Sanzioni esemplari (comincio a stancarmi… ;-)

Link: Suonerie: condanna dall’Antitrust – Tecnologia – Altroconsumo.

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha accolto il nostro ricorso e condannato le società Zero9, Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3G per pratica commerciale scorretta, con riferimento alla diffusione di un messaggio pubblicitario che prospettava agli utenti la possibilità di inviare giornalmente 10 sms gratis e ricevere in omaggio una suoneria.

Tra il dicembre 2007 e il marzo 2008, sul sito internet zero9.it, era stato diffuso un messaggio ingannevole incentrato su un claim che prospettava la possibilità di inviare un certo numero di sms gratuitamente, ma in realtà riguardava una proposta di abbonamento a un servizio di suonerie e di altri contenuti per cellulare. …. Queste le sanzioni amministrative deliberate: 155.000 euro per Zero9, 315.000 euro per Telecom Italia, 285.000 euro per Vodafone, 265.000 euro per Wind e 185.000 euro per Tre (le sanzioni per gli operatori telefonici sono state commisurate alle quote di mercato).

Qualcuno sa quanto e’ il fatturato di Zero9 ? Mi dicono 40M, ma senza un riferimento pubblicato

La solita persona che avesse guadagnato 30.000 euro/anno sarebbe stata sanzionata per 2,6 euro nel caso di H3G, 1,5 euro nel caso di Wind, 1,4 euro nel caso di Vodafone e 0,4 euro nel caso di Telecom Italia (e, con beneficio d’inventario) 116,25 euro per Zero9

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5 thoughts on “Sanzioni esemplari (comincio a stancarmi… ;-)”

  1. una persona che “guadagna” inteso che percepisce un compenso di X per le sue prestazioni, e con quelle ci deve pagare i suoi costi operativi, i suoi investimenti e costituire, se ci riesce, le sue riserve (aka risparmi). I conti li faccio sui ricavi, non sul’utile netto. le sanzioni sono propozionali al fatturato (solo che nel solo mercato rilevante, cosa che limita l’efficacia in quanto tamponabili con i profitti in altri settori.) come in alcuni paesi le sanzioni sono proporzionali al reddito. questa e’ la base del discorso.

  2. le sanzioni “dovrebbero essere” proporzionali al reddito, ok.
    ma tra persone e imprese le considerazioni e i presupposti possono davvero equivalere?
    per il fisco un’azienda (o un professionista) deve pagare le tasse sull’utile (eventuale), non sul fatturato (certo). invece una persona fisica (semplifichiamo, diciamo un dipendente) che guadagna 30.000 euri l’anno paga le tasse su quell’intera cifra, che e’ la totalita’ delle sue entrate (cioe’ quello che per un’azienda e’ il fatturato).
    altra riflessione: la legge non sanziona le persone in base al reddito. se berlusconi commettesse un’infrazione, pagherebbe la stessa multa che pagherebbe il dipendente da 30.000 euri l’anno. anzi, se questo fosse recidivo, pagherebbe di piu’ di berlusconi.
    conclusione: nel nostro sistema ci sono troppi pesi e troppe misure 😉

  3. infatti, questi erano commenti che mi venivano fatto quando ho iniziato.
    In italia e’ corretto che le sanzioni non sono parametrate al reddito. Non e’ cosi’ ovunque.
    E’ vero che le tasse aziendali, IRAP a parte, si pagano solo sugli utili.
    le persone fisiche e giuridiche sono certamente diverse. Ma tutte le analogie hanno punti in comune e qualche discordanza, no ?

  4. si’, basta definire le cose in modo appropriato. non e’ un appunto a te, beninteso.
    e’ questione di avere le idee chiare sul sistema. poi, se e’ oggettivamente averle chiare non e’ sempre colpa nostra.

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