tag:blogger.com,1999:blog-155792932024-03-13T11:43:09.277+01:00Il blog di IrmaIrmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.comBlogger217125tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-29601429353453759792014-04-07T13:52:00.004+02:002014-04-07T13:53:03.243+02:00Canestrelli<span style="text-align: justify;">Questa ricetta mi è stata passata da </span><a href="http://ziavirgi.blogspot.it/" style="text-align: justify;" target="_blank" title="Meet Virginia">Virginia</a><span style="text-align: justify;"> qualche anno fa. Avevo visto le foto dei suoi canestrelli fatti in casa e le chiesi il procedimento per prepararli. La ricetta è tratta dal quaderno di ricette della sua bisnonna (!) ed è semplicissima. Il risultato sono dei biscotti friabili e assolutamente deliziosi, l'ideale per la colazione o per accompagnare una tazza di té.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
Grazie ancora Virginia! :)</div>
<blockquote>
<b>CANESTRELLI di VIRGINIA</b><br />
<a href="https://www.flickr.com/photos/spinone/13619596954/" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;" title="Canestrelli di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" src="https://farm4.staticflickr.com/3737/13619596954_5cb9d831e2_n.jpg" style="float: left; margin: 0px 10px 0px 0px; text-align: justify;" /></a>
<br />
<ul>
<li>240 g burro a temperatura ambiente</li>
<li>100 g zucchero a velo</li>
<li>4 tuorli sodi</li>
<li>200 g fecola di patate</li>
<li>200 g farina</li>
<li>1 pizzico di sale</li>
<li>aroma naturale di vaniglia</li>
<li>zucchero a velo per lo spolvero</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
Far bollire 4 uova per 5-6 minuti e poi passare al setaccio i tuorli. Lavorare il burro morbido con una forchetta e quando sarà abbastanza cremoso unire lo zucchero e i tuorli setacciati. Setacciare la farina, la fecola e il sale e unirli all’impasto. Impastare fino a formare una palla, mettere in frigo avvolta con la pellicola e lasciarla riposare un’ora.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stendere la pasta a uno spessore di circa 7 mm e ritagliare i biscotti. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 15-20 minuti. Appena i bordi si scuriscono, sfornare e lasciar raffreddare su una gratella. Una volta raffreddati, cospargere con zucchero a velo.</div>
</blockquote>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-1878567894157270792013-12-17T08:45:00.001+01:002013-12-17T08:45:48.772+01:00La lettera<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Trebuchet MS', sans-serif;"><i>Senti… ho provato a scrivere tutto quello che c’è tra me e te, tutto quello che penso, che provo, che sento, che spero, che giuro, che voglio, che imbroglio, che credo di aver capito, che so di non aver capito e che comunque che.</i></span></div>
<i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"></span></i><br />
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Poi ho tolto tutto quello che non è essenziale, tutto quello che fa paura, tutto quello che non è sincero, tutto quello che non è vero, tutto quello che non importa, tutto quello che non conta, tutto quello che può essere frainteso, conteso, mistificato, dimenticato, perso: insomma tutto quello che.</span></i></div>
<i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"></span></i>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Alla fine è rimasto questo: </span></i></div>
<i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"></span></i>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Sono felice quando sei felice, sono triste quando sei triste. E quando non ci sei mi manchi.</span></i></div>
<i><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">
</span><span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Un bacio.</div>
</span></i></blockquote>
<span style="font-family: Trebuchet MS, sans-serif;">Da "La lettera" di Carlo Lucarelli </span>Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-75013482599582832252013-10-16T11:33:00.001+02:002013-10-16T11:44:58.270+02:00Irish Soda Bread per il WBD 2013<a href="http://www.kochtopf.me/announcing-world-bread-day-2013-8th-edition" title="World Bread Day 2013 - 8th edition! Bake loaf of bread on October 16 and blog about it!"><img alt="World Bread Day 2013 - 8th edition! Bake loaf of bread on October 16 and blog about it!" border="0" height="250" src="http://farm6.staticflickr.com/5337/9931559893_59fc5761c7_o.png" style="float: left; margin: 0px 10px 0px 0px; text-align: justify;" width="130" /></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.kochtopf.me/announcing-world-bread-day-2013-8th-edition" target="_blank">World Bread Day 2013</a>. Anche quest'anno non voglio perdere questa festa. Centinaia di bloggers oggi faranno un pane e posteranno la ricetta sul loro sito web. Il pane qui a casa si continua a fare abbastanza regolarmente, alternando pani classici a esperimenti che spesso riescono bene, altre meno. Ma il risultato è sempre buono e non si butta mai via nulla.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per quest'anno ho scelto un pane un po' particolare, diverso dai pani ai quali siamo abituati qui a casa: il Pane irlandese di soda.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Le giornate si stanno accorciando, il cielo ultimamente è grigio, l'aria più fredda. Questo pane mi riporta all'estate appena finita e al mio indimenticabile viaggio in Irlanda. Il pane di soda è il pane tipico dell'isola di smeraldo e l'ho gustato tutti i giorni a colazione, spalmato di marmellata, e/o a pranzo, in accompagnamento a un buon piatto di minestra o di seafood chowder. E' un pane lievitato grazie alla combinazione di bicarbonato di sodio e latticello, non necessita di un riposo e quindi è una preparazione estremamente veloce. Si impasta, si forma la pagnotta e si inforna per circa mezz'ora. In pochissimo tempo si potrà portare in tavola una pagnotta profumata e gustosa, perfetta per accompagnare qualsiasi piatto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
La ricetta l'ho presa da un librino acquistato proprio durante la mia vacanza, in una libreria di Galway.<br />
<blockquote>
<br />
<div style="text-align: justify;">
BROWN SODA BREAD</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
da: <i>Ruth Isabel Ross</i>, <u>Irish Baking Book</u>, Gill & Macmillan, Dublin, 2003</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li>125 g farina bianca </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li>350 g farina integrale </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li>1 e 1/4 cucchiaini di bicarbonato di sodio </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li>1 cucchiaino di sale </li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<ul>
<li>250 ml latticello</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
Mescolare tutti gli ingredienti asciutti in una ciotola. Fare un buco al centro e versare gradualmente il latticello, mescolando con un coltello. Lavorare poi rapidamente l'impasto con le mani. Deve risultare un impasto abbastanza sostenuto e elastico.Formare una pagnotta rotonda. Incidere due tagli a croce con un coltello. Mettere su una teglia e cuocere in forno caldo a 200°C per circa 35 minuti. La pagnotta deve suonare cava picchiettando il fondo. Avvolgere immediatamente in un panno e lasciar raffreddare su una griglia.</div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
La farina integrale che ho usato è farina irlandese specifica per questo utilizzo. E' un'integrale piuttosto grossolana, molto profumata. A sentirecosa mi disse la signora della libreria dove acquistai questo volumetto, per fare un vero <i>irish soda bread</i>, è indispensabile la farina irlandese.<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/10307352433/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;" title="Irish Brown Soda Bread di Irmavet, su Flickr"><img alt="Irish Brown Soda Bread" height="375" src="http://farm8.staticflickr.com/7409/10307352433_eeef49fa79.jpg" width="500" /></a></div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-24049892826155880602013-07-20T15:25:00.001+02:002013-07-25T07:14:08.688+02:00Dolmadàkia o Ντολμαδάκια<div style="text-align: justify;">
Con una biblioteca traboccante di libri, cerco -faticosamente- di non acquistare altri volumi. O almeno ci provo. Se per i romanzi e i saggi ho risolto il problema di spazio con il kindle, per i libri di cucina, l'avere il libro reale, in pagine e copertina, è essenziale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<img alt="" border="0" src="http://www.mongioie.it/blog/cucinagreca.jpg" style="float: right; margin-bottom: 0px; margin-left: 10px; margin-right: 10px; margin-top: 0px; text-align: justify;" /><br />
<div style="text-align: justify;">
Una collana che amo molto, i cui volumi non esito mai a comprare, è quella de "<a href="http://www.ponteallegrazie.it/collana.asp?nome=Il%20lettore%20goloso&editore=Ponte%20alle%20Grazie" target="_blank">Il lettore goloso</a>", diretta da Allan Bay. Col tempo, ho preso tutti i volumi che la compongono, e ogni volta che ne esce uno nuovo, mi fiondo in libreria. Sono libretti maneggevoli, semplici e essenziali, però sempre pieni di ricette valide e interessanti. Sono un piacere anche solo da leggere, come fossero saggi, avendo capitoli di approfondimento ricchi di informazioni. L'ultimo uscito tratta di cucina greca ed è scritto dal bravissimo chef Jean-Michel Carasso, curatore anche del blog "<a href="http://cucinarelontano.blogspot.it/" target="_blank">Cucinare lontano</a>". Mi piace molto la cucina ellenica, questo suo essere semplice e gustosa allo stesso tempo, per certi aspetti simile alla cucina dell'Italia meridionale, ma arricchita da elementi di origine orientale. Appena ho saputo di questa pubblicazione, quindi mi sono precipitata nella libreria di fiducia e ne ho presa una copia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il libro non ha deluso le mie aspettative: tante ricette, ben spiegate, quasi tutte molto facili.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo una prima lettura, ho scelto di iniziare da un grande classico della cucina greca: gli involtini di foglie di vite con il riso. Ero un po' preoccupata per la realizzazione degli involtini, ma alla fine realizzarli è stato molto più facile del previsto. Mi raccomando solo di usare foglie di vite che non abbiano subito trattamenti!</div>
<blockquote class="tr_bq">
<b>DOLMADAKIA o involtini di foglie di vite freddi ripieni di riso</b><br />
da: <i>Jean-Michel Carasso</i>, <u>La cucina Greca</u>, Ponte alle Grazie, Milano, 2013<br />
Ingredienti per 6 persone:<br />
<ul>
<li>24 foglie di vite non trattate, fresche e tenere, o in salamoia, e un'altra decina per foderare il fondo della pentola</li>
</ul>
<ul>
<li>350 g di riso lungo</li>
</ul>
<ul>
<li>1 cipolla media</li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>1 mazzetto di aneto fresco tritato finemente</li>
</ul>
<ul>
<li>10 foglie di menta tritate finemente</li>
</ul>
<ul>
<li>il succo di mezzo limone</li>
</ul>
<ul>
<li>olio extravergine di oliva</li>
</ul>
<ul>
<li>sale e pepe</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
In una pentola, fate appassire la cipolla tritata finemente con un po' d'olio. Aggiungete il riso, l'aneto, la menta, il sale e il pepe, il succo di limone e 1 bicchiere d'acqua, e cuocete il riso girando con il cucchiaio di legno fino a quando tutto il liquido sarà assorbito. Lasciate raffreddare il riso. Sciacquate bene le foglie di vite in salamoia, o scottate in acqua bollente salata le foglie fresche per 5', delicatamente. Fatele raffreddare e asciugare su un panno pulito. Quando il riso è freddo, preparate gli involtini. Stendete una foglia di vite sul piano di lavoro con la parte più liscia sotto. Mettete 1 cucchiaino colmo di ripieno al centro della foglia. Arrotolate l'involtino partendo dal basso, fino a ricoprire il ripieno, quindi ripiegate i bordi laterali verso l'interno. Continuate a formare l'involtino arrotolandolo dal basso, fino ad ottenere un cilindro piuttosto stretto (non dovrà aprirsi durante la cottura). Foderate con le altre foglie di vite il fondo di una pentola abbastanza capiente per contenere gli involtini. Trasferiteli nella pentola e copriteli a filo con acqua. Incoperchiate la pentola e lasciate cuocere a fuoco molto basso per almeno mezz'ora. Servite i dolmadàkia freddi con spicchi di limone da spremere a piacere.</div>
</blockquote>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/9327962294/" title="Dolmadàkia di Irmavet, su Flickr"><img alt="Dolmadàkia" height="240" src="http://farm8.staticflickr.com/7384/9327962294_df292c6d00_n.jpg" width="320" /></a><a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/9327962294/" title="Dolmadàkia di Irmavet, su Flickr"><br /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Buoni, anzi: deliziosi. Freddi di frigo sono un piatto perfetto per l'estate: fresco, leggero e saziante. Le erbe aromatiche e il succo di limone rendono gli involtini davvero rinfrescanti e gustosi al palato.</div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-9442321504124654272013-07-13T18:54:00.001+02:002016-06-01T15:03:53.707+02:00Grissini del riciclo<div style="text-align: justify;">
Dopo due settimane di ferie, ho ripreso il mio lievito naturale dal frigo, dove era rimasto durante la mia assenza, ed ho fatto un paio di rinfreschi "a vuoto" per rinvigorirlo un po'. Mi sono ritrovata quindi con un discreto quantitativo di pasta madre di scarto, teoricamente da buttare. Solo teoricamente perché in realtà esistono molte ricette <i>ad hoc</i>, proprio per riciclare gli avanzi di lievito naturale ed evitare di doverli buttarli via.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi questa mattina mi sono messa alla ricerca di una nuova ricetta da provare. Di solito quando ho della pasta madre in più, preparo il pane-piadina in padella, simile al chapati indiano, come spiegato <a href="http://www.ilpastonudo.it/cose-di-base/la-pasta-madre-liquida/" target="_blank">qui </a>sul sito "Il pasto nudo".</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Però poi sono capitata su <a href="http://www.ipasticciditerry.com/grissini-con-avanzi-di-pasta-madre-2/" target="_blank">questa</a> pagina e l'idea di farne dei grissini mi ha subito ispirata. In più il procedimento è davvero semplicissimo, e permette di smaltire un bel quantitativo di lievito. Ho modificato leggermente la ricetta originale per adattarla al mio lievito che è al 100% di idratazione.<br />
<br /></div>
<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/9278109818/" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;" title="Grissini del riciclo di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" src="https://farm6.staticflickr.com/5335/9278109818_546e4df7e0_m.jpg" style="float: left; margin: 0px 10px 0px 0px; text-align: justify;"></a>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="tr_bq">
GRISSINI DEL RICICLO<br />
<i>adattata da <a href="http://www.ipasticciditerry.com/grissini-con-avanzi-di-pasta-madre-2/" target="_blank">I pasticci di Terry </a></i></blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<ul>
<li>300 g lievito naturale al 100% di idratazione</li>
</ul>
<ul>
<li>310 g di farina di grano tenero</li>
</ul>
<ul>
<li>40 g di olio extra vergine</li>
</ul>
<ul>
<li>1 cucchiaino di sale fino</li>
</ul>
<ul>
<li>1 cucchiaino di bicarbonato di sodio</li>
</ul>
<ul>
<li>55 g di acqua</li>
</ul>
<ul>
<li>semola di grano duro per lo spolvero</li>
</ul>
Sciogliere il lievito nell'acqua, aggiungere gli altri ingredienti e mescolare bene. Deve risultare un impasto non troppo duro che non si appiccichi alle mani. Lavorando un pezzo di impasto alla volta sul tavolo cosparso di semola, stendere col mattarello in una sfoglia non troppo sottile. Tagliare lunghe strisce con la rotella tagliapizza, larghe circa mezzo centimetro. A piacere arrotolarle o lasciarle lisce, stirandole un po' tirando delicatamente le due estremità. Disporle sulla teglia e infornare subito in forno già caldo a 190°C per circa 20-25 minuti, finché sono ben dorati.</blockquote>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Facili e veloci da fare, e sono anche molto buoni. A piacere si possono aggiungere all'impasto semini, erbe tritate o altri aromi. Io questa volta li ho lasciati semplici, senza nessuna aggiunta.</div>Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-13189982170898307932013-06-05T19:27:00.001+02:002013-06-05T19:30:05.084+02:00Sour Cream Marble Cake<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/8959952569/" title="Sour Cream Marble Cake di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" src="http://farm3.staticflickr.com/2875/8959952569_07cc47eddd_n.jpg" style="float: left; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 10px; margin-top: 0px; text-align: justify;" /></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Domenica sera tranquilla a casa. Decido di preparare un dolce da portare l'indomani in ufficio, per la gioia dei miei colleghi. Dopo un rapido esame degli ingredienti che ho a disposizione, decido di fare questa torta, complice il fatto che ho in frigo un vasetto di panna acida. La panna acida, da me rabboccata con yogurt intero perché non ne avevo abbastanza, rende questo dolce morbido e profumato. E' una torta semplice, bella e buona, l'ideale per accompagnare il -pessimo- caffè di metà mattina.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il libro fonte della ricetta è un bellissimo volume, pieno di ricette di torte e dolci che sanno "di casa", di pigre colazioni fatte in pigiama, di merende casalinghe con una buona tazza di tè.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Con queste dosi sono riuscita ad ottenere una grande ciambella, portata in ufficio (quella della foto), e un piccolo plumcake, lasciato a casa per il mio babbo e mio fratello.</div>
<br />
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
SOUR CREAM MARBLE CAKE</div>
<div style="text-align: justify;">
da: <i>Carole Walter</i>, <u>Great Coffee Cakes, Sticky Buns, Muffins & more</u>, Clarkson Potter Publishers, New York, 2007</div>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
marmorizzatura</div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>3 oz cioccolato fondente tritato grossolanamente</li>
<li>4 cucchiai di burro</li>
<li>3 cucchiai di cacao amaro</li>
<li>2 cucchiai di Golden syrup</li>
<li>3 cucchiai d'acqua</li>
<li>1/4 cucchiaino di bicarbonato di sodio</li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
impasto</div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>2 e 1/2 cups di farina</li>
<li>1 e 1/2 cucchiaini di lievito chimico per dolci</li>
<li>1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio</li>
<li>1 e 1/4 cups di panna acida</li>
<li>1/4 cup di latte</li>
<li>1 e 1/2 cucchiaini di estratto di vaniglia</li>
<li>6 oz di burro</li>
<li>1 e 1/2 cups di zucchero semolato</li>
<li>4 uova grandi</li>
<li>zucchero a velo</li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Preriscaldare il forno a 180°C. Preparare uno stampo a ciambella (o più stampi) con burro & farina o con carta forno.</div>
<div style="text-align: justify;">
Preparare il cioccolato per la marmorizzatura: Sciogliere il cioccolato e il burro a bagnomaria, unire il cacao, l'acqua e lo sciroppo mescolando con un cucchiaio finché è tutto ben omogeneo. Togliere dal fuoco e aggiungere il bicarbonato. Tenere il composto sulla pentola d'acqua calda, così da mantenerlo tiepido.</div>
<div style="text-align: justify;">
In una grande ciotola, mescolare bene la farina, il lievito, il bicarbonato e il sale. In un'altra ciotola, mescolare la panna acida, il latte e l'estratto di vaniglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tagliare il burro morbido a pezzetti e montarlo nella planetaria o con un mixer per almeno 2 minuti, poi aggiungere poco alla volta lo zucchero semolato e mescolare bene, ci vorranno quasi dieci minuti. Unire quindi le uova, uno alla volta. A questo punto iniziare a aggiungere gli ingredienti secchi alternandoli con quelli liquidi, sempre montando bene con la planetaria o le fruste elettriche.</div>
<div style="text-align: justify;">
Alla fine, prelevare 1 cup e 1/2 dell'impasto e a questo aggiungere il composto di cioccolato, mescolando bene per amalgamare il tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Versare circa la metà dell'impasto chiaro nello stampo preparato e distribuirlo uniformemente con l'aiuto di un cucchiaio. Sopra l'impasto chiaro, mettere circa un terzo dell'impasto scuro, coprendo bene lo strato sottostante. Ripetere l'operazione con circa metà del rimanente composto chiaro, il resto di quello nero e coprire con quello chiaro. Inserire un coltello da tavola nell'impasto e muoverlo tutt'attorno per creare l'effetto marmorizzato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cuocere in forno per 55-60 minuti, controllare la cottura con la classica prova stecchino. Quand'è cotta, lasciarla 15-20 minuti ancora nello stampo e poi sformare e mettere a raffreddare su una gratella.</div>
<div style="text-align: justify;">
A piacere, spolverare di zucchero a velo prima di servirla.</div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Davvero buona, in ufficio è durata poco.</div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-72287790425638131772013-04-05T18:36:00.001+02:002013-04-05T18:48:05.426+02:00Pane no-knead con lievito naturale<div style="text-align: justify;">
Nuova ricetta di pane secondo il metodo no-knead, messo a punto da Jim Lahey. Questa volta però l'ho modificata utilizzando invece del lievito di birra, il mio fedele lievito naturale. Il risultato è stato di nuovo eccezionale!</div>
<div style="text-align: justify;">
La ricetta alla quale mi sono ispirata è <a href="http://www.threetastes.com/blog/files/brot_sournoknead.php" target="_blank">questa</a>.</div>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<b>PANE NO-KNEAD CON LIEVITO NATURALE</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>adattata da <a href="http://www.threetastes.com/blog/files/brot_sournoknead.php" target="_blank">ThreeTastes</a>, dosi per una pagnotta di circa 500 grammi</i></div>
<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/8620056544/" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;" title="Pane no-knead con lievito naturale di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" src="http://farm9.staticflickr.com/8241/8620056544_2299a11f5e_m.jpg" style="float: left; margin: 0px 10px 0px 0px; text-align: justify;" /></a>
<br />
<ul>
<li style="text-align: justify;">40 g di lievito naturale al 100% di idratazione, rinfrescato</li>
<li style="text-align: justify;">355 g acqua a temperatura ambiente</li>
<li style="text-align: justify;">340 g farina forte per pane</li>
<li style="text-align: justify;">112 g farina integrale</li>
<li style="text-align: justify;">1 cucchiaino di sale</li>
<li style="text-align: justify;">farina di mais e/o semola di grano duro per lo spolvero</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
In una ciotola, stemperare bene il lievito nell'acqua e mettere da parte.</div>
<div style="text-align: justify;">
In una ciotola più grande, possibilmente di quelle con il coperchio, mettere le farine e il sale. Unire il lievito e l'acqua e mescolare con un cucchiaio di legno finché si ottiene un impasto omogeneo. Bastano pochissimi minuti. Coprire la ciotola e lasciare a temperatura ambiente per 18 ore.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' possibile rallentare la fermentazione mettendo l'impasto in frigo, dove si potrà lasciare più giorni. In questo caso, prima di procedere, lasciar raggiungere la temperatura ambiente per un'ora.</div>
<div style="text-align: justify;">
Rivestire un colapasta o un cestino con un canovaccio pulito e cospargere generosamente con la farina scelta per lo spolvero. Cospargere di farina il piano di lavoro e versare l'impasto. Delicatamente procedere con due serie di pieghe, senza schiacciare troppo la pasta. Formare una palla e deporla nel canovaccio preparato, con la chiusura sotto. Coprire con pellicola e lasciar riposare un'ora e mezza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Trascorsa la prima ora, accendere il forno a 260°C con dentro la pentola di ghisa col coperchio dove verrà cotto poi il pane. Dopo mezz'ora, abbassare il forno a 230°C, prendere la pentola. <i><b>ATTENZIONE perché è molto calda!</b></i> Delicatamente ribaltare il pane dentro così che la chiusura ora sia in alto. Mettere il coperchio e infornare. Dopo 30 minuti, abbassare il forno a 200°C e togliere il coperchio. Lasciar cuocere il pane ancora 15-20 minuti. Testare la cottura battendo con le nocche sulla base della pagnotta: se suona cavo è cotto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Lasciar raffreddare bene su una griglia prima di tagliarlo.</div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Come si può vedere dalle foto, il pane è venuto benissimo e con un'alveolatura spettacolare. La crosta è croccante, il profumo e il sapore ottimi, grazie alla lunga lievitazione che permette di migliorare notevolmente le caratteristiche organolettiche.</div>
Sono davvero molto soddisfatta! Mi sa proprio che non abbandonerò più questa tecnica.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/8621327009/" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" title="Guardate che buchi! di Irmavet, su Flickr"><img alt="Guardate che buchi!" height="213" src="http://farm9.staticflickr.com/8393/8621327009_1e27a62e93_n.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Guardate che buchi!</td></tr>
</tbody></table>
</div>
Questo pane comparirà anche su <a href="http://www.wildyeastblog.com/category/yeastspotting/" target="_blank">Yeastspotting</a>.Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-41290765945542320202013-03-30T08:16:00.001+01:002013-04-01T08:35:45.214+02:00No-knead pan brioche<div style="text-align: justify;">
Con qualche anno di ritardo, sono arrivata anche io a cimentarmi con i famosi pani "no-knead", metodo inventato da Jim Lahey, proprietario della <a href="http://www.sullivanstreetbakery.com/" target="_blank">Sullivan St Bakery</a>, e portato a conoscenza al grande pubblico grazie a un <a href="http://www.nytimes.com/2006/11/08/dining/081mrex.html?_r=2&oref=slogin&" target="_blank">articolo</a> di Mark Bittman sul New York Times, nel 2006.</div>
<div style="text-align: justify;">
In realtà, anni fa avevo fatto un esperimento. Ma complice l'inesperienza nella panificazione (ero alle prime armi con lieviti e farine), il risultato era stato molto deludente e avevo accantonato tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Recentemente, grazie a una videoricetta del mitico Vittorio di <a href="http://vivalafocaccia.com/2011/03/23/pane-fatto-in-casa-come-fare-ricetta-semplice/" target="_blank">vivalafocaccia.com</a>, ho riscoperto questo sistema e ho deciso di ritentare. Il pane che ho sfornato è stato un successo: ben lievitato, una crosta bella croccante, ben cotto. Sembra incredibile riuscire a portare in tavola un pane di questo tipo con il minimo lavoro di impasto, quasi nullo. Dopotutto si tratta appunto di un pane "<i>no-knead</i>".<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo questa prova ben riuscita, sono capitata su un'altra ricetta, stesso sistema: il <a href="http://www.montag.it/comida/2012/01/no-knead-pan-brioche-pan-brioche-senza-impasto/" target="_blank">no-knead pan brioche</a>, pubblicata da Elena di Comidademama. Potevo non provare?</div>
<div style="text-align: justify;">
E il risultato, neanche a dirlo, di nuovo al di sopra di qualsiasi aspettativa, tenendo conto che per questa brioche non serve un'impastatrice, una planetaria o un lungo impasto a mano. Pochi minuti per amalgamare gli ingredienti e poi solo la pazienza di aspettare almeno 24 ore prima di finire la formatura e cuocere il tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pazienza ripagata ampiamente dal risultato: una brioche morbidissima, sofficissima e profumata.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/8602671874/" title="No knead pan brioche di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" src="http://farm9.staticflickr.com/8121/8602671874_2702bffe76_q.jpg" style="float: left; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 10px; margin-top: 0px; text-align: justify;" /></a><strong style="background-color: transparent; border: 0px; line-height: 1.75em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: start; vertical-align: baseline;">Brioche senza impasto</strong><br />
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="background-color: transparent; border: 0px; line-height: 1.75em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: start; vertical-align: baseline;">ricetta di <a href="http://www.montag.it/comida/2012/01/no-knead-pan-brioche-pan-brioche-senza-impasto/" target="_blank">ComidadeMama</a><b>,</b></span><span style="text-align: justify;"> </span><span style="background-color: transparent; border: 0px; line-height: 1.75em; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: start; vertical-align: baseline;">adattata (con qualche modifica) dalla <a href="http://www.cilieginasullatorta.it/2011/12/la-brioche-delle-vacanze.html" style="text-decoration: none;">versione di Tuki</a>, </span><span style="border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">adattata a sua volta (con qualche modifica) da Five-minute bread di J. Hertzberg e Z. Francois.</span></i></div>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Ingredienti per stampo rettangolare da plumcake lungo 30 cm:</div>
<ul>
<li>250 g di farina Manitoba </li>
<li>75 g di acqua tiepida </li>
<li>11 g di lievito fresco </li>
<li>50 g di zucchero o di miele liquido </li>
<li>2 uova a temperatura ambiente </li>
<li>100 g di burro, sciolto a bagnomaria e fatto raffreddare </li>
<li>1 pizzico di sale</li>
</ul>
</blockquote>
<blockquote>
per guarnire:<br />
<div style="background-color: #fcfcfc; border: 0px; line-height: 1.75em; margin: 1em 1em 1em 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: start; vertical-align: baseline;">
</div>
<ul>
<li>un tuorlo</li>
<li>un cucchiaio di latte</li>
<li>granella di zucchero</li>
</ul>
<div style="background-color: #fcfcfc; border: 0px; line-height: 1.75em; margin: 1em 1em 1em 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: start; vertical-align: baseline;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida. In una ciotola raccogliere tutti gli ingredienti, evitando di far entrare in contatto sale e lievito. Mescolare fino a ottenere un impasto omogeneo. Coprire la ciotola con una pellicola per alimenti e lasciare lievitare per 2 ore. Trasferire la ciotola coperta in frigorifero e lasciare riposare per un minimo di 24 ore fino a un massimo di 5 giorni <i>[io l'ho lasciato in frigo 3 giorni, N.d.A.]</i>. Estrarre l’impasto dal frigorifero, modellare la pasta a forma di treccia. Trasferire la treccia in uno stampo rettangolare da plumcake lungo 30 cm rivestito di carta da forno. Lasciare lievitare in ambiente caldo per un paio di ore.</div>
<div style="text-align: justify;">
Riscaldare il forno a 180°C.</div>
<div style="text-align: justify;">
In una ciotolina sbattere il tuorlo con il latte e spennellare la superficie della treccia. Cospargere di granella di zucchero e infornare a 180°C per 25-30 minuti, fino a raggiungere una doratura ottimale.</div>
</blockquote>
Questo pane comparirà anche su <a href="http://www.wildyeastblog.com/category/yeastspotting/" target="_blank">Yeastspotting</a>.Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-42621089369795590922013-02-12T21:10:00.001+01:002013-02-12T21:14:59.661+01:00Biscotti leggeri delle Sorelle Simili<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/8467728651/" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;" title="Biscotti leggeri delle sorelle Simili di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" src="http://farm9.staticflickr.com/8237/8467728651_16c8884a86_m.jpg" style="float: left; margin: 0px 10px 0px 0px; text-align: justify;" /></a>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Classici biscotti semplici da colazione. Veloci da preparare, pochi ingredienti e cottura rapida. Sono davvero leggeri grazie al bicarbonato d'ammonio. Durante la cottura l'odore di ammoniaca è inquietante, ma cuocendo evapora completamente senza lasciare nessuna traccia nei biscotti, garantito!</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
La ricetta è tratta dal librino delle Sorelle Simili "Pane e roba dolce".</div>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
<b>BISCOTTI LEGGERI</b></div>
<ul>
<li><span style="text-align: justify;">500 g di farina </span><i style="text-align: justify;">(questa volta ho usato 400 g di farina e 100 g di fioretto di mais)</i> </li>
<li><span style="text-align: justify;">150 g di zucchero</span></li>
<li style="text-align: justify;">100 g di burro morbido</li>
<li style="text-align: justify;">15 g di bicarbonato d'ammonio</li>
<li style="text-align: justify;">2 uova e 1 tuorlo</li>
<li style="text-align: justify;">2 cucchiai di latte</li>
<li style="text-align: justify;">1 pizzico di sale</li>
<li style="text-align: justify;">chiara d'uovo e zucchero per decorare</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
Fate la fontana, mettete al centro lo zucchero, le uova, il tuorlo e il burro, amalgamare poi unite il bicarbonato d'ammonio stemperato nel latte e un pizzico di sale. L'impasto deve essere un poco sostenuto. Tirare delle sfoglie quadrate o rettangolari di circa 3 mm, pennellate con la chiara e spolverate con un poco di zucchero, tagliate a quadrati non troppo grandi. Cuocete in forno a 180° per 15-20 minuti: è meglio cuocerli con la cartaforno.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
da <i>Sorelle Simili</i>, <u>Pane e Roba dolce</u>, Vallardi, 2003</div>
</blockquote>
<div style="text-align: justify;">
Come ho scritto, questa volta li ho fatti con un po' di farina di mais, e secondo me si prestano a molte altre variazioni. La prossima volta proverò a usare farina di farro o di grano saraceno.</div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-5080770565236587942013-01-11T23:06:00.001+01:002013-01-11T23:07:54.720+01:00"Se tu mi vedessi ora"<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
"Continuavo a farlo. In situazioni che non c'entravano un bel niente con lui, mi mettevo a pensare e lo facevo diventare parte della scena. All'improvviso mi chiedevo cosa ne avrebbe pensato, come si sarebbe sentito, cosa avrebbe fatto o detto se fosse stato con me.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Succede, quando si dona un pezzo del proprio cuore a qualcun altro. Comincia a impossessarsi di un pezzo della tua mente e lo riserva per sé."</div>
</blockquote>
<i>[citazione modificata da <u>Se tu mi vedessi ora</u> di Cecelia Ahern<span style="font-size: 13px;">]</span></i>Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-42730620601713471822012-11-29T09:40:00.001+01:002012-11-29T16:49:44.753+01:00Tempus fugit<div style="text-align: justify;">
Che buffo scoprire che la percezione dello scorrere del tempo è davvero relativa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<strong>Prima</strong>, i giorni e le settimane scorrevano inarrestabili. </div>
<div style="text-align: justify;">
Era lunedì e in men che non si dica ecco il fine settimana. Mi ritrovavo catapultata al sabato chiedendomi perplessa "oh accidenti, è _già_ sabato??". </div>
<div style="text-align: justify;">
Pochi "istanti" mi rendevo conto che era nuovamente ora di girar pagina sul calendario. E percepivo questo frenetico correre delle ore e dei giorni con una punta di panico: "Piano piano, si sta andando troppo in fretta!! Frena un po' ché qui non si riesce a far tutto!"</div>
<div style="text-align: justify;">
Prima.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong>Adesso</strong> invece è molto diverso. </div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrei aprire gli occhi la mattina e scoprire che sono trascorsi un paio di mesi, o anche tre, nell'arco di una notte. Guardo tutti i giorni il calendario e non vedo l'ora di girarla, 'sta pagina. </div>
<div style="text-align: justify;">
<em>Ma quanto manca ancora?? Due giorni, ok. Due giorni e finalmente girerò la pagina.</em> E poi ce ne sarà un'altra. E poi un'altra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma il tempo adesso pare spaventosamente rallentato. </div>
<div style="text-align: justify;">
Lunedì, poi martedì, poi mercoledì, giovedì... <em>accidenti, è _solo_ giovedì</em>??!!</div>
<div style="text-align: justify;">
Lavoro, impegni, sport, uscite con gli amici riempiono le mie giornate. Però l'orologio sembra essere sempre troppo lento, le lancette avanzano al rallentatore, quasi a prendersi gioco di me.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lo so, tra qualche mese mi guarderò indietro e scoprirò che finalmente questo tempo è passato, nonostante tutto. </div>
<div style="text-align: justify;">
Coraggio. Stringiamo i denti e andiamo avanti, a testa bassa (possibilmente senza guardare calendari e orologi). </div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-31048028761680535612012-11-22T16:39:00.000+01:002012-11-29T16:40:58.035+01:00Guerra e Pace<blockquote>
"Quest'uomo estraneo è dunque ormai <i>tutto</i> per me - si domandò e istantaneamente rispose: - Sì, tutto: lui solo ora m'è più caro di tutto al mondo".</blockquote>
<i>Lev Tolstoj</i>, <u>Guerra e Pace</u>, Einaudi, 1990, <i>pag. 558</i>Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-20753031031297083042012-11-18T14:00:00.000+01:002012-11-18T19:30:00.213+01:00Pensiero felice 03/1000<div style="text-align: justify;">
Stare ore a parlare su skype con una persona speciale e non accorgersi dello scorrere tempo.</div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-87612327378537657162012-11-13T10:10:00.002+01:002012-11-29T09:42:21.463+01:00<div style="text-align: justify;">
I'm strong. I'm a fighter. I'm brave. I never give up. I don't cry <em>(ok, I'm honest, I do. But only when no one can see me)</em>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div style="text-align: justify;">
But sometimes I feel really tired and I would so much take rest finding someone stronger than me that could hold me tight in his arms.</div>
</div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-81276206635645655912012-11-07T21:23:00.000+01:002012-11-07T21:24:19.148+01:00Pensiero felice 02/1000Ricevere un'email tanto attesa.Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-39202522232376710992012-11-03T17:47:00.001+01:002012-11-03T17:52:48.447+01:00Falling slowly<u>Falling slowly di Glen Hansard</u><br />
<br />
I don’t know you<br />
But I want you<br />
All the more for that<br />
Words fall through me<br />
And always fool me<br />
And I can’t react<br />
And games that never amount<br />
To more than they’re meant<br />
Will play themselves out<br />
<br />
Take this sinking boat and point it home<br />
We’ve still got time<br />
Raise your hopeful voice you have a choice<br />
You’ve made it now<br />
<br />
Falling slowly, eyes that know me<br />
And I can’t go back<br />
Moods that take me and erase me<br />
And I’m painted black<br />
You have suffered enough<br />
And warred with yourself<br />
It’s time that you won<br />
<br />
Take this sinking boat and point it home<br />
We’ve still got time<br />
Raise your hopeful voice you have a choice<br />
You’ve made it now<br />
Falling slowly sing your melody<br />
I’ll sing along<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<iframe frameborder="0" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/yzQ9VrnNQLQ" width="420"></iframe><br /></div>
<br />
<i>Grazie a <a href="http://ziavirgi.blogspot.it/2012/10/lessons-in-love.html" target="_blank">Virgi</a> per avermi fatto scoprire questo cantautore! :)</i>Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-18053159269684464642012-10-16T12:40:00.001+02:002012-10-16T17:05:16.123+02:00Pane di segale per il WBD 2012<div style="text-align: justify;">
<a href="http://kochtopf.twoday.net/stories/announcing-world-bread-day-2012-7th-edition/" title="World Bread Day 2012 - 7th edition! Bake loaf of bread on October 16 and blog about it!"><img alt="World Bread Day 2012 - 7th edition! Bake loaf of bread on October 16 and blog about it!" border="0" height="250" src="http://farm9.staticflickr.com/8446/8005854922_b0db76ec7c.jpg" style="float: left; margin: 0px 10px 0px 0px; text-align: justify;" width="130" /></a>
Settima edizione del <a href="http://kochtopf.twoday.net/stories/announcing-world-bread-day-2012-7th-edition/" target="_blank">World Bread Day</a>. Avevo già partecipato l'anno scorso e anche questa volta sono riuscita a ricordarmi in tempo di questa bella iniziativa. Oggi ci saranno decine e decine di persone in tutto il mondo che prepareranno un pane e posteranno la ricetta sui loro blog.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
In realtà, qui il pane si fa ogni 7-10 giorni e non solo in occasioni come quella di oggi. Cottura in forno a legna e rigorosamente lievito naturale. Pellegrino, il mio lievito, continua a star benone e mi permette di ottenere sempre pani deliziosi. Da quando faccio il pane in casa, non ne sprechiamo neanche una briciola perché resta buono fino all'ultima fetta. Se proprio ci dimentichiamo di un fondo di pagnotta nel sacchetto del pane e diventa troppo secco, basta tagliarlo a pezzetti per avere dei deliziosi crostini da tuffare nella minestra.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quest'anno per il WBD ho scelto di fare una pane con la farina di segale, un pane abbastanza scuro e molto aromatico. Le farine sono tutte del Mulino Marino di Cossano Belbo. La ricetta proviene dal libro "Il pane" di Bernd Armbrust, edito da Tecniche Nuove, ricetta da me leggermente modificata eliminando totalmente il lievito di birra.</div>
<blockquote>
<div style="text-align: justify;">
PANE di SEGALE VELOCE</div>
<div style="text-align: justify;">
da: <i>Bernd Armbrust</i>, <u>Il pane, 70 ricette classiche e innovative di pani fatti in casa</u>, Tecniche Nuove, 2011</div>
<ul>
<li style="text-align: justify;">50 g sciroppo di malto</li>
<li style="text-align: justify;">300 ml acqua</li>
<li style="text-align: justify;">350 g farina di segale bianca</li>
<li style="text-align: justify;">150 g farina di frumento di tipo 2</li>
<li style="text-align: justify;">15 g sale</li>
<li style="text-align: justify;">150 g pasta madre liquida</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
Stemperare il lievito e il malto nell'acqua tiepida. Poi aggiungere le farine, il sale e amalgamare bene il tutto. Lavorare la pasta per una decina di minuti. Coprire e lasciar lievitare per un paio d'ore. Fare una serie di pieghe e lasciar ancora un'ora almeno (dipende dalla temperatura ambientale). Quindi piegare ancora e formare una pagnotta rotonda. Spolverare con farina e fare dei tagli a piacere con un coltello ben affilato. Mettere la pagnotta sulla teglia, coprire e lasciar lievitare di nuovo un'oretta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Preriscaldare il forno a 240°C con una teglia con un dito d'acqua, per creare vapore. Quando è il momento della cottura del pane, togliere l'acqua dal forno e infornare la pagnotta. Cuocere 10 minuti poi abbassare la temperatura del forno a 220°C e cuocere ancora per 35 minuti circa.</div>
</blockquote>
<div style="text-align: center;" title="Pane di segale di Irmavet, su Flickr">
<img alt="Pane di segale" height="333" src="http://farm9.staticflickr.com/8190/8093278145_1a84fd5b9d.jpg" width="500" /></div>
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Il pane si conserva buono per molti giorni, semplicemente chiuso in un sacchetto di cotone.<br />
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WBD 2011: <a href="http://mongioie.blogspot.it/2011/10/pane-di-semola-di-grano-duro-per-il-wbd.html">Pane di semola di grano duro</a></div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-27786895701372075012012-09-10T15:46:00.000+02:002012-10-04T15:49:32.808+02:00Bishorn (4153 m s.l.m.)<div style="text-align: justify;">
Il mio primo 4000! Ancora non ci credo. Però riguardo le foto scattate durante questa impresa, e mi tornano alla mente le emozioni provate e mi dico che sì, sono davvero riuscita -egregiamente- a scalare una vetta alta più di 4000 metri!</div>
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Ma andiamo con ordine. Questa è l'ultima uscita del corso di alpinismo organizzato dal CAI di Mondovì. Un corso molto interessante e vario, dove ho imparato a affrontare ambienti che fino a poco tempo fa mi erano preclusi. E in più ho conosciuto tanti nuovi amici, tutti come me "malati di alte quote". A conclusione di questo percorso, ci attende la gitona su ghiacciaio, alla conquista del Bishorn, Alpi Vallesi.</div>
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La partenza da Mondovì è fissata per le 4 del mattino di sabato. La prima tappa da raggiungere è Zinal, in Svizzera. Da lì si inizierà a camminare alle 11:05. La salita verso la cabane de Tracuit è molto lunga con 1600 metri di dislivello da superare. Ma la compagnia e il tempo splendido ci aiutano a mettere un passo dietro l'altro fino al rifugio, raggiunto dopo circa 6 ore di marcia (contando anche la sosta pranzo a metà strada).</div>
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La cabane si trova a 3270 m s.l.m., rifugio piccolo e relativamente accogliente. Molto affollato tanto che la cena viene servita in due turni: alle 18:30 e alle 19:15. A noi tocca aspettare il secondo turno e così intanto ci rilassiamo un po' godendoci il panorama mozzafiato tutt'attorno. Cime severe, ghiaccio, roccia. Ogni tanti si sente l'inquietante rumore del distacco di un seracco.</div>
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Intanto riesco anche a mandare un SMS a casa. Il segnale va e viene, ma mi permette comunque di inviare notizie sul mio buon stato di salute. Ah, questi babbi ansiosi!... :)</div>
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A tavola, ci verrà servito minestrone di verdura, curry di pollo con riso e dadolata di verdure, macedonia. Tutto cibo conservato in scatola, ma meglio che niente. Bisogna fare il pieno di energia per il giorno seguente e quando si ha fame è comunque tutto più buono.</div>
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Il mattino seguente la sveglia è fissata per le 4:20. Ci alziamo veloci per sistemare le ultime cose e consumare la colazione a base di té caldo, pane, burro e marmellata. Solo una tazza, niente piatto e niente tovaglioli (che mancavano anche per la cena, ma vabbé, ci si adatta). Fuori è ancora buio pesto e c'è una stellata spettacolare! L'inquinamento luminoso che abbiamo nelle nostre città ci fa perdere questa meraviglia del creato, mentre in alta montagna è ancora possibile godersi il cielo nero come pece punteggiato da milioni di stelline grandi e piccole. Ma non c'è tempo per stare in contemplazione. Ben coperti da giacca e berretto, pila frontale accesa, percorriamo i pochi metri che ci separano dall'inizio del ghiacciaio vero e proprio. Lì breve sosta per formare le cordate e allacciare i ramponi. E poi via, si parte. Mentre poco a poco il cielo inizia a schiarire.</div>
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La quota si fa sentire, procediamo lentamente, un passettino dopo l'altro. Sempre attenti a tenere la corda con la giusta tensione. Sguardo in basso per controllare dove si mettono i piedi. Ogni tanto micro-sosta per un sorso d'acqua (utilissima allo scopo la camel bag acquistata per l'occasione!) o un morso a una barretta. Il respiro è più accelerato, lieve tachicardia, tutti segnali che ormai l'ossigeno scarseggia e il corpo cerca di compensare questa situazione. Però sto bene, il temuto "mal di montagna" questa volta l'ho schivato. Ogni metro di quota si conquista con fatica, fatica ripagata dal pensiero che è un metro in meno che ci divide dalla vetta. Cerco di non guardare troppo spesso l'altimetro al polso. Ma quando finalmente lo vedo segnare "4000" l'emozione è forte e mi dà l'ultima carica per affrontare con nuove energie i 150 metri finali. L'ultimissimo tratto lo facciamo senza zaino, lasciato in un pianoro proprio sotto il cornicione della vetta. Ed eccoci: sulla vetta del Bishorn! E di nuovo la magia: la felicità dell'essere arrivati in cima, fa sparire all'istante tutta la fatica precedente. Foto di rito a testimoniare l'impresa e poi foto a 360° sul panorama che ci circonda.</div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/7972656748/" title="Foto di gruppo sulla vetta di Irmavet, su Flickr"><img alt="Foto di gruppo sulla vetta" height="375" src="http://farm9.staticflickr.com/8441/7972656748_85edaf88d8.jpg" width="500" /></a><a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/7972656748/" title="Foto di gruppo sulla vetta di Irmavet, su Flickr"><br /></a></div>
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Dopo pochi minuti, iniziamo la lunga discesa. Ripercorriamo il ghiacciaio sulla stessa traccia di salita, non conviene aprire nuove vie: il rischio di finire in un crepaccio è alto e basta guardarsi intorno per averne la conferma. Dal rifugio a Zinal sono gli stessi interminabili 1600 metri di dislivello percorsi il giorno precedente. Discesa infinita e massacrante. Mi ha stancato di più questa, dell'impresa sul ghiacciaio della mattina.</div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-26723088254300237822012-08-28T18:17:00.001+02:002012-08-28T18:18:05.565+02:00Pensiero felice 01/1000<div style="text-align: justify;">
Fare il bagno nell'acqua fredda e cristallina di un torrente di montagna, saltare da un sasso all'altro a piedi nudi, prendere il sole (estremamente gradito dalla pelle bruciante per l'acqua fredda), catturare (e liberare subito dopo) i girini nelle anse con l'acqua più calma.</div>
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<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/7873129310/" title="A fare il bagno nel torrente di Irmavet, su Flickr"><img alt="A fare il bagno nel torrente" height="500" src="http://farm8.staticflickr.com/7119/7873129310_a1950b8667.jpg" width="500" /></a> </div>
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E pensare a tutti quelli che macinano km e km di autostrada, magari in coda, per andarsi ad ammassare al mare, quando il paradiso è a pochi minuti di strada da casa. :)</div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-73452752517641043512012-08-28T17:32:00.001+02:002012-08-28T17:48:37.234+02:001000 Pensieri felici<div style="text-align: justify;">
Vagando per la blogosfera, sono capitata su questo <a href="http://lazitellafelice.wordpress.com/" target="_blank">blog</a> carinissimo. Sfogliando le varie pagine, ho letto della sfida "1000 pensieri felici", cioé trovare mille motivi o piccole cose per cui valga la pena essere felici.</div>
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Capitava giusto a fagiolo perché proprio il giorno prima mi ero ritrovata a riflettere su una citazione dal libro "Old Yeller" di Fred Gipson (libro poi portato sul grande schermo con il classicone Disney "Zanna Gialla", "Old Yeller" appunto):</div>
<blockquote>
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<i><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: left; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">“What I mean is, things like that happen. They may seem might cruel and unfair, but that's how life is a part of the time. But that isn't the only way life is. A part of the time, it's mighty good. And a man can't afford to waste all the good part, worrying about the bad parts. That makes it all bad.”</span> </i></div>
</blockquote>
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<span style="line-height: 18px;">E' assolutamente vero e bisognerebbe tenerlo sempre a mente. Anche perché sono convinta che felicità attira altra felicità, in un circolo virtuoso senza fine. Quindi raccolgo volentieri questa sfida dei 1000 pensieri felici! :)</span></div>
Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-67263316565776005162012-08-13T20:19:00.000+02:002012-08-28T17:58:19.855+02:00I "Ringo" fatti in casa<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/7761197806/" title="Ringo di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" src="http://farm9.staticflickr.com/8431/7761197806_a2ae991c2e_m.jpg" style="float: left; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 10px; margin-top: 0px; text-align: justify;" /></a>
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Onnipresenti alle uscite del corso di alpinismo del CAI, i Ringo di Andrea. Spariscono in un attimo, il tubo passa di mano in mano e i golosi biscotti con la crema finiscono in fauci affamate da ore di cammino, arrampicate su rocce e falesie, nodi da fare e disfare, sferzati dal vento e dal sole bruciante delle alte quote. La montagna mette fame, fa bruciare calorie e ci si può concedere qualche golosità. Ogni volta Andrea li spaccia come fatti da lui. Il gioco continua con noi che facciamo finta di credergli.</div>
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Intanto un tarlo inizia a girarmi per la testa. "Ringo fatti in casa"? Perché no? Scommetto che ce la posso fare! Uguali, anzi: migliori degli originali industriali!</div>
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Avevo già addocchiato la ricetta di Luvi, il suo <a href="http://ilmondodiluvi.blogspot.it/" target="_blank">blog</a> è una fonte di ricette sempre ottime e ben spiegate. Merita una visita e vi consiglio di salvare il link tra i "preferiti".</div>
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La ricetta è una modifica di quella dei biscottini di 4 tipi, già provata più volte. In questo caso l'impasto viene diviso solo in due parti, e a una metà si aggiunge il cacao. Ho steso la pasta, dopo una sosta in frigo di un paio d'ore, a 3 mm. Intanto ho fatto la crema con burro e zucchero a velo vanigliato (doppia dose rispetto a quella indicata da Luvi). Ho ottenuto 62 biscotti bianchi e 68 al cioccolato.</div>
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A sentire i commenti di famiglia e amici sono riuscita nel mio intento: super-deliziosi! E <u>molto</u> meglio dell'originale industriale (sorry Pavesi).</div>
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La prossima volta, che sarà molto presto mi sa, voglio provare a stendere la pasta un filo più spessa e usare un tagliabiscotti più piccolo. Invece la quantità di farcitura, inferiore a quella dei Ringo di Luvi [confrontare le foto], mi sembra ideale per rendere il biscotto goloso ma non stucchevole, almeno per i miei gusti.</div>
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<blockquote class="tr_bq">
<span style="background-color: white; line-height: 18px;"><b>RINGO fatti in casa</b></span><br /><span style="background-color: white; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; widows: 2;"><span style="line-height: 18px;">Ingredienti</span><span style="background-color: transparent;">(per circa 140 biscotti)</span></span><ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">600 g farina 0 bio Mulino Marino</span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">150 g fecola di patate</span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">225 g zucchero a velo vanigliato</span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">450 g burro</span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">semi di 1 bacca di vaniglia</span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">1 albume</span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">un pizzico di sale</span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">45 g cacao amaro</span></li>
</ul>
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Crema al burro per la farcitura</span> <span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">(per ottenere 20-30 biscotti)</span><ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">120 g zucchero semolato vanigliato</span></li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">80 g burro</span></li>
</ul>
<span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Con l'aiuto del Kenwood ho impastato burro e zucchero a velo, ho aggiunto i semi della bacca di vaniglia, poi un po' per volta la farina e la fecola e un pizzico di sale.</span> <span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Per ultimo ho aggiunto l'albume. Ho ottenuto 1,450 gr di impasto, l'ho diviso a metà e aggiunto 45 g di cacao amaro a una delle due parti.</span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Ho messo a riposare in frigorifero avvolto in pellicola per almeno un'ora.</span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Ho ammorbidito il burro con lo zucchero a velo fino ad ottenere una crema morbida, spalmabile.</span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Ho steso l'impasto dei biscotti a uno spessore di 3 mm e tagliato con un tagliabiscotti tondo.</span> <span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Ho disposto i biscotti su teglie foderate di cartaforno e cotto a forno ventilato a 170°C per 10 minuti circa.</span> <span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Appena sfornati li ho disposti su una griglia a raffreddare.</span> <span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Ho preso ciascun biscotto al cioccolato e ho spalmato, aiutandomi con una piccola spatola di plastica, un po' di crema al burro: ho abbinato un biscotto chiaro facendo una leggera pressione.</span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: white; display: inline !important; float: none; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; orphans: 2; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px;">Li ho poi messi in frigorifero in modo da indurire la crema.</span></blockquote>
</div>
<a href="http://ilmondodiluvi.blogspot.it/2010/04/biscotti-ringo-modo-mio.html" target="_blank">Qui</a> trovate la ricetta originale di Luvi.Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-52587443258888623422012-05-02T15:32:00.001+02:002012-05-02T15:55:16.954+02:00Chocolate Chip and Almond Biscotti<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/7134475735/" title="Chocolate Chip and Almond Biscotti di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" height="167" src="http://farm9.staticflickr.com/8019/7134475735_0fd4ce387a_m.jpg" style="float: right; margin: 0px 0px 0px 10px; text-align: justify;" width="240" /></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Primo maggio piovoso, freddo e umido. Quindi niente passeggiate in campagna, niente giro in bici e niente corsa. Tra l'altro sono reduce da una brutta influenza con febbre e tosse e quindi non mi pareva il caso di sfidare gli elementi col serio rischio di una ricaduta. Quindi che si fa? Ovvio: si riempie la biscottiera per la colazione!</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ultimamente sono in fase "ricette-sane-senza-grassi-o-zuccheri raffinati", cucino moltissime verdure di stagione, cereali integrali, pane con lievito naturale. Però ogni tanto, in questo stile di vita sano e attento, qualche peccato di gola ci vuole. Senza esagerare, quindi niente cibo spazzatura, ma che sia un po' più goloso, ad esempio, di una fetta di pane integrale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho allora ripreso in mano uno dei libri della mitica Maida Heatter e ho rifatto una ricetta già provata anni fa: i Chocolate Chip and Almond Biscotti. Una specie di cantuccino con meno mandorle e con tanto cioccolato. Semplicissimi da fare, doppia cottura: prima dei filoncini di impasto e poi delle fette. A differenza di altre ricette americane, in questi biscotti non c'è burro e neanche tanto zucchero. E' la quantità notevole di cioccolato (che sia buono, mi raccomando!) a renderli irresistibili.</div>
<blockquote>
<br />
<div style="text-align: justify;">
CHOCOLATE CHIP and ALMOND BISCOTTI</div>
<div style="text-align: justify;">
da: <i>Maida Heatter</i>, <u>Book of Great Chocolate Desserts</u>, Andrews McMeel Publishing, LLC, Kansas City, 2006</div>
<ul>
<li style="text-align: justify;">6 oz mandorle pelate <i>(170 g)</i></li>
<li style="text-align: justify;">2 cups farina<i> (250 g circa)</i></li>
<li style="text-align: justify;">1/2 cucchiaino lievito per dolci</li>
<li style="text-align: justify;">1/2 cucchiaino bicarbonato di sodio</li>
<li style="text-align: justify;">un pizzico di sale</li>
<li style="text-align: justify;">1 cup meno 2 cucchiai di zucchero alla vaniglia <i>(175 g circa)</i></li>
<li style="text-align: justify;">12 oz cioccolato fondente <i>(340 g)</i></li>
<li style="text-align: justify;">2 uova</li>
<li style="text-align: justify;">2 cucchiai di whiskey o brandy</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
Per prima cosa tostare le mandorle a 175°C per 12-15 minuti, finché sono leggermente dorate. Poi metterle da parte a raffreddare e alzare il forno a 190°C. In una ciotola setacciare la farina con il lievito, il bicarbonato e il sale. Unire lo zucchero e mescolare. Prendere circa 1/2 cup di questa miscela e frullarla al mixer con 1/2 cup di mandorle e tritare finemente. Aggiungere la miscela frullata alla farina, insieme alle restanti mandorle intere e al cioccolato tagliato grossolanamente al coltello. A parte mescolare gli ingredienti umidi: le uova e il whiskey e unirli a quelli asciutti. Mescolare con un cucchiaio di legno finché sia tutto amalgamato <i>(eventualmente aggiungere un cucchiaio o due di latte come ho fatto io)</i>. Dividere il composto in quattro parti uguali e con le mani bagnate formare 4 filoncini lunghi circa 22 cm. Infornare per 25 minuti. Una volta cotti, lasciarli raffreddare almeno 20 minuti prima di tagliarli. Intanto abbassare il forno a 135°C. Disporre le fette sulla teglia e mettere a asciugare nel forno per altri 25 minuti. Alla fine spegnere e lasciar raffreddare nel forno spento con lo sportello socchiuso.</div>
</blockquote>Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-63925321798669005342012-03-18T09:03:00.001+01:002012-03-18T09:12:30.283+01:00Marmellata di arance<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/6822598686/" title="Marmellata di arance di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" src="http://farm8.staticflickr.com/7196/6822598686_b3ed62e22f_m.jpg" style="float: left; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 10px; margin-top: 0px; text-align: justify;" /></a>
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Perché non approfittare delle belle e buone arance bio acquistate con il G.A.S. e cercare di conservare per i mesi futuri un po' del loro profumo e del loro sapore?</div>
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Per trovare la ricetta giusta, cosa c'è di meglio dei vecchi libri di Petronilla? E così, dopo una rapida ricerca negli indici, eccola: "Marmellata d'arance".</div>
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<i>Poiché questa è la stagione delle buone arance, andate voi stesse in piazza e sceglietene 12 (o 6 se non volete troppo spendere) grosse e con la buccia pure molto grossa; e scegliete anche un limone da giardino, cioé uno di quelli che hanno grosse le dimensioni e la buccia.</i> </div>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<i>Appena a casa, lavate le arance; con una forchetta, punzecchiate, qua e là, la grossa buccia; mettetele in una pentola; copritele d'acqua fresca e lasciate la pentola scoperchiata e al fresco per 3 giornate, cambiando però ogni mattina ed ogni sera l'acqua che si farà, così sempre meno amara. </i><i>Il quarto giorno pesate una pentola vuota (possibilmente di terracotta); scrivetene il peso ché, in cucina, non è mai da prudente cuoca, fidarsi della propria memoria. </i><i>Una alla volta, e sopra un piatto per non perderne una sola goccia di sugo, tagliate poi le 12 (o le 6) arance; tagliatele prima a metà per il lungo, e poscia in tante fettine, quanto più vi sarà possibile tagliarle sottili; e tagliatele con la loro rispettiva buccia; toglietene tutti i semi; e versate, di mano in mano, nella pentola succo e fette. </i><i>Ripesate la pentola; la differenza fra il nuovo e il peso scritto, vi darà così il peso esatto dei frutti affettati.</i> </div>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<i>Pesate, in una brocca, acqua rispondente alla metà del peso delle arance; versatela nella pentola; mettete questa a fuoco. Pesate anche lo zucchero rispondente al peso esatto delle arancie.</i> [Qui ho fatto una modifica: ho messo solo il 70% del peso della frutta di zucchero]</div>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
<div style="text-align: justify;">
<i>Quando, da 10 minuti, bolliranno nella pentola arancie e acqua, aggiungete il (o il mezzo) limone che, durante l'attesa avrete, al pari delle arancia, finissimamente affettato. </i><i>Dopo 10 minuti, aggiungente anche lo zucchero pesato; e rimestate con cucchiaio di legno e con una certa energia, fino a che l'acqua avrà ripreso il suo bollore in pieno (lo zucchero non si attaccherà, così, sul fondo della pentola). </i><i>Lasciate poi bollire, ma lentamente; e tenendo la pentola solo a metà coperta con il suo coperchio; e bollire per... nientemeno che per circa 3 ore, fino a quando cioé, soffiando sopra una goccia di marmellata versata sopra ad un piatto, la vedrete scorrere assai lentamente. </i><i>Togliete allora la pentola dal fuoco e lasciate intiepidire. Aggiungete 4 (o 2) bicchierini di rhum. Date un'ultima ed energica mescolata. </i><i>Invasate; e... se ben sottili avrete tagliato i frutti, son certa che quando gusterete e farete gustare questa dolce-amaretta marmellata (ottima, per il caffé e latte sul pane imburrato, ed ottima anche a sostituire quella che si devono comperare per confezionare dolci e torte) - mi giungerà da voi un'altra preghiera: "Oh, Petronilla cara, dacci un altro dei tuoi suggerimenti, sì preziosi e saggi!"</i> </div>
</blockquote>
<blockquote class="tr_bq">
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Da "<u>Ricette di Petronilla</u>", Edizioni Olivini, Milano, 1939</div>
</blockquote>
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Come ho scritto tra parentesi, ho ridotto lo zucchero a 700 g per chilo di frutta. Ho anche omesso il rhum e, come faccio sempre, ho invasettato la marmellata bollente in vasi Bormioli con capsule nuove. Con 12 arance ho ottenuto 8 barattoli da 250 g e uno più piccolo da 150 g. Ne è rimasto qualche cucchiaio così abbiamo potuto assaggiarla. E' una marmellata deliziosa, profumata, dolce ma non troppo e per nulla amara. Il procedimento è lungo e la cottura pure, ma ne è valsa veramente la pena!</div>Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-46754792159311895462012-02-06T20:39:00.000+01:002012-02-06T20:42:47.486+01:00Fette biscottate con lievito madre<div style="text-align: justify;">
Si avvicina il primo compleanno di Pellegrino, il mio lievito naturale. In questi mesi grazie a lui ho sfornato kg e kg di ottimo pane e molti figli suoi sono finiti tra le mani di parenti e amiche, anche loro precipitate nel tunnel della panificazione casalinga.</div>
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Fare il pane in casa non è difficile come han cercato di farci credere. E fare il pane con lievito naturale richiede solo un minimo di esperienza e di organizzazione. Niente di impossibile e che non si possa superare con un pizzico di passione e volontà.</div>
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Il fine settimana ormai è tradizione a casa mia preparare il pane per la settimana. Sempre una ricetta diversa, prendendo ispirazione da i vari libri che ho sull'argomento "pane e lievito naturale". In biblioteca ho però anche -molti- altri libri sul pane, con ricette che prevedono l'utilizzo di lievito di birra. Era da tempo che volevo provare a metter mano a una di queste ricette per adattarla alla pasta madre, e vedere se alla fine riuscivo a ottenere un buon risultato.</div>
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Finalmente l'altro giorno ho sperimentato!</div>
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Ho scelto una ricetta del libro "Fare il pane" di Cathy Ytak. Un libro che ho usato moltissimo durante i miei primi passi in questo mondo del pane fatto in casa, ai tempi che usavo ancora esclusivamente il lievito di birra. Ricette valide e belle fotografie, uno dei miei libri preferiti. Ho deciso per un pan brioche con farina di castagne, con l'intento poi di biscottare le fette per la colazione. Calcolatrice alla mano mi son messa a misurare i vari ingredienti e la quantità di pasta madre da utilizzare. Queste le dosi finali:</div>
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BRIOCHE con FARINA di CASTAGNE e LIEVITO NATURALE</div>
<a href="http://www.flickr.com/photos/spinone/6831231647/" title="Fette biscottate di Irmavet, su Flickr"><img alt="" border="0" height="160" src="http://farm8.staticflickr.com/7175/6831231647_a7aff90953_m.jpg" style="float: right; margin: 0px 0px 0px 10px; text-align: justify;" width="240" /></a><br />
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<li>80 ml latte</li>
<li>1 cucchiaio di Rum</li>
<li>1 cucchiaino di succo di limone</li>
<li>2 tuorli</li>
<li>285 g di farina di tipo 2 - Buratto del Mulino Marino</li>
<li>25 g di farina di castagne</li>
<li>80 g di lievito naturale in coltura liquida</li>
<li>1 cucchiaino di sale</li>
<li>60 g di burro</li>
<li>40 g di zucchero vanigliato</li>
<li>40 g di canditi</li>
</ul>
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Ho messo tutto nella macchina del pane, prima gli ingredienti liquidi e il burro, poi gli ingredienti asciutti. Ho impostato il programma "solo impasto" e ho lasciato fare. Al termine del programma, ho fatto una prima serie di pieghe e lasciato riposare un'ora abbondante. Ho arrotolato l'impasto a formare un salsicciotto e l'ho messo in uno stampo da plum cake. L'ho lasciato tutta la notte in cucina e al mattino dopo l'ho cotto in forno caldo a 200° per una quarantina di minuti. Questa sera l'ho tagliato a fette e le ho fatte biscottare nel putagé per una decina di minuti. Il profumo è delizioso. L'impasto è cresciuto poco durante la lievitazione, temevo un flop. Invece in cottura è cresciuto bene ed ha sviluppato una fine alveolatura.</div>
</blockquote>Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-15579293.post-35280182686505102682012-01-08T09:20:00.001+01:002012-01-12T18:10:50.830+01:00Cosa ho fatto l'ultimo giorno dell'anno?<div style="text-align: justify;">
Un bagno in mare! :D</div>
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Nel Mar Morto per l'esattezza.</div>
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8 giorni in Israele, un paese dove non ero ancora mai stata fino ad ora. Un viaggio bellissimo e piacevolissimo grazie soprattutto all'ottima compagnia (il sottogruppo "pecorelle smarrite" ;)). Un turbinio di colori, profumi, religioni, cibi particolari. Difficile riuscire a scrivere un resoconto dettagliato (quello c'è sul mio moleskine). Mi limito a riportare una serie di istantanee e emozioni.</div>
<div class="p1" style="text-align: justify;">
L'attesa del volo diretto da Levaldigi. Il ritardo dell'aereo e il tempo che non passa. Poi finalmente tutti a bordo e si parte. Osservare dal finestrino l'Italia, dal Piemonte al Salento. La luna crescente in una posizione diversa da come la si vede da casa! L'arrivo a Nazareth in tarda serata, stanchi e affamati. Il cielo limpido e l'aria fresca. Più fresca di cosa mi aspettavo, ma si sta bene. Il giro per il suq con il gruppo subito battezzato "delle pecorelle smarrite". Il primo acquisto: due stampi di legno per fare i Ma'amoul. Trovare per caso El Babour, un negozio di spezie antichissimo e splendido. L'upupa bellissima ma che non riesco a fotografare, nella Valle del Giordano. L'hummus delizioso mangiato praticamente tutti i giorni. I rugelach della colazione in hotel. Il bagno nel Mar Morto. La doccia fredda di acqua dolce per togliersi il sale di dosso. Raccogliere cristalli di sale da portare a casa. La famiglia che la sera di shabbat festeggia secondo la loro tradizione. Spiegare ai compagni di viaggio con me a tavola che cos'è la sera di shabbat per gli ebrei. Rendermi conto di essere quasi più preparata su usi e costumi ebraici che su quelli cattolici [...]. Il gefilte fish! Gerusalemme. Splendida, indimenticabile. Città da mille volti diversi. La città vecchia. Labirintica. L'ultima sera dell'anno. Fino al Muro del pianto, a quell'ora senza turisti. Emozionante. Solenne. Il momento migliore di tutto il viaggio. Le foto purtroppo non rendono l'atmosfera di quel momento. Avvicinarmi al muro, ma per rispetto restare indietro, senza arrivare a toccarlo. Percepire lì, e solo lì in tutto il viaggio, un'atmosfera particolare, mistica. La Gerusalemme di oggi. Mamilla Mall. Moderna, pulita ordinata. Il mercato di Mahane Yehuda. Un tripudio di colori, di frutta, dolci. Meritava davvero visitarlo (come scritto sulla mia lonely planet). Yad Vashem. Non ci sono parole. Solo un groppo in gola e lacrime che pungono gli occhi per uscire. L'ultimo giorno. La corsa con Daniela per riuscire a trovare una panetteria ebraica, nel poco tempo che ci resta prima di partire. Il grande pane di segale nello zaino, da portare a casa. I controlli di sicurezza a Tel Aviv, prima del check in, distesi e cordiali. Di nuovo sull'aereo, verso casa.</div>
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[post in progress]Irmahttp://www.blogger.com/profile/10916504611405199411noreply@blogger.com2