottature%255B1%255D.jpg" width="133" /></a></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Estate! Voglia di relax, di mare e di sole. Riguardo a quest’ultimo dobbiamo stare particolarmente attenti…</span><br /><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">La prospettiva estiva di ogni persona è quella di riuscire ad avere una buona abbronzatura, ma sappiamo di preciso quali effetti potrebbero provocare molte ore passate sotto il sole? Questa enorme stella, rappresenta infatti, la più grande fonte naturale di energia e di radiazioni che giungono sulla Terra sottoforma di raggi ultravioletti (le radiazioni visibili) e di una parte di infrarossi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I raggi ultravioletti sono una radiazione elettromagnetica con una lunghezza d’onda inferiore a quella della luce visibile ma maggiore di quella dei raggi X. Il suo nome “ultravioletto” ( che significa “oltre il violetto”, dal latino “ultra”, che vuol dire “oltre”) è stato definito tale perché il violetto è il colore con la lunghezza d’onda più corta.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I raggi ultravioletti li possiamo principalmente dividere in: <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">• </span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">U.V. –A lunghezza d'onda: 320 - 400 nm ( sono i responsabili dell'abbronzatura e possono causare alcuni piccoli <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> eritemi ); <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">• </span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">U.V. –B lunghezza d'onda: 280 - 320 nm ( sono i responsabili dell'eritema solare );<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">• </span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">U.V. –C lunghezza d'onda: 100 - 280 nm ( sono trattenuti dall'atmosfera non provocando per cui particolari <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"> effetti sulla pelle )</span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS';"> <br style="mso-special-character: line-break;" /> <br style="mso-special-character: line-break;" /> </span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">I raggi ultravioletti vengono riflessi soltanto in una minima parte dallo strato corneo (lo strato più esterno della cute) per poi penetrare negli strati più profondi, al diminuire della lunghezza d’onda e quindi all’aumentare della frequenza.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Vediamo adesso di capire quali sono gli effetti positivi e negativi dei UV:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Positivi : come tutti ben sanno favoriscono l’abbronzatura, inoltre svolgono un’azione disinfettante a livello della cute e stimolano la sintesi della vitamina D.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Negativi : provocano eritemi e talvolta sono inoltre causa di tumori cutanei.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Per difendersi dai raggi ultravioletti il corpo si abbronza, rilasciando un pigmento scuro che prende il nome di melanina, che varia a seconda del tipo e del colore della pelle; ma il nostro corpo riesce a difendersi, in queste condizioni, soltanto se è esposto al sole per un breve arco di tempo. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Per cui cercate di limitare l’esposizione alla luce solare nelle ore più calde (dalle 10 alle 14) ed inoltre, ricordate che stare all’ombra di alberi, ombrelloni durante queste ore non vi proteggeranno completamente dal sole...</span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-88392110538086860012011-06-08T15:26:00.001+02:002012-03-09T22:20:55.820+01:00Schema: nascita, vita e morte di una stella<div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Sono sempre del parere che uno schema possa aiutare molto nello studio. </span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">In occasione degli esami di stato imminenti ho pensato di fare uno schema inerente l'evoluzione stellare. Ho cercato di fare una sorta di mappa concettuale semplice, ma allo stesso tempo dettagliata, in modo tale che possa essere utilizzata per un ripasso ma anche per studiare e cercare di assimilare i concetti più facilmente.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Se volete migliori chiarimenti potete trovare<span class="apple-converted-space"> </span><a href="http://pianetascienza.blogspot.com/2010/11/la-vita-di-una-stella.html">qui</a> la mia lezione "Vita di una stella".</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Spero che vi possa essere d'aiuto e... in bocca al lupo a tutti i maturandi!!! :-)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-5zSqpJNJmV0/Te94Um9Ik-I/AAAAAAAAAMw/v9W29ED0Xew/s1600/mappa_evoluzione+stella.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="259" src="http://4.bp.blogspot.com/-5zSqpJNJmV0/Te94Um9Ik-I/AAAAAAAAAMw/v9W29ED0Xew/s400/mappa_evoluzione+stella.jpg" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br /></span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-17781074768013369892011-05-11T15:06:00.000+02:002011-05-11T15:06:24.152+02:00Da Wegener alla tettonica delle placche<div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">La deriva dei continenti__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-z_rrIaC9efY/TcqITlG0_4I/AAAAAAAAAMg/5kMt30dziFA/s1600/pangea_animation_03.gif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-z_rrIaC9efY/TcqITlG0_4I/AAAAAAAAAMg/5kMt30dziFA/s1600/pangea_animation_03.gif" /></a><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Wegener</span></i></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;"> era convinto che <st1:personname productid="la Terra" w:st="on">la Terra</st1:personname> fosse costituita da due tipi di roccia:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-size: 8.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Sial</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">: composto da silicio ed alluminio, di composizione granitica (parte continentale emersa).</span> <span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-size: 8.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Sima</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">: composto da silicio e magnesio, di natura basaltica, sopra il quale galleggia il sial.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Secondo Wegener il nostro pianeta era costituito all’inizio da un unico grande continente (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pangèa</i></b>) e da un unico grande oceano (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Pantàlassa</i></b>).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Con il passare del tempo questo grande continente ha cominciato a disgregarsi e a muoversi, andando a costituire la forma e la posizione dei continenti attuali (meccanismo noto come “<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">deriva dei continenti</b>”).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">In quel tempo, però, non si riusciva a dimostrare in che modo potesse verificarsi questo spostamento da parte dei continenti (soltanto la mobilità della crosta veniva ammessa per movimenti isostatici). Si dovrà aspettare gli anni Sessanta del XX secolo, quando, attraverso l’ausilio di navi oceanografiche che perforavano il fondo degli oceani, è stato possibile scoprire che il “pavimento” degli oceani è in continua espansione, in movimento.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><a name='more'></a><br /><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">▪</span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;"> <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Prove geografiche della deriva dei continenti</b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Wegener si accorse della somiglianza delle linee di costa dell’Africa e dell’America del Sud: il profilo delle coste (dalla scarpata oceanica) coincideva.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-iT7htjOV3dc/TcqIbg4CHhI/AAAAAAAAAMk/m35dcwqpueQ/s1600/WEGENER.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="142" src="http://3.bp.blogspot.com/-iT7htjOV3dc/TcqIbg4CHhI/AAAAAAAAAMk/m35dcwqpueQ/s200/WEGENER.bmp" width="200" /></a><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Prove paleontologiche</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Sono stati trovati resti fossili di un piccolo rettile (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Mesosaurus</i>) sia in Brasile che in Sudafrica e di una pianta (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Glossopteris</i>) in India, Australia e Antartide. La presenza di questi resti fossili in parti del mondo dimostra che in passato quelle aree, oggi così distanti, fossero contigue.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Prove paleoclimatiche</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Sono state trovate delle rocce elaborate da ghiacciai in Africa, Brasile e India, luoghi dove attualmente non è presente un clima glaciale, mente sono stati trovati giacimenti di carbone in Antartide e in Australia. <span style="color: black;">Solo riunendo i continenti nella Pangea e spostandoli più a Sud, le fasce paleoclimatiche riacquistano una disposizione coerente.</span><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Le dorsali oceaniche__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Le <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">dorsali oceaniche</i></b> non sono da considerare come delle grandi catene montuose dei fondali oceanici, bensì come degli inarcamenti di fondi oceanici, frutto dei moti convettivi del mantello.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Sulla cresta delle dorsali è presente una frattura che prende il nome di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">rift valley</b> per la sua somiglianza con il sistema di fosse dell’Africa Orientale (Great Rift Valley).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Questa depressione è caratterizzata da un sistema di faglie che attraversa tutta la crosta; è presente, inoltre, un altro sistema di faglie trasversali rispetto alla rift valley, dette <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">faglie trasformi</i></b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">In prossimità delle dorsali oceaniche accade che il magma sale verso l’alto, fuoriuscendo dalla frattura e cominci ad espandersi sulla superficie. La massa fusa, soggetta ai moti convettivi del mantello, si divide in due direzioni opposte. Con il raffreddamento del magma si forma nuova crosta, nuova litosfera composta da rocce effusive (basalti) ed intrusive (gabbri).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;"><br /></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS';"></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Le fosse oceaniche__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Le <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">fosse oceaniche</i></b> sono delle depressioni del fondale. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Nel caso delle fosse oceaniche si verifica il fenomeno della <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">subduzione</b>:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-size: 8.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">crosta oceanica sotto crosta oceanica (formazione di un arco vulcanico insulare).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><!--[if !supportLists]--><span style="font-size: 8.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">-<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">crosta oceanica sotto crosta continentale (formazione di un arco vulcanico continentale).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-DTDOouFJI10/TcqInMU8a0I/AAAAAAAAAMo/1_mAyVxLkm0/s1600/FOSSA+OCEANICA+ARCO+INSULARE.bmp" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="110" src="http://3.bp.blogspot.com/-DTDOouFJI10/TcqInMU8a0I/AAAAAAAAAMo/1_mAyVxLkm0/s200/FOSSA+OCEANICA+ARCO+INSULARE.bmp" width="200" /></a><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;"><o:p> </o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Questi sistemi <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">arco-fossa</i></b> sono caratterizzata da un’elevata sismicità: il fenomeno della subduzione accentua, infatti, l’attrito tra i due settori di crosta. I sismi si concentrano su una superficie ideale che prende il nome di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">superficie</i></b> o <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">piano di Benioff</i></b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;"><br /></span></b></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;"><o:p></o:p></span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">Le placche__</span></b></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Le dorsali di espansione, le fosse di subduzione e le faglie trasformi compongono una grande rete che si articola in una serie di maglie dette <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">placche</i></b>. Le placche possono essere formate da litosfera oceanica o da litosfera continentale.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">I margini delle placche vengono distinti di tre tipi:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 11.0pt;">● </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Margini costruttivi o divergenti</span></b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Come nel caso delle dorsali oceaniche, quando si forma nuova litosfera;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 11.0pt;">● </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Margini distruttivi o convergenti</span></b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Come nel caso delle fosse oceaniche, quando viene distrutta la litosfera per mezzo del processo di subduzione;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 11.0pt;">● </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Margini conservativi</span></b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Come nel caso delle faglie trasformi, le quali scorrono l’uno a fianco all’altra in direzioni opposte con fenomeni di metamorfismo e forte attività sismica.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9.0pt;">L’orogenesi__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Per “orogenesi” si intende un processo di intensa deformazione della crosta, con fenomeni di metamorfismo e magmatismo che porta alla formazione di una nuova catena montuosa.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Un orogeno può formarsi in alcune particolari situazioni:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Crosta oceanica in subduzione sotto un margine continentale</span></b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">In questo caso la crosta oceanica, più pesante di quella continentale, sprofonda nel mantello e vengono strappati i sedimenti oceanici insieme ai lembi dei basalti sottostanti. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Queste masse, soggette a forze enormi, finiscono per compattarsi al margine del continente, formando una nuova striscia di crosta continentale. Inoltre, la crosta si accresce maggiormente di spessore anche grazie alla risalita di grandi quantità di magma. Un esempio è la catena delle Ande, in lento sollevamento, caratterizzata dalla presenza di alti vulcani e violenti terremoti.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Crosta oceanica sotto crosta oceanica</span></b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Quando si scontrano due croste oceaniche i magmi che si formano per la fusione parziale della placca in subduzione e del mantello sovrastante risalgono fino a traboccare sul fondo dell’oceano, a lato della fossa abissale.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">In questo modo si formano dei vulcani sottomarini che emergono; l’accumulo di sedimenti prodotti dall’erosioni dei vulcani consolida d’edificio: si origina così un arco insulare. Un esempio è l’arco insulare delle Isole Marianne.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Collisione continentale</span></b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Quando si hanno due croste continentali, con la stessa densità, i due continenti entrano in collisione, vengono deformati e si saldano facendo aumentare lo spessore della crosta. In questo modo nasce una catena montuosa.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Alcuni esempi di catene montuose che si sono formate per collisione continentale sono le Alpi, <span class="apple-style-span">l'Himalaya.</span><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Accrescimento crostale</span></b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Diversi frammenti di varia natura, in origine in aree anche molto lontane tra loro, si ritrovano “incastonati” all’interno di una placca oceanica<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in lento movimento. Quando la placca oceanica comincia a sprofondare nel mantello i frammenti vengono strappati dalla placca e si dispongono a ridosso del continente, dove si trova la fossa.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-5AGifjmh4rE/TcqIvEHyidI/AAAAAAAAAMs/h3aKqFIGojo/s1600/SCHEMA.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="130" src="http://2.bp.blogspot.com/-5AGifjmh4rE/TcqIvEHyidI/AAAAAAAAAMs/h3aKqFIGojo/s400/SCHEMA.bmp" width="400" /></a></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-60670319459647849462011-04-29T15:01:00.000+02:002011-04-29T15:01:09.163+02:00L'isostasia<div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Per <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">isostasia</b> si intende <i style="mso-bidi-font-style: normal;">la tendenza della crosta a raggiungere una posizione di equilibrio attraverso il fenomeno del galleggiamento</i>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Come ho già affermato precedentemente, il mantello si comporta come un fluido ad elevata densità, nonostante abbia una composizione rigida.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Infatti la crosta continentale galleggia sul mantello grazie alla minore densità dei materiali di cui è costituita (<strong><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">2,7 g/cm<sup>3</sup></span></strong> mentre quella del mantello è di 3,3 <strong><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-weight: normal; mso-bidi-font-weight: bold;">cm<sup>3</sup></span></strong>).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">In questo fenomeno di galleggiamento vale il <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">principio di Archimede</i></b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Per chi non lo conoscesse o volesse rinfrescarsi un po’ la memoria lo ricordiamo :-) <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Il principio di Archimede afferma che: <o:p></o:p></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">“Un corpo, immerso in un fluido, riceve una spinta dal basso verso l’alto pari al peso del fluido spostato”<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Nel caso dell’isostasia accade che la formazione delle catene montuose (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">orogenesi</i></b>), dovuta alla presenza di forze di compressione che agiscono lungo il confine tra settori di crosta contigue (deformano la roccia), la crosta aumenta di spessore e, di conseguenza, anche di peso.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Aumentando il peso, per poter mantenere l’equilibrio, per compensare il peso aggiunto, è necessario che una parte di crosta sprofondi nel mantello, dando origine alle cosiddette “<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">radici</b>” (protuberanza di crosta nel mantello).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;">Inseguito a fenomeni di erosione, la catena montuosa viene livellata facendo diminuire il peso della crosta (viene alleggerita): a questo punto la parte di crosta sprofondata nel mantello risale, ritornando alla sua posizione originale. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-Pj6YBdIVey4/Tbq2QHMJ8HI/AAAAAAAAAMU/-St93L_01Hg/s1600/isostasia__blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="226" src="http://4.bp.blogspot.com/-Pj6YBdIVey4/Tbq2QHMJ8HI/AAAAAAAAAMU/-St93L_01Hg/s400/isostasia__blog.jpg" width="400" /></a></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-28319619943711372092011-04-28T22:05:00.003+02:002011-05-10T23:13:05.580+02:00Il flusso termico terrestre<div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">flusso termico</b> terrestre (la quantità di calore emessa nell’unità di tempo per ogni unità di superficie) è molto bassa: in media 0,06 W per m<sup>2</sup>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">In passato si pensava che il calore terrestre fosse nient’altro che il residuo dello stadio primordiale della Terra, quando doveva essere totalmente fusa.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">I principali materiali che costituiscono <st1:personname productid="la Terra" w:st="on">la Terra</st1:personname> sono, infatti, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">isotopi radioattivi</i></b> (nuclei di atomi che hanno lo stesso numero di protoni ma differente numero di neutroni) instabili, che con il tempo si modificano spontaneamente (decadono) con emissione di particelle nucleari, trasformandosi in isotopi di elementi diversi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’energia cinetica delle particelle si trasforma poi in calore.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Esistono, però, delle zone dove il flusso termico risulta essere più elevato della media, come nelle <i style="mso-bidi-font-style: normal;">dorsali oceaniche</i>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-86B20PslXAY/TbnGOzxsopI/AAAAAAAAAMI/oM5ga-kP8I0/s1600/moti+convettivi__blog.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="136" src="http://3.bp.blogspot.com/-86B20PslXAY/TbnGOzxsopI/AAAAAAAAAMI/oM5ga-kP8I0/s200/moti+convettivi__blog.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">In corrispondenza di queste zone si verificano i <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">moti convettivi del mantello</i></b>: del materiale caldo, in profondità, sale verso l’alto liberando calore e facendo aumentare il flusso termico locale; mentre altro materiale che si è raffreddato in prossimità della superficie scende verso il basso.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il mantello, pur essendo solido, è da considerare come un fluido con un’elevata densità (questo aspetto lo vedremo meglio successivamente con il fenomeno dell’isostasia).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Temperatura all’interno della Terra__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">I geofisici sono riusciti a definire l’andamento della temperatura all’interno della Terra attraverso una curva che prende il nome di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">geoterma</b>, basatosi sulla struttura interna del nostro pianeta.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il mantello è solido perché la sua temperatura è più bassa rispetto a quella di fusione dei silicati e degli ossidi (solo nell’astenosfera, tra 70 e <st1:metricconverter productid="250 km" w:st="on">250 km</st1:metricconverter> di profondità, si ha una fusione parziale;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il nucleo esterno è fuso perché la sua temperatura è superiore a quella di fusione della lega metallica;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il nucleo interno è solido perché la sua temperatura è inferiore rispetto a quella di fusionedella lega metallica.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-OHEwEAv79rU/TbnIGp83pNI/AAAAAAAAAMQ/KwTrMxfIyJw/s1600/la+geoterma__blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="http://2.bp.blogspot.com/-OHEwEAv79rU/TbnIGp83pNI/AAAAAAAAAMQ/KwTrMxfIyJw/s400/la+geoterma__blog.jpg" width="400" /></a></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-76341756425709207882011-04-25T10:25:00.004+02:002011-04-27T17:00:03.682+02:00Struttura interna della Terra<div class="MsoNormal"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-LG0Mm87zN5g/TbUvuIvLrEI/AAAAAAAAAME/yI4ZgR7kOUQ/s1600/struttura+interna+della+Terra__blog.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="147" src="http://1.bp.blogspot.com/-LG0Mm87zN5g/TbUvuIvLrEI/AAAAAAAAAME/yI4ZgR7kOUQ/s200/struttura+interna+della+Terra__blog.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Si può studiare l’interno del nostro pianeta facendo riferimento a due modelli:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">modello chimico-mineralogico</span></i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (si basa sulla composizione chimica)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">modello reologico</span></i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (si basa sul comportamento dei materiali al passaggio di onde. Si prende in considerazione la struttura fisica)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><o:p></o:p></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪</span></b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Modello chimico-mineralogico</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’interno della Terra viene diviso in <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">crosta</b>, <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">mantello</b> e <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">nucleo</b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">crosta</i></b>: caratterizzata dal passaggio delle onde P a bassa velocità<o:p></o:p></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11px;">, è la parte più esterna del pianeta (spessore di <st1:metricconverter productid="35 km" w:st="on">35 km</st1:metricconverter> sotto i continenti, 60-<st1:metricconverter productid="70 km" w:st="on">70 km</st1:metricconverter> in corrispondenza delle catene montuose e <st1:metricconverter productid="6 km" w:st="on">6 km</st1:metricconverter> sotto i fondi oceanici). Struttura eterogenea.</span><br /><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><o:p></o:p></span></div></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">La </span></strong><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">crosta continentale</span></i></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">: composta da rocce granitiche a bassa densità <o:p></o:p></span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">(2,7 g/cm<sup>3</sup>).</span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">La </span></strong><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">crosta oceanica</span></i></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">: più densa </span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">(3,00 g/cm<sup>3</sup>)</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">, composta principalmente da basalti e gabbri.</span></strong></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Tra la crosta e il mantello è presente una superficie di discontinuità che prende il nome di </span></span><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">discontinuità di Mohorovicic</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;"> (</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Moho</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">). <o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">Viene attribuito il nome di “discontinuità” perché al passaggio delle onde la composizione chimica e lo stato fisico dei materiali attraversati subiscono dei cambiamenti improvvisi.<o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">Il </span></strong><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">mantello</span></i></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">: composto da peridotiti, rocce ultrabasiche, formate principalmente da olivina e pirosseni. </span></strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Nel mantello le onde P aumentano la loro velocità (velocità superiori <span class="apple-style-span">agli 8000 m/s). <o:p></o:p></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11px;">La pressione e la densità aumentano con la profondità.</span><br /><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8.0pt;"><o:p></o:p></span></span></div></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">Tra il mantello e il nucleo è presente una seconda superficie di discontinuità: la </span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">discontinuità di Gutenberg</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">.<o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">Il </span></strong><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">nucleo</span></i></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">: formato da ferro e nichel <o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">Esiste un’altra superficie di discontinuità che divide il nucleo in due parti, questa superficie prende il nome di </span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">discontinuità di Lehmann</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">.<o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪</span></b><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Modello reologico</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">.<o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">L’interno della Terra viene diviso in </span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">litosfera</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">, </span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">astenosfera</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">, </span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">mesosfera</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;"> e </span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">nucleo</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">.<o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">La </span></strong><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">litosfera</span></i></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">: strato superficiale situato sotto i continenti. Le onde sismiche hanno un’elevata velocità.<o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">L’</span></strong><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">astenosfera</span></i></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">: strato molle con comportamento plastico. Le onde sismiche diminuiscono la loro velocità.<o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">La </span></strong><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">mesosfera</span></i></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">: strato solido con comportamento rigido ed elastico. La velocità delle onde sismiche aumenta con la profondità.<o:p></o:p></span></strong></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">Il </span></strong><strong><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">nucleo</span></i></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">: è diviso in due parti (</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">nucleo interno</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;"> e </span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">nucleo esterno</span></strong><strong><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt; font-weight: normal;">). Il nucleo esterno è costituito da una lega di ferro e nichel allo stato fuso, mentre quello interno è allo stato solido (sempre con la stessa composizione).<o:p></o:p></span></strong></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-72701184517734155882011-04-17T15:49:00.006+02:002011-05-16T21:12:18.517+02:00Fenomeni sismici<div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Che cosa sono i terremoti?<o:p></o:p></span></b></span></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Verso la metà del XIX secolo un ingegnere irlandese, Robert <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Mallet</b>, dopo diversi studi arrivò alla conclusione che <i style="mso-bidi-font-style: normal;">il terremoto è costituito da una serie di onde elastiche che si propagano all’interno della Terra, in seguito a deformazioni o fratture di masse rocciose nel sottosuolo</i>.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-1HI8pKjo3TA/TarsS5vv2II/AAAAAAAAALo/r48JHw2aEOA/s1600/terromoto+blog+piccolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="150" src="http://4.bp.blogspot.com/-1HI8pKjo3TA/TarsS5vv2II/AAAAAAAAALo/r48JHw2aEOA/s200/terromoto+blog+piccolo.jpg" width="200" /></a><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Successivamente un sismologo di nome Harry F. <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Reid</b> propose un modello che spiegava in che modo avvengo quelle deformazioni all’origine dei fenomeni sismici.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Si tratta del modello di “<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">Rimbalzo elastico</i></b>”. Secondo il rimbalzo elastico due sistemi di crosta, soggetti a sforzi in direzioni opposte, si deformano elasticamente fino a quando si raggiunge il limite di rottura, che genera una faglia, lungo la quale i due blocchi di roccia scorrono l’uno contro l’altro in direzioni opposte.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Pian piano accade che le rocce compresse riacquistano volume e riprendono la loro posizione di equilibrio: c’è un riassestamento che genera delle rapide vibrazioni.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’energia elastica che viene accumulata durante la deformazione si libera in parte sotto forma di calore (determinato dall’attrito lungo la superficie della faglia) e in parte dalle vibrazioni.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le vibrazioni, queste onde sferiche si propagano dalla zona dove si è verificata la rottura (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">ipocentro</b>).</span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: black; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-color: black; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 1pt; border-left-color: black; border-left-style: none; border-left-width: 1pt; border-right-color: black; border-right-style: none; border-right-width: 1pt; border-top-color: black; border-top-style: none; border-top-width: 1pt; color: black; font-size: 0pt; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;"> </span><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Perpendicolarmente all’ipocentro, sulla superficie terrestre la zona prende il nome di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">epicentro</b>.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11px;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"></span></b></span></div><a name='more'></a><br /><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11px;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Tipologia di onde__</span></b></span></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-family: 'Comic Sans MS';"> </span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: black; font-size: 8pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le onde sismiche possono essere:<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: black; font-size: 8pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span></span><span class="apple-style-span"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">profonde (interne)<o:p></o:p></span></i></span></div><div class="MsoNormal" style="color: black; font-size: 8pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span></span><span class="apple-style-span"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">superficiali<o:p></o:p></span></i></span></div><div class="MsoNormal" style="color: black; font-size: 8pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="color: black; font-size: 8pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Quelle interne si dividono a loro volta in onde <i style="mso-bidi-font-style: normal;">longitudinali</i> e in onde <i style="mso-bidi-font-style: normal;">trasversali</i>.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: black; font-size: 8pt;"><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪ </span></b></span><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Onde longitudinali</span></b></span><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: black; font-size: 8pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Vengono chiamate anche <i style="mso-bidi-font-style: normal;">onde di compressione</i> o <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">P</b> (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">prime</b>), perché sono quelle più veloci.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: black; font-size: 8pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Al passaggio dell’onda le particelle di roccia si muovano avanti e indietro rispetto alla direzione di propagazione della stessa onda: la roccia subisce variazioni di volume.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: black; font-size: 8pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Questa tipologia di onda può propagarsi in qualunque mezzo.</span></span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: black; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-color: black; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 1pt; border-left-color: black; border-left-style: none; border-left-width: 1pt; border-right-color: black; border-right-style: none; border-right-width: 1pt; border-top-color: black; border-top-style: none; border-top-width: 1pt; color: black; font-size: 0pt; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;"> <span lang="X-NONE"><o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 8pt;"><span class="apple-style-span" style="color: black;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">(simulazione onde P </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS';"><a href="http://www.geologia.com/simulatio/ondep.html"><span class="Apple-style-span" style="color: blue;">http://www.geologia.com/simulatio/ondep.html</span></a></span>)</div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-U1XXpwQe61I/Tarsx4bIIYI/AAAAAAAAALs/arKGNeyi31k/s1600/onde+longitudinali_blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="54" src="http://3.bp.blogspot.com/-U1XXpwQe61I/Tarsx4bIIYI/AAAAAAAAALs/arKGNeyi31k/s400/onde+longitudinali_blog.jpg" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span class="apple-style-span"><span style="font-family: 'Comic Sans MS';"><o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt; font-weight: bold;"><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪ </span></b></span><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Onde trasversali</span></b></span><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Vengono chiamate anche <i>onde di taglio</i> o S (seconde), perché sono più lente.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Al passaggio dell’onda le particelle cominciano ad oscillare perpendicolarmente alla direzione di propagazione: la roccia cambia forma ma non volume<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Queste onde non si propagano nei liquidi. <b><o:p></o:p></b></span></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span" style="color: #33cccc;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">(simulazione onde S </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11px;"><a href="http://www.geologia.com/simulatio/ondes.html"><span class="Apple-style-span" style="color: blue;">http://www.geologia.com/simulatio/ondes.html</span></a></span>)</div><div class="separator" style="clear: both; color: #33cccc; font-size: 9pt; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-3u1OJJAsXKE/TartETj6JwI/AAAAAAAAALw/W4Tl0pzVB_U/s1600/onde+trasversali_blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="66" src="http://1.bp.blogspot.com/-3u1OJJAsXKE/TartETj6JwI/AAAAAAAAALw/W4Tl0pzVB_U/s400/onde+trasversali_blog.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; color: #33cccc; font-size: 9pt; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Arrivate in superficie, le onde si possono presentare di due tipi: onde di Rayleigh e onde di Love.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪ </span></b></span><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Onde di Rayleigh</span></b></span><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">R</b>).<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><div style="color: #33cccc;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Al passaggio dell’onda le particelle cominciano a descrivere delle orbite ellittiche in un piano verticale rispetto alla direzione di propagazione: la stessa cosa che avviene per le onde in acqua.<o:p></o:p></span></span></div><span class="apple-style-span" style="color: #33cccc;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">(simulazione onde R </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11px;"><a href="http://www.geologia.com/simulatio/rayleigh.html"><span class="Apple-style-span" style="color: blue;">http://www.geologia.com/simulatio/rayleigh.html</span></a></span>)</div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪ </span></b></span><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Onde di Love</span></b></span><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">L</b>).<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><div style="color: #33cccc;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Al passaggio dell’onda le particelle si muovono trasversalmente, in un piano orizzontale, rispetto alla direzione di propagazione.<o:p></o:p></span></span></div><span class="apple-style-span" style="color: #33cccc;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">(simulazione onde L </span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11px;"><a href="http://www.geologia.com/simulatio/love.html"><span class="Apple-style-span" style="color: blue;">http://www.geologia.com/simulatio/love.html</span></a></span>)</div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Registrare le onde sismiche__<o:p></o:p></span></b></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La registrazione del movimento sismico, da parte di un <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">sismografo</i></b>, prende il nome di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">sismogramma</b>.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Prima di parlare del sismogramma bisogna, però, capire bene come funziona un sismografo.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Questo strumento, che permette di registrare i movimenti sismici, sfrutta un particolare principio della fisica: quello dell’inerzia.<o:p></o:p></span></span></div><div align="center" class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt; text-align: center;"><span class="apple-style-span"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">“Più una massa è grande, maggiore è la sua inerzia.”<o:p></o:p></span></i></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il sismografo si basa, infatti, sull’inerzia di una massa sospesa che rimane immobile anche quando il supporto, insieme al suolo, comincia a muoversi. <o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Attaccato alla massa c’è una sorta di pennino che trascrive le vibrazioni su un rullo di carta.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Adesso possiamo ritornare al sismogramma…<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">sismogramma</b> è un <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">grafico</b>, risultato della registrazione fatta da un sismografo.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il grafico prende in considerazione la velocità con cui le onde si propagano. Cerchiamo di capire meglio come interpretare il sismogramma osservando il grafico sottostante, dividendolo in tre parti:<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; color: #33cccc; font-size: 9pt; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-7sUw9EVsZ0w/TartwocujrI/AAAAAAAAAL0/SQO_ZftWT1g/s1600/sismogramma.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="http://3.bp.blogspot.com/-7sUw9EVsZ0w/TartwocujrI/AAAAAAAAAL0/SQO_ZftWT1g/s320/sismogramma.bmp" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; color: #33cccc; font-size: 9pt; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span></span><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">nella prima parte troviamo le onde P (prime) che si propagano più velocemente;<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span></span><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">nella parte centrale le onde S (seconde), più lente delle onde P, si sovrappongono alle onde longitudinali;<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span></span><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">nella parte finale (coda) prevalgono, invece, le onde superficiali, più lente ma molto più ampie. Sono quest’ultime tipologie di onde che, rispetto a quelle interne, provocano più danni.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Come si trova l’epicentro di un terremoto?<o:p></o:p></span></b></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-QTw_WQnzkC0/TaruY9cVSgI/AAAAAAAAAL4/fVkpn0T4Arc/s1600/dromocrone.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="134" src="http://2.bp.blogspot.com/-QTw_WQnzkC0/TaruY9cVSgI/AAAAAAAAAL4/fVkpn0T4Arc/s200/dromocrone.bmp" width="200" /></a><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Dopo aver classificato un gran numero di sismogrammi, a partire da essi si deve ricavare un diagramma che tiene conto del tempo di arrivo delle onde P e S e della loro distanza dall’epicentro. Vengono descritte delle curve che prendono il nome di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">dromocrone</i></b>.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Una volta che si è calcolata la distanza dell’onda dalla stazione all’epicentro si riporta su una cartina, attraverso un compasso, la distanza epicentrale. Questo procedimento è necessario farlo per altre due stazioni. <o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Alla fine, il punto di intersezione, formatosi dall’incontro delle tre circonferenze (ricavate con il compasso) che misurano la distanza epicentrale dalla corrispettiva stazione, determina il luogo dell’epicentro.<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Per calcolare l’<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">epicentro</b> sono, quindi, necessarie <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">3 stazioni</b> sismografiche, mentre per l’<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">ipocentro</b> ce ne vogliono molte di più: ben <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">10 stazioni</b>!<o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal" style="color: #33cccc; font-size: 9pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><o:p> </o:p></span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Misure del terremoto__</span></b></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"><o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Si prendono come riferimento due scale:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">una per l’intensità<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">una per la forza<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 12px; font-weight: normal;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪</span></b></span>Intensità.<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Viene definita in base agli effetti provocati dal terremoto.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Comunemente si prende come riferimento la <b><i>scala Mercalli</i></b>, una scala che possiamo definire soggettiva in quanto fa una sorta di stima su una determinata area geografica.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Successivamente i valori dell’intensità rilevati vengono riportati su una rappresentazione cartografica dell’area in questione: si tracciano delle linee “di confine”, una serie di curve chiuse che prendono il nome i <b>isosisme</b> (la più interna racchiude l’epicentro).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le isosisme permettono di identificare quali sono le aree più a rischio sismico, inoltre l’andamento e la forme di queste linee forniscono informazioni sull’area geologica in esame.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Effetti legati al tipo di terreno:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">da un suolo roccioso ad uno dove ci sono dei detriti l’ampiezza e la durata dei terremoti aumenta.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">a causa delle vibrazioni, alcuni terreni subiscono la liquefazione e perdono tutta la loro consistenza.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small; font-weight: normal;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪</span></b></span>Forza</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">In questo caso di parla di <b><i>magnitudo</i></b>. La magnitudo <span class="apple-style-span">misura l'energia (M = log<sub>10</sub></span><span class="apple-converted-space"> </span><span class="apple-style-span">A) dove A è l'ampiezza del segnale (espressa in millimetri) che viene sprigionata dal sisma. Questa misura strumentale venne introdotta da Charles F. <b>Richter</b> nel 1935. </span><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La <b><i>scala Richter</i></b> (scala logaritmica) permette di calcolare l’energia sprigionata mettendo in relazione l’ampiezza massima delle onde registrate durante un sisma con l’ampiezza massima di un terremoto di riferimento.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Richter come riferimento scelse un terremoto a <st1:metricconverter productid="100 km" w:st="on">100 km</st1:metricconverter> dall’epicentro, che produce su un sismografo standard un sismogramma con un’oscillazione massima di <st1:metricconverter productid="0,001 mm" w:st="on">0,001 mm</st1:metricconverter>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span class="Apple-style-span" style="color: #3d85c6;"><b></b></span></div><div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="color: #3d85c6;"><b><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Effetti del terremoto__<o:p></o:p></span></b></b></span></div><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11px;">tra gli effetti legati al terremoto ricordiamo:</span><br /><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">la formazione di fratture nel terreno<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">l’innalzamento o l’abbassamento del suolo<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt; margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">il maremoto<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il <b>maremoto</b> (chiamato generalmente “tsunami” che significa “onda di porto”, anche se il fenomeno non ha a che fare con le maree) è originato da uno spostamento del terreno in un ambiente subacqueo. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Quando il movimento della faglia che provoca il terremoto fa abbassare o sollevare bruscamente un tratto del fondo del mare si genera un’oscillazione che provoca una perturbazione, la quale si manifesta con delle onde molto lunghe.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La distanza tra le creste di due onde successive, in mare aperto, può arrivare a <st1:metricconverter productid="300 km" w:st="on">300 km</st1:metricconverter>, mentre la loro altezza non supera il metro. Quando si avvicinano alla costa diminuisce la profondità e l’altezza delle onde cresce, generando delle onde gigantesche che si infrangono sulla riva.<o:p></o:p></span></div><br /><div class="MsoNormal" style="font-size: 9pt;"><span class="apple-style-span"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br /></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-v3oKjVMxmOU/Taru7k-t3aI/AAAAAAAAAL8/0-LJ4_LheFk/s1600/maremoto+blog.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="176" src="http://3.bp.blogspot.com/-v3oKjVMxmOU/Taru7k-t3aI/AAAAAAAAAL8/0-LJ4_LheFk/s400/maremoto+blog.bmp" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Terremoti all’interno della Terra__</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br />La struttura interna della Terra è stata definita in base a dati sismici, che sono stati rilevati rispetto al comportamento delle onde <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">P</b> e <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">S</b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-Bn7SiWFUtBk/Tarvdb9aHDI/AAAAAAAAAMA/rWuZowium6k/s1600/onde+all%2527interno+della+Terra.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="176" src="http://3.bp.blogspot.com/-Bn7SiWFUtBk/Tarvdb9aHDI/AAAAAAAAAMA/rWuZowium6k/s200/onde+all%2527interno+della+Terra.bmp" width="200" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Infatti le traiettorie delle onde P, che in un mezzo omogeneo sono rettilinee, si propagano verso l’interno della Terra con linee curve. Questo accade perché le onde attraversano mezzi con caratteristiche meccaniche diverse.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">È stata inoltre individuata una <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">zona d’ombra</i></b>, fascia lungo, la quale, le onde P non riescono ad arrivare. Questa zona d’ombra ha permesso di individuare l’esistenza di un nucleo composto da un materiale diverso da quello che lo avvolge: infatti le onde cambiano la loro traiettoria.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Quando arrivano al nucleo le onde P perdono la loro velocità, mentre le onde S non riescono nemmeno ad entrarci. Da questa scoperta si dedusse che almeno la parte esterna del nucleo doveva essere fluida (le onde S non attraversano mezzi fluidi).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Distribuzione geografica dei terremoti__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Principalmente i terremoti vengono classificati di tre tipi:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">superficiali<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">intermedi<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">profondi<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Adesso vediamo più nel dettaglio in che modi si distribuiscono:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">In prossimità delle <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">dorsali oceaniche</b> sono presenti dei <i style="mso-bidi-font-style: normal;">terremoti superficiali</i><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">In prossimità delle <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">fosse oceaniche</b> dell’Oceano Pacifico troviamo terremoti <i style="mso-bidi-font-style: normal;">superficiali, intermedi</i> e anche <i style="mso-bidi-font-style: normal;">profondi</i>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Questi terremoti sono praticamente “distribuiti” lungo una superficie ideale che sprofonda all’interno della Terra (oltre <st1:metricconverter productid="700 km" w:st="on">700 km</st1:metricconverter> di profondità). Quando la crosta continentale si scontra con quella oceanica, essendo quest'ultima più pesante tende a sprofondare: questo fenomeno prende il nome di "<i style="font-weight: bold;">subduzione</i>". L'attrito generato dalle due croste genera i sismi, situati lungo una superficie nota con il nome di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">superficie di Benioff</i></b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Lungo le <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">catene montuose di formazione recente</b> (dal Mediterraneo all’Himalaya e prosegue verso <st1:personname productid="la Cina" w:st="on">la Cina</st1:personname>).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Esistono, inoltre, dei <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">terremoti vulcanici</b> (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">tremori</i></b>), essi non sono altro che delle vibrazioni del suolo generata dal movimento di risalita del magma all’interno della crosta del camino vulcanico.</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: black; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-color: black; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 1pt; border-left-color: black; border-left-style: none; border-left-width: 1pt; border-right-color: black; border-right-style: none; border-right-width: 1pt; border-top-color: black; border-top-style: none; border-top-width: 1pt; color: black; font-size: 0pt; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;"> <span lang="X-NONE"><o:p></o:p></span></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-1269733741389107662011-03-13T18:49:00.007+01:002011-03-27T14:17:35.919+02:00Il vulcanismo<div class="MsoNormal"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11px;">L’attività vulcanica è dovuta alla presenza di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">magma</b>, che si manifesta con particolari effetti a seconda della diversa tipologia (magma basico, magma acido). Di questo ne parleremo successivamente...</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">vulcanismo primario</i></b> è provocato dalle fratture della crosta terrestre, dalle quali escono sostanze allo stato solido, liquido e gassoso.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><a href="https://lh5.googleusercontent.com/-TgnoZwmSGew/TX0BQAf7EFI/AAAAAAAAALM/ZHi9q4zoU9I/s1600/vulcano.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="172" src="https://lh5.googleusercontent.com/-TgnoZwmSGew/TX0BQAf7EFI/AAAAAAAAALM/ZHi9q4zoU9I/s200/vulcano.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Vengono distinte due tipi di frattura:</span><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: black; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-color: black; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 1pt; border-left-color: black; border-left-style: none; border-left-width: 1pt; border-right-color: black; border-right-style: none; border-right-width: 1pt; border-top-color: black; border-top-style: none; border-top-width: 1pt; color: black; font-size: 0pt; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;"> </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">lineare<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">centrale</span></i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (condotto vulcanico)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">In profondità, all’interno della crosta, si verificano delle fusioni parziali che portano alla formazione di una massa pastosa, al cui interno sono presenti delle goccioline di magma.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il magma, insieme alle goccioline, spinto verso la superficie, si compatta con altre goccioline per coalescenza. A questo punto le goccioline si infiltrano ovunque, esercitando una forza dirompente che rompe la roccia e forma la <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">camera magmatica</i></b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /><a name='more'></a><br /></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Sistemi di vulcani__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Vulcani a scudo</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Hanno una forma appiattita, dovuta alla fluidità della lava eruttata che si espande prima di solidificarsi come basalti. Sulla sommità del vulcano si può formare, per collasso, una depressione che prende il nome di <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">caldera</i></b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Vulcani a strato</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;">composto</b>).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Si formano quando si alternano fasi di effusioni laviche con periodi di emissioni esplosive, costituendo, in questo modo, l’edificio da un’alternanza di lava e strati di piroclastiti. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Inoltre, la presenza di magmi acidi (e quindi viscosi) creano una rete che intrappolano i gas, determinando un’attività sempre più esplosiva.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La pericolosità di questi vulcani non sta solo nella loro attività primaria, ma anche dall’inconsistenza della struttura degli edifici.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Eruzioni__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le eruzioni possono essere:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">esplosive<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">effusive<o:p></o:p></span></i></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Come ho detto in principio, tutto dipende dal tipo di magma:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Basico</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 8pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> magma fluido che scorre velocemente e provoca delle eruzioni effusive<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-rYTmAQxWSdw/TX0Bauc40vI/AAAAAAAAALQ/fnm6KpaIQAo/s1600/hawaiano.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="157" src="https://lh4.googleusercontent.com/-rYTmAQxWSdw/TX0Bauc40vI/AAAAAAAAALQ/fnm6KpaIQAo/s200/hawaiano.jpg" width="200" /></a><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Acido</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> </span><span style="font-family: Wingdings; font-size: 8pt;">à</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> magma viscoso che provoca delle eruzioni esplosive<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Tipi di eruzioni:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Eruzioni di tipo hawaiiano</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Sono caratterizzate da effusioni di lave molto fluide che danno origine a vulcani a scudo.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Dalle lave i gas, di solito, si liberano tranquillamente ma può succedere che possano anche trascinare dei getti di lava fusa generando delle <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">fontane di lava</i></b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-3OfO0BcU4dI/TX0Bi-16L_I/AAAAAAAAALU/gIrLO88anxI/s1600/islandese.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="159" src="https://lh3.googleusercontent.com/-3OfO0BcU4dI/TX0Bi-16L_I/AAAAAAAAALU/gIrLO88anxI/s200/islandese.jpg" width="200" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><o:p> </o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Eruzioni di tipo islandese</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Queste sono un esempio di eruzioni lineari, infatti la lava, molto fluida, fuoriesce da lunghe fessure e si espande dando origine a espandimenti (o plateaux) basaltici.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><a href="https://lh5.googleusercontent.com/-unXLwfTZ9gc/TX0CEIbbYLI/AAAAAAAAALY/hMq64Cqkirg/s1600/stromboliano.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://lh5.googleusercontent.com/-unXLwfTZ9gc/TX0CEIbbYLI/AAAAAAAAALY/hMq64Cqkirg/s1600/stromboliano.jpg" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><o:p> </o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Eruzioni di tipo stromboliano</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il magma, fondamentalmente basico, tende a ristagnare (non è proprio “fluido - fluido”) formando nella sommità una crosta che vien fatta saltare per effetto della pressione dei gas sottostanti. Esaurita la spinta dei gas, il magma ritorna a ristagnare, riformando una nuova crosta.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;"><o:p> </o:p></span><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Eruzioni di tipo vulcaniano</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La lava è acida, molto più viscosa, solidificandosi nella parte alta del condotto, dove si forma un “tappo”. La pressione spinge e il tappo salta ed erutta, dando origine ad un’esplosione violentissime (con fuoriuscita di materiali solidi e colate di lava).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><a href="https://lh6.googleusercontent.com/-Y3yB3R7a1Ic/TX0CowRVwGI/AAAAAAAAALc/gN1er8Pr0VA/s1600/pliniano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://lh6.googleusercontent.com/-Y3yB3R7a1Ic/TX0CowRVwGI/AAAAAAAAALc/gN1er8Pr0VA/s1600/pliniano.jpg" /></a><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;"><o:p> </o:p></span><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Eruzioni di tipo pliniano</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Questa tipologia di eruzioni generano un pericolo secondario. Infatti la colonna di gas e vapori può alzarsi alla velocità del suono, raffreddandosi. L’energia cinetica si esaurisce e si forma una specie di ombrello che tende a cadere verso il basso con una velocità e temperatura elevata.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La cenere si è mescolata alla lava, provocando un’emulsione pericolosissima.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Eruzione di tipo peléeano</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La lava, ad altissima viscosità, può ostruire il condotto vulcano mentre i gas continuano a spingere all’interno della camera magmatica. La pressione elevata provoca una rottura dell’edificio vulcanico.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Vulcanismo idromagmatico</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Può capitare che l’acqua entri in contatto con il magma fuso: il brusco passaggio dall’acqua allo stato di vapore produce delle forti pressioni, che generano un’esplosione. Il vapore fuoriesce dal cratere, spandendosi in tutte le direzioni e trascinando con sé frammenti di rocce.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Prodotti dell’attività vulcanica__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Materiali aeriformi</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: troviamo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">vapore acqueo</i>, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">anidride carbonica</i> e composti dello <i style="mso-bidi-font-style: normal;">zolfo</i>, dell’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">azoto</i>, del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">cloro</i> e del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">fluoro</i>. Questi aeriformi da un lato hanno contribuito a formare la maggior parte dell’atmosfera, mentre dall’altro favoriscono l’innesco delle eruzioni.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Materiali solidi</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: troviamo le <i style="mso-bidi-font-style: normal;">colate di lave</i> (che danno origine a rocce effusive) e i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">piroclastiti</i>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">I piroclastiti possono essere:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">accumulo di scorie</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: piccole dimensioni, non hanno un volume tanto elevato.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">bomba vulcanica</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: blocchi di roccia.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">pomice</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: struttura vetrosa in seguito ad un rapido raffreddamento della lava che non ha permesso lo sviluppo di cristalli.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Lava</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">, che può presentarsi in tre modi:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">pahoheoe</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> ( a <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">corda</i></b> ): aspetto liscio, dipende dal fatto che la lava è molto fluida. In certi tratti assume delle rigature.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">superficie scoriacea</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: aspetto frammentato, dipende dal fatto che la lava è acida e ricca di gas.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">cuscino</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: lava subacquea, si forma a contatto con l’acqua (in inglese, “pillow lava”).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Fenomeni dell’attività vulcanica__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le colate di fango</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> ( <i style="mso-bidi-font-style: normal;">lahar </i>) sono provocate:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">- dalla <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">fusione di ghiacciai</i></b> (cola a valle il prodotto della fusione)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">- da <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">detriti piroclastici</i></b> incoerenti (formati da granuli sciolti) che si impastano con piogge torrenziali. L’acqua assorbita rende i <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> detriti saturi e finiscono per diventare instabili, trasformandosi, appunto, in colate di fango.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Manifestazioni tardive</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">geyser</i></b>):<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’acqua di pioggia o di falda scende in profondità, entrando in contatto con zone più calde ma senza trasformandosi in vapore (a causa della forte pressione presente). L’acqua, surriscaldata, risale così verso l’alto, finché, per l’abbassamento della pressione, entra in ebollizione e viene iniettata con forza all’esterno. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Manifestazioni minori</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">fumarole</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (emissioni di gas e vapori)<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">moféte</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (emissioni di acqua e anidride carbonica). L’emissione di anidride carbonica è particolarmente pericolosa poiché, essendo più pesante dell’aria, si deposita in basso, nelle depressioni del terreno, sottraendo ossigeno all’aria.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Distribuzione dei vulcani nel mondo__<o:p></o:p></span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">I vulcani si distribuiscono maggiormente lungo fasce precise della superficie terrestre. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">I vulcanismi di tipo effusivo ed esplosivo si distribuiscono in aree differenti:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">manifestazioni di tipo effusivo</b> si trovano lungo le <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">dorsali oceaniche</i></b>, dove materiali solidi risalgono nel mantello per poi fondere in prossimità della crosta e fluire attraverso delle fessure.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il sistema delle dorsali oceaniche non è da considerare come una catena montuosa sommersa, ma corrisponde ad un inarcamento del fondale oceanico, dove sono presenti delle fessure dalle quali fuoriesce la lava ( <i style="mso-bidi-font-style: normal;">eruzioni lineari </i>).<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"> manifestazione di tipo effusivo</b> le troviamo anche in prossimità dei <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">punti caldi</i></b> (“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">hot spots”</i>), zone ristrette della superficie terrestre, dove il materiale caldo risale da grandissime profondità.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">manifestazioni di tipo esplosivo</b> sono invece distribuite <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">lungo i margini di continenti</i></b> o <b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;">lungo catene di isole</i></b>. <o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Questa tipologia di vulcanismo derivano da magmi che provengono dalla crosta continentale, con processi di anatessi.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">In conclusione:<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">vulcanismo di tipo <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">lineare</b> distribuito lungo le <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">dorsali oceaniche</b>;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">vulcanismo di tipo <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">centrale</b> o <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">lineare</b> distribuito nei <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">punti caldi</b>;<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">vulcanismo di tipo <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">centrale </b>distribuito <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">lungo i margini dei continenti</b> o <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">lungo catene di isole</b>.<o:p></o:p></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br /></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-c-2hhn-_4xw/TX0DUbph4rI/AAAAAAAAALg/L7PA5FwHK0s/s1600/VULCANI+NEL+MONDO.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://lh4.googleusercontent.com/-c-2hhn-_4xw/TX0DUbph4rI/AAAAAAAAALg/L7PA5FwHK0s/s400/VULCANI+NEL+MONDO.bmp" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36.0pt; mso-list: l0 level1 lfo1; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><br /></span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-80188034055881111382011-03-09T22:48:00.005+01:002011-03-22T23:58:26.780+01:00Tettonica<span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La <b>tettonica</b> studia le modificazioni strutturali della crosta che derivano da sforzi rispetto ai quali la roccia è sottoposta (sollevamento, abbassamento, spostamento laterale)</span><br /><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Deformazione di un corpo__</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Secondo la legge di Hooke: “<i>le deformazioni sono direttamente proporzionali alle forze che le provocano</i>”.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">All’aumentare di uno sforzo , applicato ad un corpo, si hanno diversi stadi di deformazione:</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">- <b><i>deformazione elastica</i></b>: il corpo può ritornare come era in origine</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">- <b><i>limite di elasticità</i></b>: la deformazione cessa di essere elastica</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">- <b><i>deformazione plastica</i></b>: il corpo non può più ritornare come era in origine, ma rimane deformato</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">- <b><i>carico di rottura</i></b>: il corpo si rompe</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La deformazione di una roccia è favorita dalla temperatura, dalla <i>pressione litostatica</i> (pressione di carico), dalla <i>presenza di fluidi</i> e dalla <i>velocità di deformazione</i>:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">se la deformazione avviene velocemente, i materiali hanno comportamento <b>fragile</b> (si rompono).</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">se la deformazione avviene per un tempo più lungo, i materiali hanno un comportamento <b>plastico</b> o duttile (si piegano).</span></div><div class="MsoNormal"><br /><a name='more'></a><br /><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Le faglie__</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La <b><i>faglia</i></b> è una frattura della crosta terrestre in seguito ad una sollecitazione meccanica.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La superficie dove si trova il taglio viene chiamata <b>superficie di faglia</b> o <b>piano di faglia</b>.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le rocce che si trovano ai lati della faglia sono solitamente frantumate e prendono il nome di <b>brecce di frizione</b> o <b>cataclasiti</b>.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">L’entità dello spostamento prende il nome di rigetto.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le faglie vengono classificate in:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">faglie dirette</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">faglie inverse</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">faglie trascorrenti</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Parliamo di <b><i>faglie dirette</i></b> quando il blocco di rocce, situato sopra il piano di taglio, si sposta verso il basso rispetto a quello contiguo. In questo caso il settore di crosta interessato si allarga (“<b>tettonica distensiva</b>”).</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Si parla, invece, di <b><i>faglie inverse</i></b> quando il blocco di rocce, situato sopra il piano di taglio, si sposta verso l’alto rispetto a quello contiguo, tanto da sormontarlo. In questo caso il settore di crosta interessato si accorcia (“<b>tettonica compressiva</b>”).</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Infine, parliamo di <b><i>faglie trascorrenti</i></b> quando due settori di crosta scivolano l’uno a fianco dell’altro.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-X4jWi7293Ik/TXfzgC_b6vI/AAAAAAAAAK0/YjKkjesnkb4/s1600/faglia+diretta.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://lh3.googleusercontent.com/-X4jWi7293Ik/TXfzgC_b6vI/AAAAAAAAAK0/YjKkjesnkb4/s1600/faglia+diretta.png" style="cursor: move;" /></a><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-QcG5XkZF3sU/TXfzrbvjObI/AAAAAAAAAK4/D5ziBGpOnK8/s1600/faglia+inversa.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://lh4.googleusercontent.com/-QcG5XkZF3sU/TXfzrbvjObI/AAAAAAAAAK4/D5ziBGpOnK8/s1600/faglia+inversa.png" /></a></div><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-YmyXGjaYV-I/TXfz8KkM7qI/AAAAAAAAAK8/q8D6R3YNjlg/s1600/faglie+trascorrenti.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://lh4.googleusercontent.com/-YmyXGjaYV-I/TXfz8KkM7qI/AAAAAAAAAK8/q8D6R3YNjlg/s1600/faglie+trascorrenti.png" /></a></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> Un esempio di faglie dirette sono le <b>fosse tettoniche</b> (o <i>Graben</i>):</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">due sistemi paralleli di faglie, disposte a gradinata, provocano un abbassamento della striscia di crosta tra loro interposta (“<b><i>fossa</i></b>”). I settori di crosta, dei due sistemi, che rimangono sollevati prendono, invece, il nome di <b><i>pilastri</i></b> (o <i>Horst</i>).</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Le pieghe__</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Si parla di <b><i>pieghe</i></b> quando la crosta presenta un comportamento duttile e plastico.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le pieghe più frequenti sono le successioni di <b>anticlinali</b> (convessità verso l’alto) e di <b>sinclinali</b> (convessità verso il basso).</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La direzione delle pieghe è perpendicolare alla direzione della spinta che ha provocato la deformazione.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La <b>superficie assiale</b> individua la separazioni dei due fianchi di una piega e a seconda di come questa superficie è inclinata vengono distinte diverse tipologie di pieghe:</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Pieghe diritte</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La superficie assiale è verticale.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Pieghe inclinate</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Sono piegati maggiormente i fianchi di un lato rispetto all’altro. La superficie assiale presenta inclinazioni differenti.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">▪ </span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Pieghe rovesciate & coricate.</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">I fianchi sono tutti inclinati nella stessa direzione. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Si parla di pieghe<b><i> rovesciate</i></b> quando la superficie assiale è inclinata < 45°; mentre, se la superficie assiale è inclinata > 45° le pieghe sono dette <b><i>coricate</i></b>.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-Bpez46jWh7w/TXf03Az45FI/AAAAAAAAALA/MsIuSO0sCmo/s1600/pieghe+diritte.bmp" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="177" src="https://lh4.googleusercontent.com/-Bpez46jWh7w/TXf03Az45FI/AAAAAAAAALA/MsIuSO0sCmo/s200/pieghe+diritte.bmp" width="200" /></a><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-I7nN-L4lnF4/TXf0_3s9EMI/AAAAAAAAALE/BJSNimIG0n4/s1600/pieghe+inclinate.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="176" src="https://lh4.googleusercontent.com/-I7nN-L4lnF4/TXf0_3s9EMI/AAAAAAAAALE/BJSNimIG0n4/s200/pieghe+inclinate.bmp" width="200" /></a></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh5.googleusercontent.com/-k1X3wcSd4lM/TXf1WGu9UvI/AAAAAAAAALI/ogrIahmyU1c/s1600/pieghe+rovesciate.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="166" src="https://lh5.googleusercontent.com/-k1X3wcSd4lM/TXf1WGu9UvI/AAAAAAAAALI/ogrIahmyU1c/s200/pieghe+rovesciate.bmp" width="200" /></a></div><div class="MsoNormal"><br /></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-65392657158772723982011-03-09T16:07:00.003+01:002011-03-21T23:38:39.462+01:00Stratigrafia<span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">La <b>Stratigrafia</b></span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> studia la <b><i>formazione geologica</i></b>.</span><br /><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Vengono distinte tre tipologie di formazione geologiche:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: black; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">sedimentarie</span></i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (conglomeratiche, argillose…)</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: black; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">ignee</span></i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (piroclastiche o laviche)</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: black; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">metamorfiche</span></i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (di contatto, metamorfismo di basso, medio e alto grado)</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le rocce sedimentarie possono presentarsi <b>compatte</b> o <b>stratificate</b>.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Lo <b><i>strato</i></b> viene definito come la più piccola parte di una serie rocciosa, delimitata da superfici di discontinuità, più o meno parallele (piani di stratificazione).</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Facies sedimentarie__</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Per <b><i>facies</i></b> (dal latino “aspetto”) si intende un particolare ambiente che ha portato alla formazione di una determinata roccia.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Vengono distinte, principalmente, tre tipologie di facies:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: black; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies continentali</span></i></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: black; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies di transizione</span></i></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: black; font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies marine</span></i></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;"></span><br /><a name='more'></a><br /><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">▪ </span><b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies continentali</span></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: riguardano rocce depositate su terre emerse in un ambiente subaereo, a contatto con l’aria.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Tra queste facies troviamo:</span></div><div class="MsoNormal"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-UE8qPjbZCso/TXeWoxjByCI/AAAAAAAAAKo/THYtKiSUhpE/s1600/dune+desertiche.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="162" src="https://lh4.googleusercontent.com/-UE8qPjbZCso/TXeWoxjByCI/AAAAAAAAAKo/THYtKiSUhpE/s200/dune+desertiche.bmp" width="200" /></a><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies fluviali</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (o <b><i>alluvionali</i></b>): sono caratterizzate dalla presenza di detriti depositati lungo il fiume.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies moreniche</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: sono caratterizzate dalla presenza di ciottoli, più o meno grandi, immersi in una matrice di limo argilloso. Questi ciottoli derivano dallo scioglimento di ghiacciai, che scivolando sgretolano la superficie sulla quale scorrono.</span><span style="background-attachment: scroll; background-clip: initial; background-color: black; background-image: none; background-origin: initial; background-position: 0% 0%; background-repeat: repeat repeat; border-bottom-color: black; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 1pt; border-left-color: black; border-left-style: none; border-left-width: 1pt; border-right-color: black; border-right-style: none; border-right-width: 1pt; border-top-color: black; border-top-style: none; border-top-width: 1pt; color: black; font-size: 0pt; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;"> </span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies desertiche</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: sono caratterizzate dalla formazione di dune sabbiose di varie dimensioni, tipiche di luoghi lontani dal mare, con un clima asciutto e rare (se non del tutto assenti) precipitazioni.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">▪ </span><b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies di transizione</span></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: riguardano il passaggio dalle terre emerse al mare.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Tra queste facies troviamo:</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies palustri</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: derivano dalla mescolanza dell’acqua marino con l’acqua dolce.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies lagunari</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: il mare viene separato da strisce di costa.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies d’estuario</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> <b><i>e di delta</i></b>: i detriti si depositano formando degli isolotti.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies delle dune costiere</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: costituita dalla sabbia trasportata dal vento e depositata sulla spiaggia.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><a href="https://lh6.googleusercontent.com/-lZtkTnwYV-8/TXeXORcN-PI/AAAAAAAAAKs/JYR_bjrP7KY/s1600/sedimenti+origine+pelagica.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="184" src="https://lh6.googleusercontent.com/-lZtkTnwYV-8/TXeXORcN-PI/AAAAAAAAAKs/JYR_bjrP7KY/s200/sedimenti+origine+pelagica.bmp" width="200" /></a><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">▪ </span><b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies marine</span></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: sono le più diffuse.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Tra queste facies troviamo:</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies litorali</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: tipiche di zone costiere, con l’acqua bassa. Nell’ambiente non sono presenti molte forme di vita.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies neritiche</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: riguardano fondi sabbiosi o rocciosi. L’ambiente è ricco di organismi “bentonici” (si attaccano al fondo) e “nectonici” (nuotatori).</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">● </span><b><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">facies pelagiche</span></i></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: riguardano fondali profondi. Si depositano moltissimi detriti formati anche da gusci di animali e organismi planctonici, ricoprendo il fondale con strati consistenti.</span><span style="background-attachment: scroll; background-clip: initial; background-color: black; background-image: none; background-origin: initial; background-position: 0% 0%; background-repeat: repeat repeat; border-bottom-color: black; border-bottom-style: none; border-bottom-width: 1pt; border-left-color: black; border-left-style: none; border-left-width: 1pt; border-right-color: black; border-right-style: none; border-right-width: 1pt; border-top-color: black; border-top-style: none; border-top-width: 1pt; color: black; font-size: 0pt; padding-bottom: 0cm; padding-left: 0cm; padding-right: 0cm; padding-top: 0cm;"> </span><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il passaggio da una facies all’altra viene definito <b>eteropìa di facies</b>.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> </span> </div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Principi della Stratigrafia__</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">▪ </span><b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Principio di orizzontalità originaria</span></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Afferma che i sedimenti si depositano in strati orizzontali e dopo aver subito la diagenesi mantengono la loro posizione.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">▪ </span><b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Principio di sovrapposizione stratigrafica</span></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Afferma che strati sovrastanti, più superficiali, sono più recenti rispetto a quelli sottostanti.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 11pt;">▪ </span><b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Principio di intersezione</span></b><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Afferma che intrusioni di magma (filoni magmatici) che tagliano altre rocce sono più giovani di queste.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Regressione, ingressione__</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Parliamo di <b>regressione</b> quando, a causa di sollevamenti della crosta, il mare si ritira; il suo processo inverso è la <b>trasgressione</b> (o <b>ingressione</b>), ossia quando il mare ricopre un’area emersa.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Adesso cerchiamo di capire che cosa si intende per discordanza semplice e angolare…</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Prendiamo in considerazione una regione che nel passato è stata sollevata e deformata, diventando una zona emersa, il più delle volte sottoforma di catena montuosa. A questo punto la nuova zona emersa subisce un’erosione, viene livellata e successivamente ricoperta nuovamente dal mare (ingressione). </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Si depositano sul fondo nuovi sedimenti e se la nuova giacitura coincide con quella precedente si ha una <b><i>discordanza semplice</i></b>, mentre, se la nuova giacitura forma un angolo con quella più antica si ha una <b><i>discordanza angolare</i></b>.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-O2MyM4WhdgE/TXeXkP5byVI/AAAAAAAAAKw/WomtHNndWvo/s1600/discordanza+angolare.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="257" src="https://lh3.googleusercontent.com/-O2MyM4WhdgE/TXeXkP5byVI/AAAAAAAAAKw/WomtHNndWvo/s320/discordanza+angolare.bmp" width="320" /></a></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><i><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> </span></i></div><div class="MsoNormal"><br /></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-57354782232583503032011-03-01T15:24:00.002+01:002011-03-01T15:42:55.381+01:00Schema riassuntivo: le rocce<div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Non c’è cosa migliore di uno schema per mettere in ordine tutte le nostre idee. :-)</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">In questo schema riassumo tutte le tappe principali della formazione della roccia: origine del magma primario, rocce magmatiche, rocce sedimentarie, rocce metamorfiche.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Per disegnare lo schema mi sono servita di quello del mio libro di testo, integrandolo con qualche mio appunto.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Se volete avere le idee ancora più chiare, riguardo al ciclo litogenetico, potete guardare l’animazione della Zanichelli cliccando <a href="http://online.scuola.zanichelli.it/lupia-files/Data/udmplayer.html?LP1Un06">qui</a></span><a href="http://www.blogger.com/Non%20c%E2%80%99%C3%A8%20cosa%20migliore%20di%20uno%20schema%20per%20mettere%20in%20ordine%20tutte%20le%20nostre%20idee.%20:-%29%20In%20questo%20schema%20riassumo%20tutte%20le%20tappe%20principali%20della%20formazione%20della%20roccia:%20origine%20del%20magma%20primario,%20rocce%20magmatiche,%20rocce%20sedimentarie,%20rocce%20metamorfiche.%20Per%20disegnare%20lo%20schema%20mi%20sono%20servita%20di%20quello%20del%20mio%20libro%20di%20testo,%20integrandolo%20con%20qualche%20mio%20appunto.%20Se%20volete%20avere%20le%20idee%20ancora%20pi%C3%B9%20chiare,%20riguardo%20al%20ciclo%20litogenetico,%20potete%20guardare%20l%E2%80%99animazione%20della%20Zanichelli%20al%20seguente%20link:%20http://online.scuola.zanichelli.it/lupia-files/Data/udmplayer.html?LP1Un06"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"></span></a><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"><br /></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://lh4.googleusercontent.com/-m4AjWL7Pipo/TW0BDzrvHyI/AAAAAAAAAKk/Y_wezkteEVM/s1600/ciclo+litogenetico_Blog.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="280" src="https://lh4.googleusercontent.com/-m4AjWL7Pipo/TW0BDzrvHyI/AAAAAAAAAKk/Y_wezkteEVM/s400/ciclo+litogenetico_Blog.jpg" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"><br /></span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-66052724593471109402011-02-15T21:02:00.004+01:002011-03-21T23:40:04.564+01:00Le rocce metamorfiche<a href="http://2.bp.blogspot.com/-7XTEvfc5MVY/TVrbtLHsecI/AAAAAAAAAKY/nSoQlMzswFc/s1600/metamorfismo.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://2.bp.blogspot.com/-7XTEvfc5MVY/TVrbtLHsecI/AAAAAAAAAKY/nSoQlMzswFc/s320/metamorfismo.bmp" width="161" /></a><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le <b>rocce metamorfiche</b> si trovano a “metà strada” tra le rocce sedimentarie e quelle magmatiche.</span><br /><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Per metamorfismo intendiamo una trasformazione sia chimica che strutturale (una riorganizzazione degli atomi all’interno dei diversi minerali); la roccia viene sottoposta ad un crescente aumento della temperatura e della pressione. </span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Possiamo classificare le rocce metamorfiche in base alla loro composizione mineralogica, alla loro pressione e temperatura:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">metamorfismo di contatto </span></i></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">metamorfismo regionale</span></i></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪ </span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Metamorfismo di contatto</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: interessa tutte quelle rocce che si trovano a contatto con un fuso magmatico, ed è caratterizzato da <i>elevate temperature</i> e <i>basse pressioni</i>. Intorno alla massa magmatica si forma un’<b><i>aureola</i></b> <b><i>di contatto</i></b>; in questo strato le rocce si trasformano, modificando la loro struttura mineralogica (la modificazione mineralogica è maggiore tanto più le rocce sono vicine al fuso). Da questa tipologia di metamorfismo ne derivano delle rocce dall’aspetto compatto. Inoltre, se il processo di trasformazione è particolarmente lungo si formano dei grossi cristalli: nel marmo, per esempio, il calcare si metamorfizza in cristalli molto grandi di carbonato di calcio.</span></div><div class="MsoNormal"><br /><a name='more'></a></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">▪ </span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Metamorfismo regionale</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: interessa le rocce che scendono all’interno della crosta e gli effetti aumentano di intensità con la profondità. Le rocce sono soggette a due particolari tipi di pressione:</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">● </span><b><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Pressione di carico</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (per il peso esercitato dalle rocce sovrastanti)</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">● </span><b><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Pressione orientata</span></i></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> (dovuta a masse di crosta che collidono l’una con l’altra, formando le montagne).</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Grazie a questa pressione orientata i minerali, che compongono le rocce, si dispongono perpendicolari alla pressione, alla direzione della forza (es. minerali piatti come le miche, o allungati come gli anfiboli); ne deriva una struttura costituita da veri e propri piani: si tratta della cosiddetta “<b>scistosità</b>”.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Si intende, infatti, per scistosità l’attitudine di certe rocce di sfaldarsi secondo piani paralleli.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Al variare dell’intensità, con l’aumento della temperatura, si formano dei nuovi minerali: questi vengono chiamati <b><i>minerali indice</i></b> (o guida) che permettono di risalire alla <b>facies metamorfica</b>, ossia alla profondità dove è avvenuta la trasformazione che ha portato alla formazione della roccia metamorfica.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Inoltre, all’aumentare della temperatura e della pressione, si intende per <b>ultrametamorfismo</b> il confine tra rocce magmatiche e metamorfiche. Quando, infatti, la temperatura è molto elevata, si può arrivare alla fusione parziale: ne deriva una roccia (<b><i>migmatite</i></b>) che è una via di mezzo tra una roccia ignea ed una metamorfica.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Classificazione rocce metamorfiche__</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Innanzitutto dobbiamo distinguere alcune fasi metamorfiche:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">metamorfismo regionale di <b>basso grado</b> (temperature comprese tra i 350 ÷ 550°C)</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">metamorfismo regionale di <b>medio grado</b> (temperature variabili tra i 550 ÷ 650°C)</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">metamorfismo regionale di <b>alto grado</b> (temperature oltre i 650°C)</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">●</span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;"> </span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Filladi</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: derivano da <i>metamorfismo di basso grado</i> di rocce argillose, argillo-sabbiose. Sono caratterizzate da una scistosità accentuata.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">● </span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Micascisti</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: derivano da <i>metamorfismo di medio grado</i> di rocce argillose. La loro scistosità è maggiore rispetto a quella delle filladi.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">● </span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Gneiss</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: derivano da <i>metamorfismo da medio ad alto grado</i> di graniti, dioriti, rioliti, porfidi o anche di arenarie. </span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-61134985048418990352011-02-13T22:53:00.005+01:002011-03-21T23:40:45.637+01:00Rocce sedimentarie<a href="http://4.bp.blogspot.com/-8fq731pwm2Y/TVhTLo5MQFI/AAAAAAAAAKQ/K-vnisGxNTY/s1600/rocce+sedimentariaaaa.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-8fq731pwm2Y/TVhTLo5MQFI/AAAAAAAAAKQ/K-vnisGxNTY/s1600/rocce+sedimentariaaaa.jpg" /></a><br /><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le <b>rocce sedimentarie</b> sono delle rocce particolari originate da:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">sedimentazione di <i>rocce preesistenti</i></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">sedimentazione di <i>resti di organismi marini </i></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">reazioni chimiche </span></i><span style="color: #999999; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"></span><i><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"></span></i></div><div class="MsoNormal"><br /></div><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Rocce clastiche__</span></b><br /><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Sono le rocce originate dalle <i>sedimentazione di rocce preesistenti</i>, si formano mediante <b><i>diagenesi</i></b>: strati di vari materiali si depositano e grazie alla pressione degli strati soprastanti, che grava su quelli sottostanti, l’acqua viene fatta uscire, i granelli si cementano e si forma la roccia.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">A secondo della tipologia dei granelli viene fatta una classificazione delle rocce clastiche: </span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-jKKHxLranxc/TVhSIStqerI/AAAAAAAAAKI/jJO2f89_yEE/s1600/tabella+rocce+clastiche.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="96" src="http://4.bp.blogspot.com/-jKKHxLranxc/TVhSIStqerI/AAAAAAAAAKI/jJO2f89_yEE/s400/tabella+rocce+clastiche.bmp" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;"></span></b><br /><a name='more'></a><br /><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Rocce</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> </span><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">organogene__</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Sono le rocce originate dalla <i>sedimentazione di scheletri, gusci di molluschi bivalvi o di organismi planctonici</i>.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">In questa tipologia di roccia troviamo:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">rocce carbonatiche</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: originate dalla sedimentazione di gusci di molluschi bivalvi. Composte principalmente da calciti e dolomiti.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: normal normal normal 7pt/normal 'Times New Roman';"> </span></span><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">selci</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: originate dalla sedimentazione di organismi a guscio siliceo (spugne, diatomee, radiolari). Composte principalmente da silice amorfa, microcristallina.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Carbone & Petrolio__</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il <b>carbone</b> è originato dall’accumulo di materiale vegetale. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Le piante, quando muoiono, si decompongono velocemente in presenza di ossigeno. Quando i loro resti vengono sepolti quasi subito, in assenza di ossigeno, il carbonio, piuttosto che reagire, si accumula, carbonizzandosi.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Il <b>petrolio</b> è originato dall’accumulo di microrganismi acquatici morti in condizioni anossiche ( in assenza di ossigeno).</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Rocce chimiche__</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Come le <i>evaporiti</i>: derivano dalla precipitazione di Sali (quali la silvite KCl o il salgemma NaCl), per evaporazione del solvente.</span></div><div class="MsoNormal"><i><u><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"><span style="text-decoration: none;"><br /></span></span></u></i></div><div class="MsoNormal"><i><u><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 9pt;">Fenomeni carsici:</span></u></i><i><u><span style="color: black; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"></span></u></i></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">I fenomeni carsici definiscono un processo di erosione di tipo chimico e di precipitazione; essi sono descritti da una reazione reversibile, dove è presente un equilibrio dinamico:</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-NgjcH5GrdoA/TVhSazFiGHI/AAAAAAAAAKM/NtuzRZMxugk/s1600/fenomeno+carsico.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-NgjcH5GrdoA/TVhSazFiGHI/AAAAAAAAAKM/NtuzRZMxugk/s1600/fenomeno+carsico.bmp" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> </div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Quando l’equilibrio è spostato verso destra c’è <b><i>deposizione</i></b>, accumulo.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Quando l’equilibrio è spostato verso sinistra c’è <b><i>erosione</i></b>.</span></div><div class="MsoNormal"><br /><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> Quando viene allontanata la CO</span><sub><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">2</span></sub><sub><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;"> </span></sub><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">si verifica una deposizione. Con il passere del tempo si originano, così, </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">delle particolari strutture: </span></div><div class="MsoNormal"><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">•</span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;"> stalattiti</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: sviluppo discendente</span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 10pt;">• </span></b><b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">stalagmiti</span></b><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">: sviluppo ascendente</span></div><br /><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">Mentre, quando le acque piovane prendono dall’atmosfera la </span><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">CO</span><sub><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">2</span></sub><span style="font-family: 'Comic Sans MS'; font-size: 8pt;">, questa conferisce all’acqua un grado di acidità, consentendole di corrodere la roccia.</span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-40069692762982653602011-02-03T23:32:00.000+01:002011-02-03T23:32:38.348+01:00Breve storia del DNA<!--[if gte mso 9]><xml> <w:WordDocument> <w:View>Normal</w:View> <w:Zoom>0</w:Zoom> <w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone> <w:PunctuationKerning/> <w:ValidateAgainstSchemas/> <w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:Compatibility> <w:BreakWrappedTables/> <w:SnapToGridInCell/> <w:WrapTextWithPunct/> <w:UseAsianBreakRules/> <w:DontGrowAutofit/> </w:Compatibility> <w:BrowserLevel>MicrosoftInternetExplorer4</w:BrowserLevel> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:LatentStyles DefLockedState="false" LatentStyleCount="156"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; 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font-size: 8pt;">con i pneumococchi virulenti (“S”) il topo muore;</span></li><li class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">con i pneumococchi non virulenti (“R”) il topo vive;</span></li><li class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">con i pneumococchi “S” degradati con il calore il topo vive;</span></li><li class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">con i pneumococchi “S” degradati con il calore e quelli “R” il topo muore.</span></li></ul><div style="margin-bottom: 12pt;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">C’era un qualcosa che passava dai batteri lisci (“S”) a quelli ruvidi (“R”) e che verrà chiamato FATTORE TRASFORMANTE.<br /><br /><strong><span style="font-family: "Comic Sans MS";">(1943) AVERY </span></strong><br />Ripeté l’esperimento di Griffith e dimostrò che il fattore trasformante era il DNA, formato da fosfati, desossiribosio, e basi azotate (adenina, citosina, guanina e timina).</span></div><div class="MsoNormal"><strong><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">(1952) HERSHEY e CHASE</span></strong><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"><br />Partirono dalla considerazione che le proteine contengono ZOLFO e che gli acidi nucleici contengono FOSFORO. Questi vengono marcati mediante ISOTOPI RADIOATTIVI. Utilizzarono il batterio <em><span style="font-family: "Comic Sans MS";">Escherichia coli</span></em> (come organismo ospite) e il virus BATTERIOFAGO T2. Nel caso del fosforo radioattivo, il DNA trasmesso all’interno del batterio lo infetta rendendolo radioattivo, mentre, nel caso dello zolfo, il capside del virus rimane fuori dalla cellula batterica e non riesce a trasmettere l’informazione (non c'é radioattività).<br /><br /><strong><span style="font-family: "Comic Sans MS";">(1952) MIRSKY</span></strong><br />Dimostrò che le CELLULE SOMATICHE di qualsiasi specie contengono uguali quantità di DNA, mentre i GAMETI contengono la metà di DNA presente nelle cellule somatiche.<br />CELLULE SOMATICHE: sono le cellule del corpo;<br />GAMETI: sono tutte le cellule preposte alla riproduzione.<br /><br /><strong><span style="font-family: "Comic Sans MS";">1952 CHARGAFF</span></strong><br />Scoprì che la proporzione tra le 4 BASI AZOTATE è la stessa in tutti gli individui di una determinata specie, ma varia da una specie all’altra.<br />SPECIE: popolazione di individui che possono riprodursi e hanno una prole feconda.<br /><b><br /><strong><span style="font-family: "Comic Sans MS";">(1953) WILKINS e FRANKLIN</span></strong></b><br />In seguito a studi effettuati con i raggi x, fornirono prove evidenti di una struttura a forma di ELICA del DNA.<br /><br /><strong><span style="font-family: "Comic Sans MS";">(1953) WATSON e CRICK</span></strong><br />Scoprono la struttura tridimensionale del DNA: elica a doppio filamento, con un diametro di 2 nn(nanometri), con le basi A/T e C/G appaiate, e con filamenti ANTIPARALLELI. </span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-90030922029649629352011-01-31T17:16:00.005+01:002011-02-03T22:44:25.941+01:00Rocce magmatiche o ignee<div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Le <b><i>rocce</i></b> <b><i>magmatiche</i></b> derivano dalla cristallizzazione, ossia dal raffreddamento di materiale fuso (magmi e lave).<br />I <b>magmi</b> sono delle rocce fuse che contengono una frazione di gas (vapore acqueo, anidride carbonica, biossido di zolfo, triossido di zolfo, acido cloridrico, acido solfidrico).</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Man mano che il magma si avvicina alla superficie terrestre perde la sua frazione di gas: diventa, perciò, <b>lava</b>.</span></div><div class="MsoNormal"><br /><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TUbfsoH49oI/AAAAAAAAAJg/5f31KupW538/s1600/roccee.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="115" src="http://3.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TUbfsoH49oI/AAAAAAAAAJg/5f31KupW538/s200/roccee.bmp" width="200" /></a><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Le rocce magmatiche si dividono in:</span><span style="background: none repeat scroll 0% 0% black; border: 1pt none black; color: black; font-size: 0pt; padding: 0cm;"> </span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span><b><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">intrusive</span></i></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"> (dette anche <i>plutoniche</i>): sono rocce che si formano in profondità.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span><b><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">effusive</span></i></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">: sono rocce che si formano in prossimità della superficie o all’esterno, dove il materiale fuso si solidifica a contatto con l’aria.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">La modalità di raffreddamento delle rocce incide sulla loro struttura:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">rocce</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"> <b><i>intrusive</i></b>: si formano all’interno della crosta. Il materiale fuso è, inoltre, circondato da altre rocce che fungono da isolante termico. Il raffreddamento avviene, perciò, molto lentamente. In queste condizioni vengono generati dei cristalli molto grossi, determinando una struttura <b>granulare</b> <b>olocristallina</b>. I <i>batoliti</i> sono dei grossi ammassi di rocce intrusive, li possiamo definire come “l’ossatura delle montagne”.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-size: 8pt;">-<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">rocce</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"> <b><i>effusive</i></b>: una piccola parte della massa magmatica originaria, quando si trova in profondità, o mentre sta salendo verso la superficie, si trasforma in piccoli cristalli. Una volta che il materiale fuso è arrivato in superficie si raffredda molto velocemente e questo impedisce ai cristalli di avere del tempo per accrescersi: si crea così una struttura <b>porfirica</b>, caratterizzata da una base di microcristalli dove emergono alcuni cristalli, dalla grandezza di almeno qualche mm, che prendono il nome di <b><i>fenocristalli</i></b>. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><br /></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9pt;">Classificazione dei magmi__</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">La classificazione dei magmi avviene in base al loro contenuto in silice (composto chimico SiO<sub>2</sub>). </span></div><div class="MsoNormal" style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TUbf7vfTP4I/AAAAAAAAAJk/GE_jjQWBsio/s1600/tabella+magmi.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="65" src="http://1.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TUbf7vfTP4I/AAAAAAAAAJk/GE_jjQWBsio/s400/tabella+magmi.bmp" width="400" /></a></div><br /></div><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">●</span></b><b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"> </span></b><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Acidi</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">: ricchi di silicio (Si) e alluminio (Al) e presentano una quantità di silice superiore al 65%</span><br /><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">● </span></b><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Neutri</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">: aumenta la densità (rispetto ai magmi acidi), mentre la quantità di silice diminuisce ( tra il 52% e il 65%)</span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">●</span></b><b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"> </span></b><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Basici</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">: hanno una quantità di silice bassa (tra il 45% e il 52%), ma sono ricchi di ferro (Fe), magnesio (Mg) e calcio (Ca).</span></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: red; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">●</span></b><b><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"> </span></b><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Ultrabasici</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">: la percentuale in peso di silice è inferiore al 45%. Le rocce che generano hanno un’elevata densità e sono formate principalmente da silicati di ferro e magnesio.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Rocce che contengono in maggioranza silicio e alluminio vengono dette <b><i>sialiche</i></b>, mentre rocce ricche di ferro, magnesio e calcio vengono dette <b><i>femiche.</i></b></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><b><span style="color: #33cccc; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 9pt;">Classificazione delle rocce magmatiche in famiglie__</span></b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"></span></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TUbgSyYMr-I/AAAAAAAAAJo/rzwXSjnVejU/s1600/tabella+rocce.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="133" src="http://1.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TUbgSyYMr-I/AAAAAAAAAJo/rzwXSjnVejU/s400/tabella+rocce.bmp" width="400" /></a></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-44769758918636618882011-01-18T16:54:00.002+01:002011-02-15T21:24:32.118+01:00Oxygen: relazioni & reazioni<div class="MsoNormal"><a href="http://2.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TTW3UAmsaeI/AAAAAAAAAHo/0DBIktcJnmM/s1600/Oxygen+2.bmp" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="189" src="http://2.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TTW3UAmsaeI/AAAAAAAAAHo/0DBIktcJnmM/s200/Oxygen+2.bmp" width="200" /></a><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Ecco un semplice modo per imparare divertendosi!<br />In questo cortometraggio l’ Ossigeno cerca di fare amicizia, di relazionarsi con alcuni elementi della tavola periodica durante l’intervallo, a scuola.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Sfortunatamente vedrete che “<b>Oxygen</b>” riuscirà con difficoltà a trovare qualche elemento che possa “giocare” con lui, poiché si verificheranno delle particolari reazioni…<br />(Il video è in inglese ma vi assicuro che è di facile comprensione ed è anche molto intuitivo).</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/b4wveY2-lCo?feature=player_embedded' frameborder='0' /></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Inizialmente l’<b>Ossigeno</b> ( O ) prova a giocare con l’<b>Elio</b> ( He ) ma i due si respingono. </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">L’Ossigeno, però, non si arrende e incontra il <b>Ferro</b> ( Fe ), ma purtroppo è troppo pesante ed, inoltre, la sua vicinanza con l’ Ossigeno lo porta ad ossidarsi e a dissolversi in ruggine…</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">La ricerca prosegue e l’Ossigeno cerca di divertirsi insieme al <b>Bario</b> ( Ba ), ma anche questa volta si verifica una reazione: il Bario, altamente infiammabile, in presenza dell’Ossigeno esplode, dando origine a dei fuochi d’artificio.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Infine l’Ossigeno incontra l’<b>Idrogeno</b> ( H ). Questa volta, sembra finalmente che il nostro protagonista abbia trovato un elemento chimico con cui andare d’accordo, ma ecco che sopraggiunge un altro atomo di Idrogeno, facendo trasformare i tre elementi (l’ Ossigeno e i due atomi di Idrogeno) in acqua <i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-style: normal;">( H<sub>2</sub>O )!!!</span></i></span><i><span style="font-family: Verdana; font-size: 10.5pt;"> </span></i></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Questo cortometraggio è la tesi di <i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">Christopher Hendryx</span></i><i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-style: normal;">,</span></i></span><i><span style="font-family: Verdana; font-size: 10.5pt;"> </span></i><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">che si è laureato presso il <i><span style="font-family: "Comic Sans MS";">Ringling College of Art + Design</span></i> di Saratosa, Florida.<i><span style="font-family: "Comic Sans MS";"></span></i></span></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7635279420422338166.post-35178830536324453392011-01-03T14:45:00.008+01:002011-02-03T22:45:36.651+01:002011: inizia subito con un' eclissi di Sole!<div class="MsoNormal"><a href="http://3.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TSHRtOLS2QI/AAAAAAAAAHg/-tfzZ0dfq1c/s1600/Eclissi4gennaio.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="193" src="http://3.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TSHRtOLS2QI/AAAAAAAAAHg/-tfzZ0dfq1c/s320/Eclissi4gennaio.jpg" width="320" /></a><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Domani mattina tutti pronti per osservare l’<b>eclissi parziale </b>di <b>Sole</b>!!! </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">L’Italia non è stata molto fortunata l’ultima volta con l’eclissi di Luna del 21 Dicembre scorso… Fortunatamente, domani 4 Gennaio 2011, a noi italiani andrà decisamente meglio! </span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Ciò che accadrà sarà, come ho già detto, un’eclissi di Sole parziale: la Luna si troverà quindi in congiunzione (dalla stessa parte del Sole, in fase di novilunio) e verrà investita dai raggi solari che proietteranno un cono d’ombra sulla Terra. L’eclissi sarà parziale: la Luna non ricoprirà completamente il Sole, ma ne oscurerà, comunque, più della sua metà.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Riporto qui una tabella con gli orari dell’eclissi rispetto le città principali italiane.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Per calcolare l’ora vi ricordo che quella della tabella è il tempo universale del meridiano di Greenwich, per cui dovete aggiungere un’ora per avere l’esatta ora italiana.</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Riguardo alle città dove non c’è scritto l’orario di inizio, significa che per quando sorgerà il Sole l’eclissi sarà già iniziata.</span></div><div class="MsoNormal"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TSHSdDj9xQI/AAAAAAAAAHk/tQY_vrnwFWo/s1600/hgdhgs.bmp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="337" src="http://4.bp.blogspot.com/_7cUbB9oDb3Y/TSHSdDj9xQI/AAAAAAAAAHk/tQY_vrnwFWo/s400/hgdhgs.bmp" width="400" /></a></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"> </span> </div><div class="MsoNormal"><b><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">:::: ATTENZIONE ::::</span></b></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Usate dei filtri efficaci: le radiazioni infrarossi e ultraviolette possono essere dannose per i nostri occhi anche se l’esposizione al Sole è breve!!!!</span></div><div class="MsoNormal"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">Vi elenco alcuni filtri che <u><b>NON </b></u>dovete usare:</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">1.<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">occhiali da sole</span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">2.<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">i negativi fotografici sovrapposti o le lastre mediche ai raggi X </span><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"> </span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">3.<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">i CD e l'interno dei floppy disk</span><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal" style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;"><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">4.<span style="font: 7pt "Times New Roman";"> </span></span><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;">il vetro affumicato</span><span style="color: black; font-family: "Comic Sans MS"; font-size: 8pt;"></span></div><div class="MsoNormal"><br /></div>Pianeta Scienzahttp://www.blogger.com/profile/01132351641588110225noreply@blogger.com0