Inciviltà romana … Veltroni e la sindrome di Napoleone …

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Si fa un gran parlare, di questi tempi, di una delle nuove trovate capitoline: il faraonico Parcheggio del Pincio …
Intimamente connesso ai “poteri speciali” recentemente guadagnati dal sindaco Veltroni, il progetto si inserisce nel tragico disegno di una valorizzazione del centro tutta giocata all’insegna di una una rozza politica mercantile priva di cultura, di prospettive e di progetto …
Non sarebbe questa la prima volta che ciò accade, ma, andando avanti di questo passo, tra poco, del centro storico, resteranno solo macerie, cemento, hamburger e posti macchina …
Con la spocchia di chi già ebbe ad autodefinirsi “distributore di bellezza” (ma si sa tra bellezza e monnezza … il passo è breve …) il prode Walter con cipiglio napoleonico così ha recentemente esternato:
“Quella del parcheggio del Pincio è l’operazione più importante della storia urbanistica di Roma degli ultimi anni …
Riusciremo a togliere le auto dal Tridente e da Villa Borghese …
senza toccare il Pincio …
Si potrà passeggiare da Trinità de’ Monti a piazza del Popolo senza incontrare una lamiera, allargheremo i marciapiedi …
Un’operazione straordinaria …
Posizioni … integraliste e conservatrici finiscono per condurre la città in una condizione di degrado …
Ascolterò ogni posizione innovatrice, ma contrasterò quelle conservatrici” …

Cacchio … verrebbe da dire … questo è uno colle palle …
e invece, quando un signore nella sua posizione è ridotto a minacciare coi suoi speciali poteri chi protesta solo per discutere concretamente di un progetto di cui non si conoscono i dettagli pur ragionando in contesti tanto delicati …
questo è puro terrorismo verbale … paura del confronto … incapacità di ragionare “democraticamente” sulla qualità delle cose … e quindi della città e della sua architettura …
Bene ha fatto quindi Desideria Pasolini ad indirizzare all’onnipotente Walter questa sacrosanta lettera-appello che condividiamo parola per parola:

“La terrazza del Pincio è uno dei luoghi belli del mondo. Un’icona di Roma. La sistemazione ottocentesca mantiene intatto il suo fascino: la grande terrazza era stata pensata senza alberature proprio per sottolinearne il ruolo di belvedere sulla città antica. Sfruttando proprio la mancanza di alberature, l’amministrazione comunale di Roma vorrebbe iniziare a scavare la collina per ricavarne sette piani di parcheggi per un numero complessivo di 726 posti auto.
Lungo gli eleganti emicicli che salgono intorno alla sistemazione paesistica della terrazza saranno realizzate le rampe di accesso carrabile al parcheggio; nella terrazza saranno invece sistemate le uscite pedonali. La pavimentazione della terrazza verrà invasa da griglie di sicurezza e dagli impianti di aerazione.
Uno dei luoghi storici più belli del mondo sta dunque per essere manomesso e deturpato per sempre.
E’ stato affermato che il parcheggio servirà a togliere le auto dal Tridente barocco della città, a pedonalizzarlo. Non è vero: bastano pochi dati per confutare questa tesi. Nel centro storico di Roma risiedono ancora circa 100 mila abitanti. Nell’area del tridente barocco su cui si sono concentrate le attenzioni per la realizzazione dei parcheggi ce ne sono 30 mila. Con gli indici di motorizzazione di Roma (un’automobile per abitante, come noto), significa almeno 30 mila veicoli. Sarebbero necessari più di 60 ettari di superficie scoperta destinata a parcheggio, una dimensione grande come l’intera estensione di villa Borghese.
Ma non è soltanto dal punto di vista dimensionale che i conti non tornano. Il 70% dei posti auto verrà infatti venduto sul mercato immobiliare e il 20% sarà destinato all’affitto per periodi lunghi: è evidente che verranno acquistati da coloro che lavorano in centro storico richiamando così ulteriore traffico automobilistico. Per fare una mediocre speculazione immobiliare non ci si ferma neppure di fronte a luoghi di mirabile stratificazione storica e culturale.
Rivolgiamo pertanto un pressante appello al sindaco di Roma, Walter Veltroni, per scongiurare la realizzazione della proposta. La villa Borghese e la collina del Pincio non possono ospitare un altro pessimo esempio della incultura della valorizzazione economica. Monumenti così straordinari meritano un altro destino: quello di tornare ad essere luoghi di bellezza a disposizione della città.”

Brava Desideria …

P.S.
Tante volte … da Napoleone a Cacini … il passo è breve …

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23 risposte a Inciviltà romana … Veltroni e la sindrome di Napoleone …

  1. isabella guarini ha detto:

    Quella della valorizzazione con interventi edilizi, è una vecchia convinzione di amministratori e tecnici. Purtroppo e spesso, concordano anche persone consapevoli della non verità sulla coincidenza tra valore valore architettonico e valore edilizio. Ricordo le battaglie per non far costruire un parcheggio sotto la piazza del Plebiscito a Napoli, che avrebbe comportato l’uscita delle rampe davanti al Palazzo reale. A volte le pedonalizzazioni nei centri storici sono come il cavallo di Troia. pedoni sopra e carrozza sotto. Ma chi lo fa capire ai nuovi re-sindaci! Si sa che Cassandra non fu ascoltata.

  2. vgberti ha detto:

    Dear Mr.Muratore,
    Chi La minaccia??? Faccia azione di querela come da codici entro i 60gg.
    Place Vandomme a Parigi ha tutto sotterraneo e per i parcheggi, Le posso garantire, puo fare colazione – come Proust al Ritz – senza problemi di trovare traffico e/o di parchings.
    E’ mai possibile che si dia la stura soltanto a chi non saprebbe nemmeno da dove iniziare per costruire qualcosa?
    Ma quali abitanti ? Nel C.S. di Roma già durante l’assessorato della Giunta Argan 1981-5 vi erano soltanto meno di 30-40 mila abitanti veri, non fate i conti con quelli fittizi, dei trucchetti per avere accessi e parcheggi auto gratis.
    Potrei continuare con esempi europei ma rischio di annoiare chi li frequenta e ne fa uso periodicamente ed agevolmente.
    Quando entrerete anche con i vs. cervelli in europa?
    vgb

  3. Andrea Trincardi ha detto:

    Fortunatamente c’è il ruvido vgb dal suo osservatorio sui parchings (sic!) europei a illuminarci. Mi pare invece che la stura la diano quelli che ancora contrappongono innovazione a passatismo. Io credo che chi ha lo sguardo rivolto al passato è chi ancora ragiona con mentalità industrialista, chi pensa: problema dell’auto in superficie? Soluzione! Facciamole sparire sottoterra!
    Molto banalmente io se il Pincio fosse mio non lo scaverei.
    Molto probabilmente per quelli che ragionano come vgb il Pincio è pubblico e dunque non è di nessuno, qualcuno fa il progectfainansing, lo scava, lo riempie di cemento, lo divide in loculi e ci fa un bel tesoretto e questo è europeo, innovativo, porta sviluppo, benessere e felicità all’inclito in automobile.

    Andrea Trincardi

  4. pasquale cerullo ha detto:

    Vgberti, faccia una petizione di richiesta al Vaticano per realizzare un megaparcheggio sotto piazza S. Pietro…vediamo se il Vaticano la concede.
    Roma è città unica al mondo. Nelle altre capitali d’Europa ci sono parcheggi sotterranei nei punti più rappresentativi? E chi se ne frega?! Però Berti su una cosa ha ragione: sono veramente pochi i residenti del tridente e tra questi, pochi usano l’auto. E poi diciamo pure che traffico e parcheggi sono causati anche da quel numero eccessivo di permessi, tra i quali molti privilegiati legati proprio al Comune, Vaticano, Parlamento ed Enti vari. Nessuno di questi facenti parte andranno a mettere mai la vettura al Pincio per scendere a prendere un caffè a piazza del Popolo, continueranno a scorrazzare come hanno sempre fatto. Al limite ci andrebbe uno come me, ma io a Roma preferisco venire senza macchina e se la dovessi usare la terrei ben lontana dal centro, perché ci sono i mezzi pubblici. Allora, per chi è questo piacere?

  5. vgberti ha detto:

    Dear Mr.Muratore,
    Le devo una correzione: dalla scomparsa del compianto sindaco: Petroselli (autunno 1981) il sindaco di Rome divenne: Vetere. Gli abitanti del C.S. di Roma restarono sempre meno di 30-40mila.
    suo,
    pinello berti
    san marino

  6. isabella guarini ha detto:

    L’abitudine di portare paragoni con altre città per promuovere progetti dificili da far digerire, è, ancora, una vecchia abitudine fine ottocento. Ricordate il Risanamento di Napoli come Parigi? Venite a vedere se il Rettifilo è come il Boulevard Haussmann o altri. Confrontiamo la Metropolitana di Mosca con quella di Napoli a cui qualcuno dice di essersi ispirato. Un vecchio proverbio dice: partorisce la montagna e nasce un topolino che è quello di paragonare una città di mare come Napoli, priva di territorio, stretta tra colline e vulcani a una di fiume come Parigi, di cui l’Ariosto ha scritto: siede Parigi in una gran pianura, etc.etc. VGB, come sta San Marino?

  7. vgberti ha detto:

    Mr. Cerullo Pasquale,
    Se Lei frequentasse veramente Roma-Vaticano, presso il ” tunnel ” che da via gregorio VII° porta a Piazza della Rovere c/o l’ospedale Santo Spirito (con magnifica vista di San Giovanni dei Forentini), i vaticani hanno realizzato per il Giubileo 2000, un enorme Parcheggio per Bus e auto. Così dopo anni hanno liberato il traffco di sosta in superficie così bene che non se ne è neppure accorto!!!

  8. vgberti ha detto:

    Mr.Trincardi Andrea,
    Forse voleva scivere: ” Project financing”. ” Parching + s ” plurale del verbo to park?
    vgb

  9. vgberti ha detto:

    Mr. Muratore,
    PRECISAZIONE: la Giunta Capitolina , sindaco il compianto Prof.Giulio Carlo Argàn, storica e laica, rimase in carica dal 1997 al 1981, poi: Petroselli + Vetere.
    vgb

  10. Vede prof. Berti, la mattina del primo maggio mi trovo a passare per piazza di Pietra. È una piazza centralissima, risalente al II secolo d.C., intorno alla quale gravita buona parte della vita diurna, turistica, istituzionale e notturna del rione.

    La prima cosa che attira il mio sguardo -ogni volta come la mattina del primo maggio- è la “sistemazione” subita dalla piazza negli ultimi anni, a cominciare dall’orrenda pavimentazione, che l’ha resa un luogo asettico, anonimo, piatto, quasi uno spazio di risulta. La delicatezza dell’intervento giustifica ogni timore sulle conseguenze dello scavo sotto il Pincio: altri esempi di interventi nel centro storico, a piccola e grande scala, operati dagli stessi amministratori davvero non ci mancano. In altre parole, non vorrei vedere il Pincio e piazza del Popolo “sistemati” per le feste allo stesso modo.

    Poi, sempre al mattino del primo maggio, vedo che la piazza, pur pedonale, è riempita da una decina di macchine blu: c’è uno dei soliti grandi eventi che la Camera di Commercio organizza nel Tempio di Adriano, e infatti le targhe delle macchine sono “SMOM”, “CD” eccetera. La piazza pedonale diventa un parcheggio per VIP, dove chi può viola le regole e contemporaneamente cerca di imporre i parcheggi al Pincio per i comuni mortali – per sfruttare il centro storico ancor più liberamente, s’intende, per trasformarlo sempre di più in luogo di svago o usarlo come salotto buono per dimenticare fuori dalla ZTL tutta la città che non piace.
    Adesso toccherà al Pincio: chissà, magari una volta attrezzato anche quello potremo permetterci qualche Notte Bianca in più.

  11. filippodd ha detto:

    il piacere del parcheggio al pincio, esattamente come a place vendome,e come del resto da molti anni a questa parte, al galoppatoio di villa borghese (…), e’ evidentemente per i privilegiati che possono permettersi di CONSUMARE il centro storico fra tavolini all’aperto fuorilegge,falsi selci-anzi, io direi pure “serci”, per ovviare a qualsiasi correzione del caso..-meridiane ruminate e digerite sotto forma di orrendi arredi urbani(che nascondono, come il galoppatoio poi, firme, dico “firme” prestigiose,e forse pure qualche concorso internazionale…).Facendo un discorso piuttosto banale, si potrebbe parlare di “sostenibilita’ ” dell’intervento, ovvero dell’opportunita urbana di sistemare un parcheggio, dunque una ricettivita’ notevole di veicoli a motore, nel cuore di quella che dovrebbe esser stata destinata tempo fa, non con poche polemiche, zona a traffico limitato. Dov’e la logica meschina dietro tutto cio, oltre al vile denaro che tutto smuove?Una volta Insolera si rifiuto di progettare un edificio, anzi l’EDIFICIO, accanto a montecitorio, proprio per questioni di sostenibilita’…un parcheggio per 800 posti auto nel cuore di roma?e come ci sarebbero mai arrivate?Lo scopriremo ora al pincio vero vgb?

  12. federico calabrese ha detto:

    a barcellona.
    davanti la cattedrale gotica, davanti le mura romane della antica barcino,
    hanno incominciato a sforacchiare al principio degli anni novanta e hanno fatto un parcheggio, molti posti auto, meno traffico, un pezzo grande di citta’ pedonalizzata,le risalite dal parcheggio alla piazza bruttine, ma manco tanto, la spazio e’ gradevole, nei bar le madeleine vanno a ruba.tutto scorre tranquillo.
    le cose si fanno.
    blablablablabla

  13. pasquale cerullo ha detto:

    Ehm, non per contraddirla gentile professor Berti, ma io quel parcheggio multipiano lo conosco. Ci misi tre ore per arrivarci dal raccordo, andavo a trovare un mio parente stretto che era ricoverato al Santo Spirito. Altre tre ore per uscire da Roma. Magari presi una giornata di traffico intenso, magari fu una casualità, che stavo incominciando a coltivare i funghi in auto per passare il tempo… I parcheggi a torre o interrati all’interno della città serviranno a togliere le auto lungo i marciapiedi e dagli spiazzi esterni, ma non toglieranno le auto dalle strade, anzi le incentiveranno.
    È una filosofia diversa, io magari sarò un utopista ma le auto dovrebbero fermarsi fuori le città per lasciare il posto a tutti i mezzi pubblici disponibili. Non so se sia una questione di carenza o di organizzazione, di sicuro è una maniera diversa di pensare la città, che ancora non abbiamo.

  14. vgberti ha detto:

    Mr. Ranellucci Alessandro,
    Non li incarico io i progettisti per le aree del C.S. del Comune di Roma.
    Se ha da recriminare contro l’accesso dei VIP alla città della politica, faccia la rivoluzione…anarchica, arriverebbe secoli dopo.
    vgb

  15. vgberti ha detto:

    Mrs.Guarini Isabella,
    Il diacono Marino, santo come il Vs.Gennaro, soltanto per i sammarinesi,
    se mai esitito, era originario di Rab = Arbe, isola Croata-Istriana; scalpellino a Rimini, subiì le persecuzioni del Grande Imperatore DIOCLEZIANO, quello del Palazzo-città: SPLIT = SPALATO.
    vgb

  16. Michele Sabatino ha detto:

    Ma non sarebbe meglio per noi architetti entrare sotto l’ala protettiva veltroniana,così da avere un futuro eterno garantito dalle buone parole di questo papa laico che sarà anche alla guida del nascituro partito democratico? Avremmo così la gloria eterna come i lucchetti di Ponte Milvio e le grate di aerazione del Pincio, pensiamoci.

  17. isabella guarini ha detto:

    Dai Federrico, ma Barcellona non è Roma. Te le immagini le stesse risalite dal “parcheggio alla piazza bruttine”, come dici tu, a Roma?

  18. vgberti ha detto:

    Mr. Filippodd,
    Durante gli anni sessanta, si fecero petizioni, si scrissero articoli apocalittici contro la realizzazione del parcheggio detto del ” galoppatoio ” sotto la Villa dei Borghese. Incarico – questo sì che fa la differenza – a Luigi Moretti.
    A distanza di 40 anni, resta insostituibile per la fluidità degli accessi sia metropolitani, scale mobili a Porta Pinciana, che lungo le rampe del cosidetto ” muro torto “, Corso d ‘Italia. Si parla di ampliamento… Se si costruisce sotto il mare detto della ” manica “, si traforano le Alpi, si potrà progettare, senza stravolgere, un parchegggio sotto il ” Pincio “. Personalmente, quando il V.I.A. lo permette, preferisco edifici fuori terra per i parcheggi, scambiatori; in Europa vi sono tanti esempi. Gli S.U.d’ America del Nord+Canada, dopo Ford, non concepiscono edifici senza parcheggi, neppure nei loro C.S. di soli centinaia di anni. Le Leggi Urbanistiche vigenti in Italia prescrivono ” standards ” inderogabili.

  19. federico calabrese ha detto:

    in italia, c’e’ sempre una scusa, un ostacolo, una preesistenza, uno scavo, un resto, un pezzo di muro antico, una lamiera intoccabile, un amico dell’amico anche lui intoccabile
    solo blablabla, e non si fa mai nulla.

    si,me le immagino le risalite dal parcheggio, me le immagino in qualunque posto, magari belline invece che bruttine.

  20. isabella guarini ha detto:

    Da circa dieci anni non guido più perché, a Napoli, è inutile avere la macchina per spostarsi in città. Infatti, il problema non è tanto il parcheggio, quanto il percorso per raggiungerlo. Immaginiamo di dover raggiungere un parcheggio al di sotto della Piazza del Municipio dall’ autostrada nei pressi della Stazione centrale.Quanto tempo si impiegherebbe? Il tempo necessario, se tutto va bene, per andare da Napoli ad Avellino.Dunque, la macchina è inutile e il parcheggio dannoso perchè incoraggia il trasporto individuale in una città con scarsa disponibilità di strade a causa dell’ accidentata orografia.

  21. pasquale cerullo ha detto:

    Io non voglio fare il pignolo, però il Pincio oltretutto, come si sa, è da un punto di vista ‘fisico’ ben più delicato, tecnicamente ormai si può tutto però… confidiamo nella V.I.A. il cui esito non metto in dubbio sarà favorevole… a farlo!
    Con la scusa degli standards molte città italiane stanno diventando delle groviera, progetti finanziati da privati orribili, degradanti, sono diventati la nuova speculazione edilizia dei nostri tempi, ed ancora nessuno se ne è accorto, perché… non si vedono…i milioni che si stanno facendo con la vendita dei box con le compiacenze dei Comuni. Sopra i box, piazzette asfittiche al risparmio per il massimo guadagno.
    Come Berti anch’io preferisco edifici-parcheggio fuori terra, scambiatori intermodali, fuori la zona centrale. A Napoli c’è il parcheggio Brin, a est nei pressi dell’uscita di via Marina dell’autostrada. È sempre pieno, segno che funziona, un gran numero di veicoli che la città si risparmia sia in transito che in sosta. A Roma, a qualcuno risulta che nei pressi delle uscite dei raccordi ci siano scambiatori a torre? Io non lo so a dire il vero, forse perché si pensa a farli dentro il c..lo di Roma??
    saluti

  22. vgberti ha detto:

    Caro Giorgio Muratore,
    ” Errata corrige ” per : la prima ” giunta laica” , del Prof. Giulio Carlo Argàn, durò
    dal 1977 al 1981, assessore al C.S. la indipendente nel P.C.I.: Prof.sa. Ghio Calzolari, architetto-urbanista di Valle Giulia, Sapienza.
    Place Vendome, con dieresi sula o, PARIS.
    vgb

  23. marco ha detto:

    BLA… BLA….BLAAAA….

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