tag:blogger.com,1999:blog-75615238855879433762024-03-14T10:00:08.509+01:00Amara terra mia | Storia, tradizioni e natura del GarganoAmara terra mia...storia, tradizioni e natura del Gargano, il blog del Gargano a carattere culturale sulla nostra amara (ma bella) terra di PugliaDomenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.comBlogger1976125tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-42880496485991396772020-01-10T14:19:00.000+01:002020-01-10T14:19:05.641+01:00VIDEO: Foresta Umbra, il vuoto che ha il suono del rinnovamento<div style="text-align: center;">
<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/l3a9gT8wzAY" width="560"></iframe></div>
<br /><i>Questo breve video ci porta all'interno della grandiosa Foresta Umbra, una delle più antiche foreste d'Europa. Come in tutte le foreste, la morte di un organismo è ragione di vita per altri. Così, la caduta di un gigantesco faggio, lascia uno squarcio nel fitto verde della foresta da cui filtra la luce, e migliaia di nuove piante possono iniziare la loro corsa verso l'alto. Così, da quei semi che giacevano in attesa da secoli, si rinnova la vita della foresta, e quel rumore sordo e tremendo di un albero che muore lascia dietro di sé un vuoto che ha il suono del rinnovamento. </i>Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-11013000384017751012020-01-06T17:05:00.000+01:002020-01-06T17:05:04.703+01:00Un corso sulle erbe spontanee a Foggia e San Nicandro Garganico (gennaio 2020)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-eaG3dpcikD0/XfufedWa0cI/AAAAAAAEoUo/Wz-PqxhIyDoQbAxRf8VlfPAgJBmZD9HLwCLcBGAsYHQ/s1600/Corso-erbe-officinali.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="846" data-original-width="600" height="400" src="https://1.bp.blogspot.com/-eaG3dpcikD0/XfufedWa0cI/AAAAAAAEoUo/Wz-PqxhIyDoQbAxRf8VlfPAgJBmZD9HLwCLcBGAsYHQ/s400/Corso-erbe-officinali.jpg" width="282" /></a></div>
I campi pugliesi sono pieni di erbe spontanee le cui virtù sono note fin dall’antichità. Un corso che spiega quali sono e che tipo di utilizzo se ne può fare è un arricchimento di conoscenza che andrebbe presa al volo. Organizzato da Coldiretti Foggia, Università degli Studi di Foggia (facoltà di Agraria) e Asp Zaccagnino di San Nicandro Garganico (Fg), il percorso formativo prende in considerazione gli elementi della tradizione (Etnobotanica) e introduce i partecipanti alla Ricerca (coltivazione, trasformazione, utilizzi vari) e al riconoscimento (Botanica).
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<a href="https://lamia-puglia.com/foggia-al-via-un-corso-su-erbe-officinali-aromatiche-e-mangerecce" target="_blank">Leggi tutto</a><br />
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<br />Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-21963621473719730562020-01-03T11:13:00.000+01:002020-01-06T19:50:19.892+01:00I CARTELLI STRADALI DEL GARGANO FANNO SCHIFO (QUANDO CI SONO)Noi garganici diamo tutto per scontato ma sapete quanta gente, turisti e non, si "perde" sul Gargano mentre è alla ricerca delle mete che si vogliono raggiungere per passare qualche ora di svago e relax tra le nostre bellezze?<br />
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L'esempio palese di questo post riguarda il lago di Varano le cui rive (quelle non occupate abusivamente) sono difficilmente raggiungibili da chi non conosce la zona.</div>
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Quella della segnaletica stradale è una patata bollente di cui mai nessuno parla eppure una delle prime critiche che i turisti ci fanno da anni.</div>
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Abbiamo una segnaletica indecente, vecchia, sbagliata (nella zona dei laghi a volte fa ancora riferimento all'epoca precedente al prolungamento della ss693), incoerente, sparata a pallettoni...quando c'è!</div>
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Prima i cartelli stradali, poi l'aeroporto!<br />
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Questione di priorità, il turismo non si fa a slogan e chiacchiere, come tutto del resto.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/--SXeF57S68Y/XfdXg27wpfI/AAAAAAAEoTI/YqixOSJVnGItcw2kEbBgF_vvJIntPBvMACLcBGAsYHQ/s1600/2Cattura.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="263" data-original-width="1011" height="166" src="https://1.bp.blogspot.com/--SXeF57S68Y/XfdXg27wpfI/AAAAAAAEoTI/YqixOSJVnGItcw2kEbBgF_vvJIntPBvMACLcBGAsYHQ/s640/2Cattura.JPG" width="640" /></a></div>
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Aggiornamento 6 gennaio: il Parco del Gargano stanzia €300.000 per la nuova cartellonistica dei siti di interesse del Parco, bella notizia.</div>
<img id="floatBarImgId" src="chrome-extension://dbkmjjclgbiooljcegcddagnddjedmed/pics/save2-32.png" style="display: none; left: 47px; opacity: 0; position: absolute; top: 282px; z-index: 2147483647;" /></div>
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Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-73336823002977541802019-12-30T13:06:00.000+01:002019-12-30T13:06:04.018+01:00VIDEO: I codici di comportamento dei pastori delle aree marginali d'Italia Questo documentario di Vittorio Seta girato a Orgosolo, in Sardegna, mostra gli effetti del fenomeno dell'abigeato negli anni 50 e i codici di comportamento da tenere (<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Codice_barbaricino" target="_blank">codice barbaricino</a>).<br />
Una cultura simile permeava anche il Gargano fino a pochi decenni fa, indubbiamente un fenomeno molto interessante dal punto di vista antropologico e sociologico.<br />
A tal proposito si consiglia anche la visione di <a href="https://www.youtube.com/watch?v=iFC3xq5l5pw" target="_blank">Banditi a Orgosolo</a> e <a href="https://www.youtube.com/watch?v=fmrS-r79iC0" target="_blank">Un giorno in Barbagia</a>, film di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Banditi_a_Orgosolo" target="_blank">Vittorio Seta</a>.<br />
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L'isolamento ha fatto del Gargano e della Sardegna, in passato, tue territori dai caratteri simili per certi versi, anche dal punto di vista paesaggistico. E non pochi, infatti, evidenziano ancora oggi certe somiglianze (non a caso Serricchio definiva il Gargano "l'isola montagna")<br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/P62oCGue_5Q" width="560"></iframe></div>
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<a href="https://www.youtube.com/playlist?list=PLIvvh8MZWABgNKDzJ9e5Sxo_USqCv3lLb" target="_blank">Altro su Vittorio Seta</a><br />
<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Kanun" target="_blank">Leggi anche del Kanun</a> (Albania)</div>
<img id="floatBarImgId" src="chrome-extension://dbkmjjclgbiooljcegcddagnddjedmed/pics/save2-32.png" style="display: none; opacity: 0; position: absolute; z-index: 2147483647;" />Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-90950468402213641932019-12-26T11:05:00.000+01:002019-12-26T11:05:03.258+01:00VIDEO: A Blog (Rai3) alcune scene sulla comunità di Roseto Valfortore in USA<div style="text-align: center;">
<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/SloPQiM5Ix0" width="560"></iframe></div>
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Vedi anche "<a href="https://amaraterra.blogspot.com/2016/05/la-storia-dellemigrazione-di-roseto-di.html" target="_blank">La storia dell'emigrazione di Roseto di Pennsylvania in un documento originale</a>".</div>
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Nel video anche alcuni fotogrammi in onore di Sacco e Vanzetti (<a href="https://amaraterra.blogspot.com/2013/08/ferdinando-nicola-sacco-lanarchico-che.html" target="_blank">il primo era originario di Torremaggiore</a>).</div>
Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-25346247235324924722019-12-23T11:00:00.000+01:002019-12-23T11:00:10.763+01:00Usi, costumi e credenze di Natale sul Gargano a inizio 900<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-4kQcu0TDLjY/XfUIx2nOoXI/AAAAAAAEoQ8/EqsfU-Crl4U8T5QVZjuWj00UblZMICLKACLcBGAsYHQ/s1600/1524577_10202944220517609_647839088_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="230" data-original-width="162" src="https://1.bp.blogspot.com/-4kQcu0TDLjY/XfUIx2nOoXI/AAAAAAAEoQ8/EqsfU-Crl4U8T5QVZjuWj00UblZMICLKACLcBGAsYHQ/s1600/1524577_10202944220517609_647839088_n.jpg" /></a></div>
di Teresa Maria Rauzino<div>
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[...] Si pensava che la notte della Vigilia Gesù, accompagnato da schiere di Angeli, scendesse nelle case: portava pace e felicità fra gli uomini. Riferisce La Sorsa: «Le donne ritengono che a mezzanotte la Madonna scenda dal camino, e asciughi al calore del ceppo i pannolini che devono fasciare il Bambino».</div>
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<br />Dopo la cena si lascia la tavola imbandita: si ritiene che debbano venire dall’altro mondo le anime dei parenti morti, i quali per gentile concessione divina potranno partecipare, solo per quella notte, alla felicità domestica.<br /><br />A mezzanotte gli animali, per grazia speciale del Redentore, potranno parlare; ma è vietato osservarli, pena la morte istantanea.<br /><br />Se si spegne il ceppo, è cattivo augurio: potrebbe morire il padrone di casa. Molte persone conservano i resti del ceppo per esporli in caso di burrasche o temporali. La cenere, posta sul collo dell’ammalato, guarirà il mal di gola; le donne la conservano in una tazza, esprimendo il desiderio di voler vivere un altro anno.<br /><br />Allo scocco della mezzanotte, i vecchi insegnano ai giovani gli scongiuri per evitare le tempeste, o il “pater noster verde”: allontanerà i tifoni e distruggerà il malocchio.<br /><a name='more'></a>Se una ragazza la notte del Natale si guarderà allo specchio con i capelli disciolti potrà vedere, invece della sua immagine, quella del suo futuro sposo.<br /><br />Le donne che impastano la farina la notte della Vigilia, possono fare a meno del lievito: Gesù farà crescere lo stesso il pane.<br /><br />Nei paesi del Foggiano si crede che chi nasca nel giorno destinato al Bambino, divenuto giovane, sia preso da una forma di pazzia, e diventi “lupo mannaro”. Per guarire tale malattia occorrerà, con coraggio, pungere, con la punta di un coltello, l’ammalato, allo scocco della mezzanotte, per “fargli uscire il cattivo”.<br /><br />Un grande attenzione è riservata alla campagna. I contadini, terminate le pratiche religiose, vanno in campagna a trarre gli auspici per il nuovo raccolto. Il primo augurio è che il sole regni incontrastato nella volta azzurra. Se a Natale il cielo è limpido e sereno, ed a Pasqua è oscurato da nubi, il raccolto delle biade sarà sicuro: «Natale sicche,/ massare ricche». In tale giorno si osserva la pianta della fava; se è nata e si mostra ben avviata, è buon presagio per il raccolto delle olive e delle mandorle.<br /><br />I caprai prevedono il tempo dal modo come in quel giorno le pecore brucano l’erba. Il giorno di Natale è quindi giorno di buon auspicio. Regolerà l’andamento dell’annata, allo stesso modo che il giorno natale d’un bambino determinerà tutta la sua vita.<img id="floatBarImgId" style="display: none; opacity: 0; position: absolute; z-index: 2147483647;" /><div>
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<a href="https://www.bonculture.it/vintage/usi-costumi-e-feste-del-popolo-pugliese-il-compendio-sulle-tradizioni-legate-al-natale/" target="_blank">Leggi tutto</a></div>
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Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-71099016056035396622019-12-19T11:32:00.000+01:002019-12-19T11:32:02.228+01:00GARGANO - La montagna che profuma di mare<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ll3dTSwJX8I/Xe0ztLEGIqI/AAAAAAAEoNQ/nHOBvKJSOZ08OtLaHIi6Njt_CrPf933rgCLcBGAsYHQ/s1600/Cattura.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="787" data-original-width="1600" height="314" src="https://1.bp.blogspot.com/-ll3dTSwJX8I/Xe0ztLEGIqI/AAAAAAAEoNQ/nHOBvKJSOZ08OtLaHIi6Njt_CrPf933rgCLcBGAsYHQ/s640/Cattura.JPG" width="640" /></a></div>
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Mettetevi comodi.<br />
Otto brevi filmati per raccontare una vacanza estiva sul Gargano con Mirco Paganelli, il "reporter in valigia" che ama viaggiare e trasportare emozioni in video.<br />
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Mirco riesce a trovare il giusto mix tra spontaneità e professionalità, con commenti che mostrano una certa sensibilità e scavano oltre la superficie del "Gargano solo mare", come succede nelle interviste agli anziani incontrati nei paesi.<br />
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Mirco, ora ti aspettiamo per mostrarti il Gargano segreto!<br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/videoseries?list=PLiO3NBbfgEM-EtZn_XO8tQSW5Aa2VGOL8" width="560"></iframe></div>
Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-73199757347064394102019-12-17T10:38:00.000+01:002019-12-17T13:18:55.147+01:00App online del MIT per simulare gli effetti delle politiche per il clima<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img height="267" src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2019/09/19180954/sciopero-globale-clima.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="400" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">(foto: Erik McGregor/Pacific Press/LightRocket via Getty Images)</span></td></tr>
</tbody></table>
<a href="https://www.wired.it/attualita/ambiente/2019/12/06/simulatore-politica-clima/?utm_source=wired&utm_medium=NL&utm_campaign=default" target="_blank">da wired.it</a><br />
<br />
Un'app online del Mit permette di simulare gli effetti delle politiche per il clima. E ci insegna che non ci sono bacchette magiche.<br />
<br />
Hai sempre sognato di decidere tu la politica mondiale del clima? Alla conferenza <a href="https://www.wired.it/attualita/ambiente/2019/12/02/summit-madrid-clima-cop25/">Cop25</a> cincischiano e vuoi prendere in mano la situazione? O più semplicemente vuoi confrontarti con un’amica all’aperitivo per sapere chi di voi due ha ragione, se è meglio puntare sul nucleare o sulla carbon tax? Ora puoi.<br />
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È appena stato reso disponibile al pubblico il simulatore di soluzioni climatiche <a href="https://en-roads.climateinteractive.org/">En-Roads</a>, un software sviluppato dal consorzio <a href="https://www.climateinteractive.org/">Climate Interactive</a> con l’<a href="https://mitsloan.mit.edu/">Istituto Sloan di Management del Mit</a> che permette di simulare gli effetti di numerosi interventi sul clima – dalla politica energetica alla crescita della popolazione, alle innovazioni tecnologiche in termini di cattura della CO2. En-Roads finora era disponibile solo a policy maker: analisti, tecnici, politici. È stato usato, tra gli altri, dal Congresso degli Stati Uniti, dal governo cinese e dalla segreteria generale dell’Onu. Ma con il montare della crisi, è bene che tutti noi possiamo capire direttamente l’effetto delle politiche sul clima. Con En-Roads c’è un modello matematico a disposizione di tutti per verificare almeno alcune delle nostre idee. Basta un browser.<br />
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<img height="345" src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2019/12/04143020/enroads-start.png" width="640" /><br />
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La schermata di partenza di En-Roads. A sinistra il ruolo delle sorgenti di energia, a destra la temperatura. Se andiamo avanti così, la Terra sarà più calda di +4.1 gradi nel 2100. Come fare?<br />
<a name='more'></a>En-Roads permette di agire su 18 possibili aspetti di politica energetica e climatica, dagli incentivi alle rinnovabili alla crescita economica, dall’uso del carbone alla deforestazione, dalla crescita demografica alle tecnologie di cattura del carbonio. Queste vengono tradotte da En-Roads nella soluzione di circa <a href="https://docs.climateinteractive.org/projects/en-roads/en/latest/guide/background.html">14mila equazioni differenziali non lineari</a>: in parole semplici, ogni cambiamento influenza a cascata gli altri parametri. Il risultato, aggiornato in tempo reale, è l’andamento previsto delle temperature da qui al 2100 – ma è possibile osservare anche direttamente le emissioni, o l’innalzamento dei livelli del mare. Lo scopo del gioco, se vogliamo chiamarlo così, è riuscire a ridurle il più possibile applicando interventi realistici.<br />
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<img height="344" src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2019/12/04143206/enroads-solonucleare.png" width="640" /><br />
<br />
Pompare il nucleare senza fare altro ci sfila tre decimi di grado: è un inizio, ma non basta<br />
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Il bello di En-Roads è che filtra bene la complessità della materia. Il pannello di controllo principale è assai facile da usare: alcuni slider permettono di aumentare o ridurre i valori dei parametri, spingendo per una politica più o meno radicale. Chi però volesse controllare la simulazione in dettaglio può andare all’interno di ciascuna sezione e modificare le numerose variabili che controllano il modello – dal prezzo del carbone alla data in cui si desidera far partire un intervento, al separare il contributo di emissioni industriali e agricole.<br />
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<img height="345" src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2019/12/04143318/enroads-metano-detail.png" width="640" /><br />
<br />
Non solo CO2: anche ridurre il contributo del metano è importante. Qui vediamo come farlo in modalità avanzata.<br />
<br />
Giocando con En-Roads si scoprono molte cose. In particolare due sono importanti. La prima è che non esiste un proiettile magico che ci salverà. <a href="https://www.wired.it/scienza/energia/2018/09/05/clima-nucleare-gas-serra/">Nucleare</a>, <a href="https://www.wired.it/attualita/ambiente/2019/10/11/fondo-monetario-internazionale-carbon-tax-emissioni/">carbon tax</a>, sussidi e investimenti per le <a href="https://www.wired.it/scienza/energia/2019/12/03/wired-trends-2020-energia-rinnovabili-rivincita/">fonti rinnovabili</a>: tutte cose utili ma nessuna, da sola, risolve significativamente la crisi climatica – anche proprio a causa delle interazioni tra variabili di cui En-Roads tiene conto. Per esempio incentivare il nucleare, senza altri interventi, lo rende sì più competitivo di carbone o petrolio, ma lo fa competere anche con le rinnovabili: il guadagno totale è quindi piccolo.<br />
<br />
<img height="344" src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2019/12/04143443/enroads-costofenergy.png" width="640" /><br />
<br />
Tassare le fonti non rinnovabili, incentivare le rinnovabili e il nucleare, più introdurre una pesante carbon tax ci avvicina molto all’obiettivo. Ma il costo dell’energia schizza alle stelle nel breve termine<br />
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Viceversa, di per sé <a href="https://www.wired.it/attualita/ambiente/2019/07/05/quanti-alberi-contro-riscaldamento-globale/">ripiantare foreste</a> ha un impatto piccolo ma, se <a href="https://www.climateinteractive.org/analysis/what-role-can-afforestation-play-in-addressing-climate-change/">accompagnato a interventi di riduzione</a> delle emissioni, può essere assai significativo. La seconda lezione, derivante direttamente dalla prima, è che arrivare vicino ai 2 gradi o addirittura 1,5 di riscaldamento – a cui puntavano gli accordi di Parigi <a href="https://www.wired.it/attualita/ambiente/2019/11/12/accordi-clima-parigi-paese-g20-rispetta/">che non rispetta nessuno</a> – è difficile, molto difficile. Servono interventi massicci a tutto campo, e questo ci fa toccare con mano quanto in fretta e con quanto coraggio dobbiamo agire se vogliamo mitigare le conseguenze della crisi climatica.<br />
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<img height="345" src="https://images.wired.it/wp-content/uploads/2019/12/04143601/enroads-18.png" width="640" /><br />
<br />
Finalmente siamo scesi sotto i due gradi, e nel 2100 il mondo vive di energie rinnovabili. Ma abbiamo dovuto introdurre una carbon tax, forti sussidi alle rinnovabili, aumentare pesantemente efficienza energetica ed elettrificazione di trasporti ed edifici, eliminare la deforestazione e ripiantare foreste, nonché lavorare un poco sulla tecnologia e sul metano. Che fatica.<br />
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Ovviamente, finché si tratta di pasticciare con un simulatore sul proprio browser è facile. Metterlo in pratica nel mondo reale, con interessi differenti in conflitto, è ben diverso. Per questo Climate Interactive organizza, per chi desiderasse, un gioco di ruolo basato su En-Roads, la <a href="https://www.climateinteractive.org/tools/climate-action-simulation/">Climate Action Simulation</a>. Il gioco simula un summit di emergenza dell’Onu che convoca diversi stakeholder allo scopo di raggiungere gli obiettivi degli accordi di Parigi. Il master del gioco ha il ruolo del segretario Onu, e i partecipanti si dividono in team corrispondenti a diversi interessi in gioco: dalla lobby dei combustibili fossili agli ambientalisti radicali. I team propongono soluzioni che poi vengono sottoposte al simulatore, che ne determina il contributo. A questo punto bisogna tornare al tavolo, negoziare, modificare i piani fino a raggiungere l’obiettivo. Un ottimo modo per affacciarsi alla complessità del tema.<br />
<br />
Come tutti i modelli, anche En-Roads ovviamente ha dei limiti. Ma ha il vantaggio di dare una risposta veloce, solida e quantitativa alle nostre idee in fatto di politica climatica. Vista l’emergenza e la posta in gioco, è cruciale che la discussione collettiva sul tema si faccia concreta e basata sui dati. E il simulatore del Mit è un piccolo punto di partenza per renderci più consapevoli e obiettivi.<br />
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<b><span style="font-size: large;"><a href="https://draft.blogger.com/"><span id="goog_1531189798"></span>LINK SIMULATORE<span id="goog_1531189799"></span></a></span></b></div>
<br />Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-20971988412336123762019-12-11T17:40:00.001+01:002019-12-11T17:40:41.053+01:00LA TRANSUMANZA DIVENTA PATRIMONIO MONDIALE DELL’UNESCOLa transumanza diventa Patrimonio Mondiale dell'Umanità UNESCO a partire da Puglia e Molise!<br />
<br />
Grazie a chi per anni, superando tante difficoltà e resistenze, ci ha creduto fino in fondo; tutti noi dobbiamo dire grazie alla famiglia Colantuono e alla sua "portavoce" Carmelina Colantuono, donna tenace e dai grandi valori.<br />
<br />
Salgono a 4 i patrimoni UNESCO che coinvolgono il territorio del #Gargano:<br />
1 - Santuario di San Michele Arcangelo (sito seriale nazionale)<br />
2 - Faggeta vetusta di Foresta Umbra (sito seriale transnazionale)<br />
3 - Tecnica della costruzione di muri a secco (immateriale)<br />
4 - Transumanza (immateriale)<br />
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<br /></div>
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<iframe allow="encrypted-media" allowtransparency="true" frameborder="0" height="764" scrolling="no" src="https://www.facebook.com/plugins/post.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fcarmelina.colantuono.1%2Fposts%2F10214604218489066&width=500" style="border: none; overflow: hidden;" width="500"></iframe></div>
Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-62528538705336087732019-12-09T09:30:00.000+01:002019-12-09T15:12:51.228+01:00VIDEO: Ricordiamo Antonio Piccininno a 3 anni dalla sua scomparsa con il video del Teatro San CarloIl 9 dicembre di 3 anni fa ci lasciava l'ultimo cantore storico della formazione dei Cantori di Carpino, Antonio Piccininno, o Z' Ntonj, come lo chiamavano in molti.<br />
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In suo ricordo pubblichiamo questo video del 2011 che lo vede sul palco del Teatro San Carlo di Napoli insieme ad Eugenio Bennato mentre canta la Ninna Nanna con l'accompagnamento dell'orchestra e del coro del Teatro di San Carlo diretti dal Maestro Julian Kovatchev.<br />
<div class="NFQFxe yp1CPe mod" data-attrid="kc:/music/artist:sideways" data-md="13" data-ved="2ahUKEwiJ7vL1rYLlAhVN3KQKHSpLD6IQkCkoATACegQIDRAC" lang="it-IT"; clear: both; font-family: arial, sans-serif; font-size: 14px; padding-bottom: 16px;">
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/X52KP6L2lSU" width="560"></iframe></div>
<img id="floatBarImgId" src="chrome-extension://dbkmjjclgbiooljcegcddagnddjedmed/pics/save2-32.png" style="display: none; opacity: 0; position: absolute; z-index: 2147483647;" />Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-33491814855702695582019-12-06T09:30:00.000+01:002019-12-06T09:30:02.123+01:00FOTO: Sulle tracce del passato al villaggio preistorico del "castello" di San Giovanni Rotondo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-xravTLhXff8/XdwlZ8pY7JI/AAAAAAAEnIg/HGrCbSw5gzY47SL9BhG1Sopjg4h_QEcoQCLcBGAsYHQ/s1600/DSC_3493%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="213" src="https://1.bp.blogspot.com/-xravTLhXff8/XdwlZ8pY7JI/AAAAAAAEnIg/HGrCbSw5gzY47SL9BhG1Sopjg4h_QEcoQCLcBGAsYHQ/s320/DSC_3493%2B%2528Media%2529.jpeg" width="320" /></a></div>
<span style="font-size: x-small;">di Domenico Sergio Antonacci</span><br />
<span style="font-size: x-small;"><br /></span>
Spesso i toponimi ci dicono tanto della storia dei luoghi.<br />
A San Giovanni Rotondo un noto punto di riferimento lungo la strada che corre verso Foggia viene indicato localmente come "Castello"; si tratta di un piccolo altopiano affacciato verso il Tavoliere, posizione perfetta in antichità per insediare un villaggio così come in altri casi simili lungo i valloni meridionali del Gargano (villaggi neolitici e del bronzo di Coppa Maselli, Chiancata la Civita, Caramanica, Valle dell'Inferno, Monte Granata, Volta Pianezza per citarli quasi tutti).<br />
<br />
La posizione protetta per il controllo e la difesa del territorio e la disponibilità di ampie zone per le attività di caccia, allevamento, agricoltura, erano certamente alcuni dei requisiti fondamentali per questo tipo di villaggi, spesso costituiti da fossati, costruzioni in muri a secco e legno.<br />
<br />
<br />
Facendo una veloce camminata nella zona è possibile notare muri a secco di grosso spessore con utilizzo di blocchi di grandi dimensioni, materiale lapideo sparso a indicare antiche costruzioni cadute o smontate successivamente (materiale riutilizzato dai pastori per pagliai e macere), canaline per raccolta di acque, altri grandi blocchi intagliati dalla funzione ignota, frammenti di ceramica e selce, rilievi anomali in corrispondenza del perimetro (torrette?).<br />
<br />
<a name='more'></a><br />
Come nella maggior parte dei casi anche qui non ci sono mai stati scavi archeologici, tutt'al più ricognizioni superficiali, comunque datanti: siamo nell'età del bronzo, periodo compreso tra 3000 a.C. e 1000 a.C. caratterizzato dall'utilizzo intenso del bronzo come metallo principale (non ho elementi per essere più preciso, mi rifaccio alle pubblicazioni scientifiche che citano il sito).<br />
<br />
Le ortofoto satellitari della zona danno qualche segnale permettendo di fantasticare un perimetro del villaggio.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-P7f2C7hJZrc/XdwllBUs58I/AAAAAAAEnIk/uo_0RAatA8wadlmWAU8UeOsO4W51dVMSQCLcBGAsYHQ/s1600/Cattura.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1260" data-original-width="1569" height="512" src="https://1.bp.blogspot.com/-P7f2C7hJZrc/XdwllBUs58I/AAAAAAAEnIk/uo_0RAatA8wadlmWAU8UeOsO4W51dVMSQCLcBGAsYHQ/s640/Cattura.JPG" width="640" /></a></div>
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A seguire una gallery della zona circostante e del villaggio di Castello.</div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-m9fM3xhHR9A/Xdwl5UR6hnI/AAAAAAAEnKI/M8GJjo--SiAXs9HNi3_nZzH5OUOndWnMACEwYBhgL/s1600/IMG_20191123_112219%2B%2528Media%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1024" height="480" src="https://1.bp.blogspot.com/-m9fM3xhHR9A/Xdwl5UR6hnI/AAAAAAAEnKI/M8GJjo--SiAXs9HNi3_nZzH5OUOndWnMACEwYBhgL/s640/IMG_20191123_112219%2B%2528Media%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-xravTLhXff8/XdwlZ8pY7JI/AAAAAAAEnIg/a30kcCEkjfc-GJ00Zmx-p95d24_FufbXQCEwYBhgL/s1600/DSC_3493%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-xravTLhXff8/XdwlZ8pY7JI/AAAAAAAEnIg/a30kcCEkjfc-GJ00Zmx-p95d24_FufbXQCEwYBhgL/s640/DSC_3493%2B%2528Media%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-weg8zr_3XRI/XdwlzAP7bdI/AAAAAAAEnIw/xsV1mpFGZ_kG3o9Y4PDLVBRHasB3ig3qgCLcBGAsYHQ/s1600/DSC_3269%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-weg8zr_3XRI/XdwlzAP7bdI/AAAAAAAEnIw/xsV1mpFGZ_kG3o9Y4PDLVBRHasB3ig3qgCLcBGAsYHQ/s640/DSC_3269%2B%2528Media%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-2TDr6i_4Svc/XdwlzGL8b0I/AAAAAAAEnIs/gGfPnW3X29oUWg5qOm6FiUYc5uOovwsaQCLcBGAsYHQ/s1600/DSC_3271%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-2TDr6i_4Svc/XdwlzGL8b0I/AAAAAAAEnIs/gGfPnW3X29oUWg5qOm6FiUYc5uOovwsaQCLcBGAsYHQ/s640/DSC_3271%2B%2528Media%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
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<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-N81JnPM4l6I/Xdwl0O_6srI/AAAAAAAEnI4/lyAoYLJQBpIfHwkOVcyR7oDaJ7AIOD-bQCLcBGAsYHQ/s1600/DSC_3279%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-N81JnPM4l6I/Xdwl0O_6srI/AAAAAAAEnI4/lyAoYLJQBpIfHwkOVcyR7oDaJ7AIOD-bQCLcBGAsYHQ/s640/DSC_3279%2B%2528Media%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-kCFB34yz1VA/Xdwl0v-E5xI/AAAAAAAEnI8/rRIFO-6q4K0Wh40xMDljMoS_dvomPrjFACLcBGAsYHQ/s1600/DSC_3298%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-kCFB34yz1VA/Xdwl0v-E5xI/AAAAAAAEnI8/rRIFO-6q4K0Wh40xMDljMoS_dvomPrjFACLcBGAsYHQ/s640/DSC_3298%2B%2528Media%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-XY04UV6u9Jc/Xdwl4StLCPI/AAAAAAAEnJc/gQDwCMLNeOcUPtQDnACOmkfIFprRWr-uACLcBGAsYHQ/s1600/DSC_3472%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-XY04UV6u9Jc/Xdwl4StLCPI/AAAAAAAEnJc/gQDwCMLNeOcUPtQDnACOmkfIFprRWr-uACLcBGAsYHQ/s640/DSC_3472%2B%2528Media%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-grrwgycIRGU/Xdwl49bomWI/AAAAAAAEnJo/FkUbAos2PlAIJtQO141CvCi0vU_C2IXHwCLcBGAsYHQ/s1600/DSC_3484%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-grrwgycIRGU/Xdwl49bomWI/AAAAAAAEnJo/FkUbAos2PlAIJtQO141CvCi0vU_C2IXHwCLcBGAsYHQ/s640/DSC_3484%2B%2528Media%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-JPL7HZLIrWw/Xdwl4yg07TI/AAAAAAAEnJk/Tm_ZXIthI7omqtRrkaeA18k09xyPhAWmgCLcBGAsYHQ/s1600/DSC_3485%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-JPL7HZLIrWw/Xdwl4yg07TI/AAAAAAAEnJk/Tm_ZXIthI7omqtRrkaeA18k09xyPhAWmgCLcBGAsYHQ/s640/DSC_3485%2B%2528Media%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-R_IaD8kpwDE/Xdwl4_hYw-I/AAAAAAAEnJs/_7QWIlX_VlUyEdLLt95azShDPg95MwJYgCLcBGAsYHQ/s1600/DSC_3488%2B%2528Media%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1152" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-R_IaD8kpwDE/Xdwl4_hYw-I/AAAAAAAEnJs/_7QWIlX_VlUyEdLLt95azShDPg95MwJYgCLcBGAsYHQ/s640/DSC_3488%2B%2528Media%2529.jpeg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Con la fantasia...un menhir?</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-FJSn9Utojq0/Xdwl56fWORI/AAAAAAAEnJ0/58JrzgT7cfgCICzVqRDaURNe9pqaPwbfgCLcBGAsYHQ/s1600/IMG_20191123_121040%2B%2528Media%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><br /><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1024" height="480" src="https://1.bp.blogspot.com/-FJSn9Utojq0/Xdwl56fWORI/AAAAAAAEnJ0/58JrzgT7cfgCICzVqRDaURNe9pqaPwbfgCLcBGAsYHQ/s640/IMG_20191123_121040%2B%2528Media%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br />Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-33497564698296540262019-12-03T10:34:00.000+01:002019-12-03T10:34:05.561+01:00Sciascia, la mafia e il GarganoLeonardo Sciascia aveva un amico a San Marco in Lamis che ora ne custodisce la memoria nel centro documentazione della cittadina garganica.<br /><br />Interessante servizio del tgr Puglia che presenta Antonio Motta e la sua vasta raccolta di documentazione sullo scrittore tra i primi a parlare di mafia.<div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-K_httHFevuI/XdZaFyGYkkI/AAAAAAAEm-4/vGK29CaG0FQ87M6n3LVZ5qhnjEtVnjTDACLcBGAsYHQ/s1600/Cattura.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="892" data-original-width="1600" height="356" src="https://1.bp.blogspot.com/-K_httHFevuI/XdZaFyGYkkI/AAAAAAAEm-4/vGK29CaG0FQ87M6n3LVZ5qhnjEtVnjTDACLcBGAsYHQ/s640/Cattura.JPG" width="640" /></a></div>
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<b><a href="https://www.rainews.it/tgr/puglia/video/2019/11/pug-san-marco-in-lamis-centro-documentazione-leonardo-sciascia-6132dc3e-7856-487e-b62c-ff83107ba5f1.html" target="_blank">LINK VIDEO</a></b></div>
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Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-3628132038901908692019-11-28T12:00:00.000+01:002019-12-04T19:11:38.931+01:00La lista dei libri che parlano di mafia del Gargano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<b>La mafia innominabile</b>, di Domenico Seccia (2011)<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-hGqnOcf9e-I/Xc0eCwugkeI/AAAAAAAEm2E/cPGYg0FUeSUJztwXmpweA3iwMowkCACvwCLcBGAsYHQ/s1600/Cattura.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1015" data-original-width="599" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-hGqnOcf9e-I/Xc0eCwugkeI/AAAAAAAEm2E/cPGYg0FUeSUJztwXmpweA3iwMowkCACvwCLcBGAsYHQ/s200/Cattura.JPG" width="117" /></a><br />
C'era un tempo in cui la mafia garganica non esisteva. Bisognava vincere la credenza che fosse una magia, popolata dal potente di turno che impone il suo comando, la sua forza e la sua violenza. Non esisteva perché tutti la negavano. Anche i Magistrati che se ne occupavano. Una faida come le altre. La mafia garganica, però, esisteva, eccome. Ammazzava ed ammazza.<br />
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<b>La mafia sociale</b>, di Domenico Seccia (2013)<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-EEkdhbUR07o/Xc0cXhg7NdI/AAAAAAAEm1w/xk8MapG1hR8JJ3OGeZ0hpAFGByv00iVOwCLcBGAsYHQ/s1600/714epxpPn7L.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1189" data-original-width="758" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-EEkdhbUR07o/Xc0cXhg7NdI/AAAAAAAEm1w/xk8MapG1hR8JJ3OGeZ0hpAFGByv00iVOwCLcBGAsYHQ/s200/714epxpPn7L.jpg" width="127" /></a>Qui non vi è stata alcuna rivoluzione dei lenzuoli. Qui si continua a dire che non vi è "alcuna infiltrazione mafiosa". Tutti dicono "qui" e non "da noi" e forse anche questo vuol dire qualcosa. La mafia rende tutto cenere. Se soffi sulla cenere non c'è nulla in essa che opponga resistenza per non volarsene via. Rendere cenere ogni cosa è la sua forza. Dove vi è cenere non vi è più nulla. Non c'è Stato. Non c'è sviluppo. Immutabile. Così com'è.<br />
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<b>Capitalisti di faida. La vendetta da paradigma morale a strategia d'impresa</b>, di Francesca Scionti (2012)<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-t1v_7DLJ5SE/Xc0cXllTmZI/AAAAAAAEm1o/LMA-ZjRFWUEMqjmz2gEOVuKur_5GET04wCLcBGAsYHQ/s1600/31BvJ6n06GL._BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="295" data-original-width="202" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-t1v_7DLJ5SE/Xc0cXllTmZI/AAAAAAAEm1o/LMA-ZjRFWUEMqjmz2gEOVuKur_5GET04wCLcBGAsYHQ/s200/31BvJ6n06GL._BO1%252C204%252C203%252C200_.jpg" width="136" /></a>Il Gargano, aspro promontorio dell’Italia meridionale, è il contesto etnografico di una faida che da oltre cinquant’anni contrappone sanguinosamente famiglie di allevatori. Il volume indaga un fenomeno che per certi aspetti, richiamando elementi del paradigma mafioso, rientra nella sfera dei comportamenti anomici tipici della criminalità organizzata. Al contempo, però, l’autrice indaga le matrici economiche e culturali che consentono ai gruppi di costruire, attraverso la rifunzionalizzazione del codice normativo valoriale, una strategia comunicativa dell’agire violento che lo àncora al comune immaginario culturale – strategia funzionale al mascheramento degli interessi economici che muovono il conflitto. Così la vendetta, paradigma morale che l’antropologia giuridica intende come diritto/dovere espresso da un gruppo parentale che, in difesa del sangue e dell’onore, ammette la ritorsione violenta, nel contesto garganico si esprime e afferma come strategia d’impresa dei gruppi di faida che massimizzano i profitti attraverso il conflitto e in funzione di esso. Per questo i capitalisti di faida, riecheggiando una definizione cara alla letteratura antropologica, si affannano a difendere, incrementare e compensare il capitale economico derivante dall’accumulo della ricchezza, celandolo dietro la rassicurante simbolica coltre del sangue versato che non può rimanere invendicato.<br />
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<b>Ti mangio il cuore</b>, di Carlo Bonini e Giuliano Foschini (2019)<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Z5y6x3xPzjA/Xc0cXtR8EyI/AAAAAAAEm1s/gCKRzNnP5vUEPgyNyU1LNCZ1IfjcXOYlQCLcBGAsYHQ/s1600/9788807492617_quarta%2B%2528Media%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="490" height="200" src="https://1.bp.blogspot.com/-Z5y6x3xPzjA/Xc0cXtR8EyI/AAAAAAAEm1s/gCKRzNnP5vUEPgyNyU1LNCZ1IfjcXOYlQCLcBGAsYHQ/s200/9788807492617_quarta%2B%2528Media%2529.jpg" width="127" /></a>Da tempo in Italia non esistono più soltanto la mafia siciliana, la camorra e la ’ndrangheta. C’è una quarta mafia, che oggi è la meno raccontata e conosciuta. Eppure è potente ed è la più feroce. Nelle terre che si estendono dal Gargano a San Severo, da Manfredonia fino a Cerignola, comandano le famiglie della Società foggiana e i Montanari del Promontorio. I loro tentacoli sono ormai estesi in un enorme giro d’affari internazionale. La loro violenza è arcaica e bestiale. I loro uomini firmano gli omicidi sparando al volto, perché deturpare le sembianze significa cancellare anche la memoria. C’è chi ha leccato il sangue delle vittime e chi ha fatto sparire i cadaveri dandoli in pasto ai porci. Si nasce, si cresce e si muore nel culto della vendetta. Sangue chiama sangue.<br />
Dagli anni settanta a oggi gli omicidi sono stati 360, l’80 per cento dei quali è rimasto irrisolto. Tra il 2017 e il 2018 nella sola provincia di Foggia si è registrata la media di un omicidio a settimana, una rapina al giorno, un’estorsione ogni quarantott’ore. Una mattanza che ha fatto decine di morti e ha il suo inesauribile motore nella cruenta faida decennale tra due famiglie: i Romito e i Li Bergolis.<br />
Quella di Carlo Bonini e Giuliano Foschini è un’inchiesta che, intrecciando atti giudiziari inediti, testimonianze di investigatori, magistrati e vittime di questo inferno, si fa racconto drammatico, popolato da personaggi indelebili, e smaschera una catastrofe civile ignorata troppo a lungo, a cui lo Stato ora ha dichiarato guerra.<br />
Un racconto dall’abisso inesplorato della Società foggiana, la quarta mafia italiana.<br />
Nessuno parla, nessuno vede, nessuno ricorda. Perché il potere si conquista con il sangue.<br />
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<b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Faida_del_Gargano" target="_blank">La cronologia dei fatti</a></b></div>
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Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-80545147697683340192019-11-25T12:53:00.000+01:002019-11-25T12:53:12.997+01:00Nel 1916 la “mano nera” a San Giovanni Rotondo tra diserzione e abigeato<div>
di Antonio Tedesco </div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-1sU5DilMlgA/XclLn_F82_I/AAAAAAAEmsY/5pYVatnZGRYLBN12KXnWq_kX_kPqNelkgCLcBGAsYHQ/s1600/San%2BGiovanni%2BRotondo%252C%2Bpanorama%2B1946..jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1068" data-original-width="1566" height="218" src="https://1.bp.blogspot.com/-1sU5DilMlgA/XclLn_F82_I/AAAAAAAEmsY/5pYVatnZGRYLBN12KXnWq_kX_kPqNelkgCLcBGAsYHQ/s320/San%2BGiovanni%2BRotondo%252C%2Bpanorama%2B1946..jpg" width="320" /></a></div>
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Il 28 luglio del 1916, giungeva a San Giovanni Rotondo 1, nel piccolo Convento di Santa Maria della Grazie, un frate cappuccino che farà molto parlare di sé: Padre Pio. Dal fronte di guerra, invece, arrivavano notizie pessime, decine di sangiovannesi continuavano a morire e, dopo un solo anno di guerra, la cittadina garganica contava ben 72 morti in combattimento o per le gravi ferite riportate 2. Tutti giovanissimi 3, proletari strappati alle famiglie e ai lavori nei campi. Le notizie arrivavano in fretta ai familiari, che vivevano mesi di trepidazione ed angoscia per le sorti dei propri figli o mariti in trincee 4. </div>
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Negli stessi mesi l’esattore del Comune di San Giovanni Rotondo, il Sig. Andrea Russo, in una lettera indirizzata al Prefetto, lamentava un grosso problema che attanagliava i cittadini: un’alta concentrazione di fenomeni criminosi, traendo «la convinzione che si tornasse al brigantaggio» 5. Con lo stesso tono il Sindaco socialista, il medico Angelo Maria Merla 6, in prima linea nell'aiuto alle famiglie povere, agli orfani di guerra 7, chiese al Ministero degli Interni l’invio di quattro agenti di polizia per affrontare una situazione divenuta insostenibili: «La cittadina vive quindi sotto l’incubo più spaventoso e giustamente reclama una più confacente garanzia della libertà e sicurezza personale, della proprietà, specie in considerazione della natura eminentemente agricola del paese che obbliga i proprietari a portarsi ogni giorno in campagna per il governo delle loro aziende rurali […] l’incombente pericolo delle libertà individuali ha una grande ripercussione nel normale svolgimento dell’attività commerciale, industriale ed economica del paese, che vedesi così minacciato irreparabilmente nei suoi più vitali interessi»8. </div>
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Da un dispaccio della polizia del 1916 si viene a conoscenza che si trattava di una vera e propria emergenza che interessava tutto il Gargano: «Bisogna reprimere atti di vero brigantaggio che si perpetrano ogni giorno. Condizioni di quella regione sono oltremodo allarmanti. Soprattutto i boschi sono infestati da ladri e disertori» 9. </div>
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A San Giovanni Rotondo i reati non si contavano più: furti, omicidi, aggressioni e soprattutto l’abigeato. Un medico del posto, Francesco Giuva, sosteneva che il problema fosse connaturato nel carattere della popolazione che aveva sangue saraceno, «facile a trascendere alla violenza», mentre il sacerdote Don Giovanni Miscio era convinto che la popolazione di San Giovanni Rotondo fosse sanguinaria «specie i pastori e i contadini» 10. Sin dall’Ottocento la piccola cittadina garganica viene spesso ricordata per fatti di cronaca 11, dal terribile eccidio risorgimentale 12 alla morte crudele di due carabinieri nel 1890, assassinati per aver elevato un verbale per pascolo abusivo nelle campagne limitrofe. </div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-tWU2e_V4CIM/XclLskFeCuI/AAAAAAAEmsc/uXx3r1_orAME3pPdGd-rr4O0pX-fCLKnwCLcBGAsYHQ/s1600/San%2BGiovanni%2BRotondo%252C%2Bpanorama.%2B%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="753" data-original-width="1302" height="370" src="https://1.bp.blogspot.com/-tWU2e_V4CIM/XclLskFeCuI/AAAAAAAEmsc/uXx3r1_orAME3pPdGd-rr4O0pX-fCLKnwCLcBGAsYHQ/s640/San%2BGiovanni%2BRotondo%252C%2Bpanorama.%2B%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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Dai giornali dell’epoca si rileva una vera e propria emergenza sicurezza, soprattutto durante la guerra 13 con delinquenti comuni e disertori che scorrazzavano liberamente seminando il terrore nelle campagne. Il primo agosto del 1916 in località Zampetto veniva massacrato a colpi di scure e di fucile il pastore Matteo Savino dal cugino e dai fratelli Russo. Il reato più diffuso era l’abigeato 14, una vera piaga: «sequestrano di notte il bestiame e il giorno dopo chiedono il riscatto» 15. </div>
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Per stroncare il fenomeno criminoso fu inviato nel 1916 il commissario Bevere 16. Egli scoprì che vi era una banda criminale organizzata, dedita a diverse attività criminose ed illecite, capeggiata da un certo Merla, un trentanovenne tornato nel 1912 a San Giovanni Rotondo dopo essere emigrato in America: «in paese era giunto l’eco delle gesta da lui compiute colà, e si seppe che egli faceva parte della mano nera» 17. </div>
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Dopo aver seminato terrore nelle campagne di San Giovanni Rotondo la banda, nell'autunno del 1916 si spinse a commettere un reato, il primo in Italia per il suo genere: il rapimento del figlio del ricco possidente Bramante, per estorcere denaro alla famiglia. </div>
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Il 6 ottobre del 1916 in località Coppa del Gallo Antonio Bramante, mentre tornava dalla campagna insieme al figlio Giuseppe, fu affrontato da tre individui vestiti da soldati e armati di fucile che gli chiesero centocinquantamila lire. Il Bramante non avendo in quel momento tale somma a disposizione invitò i malviventi ad andare presso la propria dimora. I malviventi non si fidarono e si allontanarono con il figlio Giuseppe minacciando il Bramante che avrebbero fatto del male al fanciullo se non avessero ricevuto tale somma. </div>
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La vicenda mise subito in allarme il prefetto che inviò a San Giovanni Rotondo molti carabinieri e colpì profondamente anche l’opinione pubblica. Il Foglietto, giornale di Lucera, gli dedicò in prima pagina anche un poemetto: </div>
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“E qui torna acconcio riesumare la musa popolare del tempo / che descrive assai / bene quale era l’ambiente di San Giovanni:San Giovanni è quel paese / dove un culto speciale / v’ha per i furti d’animali. / Gli autori di tali furti / una vera coerenza </div>
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hanno ora dimostrato / nel rubare un giovinetto. / La materia e bene la stessa / animali irragionevoli / animali ragionevoli / ai quali ultimi oh portento / come agli altri confratelli / e interdetto di parlare 18. </div>
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La famiglia Bramante visse con angoscia quei giorni ed istituì un premio di lire ventimila per chi avesse ritrovato il giovane 19. </div>
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Nei giorni del sequestro vennero effettuati numerosi arresti. Dal 20 al 24 ottobre furono arrestati dodici pericolosi criminali, tra i quali anche Merla: «parecchi cittadini appena arrestato si presentarono dal commissario per denunciare fatti gravi a proprio carico. Merla con la sua banda consumava il reato di abigeato, rubava il bestiame e poi chiedeva il riscatto terrorizzando la popolazione che evitava di denunciarlo» 20. Nelle perquisizioni furono trovate molte armi. </div>
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Il 18 novembre del 1916, la famiglia Bramante ricevette una lettera, scritta da suo figlio rapito, in cui si chiedeva per il rilascio la somma di 20.000 lire. Nella lettera era indicato anche il percorso che bisognava fare per la consegna del denaro: «percorrere la mulattiera San Giovanni Rotondo-Cagnano, avendo come segno di riconoscimento un randello, alla cui punta si deve attaccare un fazzoletto bianco» 21. La famiglia Bramante, all’insaputa del Commissario Bevere, inviò il giorno seguente Sante Savino, un loro inserviente, a consegnare il denaro. Savino seguendo le istruzioni contenute nella lettera, lungo la mulattiera incontrò un uomo incappucciato e armato di fucile, «il quale accertatosi che avesse il denaro andò via e tornò dopo due ore con il minorenne Bramante» 22. Dopo quarantaquattro giorni il ragazzo venne liberato e raccontò ai carabinieri di essere stato custodito in diversi boschi da due individui che avevano sempre il volto coperto. Si seppe che per alcuni giorni fu tenuto in località “Carne Salata” 24. Grazie ad alcuni particolari raccontati si risalì all’identità dei sequestratori: il soldato disertore Luigi Baorda (ventotto anni) e il pregiudicato Angelo Lecce (cinquant’anni) entrambi del luogo. Alla fine verranno arrestate ventidue persone, tra cui un inserviente della famiglia Bramante. Alcuni particolari alimentarono il sospetto che potesse «essere coinvolto anche qualche parente del Bramante» 25. Nel maggio del 1918 fu pronunciata la condanna per l’intera banda: complessivamente duecentodiciotto anni e centottanta giorni di reclusione. Merla ebbe la condanna più pesante: venticinque anni e quattro mesi 26. </div>
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Stroncata la Banda Merla rimanevano decine di disertori che continuavano ad infestare i boschi. Furono costituite delle squadriglie di carabinieri che dovettero affrontare dei veri e propri conflitti a fuoco sulle montagne di San Giovanni Rotondo. Il 10 maggio 1917 il disertore Matteo Vergura, colpito da mandato di cattura, sfuggiva all’arresto, sparando diversi colpi di fucile verso le forze dell’ordine. Il 2 luglio 1917 il capraio Mischitelli, con il viso coperto, violentava e rapinava Grazia Fraticelli. L’8 luglio del 1917 il disertore Giuseppe Grifa, alla vista di una pattuglia di carabinieri, scappava sparando molti colpi di rivoltella. Il 24 luglio del 1917 il latitante disertore Antonio Crisetti aggredisce e rapina due donne. Il 25 agosto 1917 scontro a fuoco tra la squadriglia di San Giovanni Rotondo e due disertori in località Monte Nero 27. </div>
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Finita la guerra, arrestati decine di disertori, arrivò la “spagnola”, un‘epidemia che solo a San Giovanni Rotondo fece 200 vittime. Poi nel 1920 la voglia di riscatto del proletariato sangiovannese fu repressa nel sangue: il 14 ottobre 1920, tredici socialisti ed un carabiniere persero la vita nella più brutale strage del biennio rosso in Italia. </div>
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1 San Giovanni Rotondo durante il periodo della Grande Guerra era una cittadina di 10.000 abitanti, con un alto tasso di analfabetismo, che superava il 90%, con un’economia povera, tipica delle zone montane della Capitanata, basata basata sulla pastorizia povera, l’allevamento brado e la monocultura cerealicola, con l’assenza quasi di qualsiasi altra attività produttiva specializzata. Come quasi tutti i comuni del Gargano San Giovanni Rotondo si presentava quasi inaccessibile: l’assenza di una rete viaria decente, di infrastrutture e di un significativo sistema di trasporti pubblici determina una condizione di isolamento. </div>
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2 Alla fine della guerra tra morti accertati e dispersi di San Giovanni Rotondo, sul campo di battaglia o in seguito alle ferite riportate, furono 152. </div>
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3 Nel 1916 si contano già 72 vittime di San Giovanni Rotondo, di età compresa tra i 22 e i 36 anni. </div>
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4 Drammatico il 2 agosto del 1915 quando 5 soldati di San Giovanni Rotondo, impegnati con il 137° Reggimento “Divisione Barletta” a respingere un feroce attacco austriaco, morirono sul Carso. Si tratta di CAPUANO LUIGI DI MATTEO, CORRITORE ANTONIO DI GIOVANNI, DEL GIUDICE GIOVANNI DI ANGELO, GAGGIANO ANTONIO DI LUIGI, MELCHIONDA DOMENICO DI MICHELE. Nei primi due giorni di agosto il 137° Reggimento, schierato su Monte Sei Busi, perse oltre 900 militari. </div>
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5 Il Foglietto, settembre 1916. </div>
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6 Medico del Convento, assisterà per diversi anni Padre Pio. </div>
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7 Il Sindaco socialista Merla, che esaltava il valore dei combattenti, «di chi versava il suo nobile ed eroico sangue per la maggiore grandezza della Patria», e che si occupò di aiutare soprattutto gli orfani. Nacque nel 1915, grazie ai fondi del Comune e alla sottoscrizione popolare, il Comitato di Assistenza Civile che elargiva sussidi ai figli dei richiamati e che aveva creato un «ricreatorio con refezione gratuita». Il Sindaco incaricò l’assessore Latufara di organizzare la distribuzione del grano ai bisognosi. Se al fronte si moriva, nelle campagne di San Giovanni Rotondo e del Gargano si faceva la fame, depauperate di forza lavoro, assediate dalla siccità, dalle arvicole e soprattutto dalla criminalità. </div>
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8 Archivio Comunale di San Giovanni Rotondo (d'ora in avanti ACSGR), Registro delle deliberazioni comunali, anno 1916, n. 68, pag. 36. </div>
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9 Archivio centrale dello Stato (d'ora in avanti ACS), Ministero degli Interni (M.I.), Polizia Giudiziaria, anno 1916-1918, busta 220, fasc. 13026, Affari per provincia, Foggia. </div>
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1 0 ACS M.I. DGPS (Direzione Generale Pubblica Sicurezza), Elezioni Amministrative, Cat. E2 (1920), busta 103, fascicolo Foggia, Relazione Ispettore di P.S. Trani sull’Eccidio del 14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo. Interrogazioni al Reverendo Giovanni Miscio fu Giuseppe e a Francesco Giuva. Giuva diventerà esponente di spicco del combattentismo, segretario del Partito Popolare. </div>
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1 1 Cfr i fascicoli conservati all’Archivio di Stato di Foggia, Sezione di Lucera, Corte di Assise di Lucera, Procedimenti penali 1870-1931. Altissimo il numero di omicidi, dal 1886 al 1931 si contano 45 omicidi(tra cui due infanticidi), rapine, furti e aggressioni. </div>
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1 2 Non fu privo di difficoltà nel Sud Italia il passaggio dalla sovranità borbonica alla sovranità sabauda, tanto meno a San Giovanni Rotondo. La resistenza dei legittimisti all’annessione, nel giorno del voto per il plebiscito, procurò una violenza inaudita, che spinse il paese nell’oblio della barbarie e del caos. Ventiquattro filo garibaldini, guardie nazionali e galantuomini, trucidati con una ferocia inaudita nelle carceri, così che di alcuni riusciva difficile la identificazione, dieci i filo-borbonici fucilati per vendetta dopo che i volontari garibaldini avevano riconquistato il controllo militare del paese. Cfr Giulio Siena, Ventiquattro martiri per il Risorgimento di San Giovanni Rotondo, Ed. Kronos, San Giovanni Rotondo 1998. </div>
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1 3 Antonio Tedesco, Quella voce fucilata nella piazza, l’eccidio del 14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo, Edizioni Sudest, Manfredonia 2010. </div>
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1 4 Nel 1905 il Consiglio comunale aveva addirittura istituito un premio di lire 500 per chi avesse individuato «il bandolo dell’arruffata matassa degli abigeati». Il Foglietto, maggio 1905. </div>
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1 5 ACS M.I., Polizia Giudiziaria, anno 1916-1918, busta 220, Fasc. 13026, Affari per provincia, Foggia. </div>
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1 6 Il Commissario Bevere fu tra i principali responsabili dell’eccidio del 14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo. Gli furono attribuite gravi responsabilità nella gestione dell’ordine pubblico. Cfr Antonio Tedesco, Quella voce fucilata nella piazza, l’eccidio del 14 ottobre 1920 a San Giovanni Rotondo, op. cit. </div>
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1 7 ACS M.I., Polizia Giudiziaria, anno 1916-1918, busta 220, Fasc. 13026, Affari per provincia, Foggia. </div>
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1 8 Il Foglietto, ottobre 1916. </div>
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1 9 Ibidem. </div>
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2 0 ACS, M.I., Polizia Giudiziaria, anno 1916-1918, busta 220, Fasc. 13026, Affari per provincia, Foggia. </div>
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2 1 Ibidem </div>
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2 2 Ibidem </div>
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2 4 Il nome della località venne così denominata per un cruento eccidio che avvenne dopo uno scontro armato per il possesso del tratturo tra i contadini di San Marco in Lamis e di San Giovanni Rotondo. </div>
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2 5 ACS, M.I., Polizia Giudiziaria, anno 1916-1918, busta 220, Fasc. 13026, Affari per provincia, Foggia. </div>
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2 6 Il Foglietto, maggio 1918. All’Archivio di Stato di Foggia, Sezione di Lucera, Corte di Assise di Lucera, Procedimenti penali 1870-1931, Buste 664-665 sono conservati gli atti del processo, con le indagini, la planimetria della località dove avvenne il ricatto Bramante, la planimetria e le fotografie dei fabbricati Bramante e Merla. </div>
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2 7 L’elenco dei principali reati registrati a San Giovanni Rotondo sono tratti dal Foglietto, annate 1916-1917.</div>
Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-27476503013966582242019-11-22T12:10:00.000+01:002019-11-26T18:11:06.155+01:00FOTO: Lavori forestali ad minchiam, ne abbiamoOk, è evidente che per alcune aziende il bosco e la natura sono visti solo come fonte di denaro, magari di provenienza comunitaria (la cattiva Europa...), ma per lo meno abbiate quel briciolo di buon senso che vi porti a non abbandonare i residui della lavorazione in loco, BESTIE!<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="576" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-aDNGO9u3kz8/XclAfoDtJrI/AAAAAAAEmr8/lr5Ow2_WF2cAuVUcJ0Lh4kUN-h7Zoja2wCLcBGAsYHQ/s640/IMG_20191102_133149%2B%2528Media%2529.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="480" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: small; text-align: start;">Siamo a Sagro (tra Vieste e Mattinata).</span></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-aDNGO9u3kz8/XclAfoDtJrI/AAAAAAAEmr8/lr5Ow2_WF2cAuVUcJ0Lh4kUN-h7Zoja2wCLcBGAsYHQ/s1600/IMG_20191102_133149%2B%2528Media%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Q-ebsem_SgA/XclAflmM8sI/AAAAAAAEmsA/AxET-DCQpKcajiGoxHNygiS7lwOnkDTywCLcBGAsYHQ/s1600/IMG_20191102_132730%2B%2528Media%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="576" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-Q-ebsem_SgA/XclAflmM8sI/AAAAAAAEmsA/AxET-DCQpKcajiGoxHNygiS7lwOnkDTywCLcBGAsYHQ/s640/IMG_20191102_132730%2B%2528Media%2529.jpg" width="480" /></a></div>
Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0Gargano National Park, SS89, 71019 Vieste FG, Italia41.7830683 16.11154139999996516.261033799999996 -25.197052600000035 67.3051028 57.420135399999964tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-30831386976994261712019-11-19T19:45:00.000+01:002019-11-22T11:23:26.558+01:00Racconti dal confino alle Isole Tremiti durante la Seconda Guerra MondialeGrazie a Ivan Cosmai, studioso della storia delle Isole Tremiti, veniamo a conoscenza e pubblichiamo questo struggente racconto di un confinato alle Isole durante la Seconda Guerra Mondiale.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-UJXjG3MStKY/Xde3ER6ZW2I/AAAAAAAEm_M/U7uFtFUkmuc4F_kt_INZWcuQ88pYjdwuwCLcBGAsYHQ/s1600/isole%2Btremiti%2Bdeportati%2Bconfino%2Blibia%2Blibici%2B%2528Piccola%2529.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="679" height="226" src="https://1.bp.blogspot.com/-UJXjG3MStKY/Xde3ER6ZW2I/AAAAAAAEm_M/U7uFtFUkmuc4F_kt_INZWcuQ88pYjdwuwCLcBGAsYHQ/s320/isole%2Btremiti%2Bdeportati%2Bconfino%2Blibia%2Blibici%2B%2528Piccola%2529.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Libici deportati a Tremiti</td></tr>
</tbody></table>
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Sapevate che le IsoleTremiti sono state da sempre (almeno dal tempo dell'impero romano) terra di confino politico? Che hanno "ospitato" personaggi come Sandro Pertini, Giulia nipote di Augusto, Paolo Diacono?<br />
Le loro storie a volte sono giunte fino a noi, e raccontano sofferenza e annullamento della dignità umana ma anche fratellanza e spirito di comunità.<br />
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Josip – Giuseppe Kravos (S. Croce di Audissina 5 agosto 1909 - Trieste 13 aprile 1972) viene arrestato il 5 settembre 1940 a Cagliari, trasferito nelle carceri di Trieste e successivamente "condannato" all’internamento sull’isola di San Domino (Tremiti) dove rimane dal 27 marzo 1941 al 7 gennaio 1942, quando, in seguito a una richiesta di trasferimento per motivi di salute (deperimento psicofisico) viene inviato nella località di internamento di Montecalvo Irpino, in provincia di Avellino.<br />
<br />
La descrizione del suo periodo di internamento a San Domino è tratta da: Josip Kravos, Moje in vaše zgodbe iz let 1931 – 1945, ZTT-EST, Trst – Trieste, 1975, pp. 73-85.<br />
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(su gentile concessione di Bogomila Kravos)<br />
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INTERNAMENTO ALLE TREMITI<br />
L’isola di San Domino era piena di internati di tutte le etnie, italiani, croati, francesi, spagnoli perfino ebrei e zingari. C’erano anche alcuni neri. Ma per metà eravamo sloveni e croati, perlopiù dalla Venezia Giulia. Noi eravamo tutti antifascisti, anche se di diverso credo ideologico.<br />
<a name='more'></a><br />
La maggior parte degli internati politici italiani era composta di comunisti. Erano ben organizzati. Ricevevano notizie e istruzioni dalla terra ferma. Fra loro, il personaggio di spicco era il dottor Eugenio Musolino, persona piena di entusiasmo, sempre ben disposta e molto rispettosa nei confronti degli altri. I comunisti della Venezia Giulia si erano uniti a loro. Non mi ricordo chi fosse il capo tra gli sloveni. Ho sempre un bel ricordo del mio benefattore Rihard Cebron, di Armido Ukmar e del buon Rudi Vilhelm, uomo taciturno.<br />
Tra gli internati comuni c'erano anche dei truffatori, degli assassini, rapinatori e borsaioli. C'era anche qualche cerebroleso. Questi erano stati internati per fare «numero», al posto dei veri delinquenti che invece avevano corrotto i testimoni ed erano riusti a salvarsi.<br />
Eravamo di diversa estrazione sociale e mestiere: ufficiali, avvocati, ingegneri, medici, artisti, ma anche commercianti, artigiani, pescatori e contadini. Tra noi c'era una sola donna, una comunista molto fiera di sè che viveva un po' appartata nella propria cameretta. Gli organi di sicurezza svolgevano il loro lavoro, ma non erano troppo severi. Abitualmente si attenevano rigorosamente alle norme previste. Erano fascisti per opportunismo e probabilmente il loro servizio sull'isola era una punizione.<br />
Noi internati ricevevamo cinque lire al giorno. Con questi soldi dovevamo provvedere a tutto, dal cucchiaio per mangiare, al lavaggio degli indumenti. Sulla carta annonaria c'era un lungo elenco di ciò che potevamo acquistare, ma in realtà ricevevamo regolarmente solo 150 grammi di pane al giorno. Nello spaccio dell'isola si potevano trovare abitualmente i ceci, la cipolla e la marmellata; non c'era altro. A volte attraccavano i pescatori delle isole vicine e ci offrivano del pesce che non erano riusciti a vendere al mercato.<br />
<br />
(1) Allo scoppio della guerra, Josip Kravos, come altri sloveni di Trieste, viene "allontanato" dal confine e inviato nei cosiddetti “Battaglioni Speciali”. Delle formazioni controllate dall’esercito, ma disarmate e impiegate unicamente in lavori civili. E' la stessa sorte che tocca a molti ragazzi istriani, ad esempio, in età di leva. E' questo il motivo per cui Josip Kravos si trova a Cagliari nel momento dell’arresto.<br />
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Per pranzo cucinavamo erbe selvatiche con i ceci, nei giorni migliori con il pesce: il tutto senza una goccia d'olio. Per cena c'era la marmellata annacquata oppure cipolla. Questo nei tempi di abbondanza. Nella primavera del 1941, quando l'Italia attaccò la Grecia e la Jugoslavia era anche peggio. Si rimaneva per settimane e settimane tagliati fuori dal mondo, una volta per quasi due mesi. Non so se era una scusa o no, ma la polizia ci diceva che le imbarcazioni non potevano raggiungere l'isola, perché il mare era minato. Mancava tutto, e il peggio era la mancanza dell'acqua potabile. Di solito portavamo i barilotti dalla riva, dove c'era la cisterna che le navi riempivano. Quando venne a mancare quell'acqua si poteva utilizzare solo l'acqua piovana che si raccoglieva dai tetti nei pozzi. Ma i pozzi non erano costruiti bene e quindi l'acqua era fangosa, piena di varie bestiole. Per poterla bere la filtravamo e bollivamo.<br />
Quella volta eravamo denutriti e stremati. Sedevamo per ore e ore sul muro che circondava il vecchio edificio della stazione di polizia e fissavamo verso est per vedere se arrivava la nave con la posta, l'acqua e gli alimenti. Ogni tanto qualcuno prendeva in mano la carta annonaria e leggeva ad alta voce l'elenco delle vivande e le dosi di olio, pasta, riso e pane che quotidianamente avremmo dovuto avere a disposizione. Alcuni ridevano nervosamente, altri bestemmiavano o facevano uscire dalle loro bocche dei suoni strani. Aspettavamo la nave e a volte ci chiedevamo chi tra noi avrebbe ricevuto il pacco di viveri da casa. Lo dividevamo in anticipo e sempre qualcuno rimaneva fuori dalla conta. Il dottor Eugenio Musolino e Gasperini avevano ricevuto un paio di volte i pacchi che hanno sempre diviso con tutti noi. Eravamo in trenta in una baracca e una volta ho ricevuto due biscotti, uno me lo sono lasciato per il giorno dopo.<br />
Sulla nostra isola non c'erano molti animali. C'erano tante cimici, pidocchi e pulci che ci succhiavano quel poco sangue che era rimasto nelle nostre vene. Le chiocciole erano quasi scomparse, c'erano le lucertole e le cavallette. Mi ricordo anche di un cane marrone con macchie bianche che un giorno sparì. Mi risentii quando seppi che lo avevano fatto fuori i miei amici e si erano scordati di invitarmi.<br />
Agli inizi la polizia era severa e si atteneva rigorosamente alle norme. Ci sorvegliavano perché non festeggiassimo le nostre ricorrenze, come ad esempio il primo maggio. In quell'occasione ci hanno controllato anche il cibo perché non mangiassimo qualcosa di più buono del solito. Più tardi, quando l'esercito nazista subì delle disfatte presso Smolensk, la polizia si era calmata un po'. Ho spiegato a uno di loro che Smolensk deriva dalla parola pece, ed è quindi inevitabile che giocando con la pece si rimanga invischiati. Si allontanò impaurito o forse solo smarrito. In quel periodo abbiamo saputo anche che il re d'Abissinia aveva riconquistato la capitale. Tre dei comuni sono scappati quella notte dalla baracca e hanno cantato in maniera eccellente la canzone sulla vittoria in Abissinia ''Faccetta nera''. La mattina i tre furono arrestati e portati nelle carceri di Foggia. Alla partenza noi li prendevamo gioco di loro dicendo che avevano fatto una fesseria, ma loro ci risposero di aver calcolato tutto, e che i fessi eravamo noi. Loro preferivano il carcere in continente, dove avrebbero avuto almeno i pasti regolari e la posta. Noi aspettavamo ancora l'arrivo della nave con le derrate alimentari. Era estate, la siccità aveva seccato anche quel poco di vegetazione che c'era e non potevamo aiutarci in nessun modo. Per indigenza sembravamo dei derelitti che senza forze contano i giorni senza sapere quando la nave sarebbe arrivata. Le notizie dal continente erano scarse, posta neanche a parlarne.<br />
Dopo 52 giorni arrivò il piroscafo, portò le derrate, l'acqua e la posta. Poteva scriverci un solo membro della famiglia, la madre o la moglie. Le lettere erano spesso censurate. In quell'occasione la nave aveva portato anche del vino e arachidi. Berto ce lo annunciò gridando che dovevamo assolutamente approffitarne. Gli dissi che non avevamo soldi e che quindi non se ne poteva fare nulla. Ma senza pensarci troppo indicò la mia fede nuziale. Nemmeno io ci pensai su due volte e gliela diedi. Ritornò presto con la giacca in mano, le maniche legate e piene di arachidi. Aveva anche una bottiglia di vino.<br />
Avevamo fame e abbiamo mangiato e bevuto finchè non siamo stati male e abbiamo vomitato. Un po' perché non eravamo più abituati a mangiare, ma anche perché il vino era andato a male.<br />
Sarà stato all'incirca in quel periodo che trasferirono alcuni di noi dalle barracche nelle casette che avevano costruito apposta. La polizia stava molto attenta a mescolarci bene tra di noi a seconda delle convinzioni politiche, della nazionalità, dei vari disagi e malattie. Uno degli psicolabili stava nella stanza con me. Virgilio, era di Genova. Dalle lettere che di rado riceveva avevamo capito che era stata internato sull'isola al posto di un ladro fascista. In realtà anche gli altri nella stanza erano un po' strani. Uno era di Verona, era comunista. Era epilettico. Con noi c'era anche Berto di cui ho parlato prima. Era buono e molto forte, ma i suoi nervi erano a pezzi. La notte spesso digrignava i denti tanto forte da svegliarci tutti. A volte si alzava sul letto e pisciava su di noi. La mattina dopo si scusava dicendo che era malato, che aveva subito un processo e cinque anni di carcere duro. Cercava poi di rabbonirci facendoci dei favori.<br />
Virgilio aveva avuto una forte infiammazione reumatica e la notte si lamentava a voce alta, era penoso ascoltarlo. Berto aveva preso una cordicella abbastanza forte e aveva preparato un cappio su un pino. Poi era tornato nella casetta, avvolto Virgilio nella coperta e lo aveva portato fuori, dicendogli di non lamentarsi nè gridare, che presto gli sarebbe passato tutto, che si sta adoperando per il suo bene. Per fortuna non dormivo come gli altri e gli corsi dietro per vedere cosa aveva in mente di fare. Berto aveva sollevato Virgilio e gli stava infilando il collo nel cappio mentre con la coperta cercava di soffocare le grida dell'infelice. Mi sono nascosto e ho atteso che Berto se ne andasse, avevo paura. Poi presi due pietre affilate, salì sul pino dove il corpo di Virgilio sussultava e spezzai con le pietre la cordicella con la quale era appeso. Sono corso poi nella casetta vicina dove c'era un infermiere – un greco. L'infermiere aveva massaggiato con cura l'impiccato mentre noi cercavamo di tranquillizzarlo dicendogli che Berto lo aveva fatto per il suo bene. Alla fine, poiché lo ripetevamo tutti, il poveretto finì per crederci e così la polizia non seppe nulla dell'accaduto.<br />
La sera seguente avevamo già dimenticato quanto era successo, solo Berto aveva forti scrupoli di coscienza. Virgilio aveva l'abitudine di pregare a voce alta. Quella sera Berto ed io ci eravamo uniti a lui in preghiera. Alla fine Berto mi chiese di dire il Padre nostro di Cankar. E alle parole «Solo comanda, e la tua viva parola riempirà tutti i cuori che potranno conoscere la giustizia», si commosse e si mise a gridare: «Giustizia, giustizia!». Poi si mise a piangere. Si vergognava delle lacrime, ma sosteneva che non poteva trattenerle, benché avesse già 42 anni. Aggiunse che anch'io spesso piangevo nel sonno, che siamo tutti sfiniti e disperati e quanto è difficile sopportare il tutto. Disse che da quel momento in poi si sarebbe adoperato per essere più tollerante, che tutti dovevamo sopportarci e cercare di essere più buoni gli uni verso gli altri perché tutti siamo peccatori. Basterebbe attenerci al comandamento «Ama il tuo prossimo», e sarebbe stat la fine dell'odio, delle violenze e della guerra. «Hai detto bene Berto e quando la guerra finirà vivremo tutti una vita migliore», dicevo e lo consolavo.<br />
A volte andavamo a guardare gli zingari che stavano per conto loro, un po' appartati dagli altri internati. Cucinavano all'aperto e si riscaldavano attorno al fuoco in gruppetti. Venivano da posti diversi dell'Italia e della Jugoslavia. Dopo i pasti suonavano i loro strumenti e cantavano in modo molto armonioso e malinconico – come sano farlo solo gli zingari. Una volta c'era tra di noi un ragazzo di carnagione scura, diceva di essere serbo. Gli si avvicinò uno zingaro ben vestito e gli chiese nella loro lingua se era zingaro anche lui. Il ragazzo gli rispose che era serbo. Lo zingaro gli diede uno schiaffo e gli chiese perché provava vergogna per le proprie origini quasi non sapesse l’importanza della propria madrelingua. Il ragazzo chinò la testa e si mise a piangere, poi rivolse all’altro l’altra guancia perché lo colpisse. Si abbracciarono.<br />
A volte la polizia si prendeva gioco di noi. Era successo a un appello mattutino. Conoscevano bene le condizioni familiari di ciascun internato. Sapevano tutto dalle lettere che censuravano, e poi ricevevano segnalazioni sul nostro conto anche dalla terraferma. Quella mattina avevano comunicato che le mogli di due internati avevano ricevuto il sussidio. Ma noi sapevamo che le due donne vivevano con altri uomini. Lo avevano detto le guardie davanti a tutti, senza ritegno, mentre avrebbero potuto chiamarli in disparte e non offenderli e umiliarli in quel modo. Il primo si mise a sbraitare e bestemmiare, l’altro a piangere e disperatamente a ripetere: «Aiutano le puttane, noi no». Noi restammo in silenzio interdetti per un simile supplizio. I poliziotti e un gruppo di internati comuni ridevano a squarciagola umiliando ulteriormente con il loro comportamento i due uomini. Dopo l’appello il dottor Eugenio Musolino e Gasperini andarono erano negli uffici per protestare per quel comportamento così offensivo.<br />
A un certo punto trovammo un altro modo per impiegare il tempo. L’ingegnere Josip Rustja di Gorizia aveva la moglie molto ammalata e dopo ripetute richieste aveva ottenuto il permesso di andare a trovarla. Al ritorno aveva portato con sé l’immagine della Madonna di Sveta Gora (Montesanto). Era diventata il simbolo della nostra patria e del focolare domestico. Chiedemmo di poter costruire un altare da mettere al posto del semplice tavolo che veniva usato ogni domenica per celebrare la messa nella cantina della stazione di polizia. L’ingegnere Rustja fece richiesta di potere usare un’accetta in modo che Franc Zafred e Alojz Cerne potessero tagliare degli alberi di pino. Poi, su progetto dell’ingegnere segammo e piallammo fino a farne un altare al cui centro venne posta l’immagine sacra addobbata con delle frasche verdi. Il sacerdote veniva ogni domenica dall’isola di San Nicola. Per la benedizione si radunò un gran numero di persone, molte più del solito. Il prete fece un’omelia più lunga del solito parlando di pace, amore e giustizia.<br />
Quell’autunno arrivarono molti internati dalla Slovenia occupata dagli italiani. Loro non erano così forti come noi del Litorale che abbiamo avuto modo di forgiare i nostri caratteri con le persecuzioni fasciste durante tutto il ventennio. Noi eravamo anche molto più uniti. Perciò non abbiamo legato con loro. Ho un gran bel ricordo di France Zafred di Košana vicino a Postojna. Era una mente acuta e semplice nello stesso tempo. Aveva uno spiccato senso per la politica. Con France parlavamo spesso del nostro futuro, facevamo progetti su come dopo una simile rovina si sarebbe ricostruito e messo tutto a posto per il bene di tutti. «Sono convinto - diceva - che le dittature fascista e nazista e tutto ciò che assomiglia loro, verranno distrutte». Quando gli chiesi come potesse prevedere la loro disfatta con tanta sicurezza, mi disse con gran semplicità che simili governi, anche se non entrano in guerra, non possono durare perché non hanno basi naturali per esistere. «Allora secondo te l'entrata in guerra è la loro logica fine?». « Proprio così, poiché nella loro tirannia non c'è spazio per l'opposizione e con ciò non hanno più lo specchio in cui riflettersi, quindi non possono vedere se stessi. Secondo me è come se nella natura ci fossero le volpi senza i conigli o le rondini senza le mosche. Anche peggio - continuò France. L'uomo non ha solo il corpo, ha anche uno spirito – i sentimenti e la volontà, la predisposizione al bene e al male. E se tutto ciò non viene indirizzato a unirsi in un insieme armonico, ne esce uno sgorbio e va necessariamente alla rovina. Per questo le persone devono essere libere. Questi sono i principi che dobbiamo sostenere e portare avanti quando finirà questa guerra». Era un ottimo amico e stavamo sempre insieme. Era buono con me e anche con gli altri. Quando riceveva il pacco lo divideva. Una volta, eravamo nella cucina comune e lui mi diede un osso di prosciutto già bollito, perché lo riutilizzasi. E lo feci. Avevo un pugno di fagioli rotti e una crosta di formaggio che mi aveva dato il dottor Eugenio. Il nostro panettiere Karel Novak, che faceva il pane per tutta l'isola ed era l'unico che non soffriva la fame, mi diede una manciata di pasta. Ma per insaporire la minestra avevo bisogno di altra carne e allora andai a caccia. Le lucertole erano difficilissime da catturare. Ma alla fine ne presi una ventina. Poi le cavalette. Con loro era più facile, ne catturai una trentina. Ho ripulito per bene tutte le parti, le ho tagliuzzate e bollite. In un'altra pentola avevo messo a bollire i fagioli e l'osso. Feci il soffritto con cipolla e aglio, aggiunsi i fagioli, poi l'osso e la ''carne'', e alla fine la pasta. Secondo i miei gusti aggiunsi un po' d'acqua, del sale e alla fine la crosta di formaggio grattuggiata. La minestra era fatta. Ho invitato gli ospiti, in primis chi aveva contribuito, tra loro anche l'ingegnere Rustja. E mangiammo. Erano tutti entusiasti e mi chiesero la ricetta. Ma fino a oggi non l'ho mai svelata a nessuno. L'arte di arrangiarmi è una dote che ho ereditato da mio padre. Era una persona ragionevole, sapeva sempre arrangiarsi e mi è ancora d'esempio. La sua ferrea educazione mi ha temprato, è solo grazie a lui che sono ancora vivo.<br />
In quel periodo ho chiesto il trasferimento nella casa dove era alloggiato France Zafred. Quando ho avuto la conferma, ho iniziato il trasloco. Berto stava in silenzio, con lo sguardo volto a terra. Virgilio piangeva e mi aiutava a trasportare le mie cose. Era una situazione brutta e difficile.<br />
Eravamo in quattro in una piccola stanza. Oltre a me e a Fance c'erano l'avvocato Lanzara e Kucera, un croato di Trieste, anche lui avvocato. Ci intendevamo a meraviglia. Ma ben diverso era nella stanza di fronte alla nostra. Qui abitava il nero Peter, l'istriano Demo e il portoghese Dar. E questi tre andavano d'accordo, era il quarto che disturbava perché era il confidente della polizia.<br />
All'arrivo della nave avevamo ricevuto buone notizie. France aveva portato del vino e noi ci eravamo ubriacati non per l'eccessiva quantità, ma per la scarsa qualità del vino e perché eravamo quasi a digiuno. E abbiamo incominciato a cantare le canzoni di protesta sfidando tutti con esclamazioni del tipo: Viva la libertà! Morte al fascismo! Abbasso il tiranno! Viva Churchill!<br />
Il giorno dopo siamo stati convocati con l'avv. Lanzara alla stazione di polizia per insubordinazione. Io avevo incominciato a tergiversare che avevamo bevuto a digiuno, che eravamo amareggiati e disperati. Ma l'avvocato adottò invece una linea netta sostenendo che ci trovavamo in quel posto perchè eravamo contrari al regime fascista e che il nostro comportamento era quindi del tutto normale.<br />
Dopo tre settimane ed era giunto il momento per pianificare la vendetta contro la spia. Mi informai bene sulle abitudini dell'infame che rientrava abitualmente molto tardi. Allora esposi agli altri il mio piano. Con France e con Peter - che aveva fatto pugilato - ci appostammo nel corridoio buio. Al suo rientro con la coperta gli avvolsi il capo e gli altri due incominciarono a picchiarlo. Per un po' si sentirono i lamenti, poi i gemiti e alla fine, dopo un paio di pugni del nero, non si sentì più niente. Presi la mia coperta e sgusciammo nelle nostre stanze, ognuno nel proprio letto. Ci volle un po' di tempo prima che si udissero di nuovo i gemiti. Allora ci alzammo tutti, accendemmo la luce e uscimmo in corridoio. Con aria preoccupata gli chiedemmo cosa fosse successo. Poi lo portammo nel letto e restammo lì a confortarlo.<br />
Due giorni più tardi ci chiamarono per l'interrrogatorio. A ognuno di noi fu chiesto di raccontare cosa avevamo visto e sentito quella sera. Tutti raccontammo la medesima versione dei fatti: che l'infelice era molto nervoso e che spesso sbatteva la testa. Quella notte sentimmo uno sbattere della porta, ma a nessuno di noi venne in mente che S. I. si stesse picchiando in un modo così violento.<br />
Al ritorno France disse che aveva addiritura inscenato davanti ai poliziotti come l'''infelice'' fosse solito sbattere la testa contro la porta e che i poliziotti avevano riso sonoramente durante la sua performance. Non so se ci credettero, però non presero provvedimenti nei nostri confonti, e il<br />
delatore venne trasferito in un altro edificio. Ed era proprio quello il nostro obiettivo. In quell'occasione France mi dette una pacca sulla spalla e disse: "Anche questa minestra ti è riuscita".<br />
I giorni autunnali erano interminabili e uggiosi. In simili circostanze ci riunivamo per cantare. Era un modo per scacciare la tristezza e la nostalgia di casa. Il coro era diretto da Ladi, ma l'anima del era Berto Mihalic. Ci spronava e sollecitava a cantare le canzoni popolari all'aperto perché secondo lui "la libertà doveva trovarci con il canto sulle labbra". A parte che lui aveva una voce stupenda. I poliziotti ci lasciavano cantare, a volte si fermavano nelle vicinanze e ascoltavano per poi commentare i nostri concerti. Prediligevano le canzoni "Gor cez izaro" e "Prišlabo pomlad". Anche gli zingari avevano imparato queste due canzoni e a volte venivano appresso per accompagnare il nostro canto con i loro violini.<br />
Con l'inverno le ristrettezze aumentarono. Si cantava ancora per non pensare alle sofferenze. Poi, prima di Natale sopraggiunse la notizia della sentenza emessa dal Tribunale speciale al processo tenutosi a Trieste 2. Le condanne dei nostri compagni ci avevano fatto ammutolire. Era un colpo terribile. Non riuscivamo a farcene una ragione. Tutti gli sloveni dell'isola andavano in giro con il capo chino, come ombre. Conoscevamo tutti: Tomažic, la sua generosità e la sensibilità nei confronti di chi soffriva, Kos e Ivancic che torturati non avevano tradito gli amici né il deposito d'armi, Vadnal e Bobek che avevano portato le armi oltre il confine.<br />
E poi tutti gli altri compagni che erano stati condannati a pene pesanti. Ad esempio Roman Pahor, che durante gli interrogatori suggeriva agli altri di addossare a lui tutte le azioni in modo da scagionare tutti gli altri. Ho spiegato ai compagni italiani il nostro dolore, perché loro erano meravigliati nel vederci così afflitti, non riuscivano a capire. Conoscevano le vicende dei nostri compagni solo da quello che avevano letto nei giornali fascisti. Ascoltando la nostra versione dei fatti, capirono e solidarizzarono con noi. Il generale Golia - che era con noi sull'isola - mi aveva espresso la propria partecipazione al nostro dolore dicendo che le condanne erano ingiuste e i fucilati degli eroi caduti per la libertà. Mi ha chiesto di trasmettere ai miei compagni che il popolo italiano non ne aveva colpa, la colpa era del regime fascista. Aggiunse poi che il nostro comportamento sull'isola rifletteva il nostro grado di cultura e civiltà. Lo ringraziai con le lacrime agli occhi anche a nome dei miei compagni.<br />
In uguale misura partecipava al nostro dolore il semplice siciliano Sarace. Mi aveva invitato al suo fuocherello sul quale cucinava in una lattina le chioccioline, era il suo pasto quotidiano assieme a un pezzetto di pane giallognolo. Gli chiesi perché non entrasse a far parte di uno dei gruppi per i pasti in comune, ma lui rispose che non poteva permetterselo. Delle cinque lire quotidiane doveva mandare a casa almeno tre, perché sua moglie e i figli ne avevano bisogno. Anche lui ripeteva quanto fosse addolorato per ciò che doveva subire la nostra gente.<br />
Qualcuno si ricordò solo tre settimane più tardi di riunire il coro per onorare con i canti la morte dei nostri compagni. Ci siamo radunati da Torkar che ci aveva ospitati più volte ed era una delle persone più rispettabili dell'isola. Devo aggiungere che era l'unico che non riceveva quelle cinque lire quotidiane. Provvedeva a tutto da solo con i suoi mezzi, unico sull'isola. Veniva da Podbrdo e la polizia fascista lo aveva segnalato come "pericolo numero uno". Provvedevano al suo modesto sostentamento da casa. Quella fu una serata per me indimenticabile. Parecchi di noi non potevano trattenere le lacrime e abbiamo cantato con tanto sentimento per rendere onore agli eroi – vittime.<br />
<br />
(2) Nel dicembre del 1941 sessanta esponenti dell'antifascismo sloveno furono giudicati dal Tribunale speciale per la difesa dello Stato in quello che viene ricordato come il "secondo processo di Trieste". Le sentenze di condanne a morte furono 9 di cui cinque eseguite: Pinko Tomažic, Ivan Vadnal, Simon Kos, Viktor Bobek e Ivan Ivancic.<br />
Stavo deperendo. Le torture precedenti e le ristrettezze che imponeva la vita sull'isola mi stavano sfinendo. Spesso mancavo all'appello mattutino, non riuscivo ad alzarmi dal giaciglio. Perfino il nostro direttore del coro mi disse - in maniera molto sgarbata - che la mia voce non faceva fare una bella figura al coro e che si vergognava della mia presenza.3 Mi aveva offeso a morte, perché in quelle circostanze cantavamo per sollevare il nostro morale. Da allora non cantai più.<br />
Poiché mancavo troppe volte all'appello, venne a farmi visita l'ispettore di polizia. Mi promise che avrebbe mandato il medico. Questi mi visitò e redasse un certificato medico e anche una domanda di trasferimento.<br />
Se ora ripenso ai compagni dell'isola di San Domino che non ci sono più, mi viene in mente Karel Novak, il panettiere che cercava di aiutarmi. Mi faceva del pane speciale con aggiunta di olio e me lo portava in stanza dicendomi che dovevo mangiarlo. Ma io non avevo nemmeno la forza di mangiare. Anche France era lì a tenermi compagnia e chiedermi di mangiare. Entrambi mi sollecitavano a reagire. Karel mi raccontava che quella mattina avevano trasportato la farina da San Nicola, che era distante da San Domino solo un chilometro. Con loro c'era un poliziotto. « Il tempo era cattivo come spesso d'inverno. A metà percorso la scialuppa si è rovesciata. Ho girato subito la scialuppa e ho aiutato il poliziotto a salire, poi mi sono tuffato per recuperare anche la farina e siamo arrivati sani e salvi. E domani ci sarà il pane sull'isola ». Con France ci siamo congratulati con lui: «Il tuo è stato un gesto eroico, ti siamo molto grati. Il tuo eroismo è esemplare e tipico di un buon carsolino». Ho aggiunto che anche il nostro France Zafred è un eroe senza pari, anche se non si vede. Cosa non aveva fatto France con quella faccia da contadino, il cappello tutto sciupato che portava sempre su quella testa così intelligente. Ed era un vero artista nella lotta illegale dove contavano i fatti, non solo l'ideologia.<br />
Avevo quasi dimenticato la promessa del medico, quando tre settimane più tardi mi comunicarono che la richiesta di trasferimento era stata accolta. Potevo trasferirmi sul continente, a Montecalvo Irpino.<br />
Prima della mia partenza ci siamo nuovamente riuniti da Torkar. Abbiamo cantato insieme e io ho recitato il poema "Kovaška" di Župancic. Per me era una situazione difficile, non sapevo dove sarei andato a finire e lasciavo lì gli amici più cari e non sapevo se li avrei più rivisti. Quella è l'ultima volta che sono stato con France Zafred, caduto più tardi nelle file dei partigiani. Per l'ultima volta ho visto il nobile Zorko Kralj e tanti altri che sono periti nella lotta o deceduti lì in conseguenza delle cattive condizioni. Tanti sono oggi dimenticati e messi in disparte, anche se hanno dato tutto per la libertà del loro popolo. Altri sono sopravvissuti alla guerra e hanno ottenuto anche delle decorazioni. Così è stato per Rihard Cebron, che ha avuto il grado di alto ufficiale. Ma c'erano tanti combattenti meravigliosi di cui non ricordo più i nomi.<br />
Tra gli italiani so soltanto che Aldo Finzi sarà uno delle 300 vittime che i nazisti hanno trucidato a Roma. Il dottor Eugenio Musolino, Gasperini e altri sono rimasti fedeli comunisti e più tardi hanno occupato posti di rilievo nel partito. Gli altri si sono dileguati, ognuno a casa, dai propri cari, per dimenticare al più presto e guarire ...<br />
Si riferisce al maestro Vladimir Švara con il quale Kravos aveva cantato in precedenza a Trieste. Kravos era un buon tenore solista, aveva studiato canto.<br />
<br />
Nomi citati nel testo<br />
SLOVENI Rihard Cebron Alojz Cerne Berto Mihalic Zorko Kralj Karel Novak Ing. Josip Rustja (di Gorizia) Vladimir Švara Torkar (di Podbrdo presso Tolmino) Armido Ukmar Rudi Vilhelm France Zafred<br />
ITALIANI Aldo Finzi Gasperini Gen. Golia Avv. Kucera (croato di Trieste) Avv. Lanzara Dott. Eugenio Musolino Sarace (siciliano) S. I.<br />
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tratto da<br />
http://campifascisti.it/scheda_campo.php?id_campo=577<br />
http://campifascisti.it/file/media/Josip%20Kravos.pdf<br />
<br />
Ne abbiamo parlato:<br />
<a href="https://amaraterra.blogspot.com/2011/03/intervista-ad-un-omosessuale-confinato.html" target="_blank">Intervista a un omosessuale al confino</a><br />
<a href="https://amaraterra.blogspot.com/2013/06/omosessualigayisoletremiti.html" target="_blank">Vladimir Luxuria e il confino dimenticato delle Isole Tremiti, "l'isola degli omosessuali"</a><br />
<a href="https://amaraterra.blogspot.com/2010/09/italia-libiauna-storia-che-passa-anche.html">Italia - Libia...una storia che passa anche dal Gargano</a>Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-50714392927484944272019-11-14T18:26:00.000+01:002019-11-17T18:05:56.013+01:00Cosa succederebbe alle coste del Gargano se la temperatura aumentasse ancora? <span style="font-size: x-small;">di Domenico Sergio Antonacci</span><br />
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Cosa succederebbe alle coste del Gargano se la temperatura media aumentasse di 4 gradi accelerando lo sciogliere dei ghiacciai già in corso? Grazie alla <a href="https://www.facebook.com/progettosalapia/posts/1697559000377251/">pagina facebook Progetto Salapia</a> abbiamo scoperto un sito che permette di fare una simulazione dell'innalzamento del livello del mare.<br />
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Lo scenario è abbastanza inquietante.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-8Zlu_KPryys/XchHe6hqc8I/AAAAAAAEmpY/okSDcYiReK8ScI9MV4Qndh3dSYshtWg2gCLcBGAsYHQ/s1600/Cattura.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1239" data-original-width="1523" height="520" src="https://1.bp.blogspot.com/-8Zlu_KPryys/XchHe6hqc8I/AAAAAAAEmpY/okSDcYiReK8ScI9MV4Qndh3dSYshtWg2gCLcBGAsYHQ/s640/Cattura.JPG" width="640" /></a></div>
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<a name='more'></a>La zona circostante i laghi di lesina e Varano verrebbe sommersa così come alcune baie tra Peschici e Vieste (zona di antiche paludi) ma la zona certamente più colpita sarebbe quella a sud di Manfredonia, come spicca chiaramente dalla mappa.<br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-pljKD6cqpV4/XchIBHmCu6I/AAAAAAAEmpg/We0RFeln_HUyn_fN9rFSZk2ZMlrGOX_TwCLcBGAsYHQ/s1600/lago%2Bl.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="451" data-original-width="1259" height="228" src="https://1.bp.blogspot.com/-pljKD6cqpV4/XchIBHmCu6I/AAAAAAAEmpg/We0RFeln_HUyn_fN9rFSZk2ZMlrGOX_TwCLcBGAsYHQ/s640/lago%2Bl.JPG" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-vx3Vuyn_RUI/XchIBY9F0bI/AAAAAAAEmpo/mRZRxz2X2PYu6lGZ-NUa_sKlh0-K9zQ_wCLcBGAsYHQ/s1600/lago%2Bv.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="855" data-original-width="1239" height="440" src="https://1.bp.blogspot.com/-vx3Vuyn_RUI/XchIBY9F0bI/AAAAAAAEmpo/mRZRxz2X2PYu6lGZ-NUa_sKlh0-K9zQ_wCLcBGAsYHQ/s640/lago%2Bv.JPG" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-wkovFR2P-0k/XchICMGntGI/AAAAAAAEmps/J4L7AuDqhHcLdpU9dkvdFecaSJE7Q9sCgCLcBGAsYHQ/s1600/vieste.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1293" height="422" src="https://1.bp.blogspot.com/-wkovFR2P-0k/XchICMGntGI/AAAAAAAEmps/J4L7AuDqhHcLdpU9dkvdFecaSJE7Q9sCgCLcBGAsYHQ/s640/vieste.JPG" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-p6uE3RNCGP0/XchIBemonpI/AAAAAAAEmpk/3WHhG_gyR7gP704mT1x9wJ3vZx3DoDrXQCEwYBhgL/s1600/manfredonia.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1283" data-original-width="1521" height="538" src="https://1.bp.blogspot.com/-p6uE3RNCGP0/XchIBemonpI/AAAAAAAEmpk/3WHhG_gyR7gP704mT1x9wJ3vZx3DoDrXQCEwYBhgL/s640/manfredonia.JPG" width="640" /></a></div>
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Sono queste, tangibili e concrete, le conseguenze del riscaldamento globale che stiamo provocando o per lo meno accelerando con i fenomeni di inquinamento.<br />
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<b>Anche voi potete provare a fare simulazioni in ogni parte del mondo cliccando <a href="https://choices.climatecentral.org/index.html#10/41.7027/15.8279?compare=temperatures&carbon-end-yr=2100&scenario-a=warming-4&scenario-b=warming-2" target="_blank">qui</a>, buon "divertimento". </b></div>
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Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-26914200360432640482019-11-11T12:45:00.000+01:002019-11-11T12:45:07.699+01:00Pazienti con Alzheimer stimolati con i canti popolari del GarganoGrazie alla volontaria ed esperta di tradizioni popolari del Gargano, i pazienti del Centro Alzheimer di San Marco in Lamis si riabilitano con i canti e gli stornelli di un tempo.<br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/0HKsEzQcrio" width="560"></iframe>
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<a name='more'></a><br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/cZtpK8LqcQk" width="560"></iframe>
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<a href="https://www.assocarenews.it/primo-piano/pazienti/pazienti-con-alzheimer-stimolato-con-canti-popolari-pugliesi?fbclid=IwAR1r_a2YnCaVKW3bzd1XYkyM47fSQ1SDdf7eMFkvbZPnewsztNd5goCxvhs" target="_blank">Leggi tutto</a></div>
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Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-187225948682416042019-11-11T10:16:00.000+01:002019-11-11T10:16:04.646+01:0040° Convegno Nazionale di Preistoria, Protostoria e Storia della Daunia - 15/17 novembre 2019Dal 1979 si svolgono annualmente a San Severo i Convegni Nazionali sulla Preistoria, Protostoria e Storia della Daunia. <div>
Dedicati allo studio di un territorio delimitato, essi rappresentano un polo di convergenza per tutti gli studiosi e specialisti delle varie discipline, dalla più lontana preistoria alla storia recente. </div>
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Una delle principali caratteristiche, riconosciuta unanimemente dagli studiosi, è la spiccata autonomia culturale che contraddistingue questa iniziativa, nata fuori dagli ambiti accademici, con lo scopo di promuovere il libero confronto fra le scuole di pensiero che caratterizzano le varie istituzioni di ricerca del nostro paese. </div>
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Grazie ad un approccio multidisciplinare e fortemente diacronico, dall'insieme dei contributi emerge la complessa realtà storica della Daunia, indagata nei suoi più diversi aspetti, da quello archeologico a quello storico, e nelle relazioni più articolate: sociali, economiche, religiose, artistiche, istituzionali. </div>
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<u><a href="https://drive.google.com/open?id=1M4EO7bvpi0M3GqjRTa3GPyX6V3RnIZRn" target="_blank">PROGRAMMA</a></u></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-_vOkpk3OGw8/XckmeihnYII/AAAAAAAEmrw/TABMYSk08vAIFfP-a2dBOzhH0k0tDjp7gCLcBGAsYHQ/s1600/40%25C2%25B0%2BARCHEO%2Blocandina%2B%2528Media%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="546" height="640" src="https://1.bp.blogspot.com/-_vOkpk3OGw8/XckmeihnYII/AAAAAAAEmrw/TABMYSk08vAIFfP-a2dBOzhH0k0tDjp7gCLcBGAsYHQ/s640/40%25C2%25B0%2BARCHEO%2Blocandina%2B%2528Media%2529.jpg" width="454" /></a></div>
<img id="floatBarImgId" src="chrome-extension://dbkmjjclgbiooljcegcddagnddjedmed/pics/save2-32.png" style="display: none; left: 130.5px; opacity: 0; position: absolute; top: 245px; z-index: 2147483647;" /></div>
Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-61468843149109037162019-11-05T10:31:00.000+01:002019-11-06T10:15:12.667+01:00Papa Francesco ringrazia Comune e Diocesi di San Severo<ytd-metadata-row-container-renderer class="sticky style-scope ytd-video-secondary-info-renderer" slot="sticky" style="display: block; min-width: 0px; overflow-wrap: break-word;"></ytd-metadata-row-container-renderer><br />
Il pontefice, al termine dell'Angelus di domenica 3 novembre, ha sostenuto l'iniziativa dell'elemosiniere Krajewski che ha portato al protocollo d'intesa per assicurare la residenza ai migranti in attesa di permesso di soggiorno, spesso gli stessi sfruttati dal fenomeno del caporalato.<br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/1iO3e2BACKY" width="560"></iframe></div>
Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-70276034091751933462019-11-01T11:59:00.000+01:002019-11-01T11:59:07.907+01:00VIDEO: In canoa alle Isole TremitiIn un mondo utopico dove i barconi fumanti zeppi di turisti scompaiono ecco la maniera giusta per visitare le coste delle Isole Tremiti, in canoa, sano movimento, lentezza, tempo per entrare in sintonia con la natura.<br />
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Buona visione.<br />
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<iframe allow="accelerometer; autoplay; encrypted-media; gyroscope; picture-in-picture" allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/MQB9IqKZiiA" width="560"></iframe></div>
Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-20882404564805848872019-10-28T18:41:00.000+01:002019-10-28T18:41:10.086+01:00Weekend lungo di Ognissanti sul Gargano tra trekking e masserie<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Ho_61Hsjnek/Xbcn_lVVbeI/AAAAAAAElfY/vkpdFdPbD8wxjai3pXNipoJ7MrTHf9qKACLcBGAsYHQ/s1600/Cattura.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="607" data-original-width="1600" height="242" src="https://1.bp.blogspot.com/-Ho_61Hsjnek/Xbcn_lVVbeI/AAAAAAAElfY/vkpdFdPbD8wxjai3pXNipoJ7MrTHf9qKACLcBGAsYHQ/s640/Cattura.JPG" width="640" /></a></div>
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<i>Una due giorni di trekking, paesaggi e gastronomia sugli antichi sentieri tra Mattinata a Vieste</i></div>
<br />Il weekend di Ognissanti si preannuncia ghiotta occasione per gite fuoriporta e sorprese inaspettate come quelle che vi può offrire il Gargano fuori stagione con lunghe passeggiate attraverso il Parco Nazionale.<br /><br />Per sabato 2 e domenica 3 novembre le guide turistiche Domenico Antonacci e Matteo Prencipe propongono un itinerario di 30 km che parte da Mattinata inoltrandosi nel Gargano interno per giungere di nuovo sulla costa e precisamente nella cittadina di Vieste. Si andrà, dunque, alla scoperta della vera ricchezza di questo territorio sconosciuto, la sua incredibile diversità di flora, fauna e architetture.<br /><a name='more'></a>Si partirà dal mare di Mattinatella per salire, in pochi chilometri, fino a 500mt di quota attraverso paesaggi terrazzati, pascoli, oliveti, macchia mediterranea bassa e infine valli boscate con aceri e cerri. Il percorso è molto suggestivo dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, con una incredibile varietà di habitat diversi, adatto a chi ama nutrire gli occhi di bellezza e il corpo di chilometri macinati sotto i piedi.<br /><br />A dare ristoro dopo il primo giorno di cammino sarà l’accoglienza in un’antica masseria restaurata dove oggi si allevano le vacche podoliche dalle quali si ricava uno squisito caciocavallo riconosciuto presidio SlowFood.<br /><br />Il secondo giorno si camminerà lungo un percorso panoramico spettacolare di circa 10 km per raggiungere la perla del Gargano, Vieste con il suo Pizzomunno; qui terminerà la due giorni di traversata con una visita guidata al bellissimo centro storico di origini medievali.<br /><br />Info e iscrizioni al 3931753151 e su <a href="http://bit.ly/trekkingognissantigargano">http://bit.ly/trekkingognissantigargano</a><div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-dF31_pv4VN4/Xbcn_o2NLLI/AAAAAAAElfc/2uOi45NzpQ8o1S-Lrs-o1d7tBrmYAdzSgCEwYBhgL/s1600/DSC_6986%2B%2528Grande%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-dF31_pv4VN4/Xbcn_o2NLLI/AAAAAAAElfc/2uOi45NzpQ8o1S-Lrs-o1d7tBrmYAdzSgCEwYBhgL/s640/DSC_6986%2B%2528Grande%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-DVqvozQIj5g/Xbcn_siJtrI/AAAAAAAElfU/NXxJuNPUDFMNo5iXMKSJbSBd5id6v_FagCEwYBhgL/s1600/DSC_6999%2B%2528Grande%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-DVqvozQIj5g/Xbcn_siJtrI/AAAAAAAElfU/NXxJuNPUDFMNo5iXMKSJbSBd5id6v_FagCEwYBhgL/s640/DSC_6999%2B%2528Grande%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-gHWfl6gk-Pw/XbcoARhOlkI/AAAAAAAElfg/ZuUDfPTTaLQSBJeBO8g7PjxDzOJrK1cGQCEwYBhgL/s1600/DSC_7015%2B%2528Grande%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-gHWfl6gk-Pw/XbcoARhOlkI/AAAAAAAElfg/ZuUDfPTTaLQSBJeBO8g7PjxDzOJrK1cGQCEwYBhgL/s640/DSC_7015%2B%2528Grande%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-6rzLJWlgdF8/XbcoAtUFr7I/AAAAAAAElfk/752mS8asXR44e205BFDCzpZsQb3iDqIHQCEwYBhgL/s1600/DSC_7017%2B%2528Grande%2529.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1026" data-original-width="1538" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-6rzLJWlgdF8/XbcoAtUFr7I/AAAAAAAElfk/752mS8asXR44e205BFDCzpZsQb3iDqIHQCEwYBhgL/s640/DSC_7017%2B%2528Grande%2529.jpeg" width="640" /></a></div>
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Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-43239404527041807992019-10-25T09:00:00.000+02:002019-11-04T15:32:10.233+01:00Come si fa promozione della destinazione Gargano (Parco Nazionale + turismo attivo)Non conosco personalmente Nicola Totaro ma ne ho apprezzato subito i suoi video sul Gargano quando vidi, mesi fa, quello fatto in bicicletta sul sentiero di Scannamugliera (Via Francigena): qualità eccellente, padronanza dei mezzi (attrezzature video e bicicletta) e panorami mozzafiato, quelli del Gargano.<br />
L'ultimo video (praticamente un cortometraggio), uscito pochi giorni fa, sta facendo il giro del web su siti specialistici di <a href="https://www.mtb-mag.com/gargano-bikepacking/?intcmp=%20tappo-active&refresh_ce-cp" target="_blank">mountain bike</a> (anche sul sito Gazzetta dello Sport e nella pagina facebook di <a href="https://www.facebook.com/FerrinoOutdoor/posts/2582450561778156?__tn__=C-R" target="_blank">Ferrino</a>) e riscuotendo notevole successo su<a href="https://bikepacking.com/plog/slow-ride-gargano-video/" target="_blank"> piattaforme internazionali</a> dove il montanaro Nicola ha pubblicato un articolo in inglese che promuove il Parco Nazionale del Gargano come destinazione di turismo attivo.<br />
Ecco come si fa promozione oggi sul web, cari enti.<br />
E e ci riesce un singolo a costo zero....<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="https://player.vimeo.com/video/359229840" title="vimeo-player" width="640"></iframe><br />
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<a name='more'></a><br />
<a href="https://www.instagram.com/niktot/" target="_blank">Alcune sue belle foto dal seguitissimo profilo Instagram</a><br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-LzBl0qKLgJs/XbDFAxWy-JI/AAAAAAAElbo/qYFW2sBqEvQju8QUyi-uKLoCkOB7eRGZQCLcBGAsYHQ/s1600/baia%2Bdelle%2Bzagare%2Balba%2Bnicola%2Btotaro%2B%252810%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1080" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-LzBl0qKLgJs/XbDFAxWy-JI/AAAAAAAElbo/qYFW2sBqEvQju8QUyi-uKLoCkOB7eRGZQCLcBGAsYHQ/s640/baia%2Bdelle%2Bzagare%2Balba%2Bnicola%2Btotaro%2B%252810%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-DyeNDdJMaTQ/XbDFAihOBzI/AAAAAAAElbk/30D56Gmt3gIlokAK_o3x0Ofz3_jR0h7RQCLcBGAsYHQ/s1600/baia%2Bdelle%2Bzagare%2Bdi%2Bnotte%2Bnicola%2Btotaro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="717" data-original-width="1002" height="456" src="https://1.bp.blogspot.com/-DyeNDdJMaTQ/XbDFAihOBzI/AAAAAAAElbk/30D56Gmt3gIlokAK_o3x0Ofz3_jR0h7RQCLcBGAsYHQ/s640/baia%2Bdelle%2Bzagare%2Bdi%2Bnotte%2Bnicola%2Btotaro.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-8H8RXCMi6vo/XbDFAwllOJI/AAAAAAAElbs/Ad_NJHqB7SgTywDkGTqx0SkmCYcCE2LkgCLcBGAsYHQ/s1600/baia%2Bdelle%2Bzagare%2Bnotte%2Bnicola%2Btotaro%2B%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1080" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-8H8RXCMi6vo/XbDFAwllOJI/AAAAAAAElbs/Ad_NJHqB7SgTywDkGTqx0SkmCYcCE2LkgCLcBGAsYHQ/s640/baia%2Bdelle%2Bzagare%2Bnotte%2Bnicola%2Btotaro%2B%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-NswWzulud2U/XbDFCTzueCI/AAAAAAAElb4/JGVPC3a61ysrmm2OkCS3Syxag1GxYGXGgCLcBGAsYHQ/s1600/bicicletta%2Bforesta%2Bumbra%2Bnicola%2Btotaro%2B%25282%25292.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-NswWzulud2U/XbDFCTzueCI/AAAAAAAElb4/JGVPC3a61ysrmm2OkCS3Syxag1GxYGXGgCLcBGAsYHQ/s640/bicicletta%2Bforesta%2Bumbra%2Bnicola%2Btotaro%2B%25282%25292.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-yHNXobyyX0E/XbDFB8Ucy2I/AAAAAAAElbw/QA3pzqjVZ1M8fmfbJvuLcFIDMfOJSwyHgCLcBGAsYHQ/s1600/bicicletta%2Bforesta%2Bumbra%2Bnicola%2Btotaro%2B%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-yHNXobyyX0E/XbDFB8Ucy2I/AAAAAAAElbw/QA3pzqjVZ1M8fmfbJvuLcFIDMfOJSwyHgCLcBGAsYHQ/s640/bicicletta%2Bforesta%2Bumbra%2Bnicola%2Btotaro%2B%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-t7rAxr9qKXA/XbDFCRz6AnI/AAAAAAAElb0/klT4EqT0oTMQnV1xVQKQ4UG3E26J42KoACLcBGAsYHQ/s1600/bicicletta%2Bscannamugliera%2Bnicola%2Btotaro%2B%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-t7rAxr9qKXA/XbDFCRz6AnI/AAAAAAAElb0/klT4EqT0oTMQnV1xVQKQ4UG3E26J42KoACLcBGAsYHQ/s640/bicicletta%2Bscannamugliera%2Bnicola%2Btotaro%2B%25281%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ClFdQOO9hbE/XbDFCsT5RzI/AAAAAAAElb8/gQfip8QuB7QFnSm6o04CYC8vlha4UhaIACLcBGAsYHQ/s1600/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25281%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="478" src="https://1.bp.blogspot.com/-ClFdQOO9hbE/XbDFCsT5RzI/AAAAAAAElb8/gQfip8QuB7QFnSm6o04CYC8vlha4UhaIACLcBGAsYHQ/s640/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25281%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-RWHFa6h9v8Q/XbDFDQ_vZ3I/AAAAAAAElcA/tswEKQ7IRXAqX5Qxz85_EyXPEVQ5KZcRwCLcBGAsYHQ/s1600/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25282%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-RWHFa6h9v8Q/XbDFDQ_vZ3I/AAAAAAAElcA/tswEKQ7IRXAqX5Qxz85_EyXPEVQ5KZcRwCLcBGAsYHQ/s640/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25282%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-3keHacFLtV0/XbDFDe3ENkI/AAAAAAAElcE/L4ecN1ANtSgDgTVd1UQ4cj6UukUfgsKNACLcBGAsYHQ/s1600/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25283%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-3keHacFLtV0/XbDFDe3ENkI/AAAAAAAElcE/L4ecN1ANtSgDgTVd1UQ4cj6UukUfgsKNACLcBGAsYHQ/s640/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25283%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-kkV6o_gMqSs/XbDFDizR_eI/AAAAAAAElcI/maJjFtWV4QochBajEaHblheA4w0YNY0hgCLcBGAsYHQ/s1600/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25286%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="975" data-original-width="1080" height="576" src="https://1.bp.blogspot.com/-kkV6o_gMqSs/XbDFDizR_eI/AAAAAAAElcI/maJjFtWV4QochBajEaHblheA4w0YNY0hgCLcBGAsYHQ/s640/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25286%2529.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-cWdiHpwmuAc/XbDFEhhA9jI/AAAAAAAElcM/SUm5JJ4Uh1QBZuR1iPLJ-RhJCTxrCNnOgCLcBGAsYHQ/s1600/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25287%2529.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="478" src="https://1.bp.blogspot.com/-cWdiHpwmuAc/XbDFEhhA9jI/AAAAAAAElcM/SUm5JJ4Uh1QBZuR1iPLJ-RhJCTxrCNnOgCLcBGAsYHQ/s640/coste%2Bfalesie%2Bmattinata%2Bvieste%2Bnicola%2Btotaro%2B%25287%2529.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-mTkrf0N9dW4/XbDFEzHJLeI/AAAAAAAElcQ/L0h2c3SlfqYXrvyBm8sxgt81hg_AwJ06wCLcBGAsYHQ/s1600/monte%2Bsant%2527angelo%2Bnicola%2Btotaro.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1103" data-original-width="1600" height="440" src="https://1.bp.blogspot.com/-mTkrf0N9dW4/XbDFEzHJLeI/AAAAAAAElcQ/L0h2c3SlfqYXrvyBm8sxgt81hg_AwJ06wCLcBGAsYHQ/s640/monte%2Bsant%2527angelo%2Bnicola%2Btotaro.jpg" width="640" /></a></div>
<br /></div>
<img id="floatBarImgId" style="display: none; opacity: 0; position: absolute; z-index: 2147483647;" />Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-89711689629148251562019-10-22T11:20:00.000+02:002019-10-22T11:20:12.550+02:00Il vivaio delle specie vegetali rare (e non) del Gargano a San Marco in Lamis<span style="font-size: x-small;">di Domenico Sergio Antonacci</span><br />
<div>
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-LmttPt5io34/XamDWw63T9I/AAAAAAAElXk/mWuP6Cwb75EgpHQ2ftF03uLS6AdFLcXlQCLcBGAsYHQ/s1600/72585056_10156834187223250_698973380161830912_o.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="266" src="https://1.bp.blogspot.com/-LmttPt5io34/XamDWw63T9I/AAAAAAAElXk/mWuP6Cwb75EgpHQ2ftF03uLS6AdFLcXlQCLcBGAsYHQ/s400/72585056_10156834187223250_698973380161830912_o.jpg" width="400" /></a></div>
<div>
Nel weekend 12/13 ottobre si sono tenute le giornate FAI d'autunno che hanno permesso di visitare, in tutt'Italia, luoghi il cui accesso normalmente è chiuso o consentito solo su richiesta.<br />
Io ho scelto di visitare il vivaio del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, a San Marco in Lamis, passando un'oretta a curiosare come un bambino tra i nomi di piante, in particolare quelle rare del nostro territorio.</div>
<div>
</div>
Principalmente il vivaio si divide in varie sezioni:<br />
- piante dei lavori forestali (quercie etc)<br />
- piante rare ed endemiche del Gargano (aubrezia etc)<br />
- piante aromatiche (e vabbè...rosmarino, origano etc)<br />
- piante da frutto rare del Gargano (un mondo sconosciuto tra sorbi, pere, mele etc)<br />
- altre piante (tantissime)<br />
e infine una nutrica banca dei semi dei frutti rari del Gargano (e finalmente ho visto il pistacchio di cui avevo sentito parlare!).<br />
<a name='more'></a><br />
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<div class="separator" style="clear: both;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-FiMIZ-XRsR4/XamDYLvi43I/AAAAAAAElXo/ewCPaH2qIuE4Gxo-kLcGw_YFtCCVsVRbwCLcBGAsYHQ/s1600/73342405_10156834187338250_9102332874836672512_o.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="213" src="https://1.bp.blogspot.com/-FiMIZ-XRsR4/XamDYLvi43I/AAAAAAAElXo/ewCPaH2qIuE4Gxo-kLcGw_YFtCCVsVRbwCLcBGAsYHQ/s320/73342405_10156834187338250_9102332874836672512_o.jpg" width="320" /></a><a href="https://1.bp.blogspot.com/-FiMIZ-XRsR4/XamDYLvi43I/AAAAAAAElXo/ewCPaH2qIuE4Gxo-kLcGw_YFtCCVsVRbwCLcBGAsYHQ/s1600/73342405_10156834187338250_9102332874836672512_o.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><br /></a>Sicuramente ho dimenticato qualcosa, ringrazio anche qui il personale del Consorzio e la Delegazione FAI Foggia<br /><br />p.s. <a href="http://www.bonificadelgargano.it/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=213&Itemid=285" target="_blank">Chiunque può acquistare semi o piante, altre info qui.</a></div>
<br />
p.p.s. A chi volesse approfondire la conoscenza delle piante da frutto del Gargano consiglio questi approfondimenti:<br /><a href="https://amaraterra.blogspot.com/2018/07/scarica-gratis-il-nuovo-atlante-dei.html" target="_blank">Atlante dei frutti antichi</a><br />
<div style="text-align: start;">
<a href="https://amaraterra.blogspot.com/2018/05/disponibile-gratis-il-nuovo-almanacco.html" style="text-align: center;" target="_blank">Almanacco specie orticole pugliesi</a></div>
<br />
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<a href="https://amaraterra.blogspot.com/2017/01/frutti-dimenticati-e-biodiversita.htm" target="_blank">Frutti dimenticati</a><br />
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-Y7dlt3x228o/XamEmNzqH-I/AAAAAAAElYY/rCmFOxGTcFIVPSjc5R60OsqweXASyVbWACLcBGAsYHQ/s1600/72743549_10156834187148250_2326504250038812672_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-Y7dlt3x228o/XamEmNzqH-I/AAAAAAAElYY/rCmFOxGTcFIVPSjc5R60OsqweXASyVbWACLcBGAsYHQ/s640/72743549_10156834187148250_2326504250038812672_o.jpg" width="640" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-FjJPp3Z7KPw/XamEkX7PEpI/AAAAAAAElX8/pfHn9jPSFYg52i2E3n-oPdINc35zLKgbwCLcBGAsYHQ/s1600/72315761_10156834188153250_8002399811984687104_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-FjJPp3Z7KPw/XamEkX7PEpI/AAAAAAAElX8/pfHn9jPSFYg52i2E3n-oPdINc35zLKgbwCLcBGAsYHQ/s640/72315761_10156834188153250_8002399811984687104_o.jpg" width="640" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-66PuXtAIZK4/XamEkQRw9KI/AAAAAAAElYA/-slyiNMmA8U61MxIiX9XKD-Tui5OFvGuQCLcBGAsYHQ/s1600/72325212_10156834188213250_2516662535499808768_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-66PuXtAIZK4/XamEkQRw9KI/AAAAAAAElYA/-slyiNMmA8U61MxIiX9XKD-Tui5OFvGuQCLcBGAsYHQ/s640/72325212_10156834188213250_2516662535499808768_o.jpg" width="640" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-IF5AmP3BYH4/XamEkG-10XI/AAAAAAAElX4/y0Vi3WKGTA06dZOByhissG68Q72EmwpoACLcBGAsYHQ/s1600/72402141_10156834187463250_4432649215771934720_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-IF5AmP3BYH4/XamEkG-10XI/AAAAAAAElX4/y0Vi3WKGTA06dZOByhissG68Q72EmwpoACLcBGAsYHQ/s640/72402141_10156834187463250_4432649215771934720_o.jpg" width="640" /></a></div>
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<a href="https://1.bp.blogspot.com/-p3BfxHL5mrU/XamEmucJl1I/AAAAAAAElYc/HB7Q7YSgH2QRh3_VxYD67-JHXPhXdOwcACLcBGAsYHQ/s1600/73063058_10156834187828250_2062909110512254976_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="426" src="https://1.bp.blogspot.com/-p3BfxHL5mrU/XamEmucJl1I/AAAAAAAElYc/HB7Q7YSgH2QRh3_VxYD67-JHXPhXdOwcACLcBGAsYHQ/s640/73063058_10156834187828250_2062909110512254976_o.jpg" width="640" /></a></div>
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Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7561523885587943376.post-29121415440472914342019-10-18T17:37:00.000+02:002019-10-18T17:37:13.266+02:00VIDEO: Il disastro ambientale Enichem 43 anni dopo (si continua a morire)Ancora si muore, ancora la zona è da bonificare, tuttavia frequentata e di recente anche occupata da un grande centro commerciale.<br />
Intanto si muore.<br />
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<a href="https://amaraterra.blogspot.com/search?q=enichem">Ne abbiamo parlato anche qui.</a><br />
<br />Domenico Sergio Antonaccihttp://www.blogger.com/profile/11975716925509776520noreply@blogger.com0